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Dalla Terra dei Fuochi

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E domani ci torno… fra queste Mamme che sanno manifestare con forza la loro disperazione…

La testimonianza delle Mamme Coraggio!

Da Facebook

Ieri a Porta a Porta ospiti in studio due mamme che vivono in Campania e hanno perso i loro figli per colpa di un tumore. Eppure il conduttore durante la trasmissione non ha mai usato la parola cancro. Marzia Caccioppoli: «In trasmissione per esempio non sono riuscita a parlare del problema dell’evasione fiscale o del fatto che in Campania non esiste la terapia del dolore. In queste terre la camorra esegue quello che lo Stato colluso le comanda».

Marzia Caccioppoli con suo figlio Antonio morto a nove anni e mezzo

Ieri in seconda serata è andata in onda una puntata di Porta a Porta dove si è parlato di Terra dei fuochi. Tra gli ospiti in studio Beppe Fiorello, protagonista della prima puntata della fiction andata in onda in prima serata, sempre su Rai1, “Io non mi arrendo” che nella mini-serie interpreta il ruolo di Roberto Mancini, il poliziotto che per primo indagò sulla questione dei rifiuti tossici in Campania, Loredana Musmeci dell’Istituto Superiore della Sanità e la moglie di Roberto Mancini Monika Dobrowolska. Poi due “mamme delle terra dei fuochi” che fanno parte dell’associazione “Noi genitori di Tutti”, Anna Magri e Marzia Caccioppoli; i loro figli sono morti a 22 mesi e nove anni e mezzo per colpa di un tumore.
Ma alle due mamme è stata davvero data la possibilità di denunciare tutto?
Vita.it intervista Marzia Caccioppoli che racconta quello che avrebbe voluto aggiungere…

Dopo la puntata di Porta a Porta si sono sollevate alcune polemiche. Prima tra tutte, il conduttore Bruno Vespa non ha mai utilizzato, neanche una volta, la parola cancro o tumore. Ha sempre parlato di malattia grave e ha sottolineato più volte che la percentuale della terra inquinata “è solo una piccolissima parte della Campania”…
Quando io e Anna Magri abbiamo accettato l’invito eravamo consapevoli che non avremmo avuto modo di ribattere molto o di raccontare la gravità dei fatti. Queste sono le regole di quel format televisivo.

Allora perché avete accettato lo stesso l’invito?
Per due ragioni. La prima è che se non fossimo andate noi avrebbero potuto invitare qualcuno dei medici negazionisti che non fa altro che peggiorare la nostra situazione. La seconda è che il nostro obiettivo è mantenere alta l’attenzione mediatica sulla tragedia che si consuma ogni giorno nella nostra terra. Saremmo volute andare in trasmissione con qualcuno dei dottori che collabora con l’associazione. Ma questo non è stato possibile.

Cosa avrebbe voluto aggiungere ieri sera?
Che quel 3% di cui tanto si parla e che si tende a banalizzare come una percentuale piccolissima non è poi così insignificante se si considera che è tutta concentrata tra i comuni a Nord tra Napoli e Caserta.
Che quello per cui ci stiamo battendo non è solo il numero di morti per tumore ma soprattutto il numero dei bambini morti per tumore. Sono due cose differenti. Ieri è stato ripetuto da Loredana Musmeci, dirigente di ricerca all’Istituto Superiore di Sanità, che ci sono altre zone d’Italia come Brescia, Gela, Taranto, nella stessa situazione della terra dei fuochi…Il problema è anche questo: la Campania non è una regione industrializzata. Qui si vive ancora di agricoltura. Com’è possibile che ci si ammali allo stesso modo? I rifiuti tossici sono stati sversati per 30 anni tutti i giorni in queste terre. La camorra ha eseguito ed esegue quello che lo Stato colluso le comanda.

Quale altra questione doveva essere approfondita?
Quella dei roghi. Che invece di diminuire aumentano. Avevano parlato di 800 militari da mandare nelle Terra dei Fuochi. Io non ne ho visto nemmeno uno. Però quello che penso io è che le forze dell’ordine devono essere rafforzate sul posto. E che quei soldi invece potrebbero essere investiti nella prevenzione della salute dei bambini.

TINA ZACCARIA

Io non mi arrendo seconda puntata
Una madre della terra dei fuochi e un corteo di altre madri rompe il discorso della propaganda politica dell’ avvocato della monnezza
Hanno tutte in mano le foto dei loro figli morti di cancro
Quei tredici anni per sempre riecheggiano nelle coscienze di tutti quelli che vogliono ascoltare
Per altri è solo una fiction
Ognuno di noi sceglierà da domani, come sempre, da che parte stare
Io sto con chi quei tredici anni avrebbe dovuto viverli, con chi avrebbe dovuto diventare grande e con tutte le madri e i padri che vivono senza i loro piccoli accanto
Io sto con Alessia Mancini, che ha dovuto rinunciare troppo presto al suo papi
Io sto con Monika Dobrowolska Mancini
che quel giorno ai funerali di Roberto era con la mia gente e già lottava con noi
Continuate a parlare di Roberto, non lo dimenticate, continuate a parlare dei nostri tredici anni per sempre, non dimenticate i nostri figli
Non li usate, vi supplico, ma non li dimenticate
Perché certe ferite non smetteranno mai di sanguinare
Perché i figli che ci restano hanno il diritto di conoscere la verità e di essere protetti affinché diventino grandi

ANTONIO MARFELLA

 

IO NON MI ARRENDO, NOI NON CI ARRENDIAMO…..MA RENDIAMOCI CONTO DI QUANTO SIA DURA , PERICOLOSA E GRANDE QUESTA GUERRA…….
ho finito di assistere alla seconda puntata della realtà di “IO NON MI ARRENDO” SULLA VITA , LA MALATTIA E LA MORTE del tenente Roberto Mancini e della sua meravigliosa famiglia. Sto ancora piangendo, ma sono felice che’ non sara’ sporcata di nuovo da Porta a Porta. Senza la voce delle nostre mamme, senza la voce dei nostri profeti come padre maurizio patriciello, Avvenire e la Chiesa tutta, “pazzi” come il tenente Roberto Mancini o il medico Marfella starebbero a morire nel silenzio del loro lavoro e del sacrificio supremo del rispetto dell’etica professionale chi come poliziotto, chi come medico. NON CI DEVONO SPORCARE LE NOSTRE MAMME, NE’ I NOSTRI PRETI. NON CI DEVONO PROVARE AD ANNACQUARE IL NOSTRO DOLORE PER LO SFACELO CERTO DELLA NOSTRA TERRA E QUINDI, OBBLIGATORIAMENTE, DELLA NOSTRA SALUTE…..NON LO TOLLERO….NON SMETTERO’ MAI DI COMBATTERE….pero’ rendiamoci conto tutti che il nostro principale nemico non sono quindi i camorristi, tra i quali qualcuno si pente, ma sono certamente i potentissimi imprenditori, che oggi lavorano e guadagnano almeno tre volte in piu’ di quando mancini indagava, e il nostro stesso Stato che non puo’ e non potra’ mai ammettere ne’ di essere stato e di essere ancora complice o colluso . vi prego di leggere il libro IO MORTO PER DOVERE perche’ ci troverete tutti i nomi veri . stiamo vivendo la guerra civile piu grande nella nostra regione dopo la seconda guerra mondiale, con danni di lunga portata di gran lunga maggiori di quelli dei bombardamenti nazisti ed alleati perche quasi tutto quello sversato non potrà piu’ essere bonificato realmente. dobbiamo riuscire a conviverci ma senza farci prendere in giro dai complici mai pentiti di quegli assassini…e i medici che non appaiono mai nel film sono ancora oggi i principali complici di fatto con la questione ormai del tutto irrilevante del nesso di causalità. il mio grazie imperituro e totale non solo al tenente mancini ed alla sua famiglia, ma anche al sacrificio delle nostre mamme, dei nostri preti, della nostra Chiesa….ma che non vadano mai in giro senza CAVALIERI DI SCORTA……specie A PORTA A PORTA…..un bacio di profonda gratitudine a tutti, stringiamoci insieme nella preghiera e nel ringraziamento per eroi che anche essi esistono oggi in rai solo grazie alla vostra lotta……asciughiamo il pianto e ridendo di sfida, alla mancini, affrontiamo tutti i nostri occulti o palesi nemici della nostra terra e dei nostri figli, negazionisti compresi…ormai possono solo cercare di evitare di sprofondare dalla vergogna….ma a quanto pare….NON HANNO VERGOGNA…..TOCCA A TUTTI NOI UNITI A COORTE…….OGNUNO NEL PROPRIO RUOLO, essere pronti alla morte, PER DIFENDERE LA VITA………..ITALIA SVERSO’!…….SI………che nessuna mamma vada in giro senza cavaliere di scorta……e rispettiamo l’appello della signora mancini “continuate la battaglia di roberto”….e specie cavalieri come me rispettino l’appello della figlia di roberto , come leggo tante volte ogni giorno negli occhi e nel silenzio di mia figlia : non deve accadere che anche io cada nella stessa debolezza che ha ucciso il tenente mancini…..non devono avere questa soddisfazione…..ognuno di noi serve in battaglia….

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Edda CattaniDalla Terra dei Fuochi

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