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Natale da poveri

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Natale da poveri … e oltre!

C’era la Messa di Natale ma questa volta non accompagnavo Mentore nella sua carrozzina … c’erano gli altri, alcuni molto gravi, altri ancora sufficientemente autonomi. Sono tornata ancora, dopo quelle esequie così intime, così solitarie in una sofferenza non rivolta gli amici, parenti, conoscenti, ma condivisa solo con loro, i veri protagonisti della incarnazione vera di Cristo … Sono andata sola con me stessa, raccolta in una partecipata pienezza di “vera vita” perché la “vita” è questa, quando si è più soli, ammalati, abbandonati … Tutta l’atmosfera, anche questa volta, rispondeva al mio appello di speranza … Le luci, il Bambinello deposto nel presepe, le musiche, le parole del Vangelo … Guardavo nel banco vicino Danilo, ospite da poco tempo che continuava a ripetere il suo numero del telefono dicendo: “Quando andiamo a casa …”  intorno tanti parenti con un mesto sorriso … Improvvisamente, nel mio strazio ho visto un volto e ho pensato di sognare … era il Prof. Ben, vicario delle mie scuole, che mi ha accompagnato fino al pensionamento … un amico, un fratello che ricordo con immutato affetto. Che ci faceva in quella cappella, a quella messa? E perché mai, dovendosi spostare per lasciare spazio ad un ammalato è capitato proprio al mio fianco?   L’ho guardato con sorpresa e gratitudine perché lui stesso mi ha poi confermato di essere capitato lì, per caso, per la prima volta, senza immaginare di trovarmi … Un “segno” … uno dei tanti segni anche in questa occasione: Mentore non voleva lasciarmi sola, perché mi sarei commossa e avrei pianto … mi ha mandato lui, il mio Prof. Ben … con cui ho condiviso tanti anni della mia carriera scolastica! Ho potuto così prendere coraggiosamente per mano Danilo e portarlo a fare la comunione … Nulla era mutato … la stessa atmosfera delle Messe precedenti e festa e musica intorno … per me … da Mentore e da Andrea!

 

Eccoli i miei tesori … insieme in questo altare … finalmente uniti!

 

 

 

E per il mio Natale questo mi è giunto da V.S. una cara amica di FB: “Ciao carissima Edda, come per incanto ho sentito i tuoi angeli … ti invio il loro messaggio :

 

Mia dolce compagna di un cammino pieno di grande emozioni, a volte allegre altri tristi ma le nostri mani mai si sono staccate da quello che era il nostro compito. Gioiello migliore non potevo ricevere… colsi il tuo sorriso dentro lo scrigno del mio cuore. Oggi non potrò venire con te a vedere le meraviglie di presepi, ma tu non fermarti vai e io sarò la luce che illumina il tuo cammino. Mamma dolce creatura che hanno spezzato le ali. Li hai ricucite con il mio amore, non ti sei ami arresa e senza batter ciglio hai da subito sentito il mio cuore che batteva con colpi leggeri ma presenti per dirti son qui. Con il mio papà oggi incontriamo i tuoi pensieri li leghiamo con fili invisibili ma resistenti. La magia del Natale giunge per donare ad ognuno un nuovo cammino. La stella sarà luminosa, la via sarà un po’ stretta ma il cammino piacevole. La montagna si sbriciola pian piano per poi essere masso e a suo volta sarà un sassolino. Ecco noi ci siamo trasformati per essere sempre più piccoli ed entrare dentro di voi silenziosi. La tua pace mamma è la pace di chi con te riconosce il canto dell’amore Divino. Andrea

 

Cosa desiderare di più… per il mio “Natale da poveri”?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Edda CattaniNatale da poveri

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