Aprire un varco alla speranza. “Non abbiate paura…”
(dall’album dei ricordi)
Mentre respiro ancora l’aria di questo periodo postpasquale, allietato dalla beatificazione del nostro amato Santo Padre Karol Wojtyla ma anche funestato da notizie di guerra, di omicidi efferati, di violenza e … ancora di morte per le strade … viene da chiedersi il perché di tanto male, di tanta malvagità quando un Dio mite si è sacrificato per noi sulla croce donandoci gratuitamente un grande messaggio di redenzione!
E’ iniziata per tanti genitori la ricerca disperata del “perché” che noi, Mamme della Speranza, ben conosciamo e l’inizio di un percorso che è alle origini dell’arte e della storia. Per l’uomo moderno la morte è tabù, a meno che non vada in televisione, ma ignorarla è quasi impossibile perché è strettamente legata con la natura e con la nostra vita. La fede stessa nell’aldilà non esisterebbe se non ci fosse la morte e, secondo alcune interpretazioni, le religioni nascono proprio dalla paura della morte. In natura la morte è normalità: muoiono le stelle nell’universo, ma muoiono anche i cosmonauti che hanno tentato di studiarle. Sulla terra muoiono i biosistemi, le specie e gli individui.
Morire vecchi e di morte naturale non fa notizia perché rispecchia un processo evolutivo, ma morire giovani, per incidenti, malattie o suicidi pone angosciose domande che sfociano nella ricerca di un contatto: dalla preistoria ad oggi.
In questi giorni è caduta anche la “festa della mamma”; un evento commerciale senza dubbio, ma che ha acutizzato i ricordi nelle numerose madri che scrivono su FB le loro angosce: mi sono allora affrettata a trasmettere il programma di Cattolica per rinnovare quella speranza che per noi tutti è fonte di conforto per l’anima e nuova Luce che compare all’orizzonte.
Mentre mi stavo occupando di confortare i partecipanti al gruppo del sabato sono stata raggiunta da lettere di madri della nostra A.C.S.S.S. che mi esponevano le loro incertezze sul nostro rapporto con la Chiesa Cattolica. Guardiamo ad esp. il documento del Pontificio Consiglio Della Cultura “Una riflessione cristiana sul NEW AGE” di non tanto recente pubblicazione. Nel testo, se lo si è letto correttamente, si trova un po’ di tutto: dal confronto con la chiesa cattolica, ai temi centrali sulla persona umana, Dio e il mondo e non mancano le affermazioni sui medium e i contatti paranormali. Fughiamo ogni perplessità, in quanto già nella presentazione del documento, fatta da S.E.MONS. Michael L.Fitzgerald del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso si afferma “Questo studio intende essere uno strumento di scambio … con i centri di formazione e di cultura … per cercare nuove forme di dialogo e di testimonianza”; nulla accomuna il Movimento della Speranza a quanto viene dichiarato sul NEW AGE.
Nel frattempo ho ricevuto pochi giorni fa una mail dopo che avevo spedito le news con il programma di Cattolica, in cui un lettore mi scrive:
“… questi convegni sono la fotocopia l’uno
dell’altro, con il solo scopo di lucrare sul dolore della gente, gente
purtroppo debole e in balia di farneticanti personaggi pronti a sparare
baggianate ridicole, una vera vergogna!!!”
Quest’ultimo commento mi ha particolarmente addolorata e pensavo proprio a questo genitore al ritorno da Casa Madre Teresa, dove il mio amato sposo ha avuto l’ennesimo arresto cardiaco. Pensavo alle mie rette intenzioni nel cercare di aiutare chi è stato colpito da un lutto come il nostro. Pensavo a questo Cristo vivente che andava nelle case dove erano morti i figli per dire: “… sono un papà anch’io… vostro figlio non è morto… ma è vivo… ” Guardavo quelle membra martoriate, ormai non più coperte da umano pudore, esposte ad essere rivoltate, trafitte, ripulite e riavvolte in un sudario. Ho salutato il mio amato recitando:
“io mi parto da te, parto da questo altar,
vieni Gesù con me, sola non mi lasciar ….”
Ed ho pensato che la sofferenza, ogni sofferenza, non merita inganni, perché di per sé è già troppo lacerante e che è ora di far chiarezza, ancora una volta, prima di partire per Cattolica con dubbi o incertezze…
Il Dr. Mario Mancigotti che mi ha preceduta nel coordinamento dei Congressi ha precisato più volte le finalità che si perseguono, ma anche l’Associazione che presiedo a Padova ed il cui spirito intendo aggiungere al lavoro svolto finora, ha precise connotazioni e formula definizioni che mi permetto di trascrivere:
· SCIENZA E FEDE procedono in parallelo, con studio rigoroso ed obiettivo, senza ideologie pregiudiziali, ma con disponibilità verso tutte le ipotesi, verso un mondo nuovo che questi studi legittimano e ci spalancano davanti. La sopravvivenza è tra queste cose, non per scelta a priori, ma perché tante fenomenologie paranormali indicano ad essa; deriva da ciò lo stretto rapporto con la parapsicologia.
· Il far conoscere a tante Madri, a tutte le persone provate da lutti gravi, che “la morte non è un atto finale e la Vita prosegue”. Qui il parapsicologo si ferma, ma dice “in cammino verso l’Infinito”, verso cioè una sempre maggiore comprensione della Realtà e dell’Essere, una espansione cosmica di cui sono inimmaginabili vertici raggiungibili.
· Vi è necessità di un Movimento di rinascita, cioè la conversione alla nuova Realtà che diviene consapevolezza, studio attento, percezione di tanti piccoli segni, nuovi e veri di cui comprenderemo il valore. Perciò la Scienza, con i suoi studi e le sue riflessioni, fa assurgere la “Parapsicologia” non a divinazione di maghi e streghette che evocano l’aldilà per acquisire poteri sull’aldiqua, ma allo studio serio dei fenomeni parapsicologici.
· Piena adesione sui grandi temi della Rivelazione con la Chiesa Cattolica e con la gerarchia che la rappresenta, con Teologi, con personalità degli Ordini Religiosi che, come riconoscono le fenomenologie religiose e paramistiche, riportate dall’agiografia e inconfutabili, non possono disconoscere le fenomenologie paranormali, anche se di origine diversa (spirituale per le prime, psichica per le seconde) che sono del tutto analoghe e corrispondenti.
Tutto questo serve ad affermare che il mondo e l’ umanità hanno iniziato il terzo millennio con il carico che si preannuncia pieno di promesse, ma anche di grandi timori e di mistero.
Il nuovo millennio, è sorto sotto gli auspici del rinnovamento spirituale e di rinascita dell’ uomo. Rinascita nel segno dell’ amore e dell’ approfondimento dell’ interiorità, della scoperta e del viaggio verso lo studio dell’ altra dimensione, delle infinite altre dimensioni che sono intorno a noi e che sono tutte dentro di noi. Ci siamo accorti che non siamo soli e che non ci sono solo le cose e la vita di questo mondo materiale. Ci sono tanti altri esseri che, invisibili agli occhi del corpo, si fanno presenti a quelli della mente, all’ intuizione e alla sensibilità del cuore e dell’ anima. Ci sono tante altre condizioni esistenziali, un numero incredibili di altre realtà che conosciamo con gli occhi dello spirito quando scendiamo dentro di noi. E’ l’ avanzare di queste, il loro rendersi evidenti e volersi far conoscere che caratterizza questo scorcio di secolo e di millennio e che dà impronta al nuovo.
I segni di questa rinascita, di questa scoperta, di questo avanzare, di questo nuovo interesse per quest’ altra dimensione dell’ Essere ci sono tutti. La transcomunicazione strumentale – con le sue novità sempre più incalzanti: prima una psicofonia appena balbettante, poi, in un crescendo incontenibile, la metavisione, le telefonate dall’ aldilà, i colloqui e i messaggi al computer – sono la grande scoperta di questi anni e, con essa, lo sconvolgente, incredibile colloquio con coloro che sono passati dall’ altra parte e che credevamo e piangevamo come perduti è divenuto, o può diventare, quotidiano, continuo.
Ma pensiamoci un po’! Sono stati considerati perduti, finiti per sempre i nostri morti, perché, ci era stato detto che tutto finisce con la morte e invece oggi sappiamo che non è così; i nostri Cari ci sono sempre e possiamo parlare con loro; una cosa incredibile! Il Movimento della Speranza, che è sorto e dilagato inarrestabile in questi anni, è un altro dei segni del trascendente che scende tra di noi, ma, nel nuovo millennio, tanti sono questi segni e si moltiplicano sempre più: apparizioni, Madonne che lacrimano, estasi visionarie…; e l’ interesse, sempre maggiore, per le discipline che studiano questi fenomeni.
Non importa se tanta gente non ci crede e ci sbeffeggia, perduta dietro a certi programmi televisivi assordanti nei loro giochi, nel loro rumore, nei loro belletti e nel loro vuoto di ogni interiorità. E’ l’ ultimo grido di un mondo che muore, di un materialismo che non si rassegna alla propria fine.
Il nuovo millennio è qui; folle sempre maggiori ricercano la spiritualità, per tante vie, si interessano della propria interiorità, si sono accorte del proprio Sé e lo cercano. Ne sono testimonianza, non ultima, certi immensi raduni di giovani, che si danno appuntamento, che pregano, che ballano e cantano assieme, che discutono, che cercano, che aiutano nel volontariato, che sempre più si diffonde, insoddisfatti del consumismo, dell’ edonismo, del sesso facile e vuoto e che guardano all’ Amore, al Prossimo, alla Vita. La Vita e l’ Essere : la riscoperta del loro significato è il segno della potenza e del vento impetuoso del Sacro che avanza e ci investe.
Ne sono il segno anche certi aspetti negativi che, purtroppo, vediamo nel mondo, con la loro cattiva e contorta interpretazione della spiritualità e dei valori spirituali, della parola di Dio e del soffio di Lui che ci arriva nel cuore : gli integralismi e i fanatismi religiosi che uccidono nel nome di Dio – che invece vuole la vita; sette esoteriche che plagiano e rendono schiavi gli adepti – mentre l’ essenza dello spirito è la sua libertà, il suo libero arbitrio la piena disponibilità della propria decisione; droghe e allucinogeni; la ricerca di sensazioni forti e di contatti occulti, cose fatte solo per morbosità o con ambizione.
Anche questi sono segni di uno spirituale che spinge nel fondo, che ci prende, che ci attrae, ma noi siamo Spiriti dotati di libertà e capaci di decidere, intelligenti e capaci di capire, che dobbiamo scegliere fra il Bene e il Male e dare il giusto indirizzo a questo soffio del Sacro che sentiamo dentro di noi. In questo sta la nostra responsabilità.
L’ albero si riconosce dai frutti e noi dobbiamo saper trovare lo sbocco giusto alla nostra spinta interiore.
Cari amici, come dice il Santo Padre, il Beato Giovanni Paolo II° apriamo un varco alla speranza, non abbiamo paura di quanto si può dire di questo e di quello; cerchiamo con retta coscienza il bene innanzitutto, quel bene che i nostri Cari Figli ci insegnano attraverso le molteplici comunicazioni che ci raggiungono, direttamente o attraverso quei “segni” della cui veridicità non abbiamo alcun dubbio. Sgombriamo il campo dal loglio e affidiamoci alla misericordia del Padre che, anche in questo momento di forti decisioni per il destino dell’umanità, saprà far scegliere ai governanti il meglio per assisterci e guidarci.
Avanti, ancora una volta… quanto viene dichiarato non ci riguarda. Noi lo sappiamo e vogliamo meritare la fiducia che i nostri Cari ci offrono dall’oltre. C’è il Santo Padre che instancabilmente ricorda a tutti la sacralità, la bellezza e l’intangibilità della vita che ci è data come “dono”. Ben sappiamo che “la goccia scava la roccia”. Spetta ad ognuno di noi, ad ogni genitore, ad ogni mamma, impegnarsi anche nel proprio piccolo ad una cultura della solidarietà e della speranza cristiana.
Lo dobbiamo a tante persone che non hanno ricevuto i nostri carismi, i nostri affettuosi messaggi d’amore e di pace; lo dobbiamo ai nostri amati Figli che un giorno ci verranno incontro con la veste candida e, prendendoci per mano ci diranno: “Brava Mamma, vieni, ti aspettavo!”