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Portare la croce

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Portare la Croce

 

Dirvi che sulla croce un giorno ci è salito un uomo innocente, e che sul retro della croce c’è un posto vuoto dove un altro innocente è chiamato a fare compagnia ai rantoli di Cristo, appartiene al messaggio inquietante, eppur dolcissimo, che un ministro della Parola non può né accorciare né mettere tra parentesi.

 

“Se voi riuscirete a liberarvi dalla rassegnazione, se riporterete maggiore fiducia nella solidarietà, se la romperete con lo stile pernicioso della delega, se non vi venderete la dignità per un piatto di lenticchie, se sarete così tenaci da esercitare un controllo costante su coloro che vi amministrano, se provocherete i credenti in Cristo a passare armi e bagagli dalla vostra parte, non tarderemo a vedere i segni gaudiosi della risurrezione.””Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece un gran buio su tutta la terra”. Ci viene da chiedere all’evangelista:”E poi, dopo?”. Dopo Gesù emise lo Spirito. La crocifissione non è un’operazione a lunga conservazione. La crocifissione durerà soltanto poche ore. Al di là di quelle tre ore Dio non la permette più nè a Suo Figlio, nè ai suoi figli. Ecco perchè dobbiamo avere davanti a noi la luce, la gioia, la speranza.La consapevolezza di partecipare, attraverso la sua malattia, alla passione di Cristo, porta don Tonino a mettersi alla guida dello strano popolo, quello dei malati, per condividere la passione di Gesù, “capo del sindacato dei sofferenti”.Dal letto del suo dolore parte un annuncio di speranza. E’ il 12 marzo 1993, don Tonino pronuncia la sua ultima Via Crucis dai microfoni di un’emittente locale.  Dopo poco più di un mese vivrà la sua Pasqua.

 

 

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Edda CattaniPortare la croce

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