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Miracoli fra storia e religione

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MIRACOLI

 

(Fatti religiosi e interpretazione storica)

 

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Si può affermare che, come la nozione di mistero, anche quella di «miracolo» (dal lat. miror, meravigliarsi) ha per ambito naturale ed originario quello religioso, sebbene ambedue si prestino ad una varietà di comprensioni e di impieghi lessicali che portano il significato anche verso altri contesti. Miracolo indica qualcosa fuori dell’ordinario, che rimanda ad una sfera di possibilità e di attività che oltrepassano quanto l’uomo è abituato a conoscere ed esperire nella sua vita quotidiana. Di qui il suo naturale collegamento con forze e possibilità che appartengano a qualcosa o a qualcuno che sia altro-dall’uomo”, e dunque si intende il miracolo come un intervento degli dèi o di Dio nel mondo degli uomini…. segue 

Edda CattaniMiracoli fra storia e religione
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Sogni lucidi e O.B.E.

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 Sogni lucidi e O.B.E.

 

Dedicato a te!

 

“Papà, telefona alla Vani!!!” Era da poco mancato e noi ci stavamo avviando in un cammino non certo facile di grande speranza. Fu proprio nell’aprire il piccolo  registratore che giunse chiarissimo questo richiamo. Come fare per chiederti se c’era qualcosa di particolare, per noi, ormai al margine con tutti gli affetti che precedevano la sua dipartita. Ci facemmo coraggio e Mentore azzardò: “Buon giorno signora, le telefono per sapere come sta Vanessa… è un po’ che non la sentiamo… tutto bene?” “Sì, sì grazie…un momento che gliela passo…ma non so dove sia… non riesco a trovarla….Vany, Vany…Ah, eccola!” “Ciao Vanessa tutto bene?”…Silenzio… poi una voce flebile: ”Insomma…ero in bagno che stavo piangendo”… Anche questa volta ti aveva raggiunta!

 

 

Ed oggi piccola che è il giorno del tuo compleanno penso a quell’unico sogno lucido che ho fatto in questi oltre vent’anni e che non ho mai dimenticato. Stavo nella camera di Andrea e tu piccola Vany, non eri più venuta da noi. Ero con gli occhi socchiusi e respiravo il suo profumo…Ad un certo punto lo vidi venirmi incontro dalla porta, a torso nudo…sembrava un dio greco…sorridente, felice… Mi abbracciò stretta… ne sento ancor oggi la presenza fisica, così forte e importante… poi mi disse: “Mamma, arriva la Vanessa!” Mi destai di colpo per il suono del campanello di casa: eri tu… che arrivavi per la prima volta!!!

 

 

  

 

           

 

Capita spesso, navigando su FB di incontrare esperienze straordinarie che ho conosciuto nel tempo e affrontato come oggetto di studio, magari approfondendole nei vari convegni. Alle volte non si sa che l’argomento merita qualcosa di più che una breve esposizione che induce il lettore al solo conforto ma che può essere motivo di attenta analisi e che la stessa semplicità con cui viene presentato potrebbe  indurre ad un’attenta riflessione. Sentiamo cosa scrive E.B.

   Ecco la mia esperienza….

ho perso mio padre nel 2010, tumore al polmone….e in 4 mesi….non c'era più….doveva salvarsi…sembrava dovesse salvarsi… non entro nei particolari…. ma lo abbiamo tenuto per mano fino all'ultimo respiro…con noi a casa….non ha sofferto di dolori grazie a Dio…. ma ha avuto tanta paura….lui era di una simpatia esagerata…un uomo tutto d'un pezzo…il massimo dell'onestà e lealtà e viveva per il lavoro e la famiglia… era tutto per noi…e soprattutto per me….bastava uno sguardo….

Comunque se ne andò…. dopo poche settimane…. di notte mentre morivo di dolore…. dissi ben forte e chiaro…."papà…io ho fatto tanto per te…ora tocca a te… fa qualcosa….toccami, vieni in un sogno….ma convincimi che non è frutto della mia immaginazione o sarà inutile…e io morirò di dolore"… e piangendo credo di essermi addormentata…

Ero al piano di sopra da mia madre, seduta in terra; la porta d'ingresso si è spalancata … lui è entrato… ancora un po’ giallo in viso… ma strafelice…e mi parlava non muovendo la bocca … mi parlava con la testa…

io ripetevo che non poteva tornare da dov'era…ma lui mi ha fatto sentire cosa provava…

e credimi… in natura un sentimento del genere non esiste. L'ho abbracciato….e lui all'orecchio mi ha detto

"sono qui", aveva una voce metallica…mi ha sollevato … prendendomi in braccio… all'improvviso…ho provato quello che ha provato lui…quando è andato… mi sono sollevata in aria…ma ero parte dell'aria

riempivo la stanza, ero leggerissima, senza peso… senza peso fisico e senza pesi sul cuore… era incredibile…

ma il bello … è che in quei giorni avevo il torcicollo… un male cane…  lui mi ha riappoggiato sul mio letto

partendo dalle caviglie, poi le ginocchia, la schiena ho sentito un dolore acuto al colle sai perchè so che non era un sogno? Perché  i miei capelli erano staccati dal collo immaginami sdraiata sul letto ma sollevata

dal materasso sentivo benissimo aria gelida sotto il collo e quando mi ha appoggiato la testa…il dolore al collo mi ha fatto saltare sul letto seduta…sentivo chiaramente ancora l'abbraccio…le mani sulla schiena

non è stato un sogno quelle sensazioni non le ho mai provate…non possono essere frutto del desiderio di rivederlo!

E' tornato a distanza di tre mesi circa….e questa volta… ci trovavamo nella casa dove sono cresciuta…. mentre ero in cucina con mia madre…ho sentito russare… il suo modo di russare… mi madre è sbiancata e affacciandomi dalla porta lo vedo lì seduto… mi sono messa ad urlare che lo amavo e che ci mancava, ma non mi avvicinavo per paura svanisse…. ma alle mie spalle c'era qualcuno, che abbracciandomi mi ha spinto amorevolmente e… sono scivolata da lui….tra me e lui c'era un vetro…sembrava acqua…ma lo vedevo bene nitido… con la punta delle dita ha toccato questo vetro…e io pure dalla mia parte… poi mi ha guardato sprizzava felicità da tutti i pori…e sollevando gli occhiali sul naso…mi ha detto "Qui la vita è una cosa mai vista!!!" mi sono svegliata…. l'ho sognato altre volte ma erano sogni normali…. mentre in queste due occasioni SO che era lui…

     

  

 

 

 Ricordo di avere letto, qualche tempo fa, che nell’ora della giornata in cui le tensioni si attenuano e giungiamo al riposo, la coscienza riesce a percepire le vere immagini o messaggi che giungono dall’altra dimensione. E’ come se, fra noi e loro, ci fosse una rete di maglie; queste si allentano proprio nel momento del contatto per farci percepire quanto i nostri Cari vogliono dirci. Ovviamente stiamo parlando sempre di “sogni veridici” o meglio paranormali  cioè corrispondenti a fatti reali. E’ in questo campo che si verificano le premonizioni, sia nel bene che nel male, che anticipano il futuro e che possono essere attribuibili a facoltà di colui che sogna, ma anche a presumibili entità spirituali.

         Si tratta, pertanto, di circostanze straordinarie ed enigmatiche perché trascendono la nostra realtà corporea e psichica proponendoci una situazione impalpabile e labile, sfuggente e da ripercorrere a ritroso con opportune riflessioni e agganci. Il sogno si presenta denso di significato che acquista per noi una valenza determinante per farci considerare che qualcosa o qualcuno ci ha raggiunto e ci presenta prove certe della sua esistenza.

         Spesso alcuni affermano di non sognare e di non avere esperienze in tal senso ma in verità questo non è possibile, perché lo stato di sonno, con le cosiddette fasi di REM e NON-REM, appartiene a tutti; in caso contrario piomberemmo nel patologico.

 

Questo contributo sulle O.B.E. ci viene dal Monroe Institute di cui avemmo quale esponente a a Padova 2015 il Prof. Stefano Roverso…

 "Siccome il corpo del sogno ha forma ed emozione, puoi interagire con il tuo ambiente nello stesso modo che faresti con il tuo corpo fisico. In verità questa percezione simile a quella fisica sommata alle capacità più raffinate del corpo sognante, rendono l’ OBE uno strumento migliore per capire la percezione. Riprodurre i sensi fisici ci fornisce un ponte fra la percezione fisica e quella non fisica, impedendo che l’esperienza sia troppo lontana dall’ordinario. Le sviluppate capacità durante una OBE, come lo trascendere lo spazio ed il tempo, aumentano la possibilità di imparare fornendoci diverse esperienze con le quali misurare e comprendere la consapevolezza. Come parte del mio lavoro al Monroe Institute ero in corrispondenza con molte persone nel mondo delle OBE. In queste conversazioni ebbi diverse spiegazioni riguardo le OBE. Ecco alcune opinioni: Il corpo non fisico (corpo del sogno) esiste e rimane continuamente attivo."

 

 

Edda CattaniSogni lucidi e O.B.E.
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Il “caso” dell’aldilà

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Il "caso" dell'aldilà

Cari amici, parlare del paranormale per chi, come noi, hanno avuto molteplici esperienze e stanno percorrendo un cammino di ricerca, attraverso lo studio della sperimentazione scientifica, mai disgiunta da quanto la Fede ci conferma, non è cosa semplice. Ho pensato perciò di fare cosa gradita proponendo la traduzione dall'inglese di alcune pagine di:

IL LIBRO di Victor Zammit 

Un Avvocato Presenta il Caso dell'Aldilà

Prove Oggettive Inconfutabili

   

Victor Zammit  è un ricercatore australiano del paranormale, laureato in Giurisprudenza. È un ex-avvocato della Corte Suprema del Nuovo Galles del Sud.

Zammit è autore del libro distribuito gratuitamente "Un Avvocato presenta il caso dell'aldilà. Prove oggettive inconfutabili". Il suo sito presenta una lunga analisi di fatti, eventi, testimonianze e fenomeni che vengono addotti come prove dell'esistenza della vita oltre la morte, in 22 diverse aree del paranormale, inclusa la medianità, le esperienze ai confini della morte, la metafonia, le materializzazioni di spiriti ed i poltergeist.

La sfida da un milione di dollari

Dal 2001 Victor e i suoi sponsor offrono un premio di un milione di dollari a chiunque riesca a confutare le prove, a sue dire, empiriche da lui raccolte sull'esistenza della vita oltre la morte. La confutazione deve avvenire dando ragioni tecnicamente valide. Il successo della sfida sarebbe deciso da una commissione di esperti, terza e indipendente. Ad oggi, 2008, nessuno ha tentato di incassare il premio.

 

"Non ho detto che era possibile, ho proprio detto che è successo!"

Sir William Crookes

Con mia sorpresa, pochissime persone sono consapevoli dell'enorme balzo in avanti che è stato compiuto nella comunicazione con l'Aldilà grazie all'utilizzo della tecnologia. Sebbene in tema di Metafonia o EVP ci siano libri altamente attendibili provenienti da fonti inappuntabili, i mass media non ne fanno mai menzione. E tuttavia queste importantissime scoperte rivelano una comunicazione oggettiva tra coloro che vivono fisicamente in questo mondo e coloro che sono morti e vivono adesso in una dimensione diversa. (…)

4. La Transcomunicazione Strumentale (ITC)

"Per la prima volta in 8000 anni di storia, si può finalmente dire con certezza che la nostra mente, la nostra memoria, la nostra personalità e la nostra anima sopravvivono alla morte fisica."

George Meek

Questo capitolo è dedicato a delle informazioni che trascendono la "soglia di esitazione". Sospendete per un attimo le vostre attuali convinzioni e non rifiutate le informazioni solo perché non siete cresciuti con esse. La comunicazione tecnologica con l'Aldilà è una realtà. Non è un fenomeno molto conosciuto, ma si stanno facendo rapidi progressi in tutto il mondo – e nessuno può fermarli – che i cinici lo accettino o no. Più o meno a partire dal 1980, i ricercatori del paranormale hanno sostenuto che si erano avuti contatti con i morti, sia pur non troppo chiari, via radio, mediante telefono, con la televisione, tramite segreterie telefoniche, fax e computer. (…)

 

16. Le Esperienze Extracorporee (OBE)

"La più grande illusione è che l'uomo possiede delle limitazioni."

Robert A. Monroe

L'esperienza extracorporea o OBE (acronimo del termine inglese Out of Body Experience) si verifica quando il duplicato invisibile del corpo di una persona, a volte chiamato corpo astrale o eterico, è in grado di uscire dal corpo fisico in piena coscienza. La maggior parte delle persone non ha alcun controllo sull'esperienza extracorporea – essa si verifica e basta. Per sperimentare una OBE non occorre necessariamente essere ammalati o in punto di morte. Coloro i quali hanno avuto un'esperienza extracorporea solitamente accettano l'idea di sopravvivere alla morte fisica. Essi sanno che il motivo per cui ritornano nel loro corpo fisico è che il duplicato invisibile è ancora legato ad esso per mezzo di un filo argentato. Quando il filo argentato viene reciso irrimediabilmente, il corpo invisibile (all'occhio fisico) continua a vivere nell'Aldilà.(…)

18. La scienza e le esperienze di premorte (NDE)

"Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che le NDE si verificano in tutte le culture e si sono verificate in ogni epoca storica … le NDE riguardano sia i giovani che gli anziani, la gente di ogni ceto sociale, coloro che nella vita hanno sviluppato una dimensione spirituale e coloro che non professano alcuna fede … ci sono parecchi esempi di persone che hanno sperimentato una NDE in un momento in cui non sapevano nemmeno che esistesse un fenomeno di questo genere."

Dott. Peter Fenwick

L'esperienza di premorte o NDE (acronimo del termine inglese Near Death Experience) costituisce un'argomentazione potente a favore dell'esistenza di una vita dopo la morte. Grazie al progresso registrato nell'ambito delle tecniche di rianimazione, sempre più persone vengono riportate indietro dal limite della morte clinica. E molte riferiscono un'esperienza profondamente significativa durante la quale hanno l'impressione di essere vivi e in pieno possesso delle proprie facoltà al di fuori del proprio corpo. Per molti un'esperienza di premorte è un'esperienza intensamente emotiva e spirituale. (…)

 

 

19. La scienza e le apparizioni

"Come gli antichi Greci avevo ideato uno psicomanteo, presso il quale le persone si potevano recare per consultare gli spiriti dei trapassati. Era chiaro che, mediante un'adeguata preparazione, le persone potevano vedere le apparizioni dei propri cari defunti … anziché dire a un terapista come si sentivano dopo avere perso il coniuge o il figlio, essi potevano parlare direttamente al proprio caro."

Raymond Moody

Vedere e parlare con un'apparizione – la forma di una persona non presente fisicamente – è conforme alla tesi secondo la quale tutti sopravviviamo alla morte fisica. Le prove oggettive delle apparizioni si ottengono attraverso lo studio di casi verificatisi spontaneamente e di apparizioni indotte in laboratorio. (…)

20. Le visioni sul letto di morte

"Una nuova idea viene prima condannata come ridicola e quindi rifiutata perché banale, finché, poi, diventa ciò che tutti sanno".

William James

Fin dal secolo scorso, sono stati pubblicati dei libri che illustrano in dettaglio le osservazioni fatte da medici e infermieri sui pazienti moribondi.

Sebbene le visioni sul letto di morte siano menzionate nella letteratura e nella cultura popolare di ogni epoca, raramente sono state riportate nella letteratura scientifica fino alla fine della fine del 1920, quando furono studiate da Sir William Barrett, Professore di Fisica alRoyal College of Science di Dublino. (…)

 

26. Dichiarazioni conclusive

"Fra breve daremo una spiegazione scientifica a ogni fenomeno metafisico conosciuto."

Una promessa fatta dagli scettici nel 1900 – più di 100 anni fa. Stiamo ancora aspettando.

Superata la fatidica soglia dell'anno 2000, gli scettici dalla mentalità chiusa:

• non sono riusciti a confutare scientificamente la tesi dell'esistenza di un solo fenomeno metafisico, (…)

 

Edda CattaniIl “caso” dell’aldilà
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Figli di Luce: Francesca Romana

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Figli di Luce: Francesca Romana

 

Una madre come me,  di una splendida creatura volata prematuramente nella Luce, lasciandola accudire i suoi tre piccoli, dedica alla Figlia adorata queste brevi note.

 

 

 

Tu che amavi il vento

e gli parlavi

come fosse un angelo

che ti portava il profumo del Paradiso..

Tu che amavi il mare

e gli confidavi i tuoi segreti

come uno scrigno

che li custodiva…

Tu che amavi i fiori

e li curavi

perché erano il volto dell'amore…

ora sei vento, fiori e mare

ora sei luce, notte e amore

ora sei terra, cielo e nuvole,

e con essi voli

dove i tuoi sogni t'aspettano.

Tu che mi chiamavi mamma,

ma io ero tua figlia,

tu che mi stringevi forte

a guardando la luna

sospiravi…

ora siedi ai piedi dell'universo

ma rimani nel nostro cuore

per sempre….

 

 

Questa è la storia della breve vita del mio angelo, nata con il sole e volata con la luce nel cuore.

In quell'alba di primavera, mentre la stringevo accarezzandole i capelli, un dolore, inesorabile e inarrestabile come un'onda mi prese l'anima, ed io impotente sentii nella testa…"ora sei orfana", io madre, orfana di te, non ti avevo mai detto addio, non avevo mai preso in considerazione l'idea che tu volassi via, ma l'ultima volta tu mi hai chiamata "mamma", e questa parola riecheggiò in me, fino al centro della mia anima, come tutte le verità, sentivo con certezza che non sarei mai più stata felice.

Un brivido mi assalì, nascosi il volto tra le mani, ma non provai conforto, il mio cuore aveva un battito diverso, un'eco di solitudine…e sentivo che sarebbe stata la compagna dei miei giorni..e mentre il panico accelerava il respiro…cercai di afferrare qualcuno che non c'era più, non c'era più nessuno !!! Poi nel silenzio delle mie lacrime qualcosa mi consolò, qualcosa di dolce e piacevole, l'Amore infinito e Divino di Dio…

Sapevo che ormai era lì che ti avrei trovata…nel Suo amore, nel mio respiro….nella mia anima.

 

 

 

 

A Francesca Romana

 

Passeggiando vedo un arcobaleno,

segnale di una tempesta passata,

ma l'onda non si è placata.

Molto amore abbiamo condiviso,

molte lacrime hai tolto dal mio viso,

che sia dolore o gioia ti saprò sempre amare,

e chiederò al vento il tuo bacio,

e lo terrò chiuso

nello scrigno del tuo ricordo felice,

sarai la stella più luminosa

il simbolo della Fenice.

 

 

 

Edda CattaniFigli di Luce: Francesca Romana
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N.D.E. Esperienze di pre-morte

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http://www.nderf.org/Italian/index.htm

Near Death Experience Research Foundation
 (Fondazione per la ricerca sulle esperienze di pre-morte)

 

 

NDERF la più vasta raccolta di testimonianze di NDE (1) mai pubblicata al mondo!

(1)NDE  sta per: “Near Death Experience”, ossia  “Esperienza vicino alla morte” ovvero “Esperienza di Pre-Morte”. Quest’ultima è l’espressione comunemente impiegata nella lingua italiana con l’acronimo:  EPM.

La scienza e le esperienze di premorte (NDE)

“Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che le NDE si verificano in tutte le culture e si sono verificate in ogni epoca storica … le NDE riguardano sia i giovani che gli anziani, la gente di ogni ceto sociale, coloro che nella vita hanno sviluppato una dimensione spirituale e coloro che non professano alcuna fede … ci sono parecchi esempi di persone che hanno sperimentato una NDE in un momento in cui non sapevano nemmeno che esistesse un fenomeno di questo genere.”

Dott. Peter Fenwick

 Dall'esperienza di pre-morte all'esistenza dell'anima?


  

Il cardiologo olandese Pim Van Lommel afferma di avere trovato la prova scientifica dell'esistenza della vita dopo la morte analizzando numerosi casi di “esperienze di pre- morte” [indicate spesso con l’acronimo NDE, ovvero Near Death Experience]. L'esperienza classica è la visione di un tunnel con una luce bianca sul fondo, ma anche un senso di distacco dal corpo e l'incontro con parenti defunti. Fra queste persone molte hanno provato l’esperienza della rivisitazione della propria vita passata (life review) ed alcuni di essi hanno avuto anche esperienze di distacco dal corpo con percezione del proprio corpo visto dall’esterno [indicate speso con l’acronimo OBE, ovvero Out of Body Experience]. I risultati del suo studio sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista medica The Lancet nel dicembre 2001 col titolo "Un'indagine estensiva in Olanda sulle esperienze di pre- morte in sopravvissuti ad arresti cardiaci" ["Near-death experiences in survivors of cardiac arrest: a prospective study in the Netherlands"].

L'esperienza di premorte o NDE (acronimo del termine inglese Near Death Experience) costituisce un'argomentazione potente a favore dell'esistenza di una vita dopo la morte. Grazie al progresso registrato nell'ambito delle tecniche di rianimazione, sempre più persone vengono riportate indietro dal limite della morte clinica. E molte riferiscono un'esperienza profondamente significativa durante la quale hanno l'impressione di essere vivi e in pieno possesso delle proprie facoltà al di fuori del proprio corpo. Per molti un'esperienza di premorte è un'esperienza intensamente emotiva e spirituale.

Le prove a supporto delle NDE sono coerenti, schiaccianti e sperimentate da molti. L'evidenza empirica delle NDE è anche concorde con altre prove sperimentali che sembrano suggerire una sopravvivenza alla morte – prove che includono le esperienze extracorporee, le informazioni ottenute grazie ai medium mentali e fisici, e le apparizioni.

I sensitivi affermano che, in una situazione di crisi, quando la morte è quasi inevitabile o è percepita come tale, il duplicato del corpo fisico, il corpo astrale o eterico, lascia il corpo fisico e sperimenta il primo stadio dell'Aldilà. Se la morte non si verifica, il duplicato riprende il suo posto nel corpo fisico. Gli scettici sostengono, invece, che non esiste alcun duplicato del corpo fisico e affermano che l'esperienza che si vive è provocata dai problemi del corpo fisico – è tutta nella mente.

Degli studi hanno dimostrato che le NDE si possono verificare a seguito di malattie, di interventi chirurgici, durante il parto, a seguito di incidenti, di attacchi cardiaci e di tentativi di suicidio.

In questo campo, un pioniere è stato il Dott. Raymond Moody Jr., un medico e filosofo che ha iniziato il suo lavoro da scettico e oggi è fermamente convinto della realtà della vita dopo la morte. Il suo primo libro, Life After Life (La vita dopo la vita) del 1975, considerato l'opera classica che ha aperto questo campo alla ricerca moderna, è stato seguito da altri due nel 1983 e nel 1988.

A partire dal 1975 sono stati condotti diversi studi in molti Paesi – al punto che oggi esistono diverse associazioni e riviste internazionali dedite all'indagine degli studi sulle esperienze di premorte. L'ottimo libro dell'australiana Cherie Sutherland (1992) contiene una bibliografia selezionata di oltre 150 relazioni di ricerche di carattere accademico.

NDE di Pietro B

TESTIMONIANZA:


          mi sono visto proiettare nello spazio con la visione perfetta dell'allontanamento dalla terra ed entrare in una luce bianchissima, nello stesso tempo avevo una visione nitida della mia vita terrestre, come stare in uno scermo duodimensionale, anche questo difficile da esprimere in parole. ero cosciente di tutto e riflettevo su cio' che stavo provando, felicita', pace infinite che aumentavano nell'addentrarmi nella luce, sapevo di far parte di questa luce, non so' perche' ma lo sapevo e sapevo che tutti ne siamo parte; al culmine c'era come una luce piu' grande e sapevo che entrando non sarei piu' tornato, non so' il motivo, ma lo sapevo, e questa è una cosa che non saprei spiegare, ma neanche cerco spiegazioni, accetto il vissuto in quanto tale.  riflettevo sul mio egoismo, provando quelle straordinarie sensazioni, perchè non volevo tornare indietro; pensavo ai miei affetti e le cose terrene, non mi importava niente e questo pensiero poi mi ha colpito. non sò perche' e come, mi sono reincorporato ed il mio primo problema è stato giustificare il mio ritorno, come se ce ne fosse stato bisogno!!!!!!! ho avuto e continuo ad avere flash di quell'esperienza, è come un puzzle che  pone nel suo giusto posto cadatessera.

da quel momento sò che dentro di me qualcosa sta cambiando e che sta lavorando, lo sento  perfettamente, ma non so ancora cosa accadrà.  certo ora mi relaziono con la vita quotidiana e con i miei rapporti come se avessi una coltre di protezione verso le cose, non mi toccano come prima e poi vedo e percepisco le persone differentemente, le vedo dentro ed il suono delle voci mi arriva come un suono ed è stonato quando qualcuno dice cose non sentite, stranissimo.

non sò in che modo, ma la mia vita sta cambiando e non capisco dove mi porterà, mi chiedo il senso del ritorno, ma sono stanco di chiedermelo, forse lo scoprirò o forse no, non importa, ciò che ritengo importante è portare a termine i miei studi e costruire un posto per la ricerca spirituale, possibilmente con l'aiuto degli shamani dell'alto peru, ai quali devo molto, la comprensione del valore della vita e dei valori della vita, il vivere in connessione con la natura di cui facciamo parte, tutto ha vita per loro e quest'insegnamento lo considero il più grande regalo avuto. il resto non sò niente e seguo nel cammino.

per ultimo vorrei scrivere un libro, sono 7 anni che studio per questo, ma sembra che ogni volta qualcosa di piu' grande si debba aggiungere.

grazie per ascoltare e auguri per la vostra importante iniziativa, credo che ognuno di noi ha bisognodi condividere questo tipo di esperienza con persone che non ci guardano come allucinati, grazie.

Si trattava di un tipo di esperienza difficile da descrivere a parole?      Si          difficile spiegare le sensazioni di pace, armonia,felicita',completezza………..

L’esperienza si è verificata in concomitanza di un evento costituente un grave pericolo di vita?     Si    nel corso del terzo intervento in 20 gg.

In quale momento nel corso della vostra esperienza eravate al massimo livello di coscienza (consapevolezza) e  di vigilanza?        sempre

Il massimo livello di coscienza (consapevolezza) e  di vigilanza raggiunto durante l’esperienza può essere in qualche modo  paragonato al vostro normale livello di coscienza e vigilanza di ogni giorno?     More consciousness and alertness than normal
If your highest level of consciousness and alertness during the experience was different from your normal every day consciousness and alertness, please explain:        difficile da mettere in parole

La vostra capacità visiva era in qualche modo diversa dalla normale, quotidiana capacità visiva?       No     

Il vostro udito era in qualche modo diverso da quello normale, di tutti i giorni?          No     

Avete constatato una separazione della vostra coscienza dal vostro corpo?           Si

Quali emozioni avete provato durante l’esperienza?         pace,armonia,felicita, pace , immensi, direi indescrivibili

Siete passati attraverso dentro o attraverso un tunnel o un passaggio ristretto?     No     

Avete visto una luce?      Si    come un cammino di luce bianchissima, purissima, all'addentrarvi una pace , felicita immensi; al finale un "cerchio" di luce bianchissima, entrando nella quale non c'è ritorno, solo pace e felicità pura,, lo sò ma non sò perchè lo sò.

Avete incontrato o visto altri esseri?   No     

Avete avuto una re-visione degli eventi accaduti nella vostra vita?       Si    è come se ci fosse stato uno schermo nel quale potevo vedere gli accaduti,ma l'interesse era troppo forte per il cammino di luce e le sue sensazioni

Avete visto o udito, durante la vostra esperienza,  qualcosa riguardo a persone o eventi che si sarebbero  poi verificati in  seguito?         Si    nei giorni immediatamente seguenti l'esperienza, ho avuto come scorci di avvenimenti che a mio giudizio avverranno, ho anche avvisato persone del visto che li riguardava, a volte ancora ho visioni strane, confuse

Avete visto o visitato luoghi, livelli o dimensioni di particolare bellezza o insoliti?        Uncertain    

Avete avuto una sensazione di spazio o tempo alterato?  Si    il tempo e lo spazio non hanno più significato

Avete sperimentato un senso di conoscenza speciale, relativa all’ordine e/o alle finalità dell’ universo?     Si    non alla finalità, se no la consapevolezza di essere parte della "luce"

Avete raggiunto una barriera o un limite concreto? No     

Avete avuto conoscenza di eventi futuri?      Si
          ancora non lo sò

Dopo l’esperienza avete avuto particolari  doni  psichici, paranormali o altre particolari capacità che prima dell’esperienza non avevate?       Si          ipersensibilità e percezioni psichiche ed altro

Avete parlato di questa esperienza con altre persone?     Si    la prima persona a cui ho parlato è stata mia moglie che mi ha creduto ed è stata felice e vicina.

la seconda persona , un amico che è stato in coma 20 gg. ed ha avuto la stessa esperienza.

in famiglia mi guardano con diffidenza ed anche i miei amici in italia , a cui ho parlato. in peru è diverso perchè sono molto aperti alla spiritualità.

Eravate a conoscenza delle esperienze di pre-morte (NDE) prima della vostra esperienza? Si    ho visto mprogrammi in tv ed ho letto qualcosa.-

Qual è stata la vostra opinione circa la realtà della vostra esperienza a breve distanza di tempo (giorni o settimane)  dall’accaduto?      Experience was definitely real         semplicemente perchè è ancora vivissima la visione dell'accaduto, anche se non sono riuscito a rivivere quelle sensazioni, neanche con la meditazione, ma non dispero

Vi sono state una o più parti dell’esperienza particolarmente significativa per voi?   la consapevolezza che la vita nel corpo in terra è solo momentanea

I vostri rapporti con le altre persone  hanno subito particolari cambiamenti a seguito della vostra esperienza?         Si    vedo le cose con distacco a differenza di prima e delle persone che vedo

Le vostre convinzioni / pratiche  religiose hanno subito particolari cambiamenti a seguito della vostra esperienza?      No     

Dopo la esperienza,  ci sono stati altri eventi o cause, nella vostra vita, assunzione di medicinali o di sostanze, che hanno riprodotto anche parzialmente l’esperienza?        No     

C’è stato qualcos’altro che volete aggiungere riguardo alla vostra esperienza?          no, grazie

Le domande poste e le informazioni che voi avete fornito sono  sufficientemente accurate ed esaustive per descrivere la vostra esperienza? Si    

 

Ricevo comunicazione del saggio pubblicato da un eminente rappresentante del nostro ateneo patavino e sono ben lieto di condividerlo:

 

ESPERIENZE DI PREMORTE

Scienza e conoscenza al confine tra fisica e metafisica

 

Così si intitola l'appassionante saggio di Enrico Facco, che porta esempio della riflessione e dell’analisi introspettiva in tutto quello che fa, sia in privato che nella professione.

Facco è professore di Anestesiologia e Rianimazione all’Università di Padova; è inoltre specialista in Neurologia ed esperto in terapia del dolore, agopuntura e ipnosi clinica.

Professionista accorto, ha condotto numerose ricerche su coma, morte celebrale, stato vegetativo ed è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche.

La sua ultima opera spazia da testimonianze all’analisi fenomenologica, da aspetti neurochimici alla neurologia e psicologia delle NDE (near-death experiences – esperienze di premorte); segue un’interessante “iter” tra scienza, coscienza e cervello, Io, inconscio, anima, noché i concetti di vita-morte e spazio-tempo.

Il testo è supportato da un’abbondante e minuziosa bibliografia di oltre 500 tra filosofi, scienziati, antropologi.

Non sono passati sotto tono nemmeno i capitoli dedicati alla tradizione giudaico-cristiana ed al buddismo: appassionanti riferimenti storico-filologici e filosofici più che mai attuali.

E proprio utilizzando le parole del Prof. Vinicio Serino che ha redatto l’introduzione del libro: «…è esattamente questo il tipo di indagine che Facco ha avviato, semplicemente l’incipit di un processo, ancora ben lungi dall’essere concluso, intorno alle NDE, le esperienze di premorte, … Consapevole dei territori sconosciuti e molto insidiosi nei quali si accinge a penetrare, Facco avverte molto onestamente quanti sono disposti a seguirlo in questo viaggio che “lo scopo” della sua monografia non è di esporre alcuna tesi interpretativa, fisica o metafisica che sia, ma di analizzare il problema da tutti i punti di vista, con l’obiettivo di superare le fonti di pregiudizio e fornire al lettore una base di riflessione, la più ampia e rigorosa possibile…».

Insomma un libro che offre sicuramente elementi in più per analizzare la “spinosa” questione che da sempre divide le persone o che, più semplicemente, a volte si preferisce non affrontare per non rischiare di dover mettere in dubbio tutto o quasi.

 

 

Edda CattaniN.D.E. Esperienze di pre-morte
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Le braccia a pezzi

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Quando una buona pagina ti fa sentire simile …

vale la pena di condividerla.

 

 

Quante cicatrici impastate di lacrime!

 

Non c’è cicatrice, per quanto brutale paia,

che non racchiuda bellezza.

Una precisa storia si narra in essa,

un qualche dolore. Ma anche la sua fine.

Le cicatrici, allora, sono le cuciture

della memoria,

una finitura imperfetta che sana

danneggiandoci. La forma

che il tempo trova

di non dimenticare mai le ferite.

 

Piedad Bonnett, "Le cicatrici"

 

Dipinto di Xi Pan

 

 

 

Ho le braccia a pezzi

per aver abbracciato le nuvole

 

 

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità. Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.


Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.


Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo“, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di più nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo. E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato un compagno importante. Oggi a questa unione dò il nome di SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che questo è vita!

Charlie Chaplin.

 

 

     

Edda CattaniLe braccia a pezzi
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Il volto del sofferente

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Il volto del sofferente

 

 

 

Il volto, è l'emergenza dell'identità. Il volto è epifania dell'umanità dell'uomo, della sua unicità ir­riducibile, e questa preziosità del volto è simultanea alla sua vulnerabilità:

La pelle del volto è quella che resta più nuda, più spo­glia. La più nuda sebbene di una nudità dignitosa. La più spoglia anche: nel volto c'è una povertà essenziale

Il volto è esposto, minacciato come se ci invitasse a un atto di violenza. Al tempo stesso, il volto è ciò che ci vieta di uccidere.

 

Lo sguardo che noi portiamo sul volto sofferente (pensiamo in particolare al volto sfigurato dal dolore, deformato dalla malattia, devastato da cicatrici, ustionato, alterato dall' alienazione), sguardo che oscilla tra la ripugnanza e la curiosità morbosa, è chiamato a percorrere il cammino che giunga a riconoscere l'umanità, per quanto ferita o umiliata, di quel volto.

Un racconto della scrittrice finlandese Tove Jansson ci pone di fronte a quello sguardo d'amore che sa restituire umanità a chi ha visto mutato il proprio aspetto in irriconoscibili sembianze mostruose. Sintetizziamo la narrazione: Mumintroll, una delle creature del libro, gioca a nascondino con gli amici. Si nasconde nel cappello grande e nero di un vecchio mago senza sapere che tutto ciò che vi entra cambia aspetto. Quando Mumintroll esce dal cappello i suoi amici si ritraggono spaventati: il suo aspetto è cambiato e ora è terrificante, quasi mostruoso. Mumintroll, tuttavia, non sa di essere cambiato e non capisce perché gli amici fuggono. In preda al panico, intrappolato nella solitudine delle sue nuove sembianze, cerca di spiegare che è lui, è sempre lui, ma loro scappano via urlando per il terrore. In quel momento arriva la mamma di Mumintroll, lo guarda stupita e gli domanda chi è. Lui la supplica con lo sguardo di riconoscerlo perché se lei non lo capirà, come potrà vivere? Allora lei lo guarda negli occhi, osserva profondamente l'anima di quella creatura che non assomiglia affatto al suo caro figlioletto e dice con un sorriso: "Ma tu sei il mio Mumintroll". E in quel momento accade un piccolo miracolo: il mostro, l'estraneo, svanisce e Mumintroll torna a essere quello di prima. Insomma, non solo ci è necessaria una cultura dell' ascolto, ma anche una cultura dello sguardo: e questo con urgenza ancora maggiore considerando lo scialo di esibizione delle sofferenze e delle morti sui mass media. Sappiamo volgere uno sguardo umano e umanizzante al sofferente?

Il percorso per noi disegnato si muove attorno all'idea che l'umanità di Gesù, narrata nei vangeli, può insegnarci a vivere il confronto con la sofferenza e l'incontro con i malati.

 

Può umanizzarci. E renderci più evangelici.

Edda CattaniIl volto del sofferente
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La donna nella bibbia

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In un momento di gravi azioni delittuose nei confronti delle donne, sopraffatte da angherie di ogni genere, penso che torni utile lo studio su fatti storici di cui ci rende conto il noto biblista, per dedurre che i tempi non sono cambiati.

 

LA DONNA NELLA BIBBIA.

(di Alberto Maggi)

Vediamo qual è la condizione della donna all’epoca di Gesù, qual è la condizione nel mondo culturale, nel mondo religioso; ci faremo guidare dai due importanti documenti che abbiamo:

• uno è la Bibbia,

• l’altro il Talmud.

Ebbene nella Bibbia, che è la parola di Dio, ma scritta dagli uomini, le donne sono la causa di tutti i mali, ovunque ci sia una sciagura, ovunque ci sia una disgrazia, ovunque ci sia una situazione negativa la colpa è sempre e unicamente della donna.

Il libro del Siracide, uno dei libri sapienziali della Bibbia, scritto tra l’altro

da un grande intellettuale, un grande teologo – ma questo fa capire cos’era la cultura dell’epoca – dice: “Dalla donna ha avuto inizio il peccato per causa sua tutti moriamo” (25,24). Quindi la prima donna, quella che poi è passata con il nome di Eva, è stata la causa del peccato e a causa sua moriamo tutti quanti Ecco perché nel mondo ebraico, quando c’era il funerale, dietro il morto seguivano subito le donne, perché le donne sono responsabili della morte. Quindi della colpa più grave, del castigo più grave che ha colpito l’umanità, la morte, di chi è la colpa? La colpa è della donna. E guardate non è un testo gretto, un testo scritto da una persona incolta, il libro del Siracide è stato scritto da un grande teologo, da un grande filosofo e da un grande letterato, ma, questa, era la cultura dell’epoca. Continua, il Siracide: “È meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una donna, una donna che porta vergogna fino allo scherno” (42,14).

Un altro grande teologo si chiama Qoelet, termine che indica il predicatore,

anche questo di grande levatura teologica che ha scritto pagine stupende, lui afferma ispirato ma certamente sconsolato, che: “Un uomo su mille l’ho trovato, ma una donna fra tutte non l’ho trovata” (7,28).

Questi sono i testi più vicini all’epoca di Gesù; questo era il contesto culturale dell’epoca; tant’è vero che gli uomini tre volte al giorno avevano l’obbligo di una triplice benedizione al Signore e questa benedizione diceva: “Ti ringrazio Signore che non mi hai creato pagano, non mi hai creato cafone (cafone significa la persona che lavora la terra quindi incapace di osservare le prescrizioni della legge) e perché non mi hai creato donna”.

Questa benedizione c’è anche al femminile naturalmente con una variante:

“Ti ringrazio Signore perché non mi hai creato pagana, ti ringrazio Signore

perché non mi hai creato cafona e che mi hai fatto secondo la tua volontà”.

Quando nasce un bambino, questa nascita viene preceduta da una preghiera: per quaranta giorni, al momento del concepimento, il maschio prega perché nasca un maschio perché nella concezione maschilista e biologica del tempo era inconcepibile che da un maschio venisse fuori una donna. Quando nasceva una donna significava che il seme era avariato o il maschio era debole, non era virile, un maschio genera un maschio. Era inconcepibile che un maschio generasse una donna e guardate che questo, nella cultura orientale, ancora oggi è vero. Io ho vissuto diversi anni in Palestina, ho degli amici carissimi; ricordo quando un mio amico aspettava il primo bambino e mi diceva: “quando nasce il bambino … quando nasce il bambino …”, e gli dissi: “Ma senti, se è una femmina?”. Lui mi guardò offeso e disse: “Cosa dici? Impossibile sono un uomo forte io, sai”. Gli nacque una bambina. Mi telefonò, ricordo queste esatte parole: “Alberto, è una femmina, ma le si può voler bene lo stesso”. Comunque ha subito dovuto mettere incinta la moglie perché fino a che non nasce un maschio è un po’ disonorevole che ci sia una bambina. Allora quando l’uomo mette incinta la moglie, prega per quaranta giorni che nasca un maschio e poi continua la preghiera “che avvenga secondo la Tua volontà”.

Se nasce una bambina? È un’autentica disgrazia sotto tutti i punti di vista:

una disgrazia sociale, una disgrazia civile, una disgrazia religiosa perché la

Bibbia che è parola di Dio – ma ripeto scritta dai maschi – stabilisce, nel

libro del Levitico, che quando una donna partorisce una femmina sarà impura due settimane (una se era un maschietto). Come al tempo delle sue regole, resterà sessantasei giorni (trentatre se è un maschietto) a purificarsi del suo sangue (Lv 12, 1-5 passim). Voi capite che in quella cultura la nascita di una bambina, per la donna, è un’autentica disgrazia! A parte il fatto che sa che subito dovrà rimanere incinta per dare il maschio al marito, ma tre mesi di purificazioni quotidiane!! Non c’era l’acqua corrente, l’acqua bisognava andare a prenderla alla sorgente, alla fonte ed era compito della donna; per tre mesi la donna deve continuamente fare le abluzioni, purificarsi perché la legge vuole così; io credo che è uno dei crimini più grossi compiuti dalla religione.

Pensate la nascita di un bambino! Io credo che, se dobbiamo usare il termine miracolo, si può usare proprio per la nascita di un bambino, veramente è un miracolo della creazione! Ebbene, la religione arriva a insudiciare tutto questo, quando nasce un bambino la madre è impura, il doppio di giorni naturalmente se è una femmina.

Se sottolineo queste cose è perché queste credenze ebraiche purtroppo si

erano infiltrate, inquinandolo, nel cristianesimo, e forse le persone che hanno la mia età ricorderanno che prima del Concilio Vaticano II quando ci fu il grande cambiamento liturgico, nella chiesa cattolica quando una donna partoriva prima di entrare in chiesa doveva all’ingresso della chiesa ricevere una benedizione dal parroco perché il parto in qualche maniera l’aveva resa impura. Ebbene la nascita di una bambina quindi è una sciagura per la madre che adesso deve purificarsi e per il padre io credo che la descrizione migliore dell’angoscia che prende la nascita di una bambina è sempre nel libro del Siracide dove la Bibbia, la parola di Dio insegna: “Una figlia è per il padre un’ inquietudine segreta, la preoccupazione per lei allontana il sonno, nella sua giovinezza perché non sfiorisca, una volta accasata perché non sia ripudiata, finché ragazza si teme che sia sedotta e che resti incinta nella casa paterna, quando è con un marito che cada in colpa, quando è accasata che sia sterile” (42, 9-10).

Quindi voi capite che la nascita di una bambina veramente toglie il sonno al

povero padre, ma c’è un rimedio, un rimedio abbastanza normale che non

destava scandalo e non era considerato peccato: la si esponeva (termine tecnico con il quale si indicava lo sbarazzarsi della bambina appena nata).

Era normale prassi quando in una famiglia esistevano già una o due bambine che le altre che nascevano venivano, il termine tecnico è, esposte.

Cosa significa esposte? Si prendeva la neonata la si metteva nel crocicchio

del villaggio oppure si allontanava addirittura ai margini del villaggio, in aperta campagna e, quando non veniva sbranata dagli animali notturni, all’alba era tipico il passaggio dei mercanti di schiavi che raccoglievano queste neonate, le allevavano e le istruivano all’arte della prostituzione. Abbiamo i testi che ci dicono che a cinque anni queste bambine erano già in grado di esercitare la prostituzione, a otto anni il primo rapporto completo. Questo teniamolo a mente quando vedremo l’episodio della prostituta e Gesù. La prostituta non è una che dice: “adesso mi metto a fare la prostituta”, è una donna che non ha mai conosciuto la famiglia perché è stata rifiutata fin dalla nascita: era abbastanza normale e non era considerato né un delitto, né un peccato.

Nel libro del profeta Ezechiele il profeta parla di Israele come di una bambina rifiutata e dice: come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna il giorno della tua nascita.

C’è eventualmente, se uno proprio non se la sente, un altro rimedio: la fai

crescere e poi la vendi come schiava. La Bibbia – parola di Dio – libro dell’Esodo scrive: quando un uomo venderà la figlia come schiava, è solo questione di mettere il tariffario. Quindi si alleva la bambina e la si vende poi come schiava quindi ci si guadagna un po’ per il disturbo.

http://www.studibiblici.it/conferenze/gesueledonne.pdf

 

 

Edda CattaniLa donna nella bibbia
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Vivere il presente

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Vivere il presente

(da Carlo Molari FB MdM)

 

 

 

Il presente è l'unica realtà essenziale della vita, è cioè l'ambito attraverso cui ci giunge l'offerta di vita, che è una sola. Tutto ciò che ciascuno di noi vive, può essere il luogo dove avviene la nostra crescita personale, come figli di Dio, che siamo chiamati ad essere, che è il compimento del progetto salvifico che ciascuno di noi porta con sé. L'attività che svolgiamo, per esempio, è lo spazio del nostro divenire, …attraverso cui la forza creatrice si esprime. Non è possibile perciò vivere il presente rimanendo chiusi al suo interno, esso infatti contiene una presenza che lo trascende, porta una tensione verso l'eterno, rimanda a una realtà che non può contenere. Vivere il presente in prospettiva teologale non significa evaderne per pensare al cielo o attendere un premio, ma significa immergersi talmente nel presente da uscirne verso un'altra dimensione per coglierne le sue valenze eterne. Non si tratta tanto di uscire dal presente seguendo la freccia del tempo in orizzontale verso altre cose, ma si tratta di trascendere il presente cogliendo l'azione che lo fonda, la Presenza che lo costituisce. Se Dio infatti è il creatore, non siamo noi a vivere il presente, ma noi consentiamo alla Vita di esprimersi in noi, non siamo noi ad amare, ma permettiamo al Bene di diventare amore in noi. Bisogna consentire al Presente di esprimersi nel piccolo spazio temporale secondo la successione degli eventi.

 

 

 

Edda CattaniVivere il presente
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Lasciarsi amare

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LASCIARSI AMARE

E dopo la debolezza è  volonta’ di tornare a vivere

 

 

Non è facile accettare la propria debolezza, guardare le proprie fatiche, prendere in mano i propri limiti, ammettere di aver bisogno degli altri.

Non è facile con umiltà chiamare per nome le ferite della propria anima e farle medicare. Non è facile lasciare le proprie sicurezze, futili e a volte chiaramente posticce… ma ancora sicurezze.

Lasciarsi amare è la disponibilità a ricevere qualcosa che non si può ripagare. E’ riconoscere che non ‘si è meritato’ ciò che viene donato, ma che semplicemente qualcuno ci ama gratis; nonostante i nostri limiti, le nostre ferite, le nostre debolezze. Siamo amati in tutto, accolti per ciò che siamo, e proprio così aiutati a risollevarci e ripartire, a non compiangerci e fermarci.

Mi sembra espressiva questa immagine dello ‘spogliarsi’…

Svestirsi chiede di mettersi in balia di un altro, di lasciare la copertura del proprio rassicurante ‘look’ e mostrarsi come si è: si diventa vulnerabili, si deve superare la paura di ‘non piacere’. La nudità ha un impatto molto grande nella nostra interiorità……

Lasciarsi amare è un po’ spogliarsi interiormente, lasciare che qualcuno ci ami così per quello che siamo, e non per l’immagine di ciò che vorremmo essere. Lasciarsi amare è imparare a ricevere!

E’ scoprire di essere poveri, e che la propria povertà permette a un altro di condividere la propria ricchezza.

Lasciarsi amare richiede di farsi poveri e di far crescere in sé l’umiltà.

E’ la consapevolezza profonda della propria non autosufficienza.

E’ rimanere in attesa.

E’ rimanere nella disponibilità all’iniziativa di un altro.

 

 

Francesca Venturelli

Edda CattaniLasciarsi amare
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