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Morte e vita

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…e dopo l’evento che ha coinvolto tanti di noi per la dipartita di nostri cari e amici…penso possa far bene la riflessione di Padre Alberto.

MORTE E VITA
(Alberto Maggi)

 

La morte è il momento essenziale della vita di ognuno quello conclusivo dopo il quale ci aspetterà una trasformazione, che però avviene già durante la vita terrena. Tutti infatti ci accorgiamo che avviene in noi una continua trasformazione del corpo e non solo, anche dell’anima fino alla parte spirituale. Mentre però per la parte biologica dopo il periodo dell’accrescimento inizia un lento declino che ci conduce al totale disfacimento, invece ci accorgiamo che al degrado inesorabile del corpo non corrisponde uno eguale dell’animo, che la nostra parte spirituale, la parte più preziosa dell’anima, si “rinnova di giorno in giorno” (Cor 4,16). La morte è quindi la distruzione del bios ma non dell’anima. Il vangelo parla di questa trasformazione nel versetto del chicco di grano (“se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” Gv 12,24) col quale Gesù ci dice che la morte non è altro che la condizione affinché si liberi tutta l’energia vitale che ognuno di noi contiene in sè. Noi siamo come il chicco di grano, con la nostra ricchezza che deve essere liberata, una pienezza di vita, che non si manifesta fintanto siamo in questa terra. Solo la morte ne permette la liberazione. La vita dello spirito in ognuno di noi risplenderà in una forma nuova. Altra immagine che ci dà il vangelo è quella del dormire, la morte è quella pausa necessaria nell’esistenza per riprendere la vita con maggiore intensità, un momento positivo che consente all’individuo di liberare tutta l’energia che ha dentro. Ma ciò non è per tutti, è necessario che questa ricchezza ci sia, è necessario che abbiamo costruito qualcosa. E si costruisce durante la vita. Basta seguire Gesù, vivere non ripiegati su di sé, vivere comunicando agli altri vita, facendoci pane per gli altri. Così costruiamo forme di umanità sempre più ampie e ciò ci impedisce di cadere nella “morte seconda”. Il vangelo parla di questa morte definitiva, che possiamo procurarla solo noi. E Gesù è ancora più chiaro su questa morte seconda, perché parla dei pericoli che corrono le persone che fanno il bene. Ed aggiunge che si potrà scalfire la nostra parte biologica, ma non la ricchezza dell’anima. Gesù insomma ci avvisa che se ci opponiamo ai valori di una società ingiusta possiamo essere oggetti di persecuzione, forse anche perdere la vita fisica, ma non quella dello spirito. E ci dice anche che l’adesione ai valori di questo sistema di potere, di ricchezza e di successo, che nella Bibbia viene rappresentato da “mammona”, causa la morte definitiva. Solo il Dio di Gesù, il Padre che comunica vita, può salvarci. Il messaggio di Gesù è pienamente positivo: “chi accoglie il mio messaggio ha una vita di una qualità tale che è quella indistruttibile ed eterna; chi rifiuta sistematicamente ogni stimolo di vita, ogni scelta in favore degli altri, va incontro all’annientamento totale.

 

 

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Edda CattaniMorte e vita

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