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Comunicazione e comunione

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 Pubblico in risposta al GRUPPO METAFONISTE DI FACEBOOK

Questo prezioso documento ha vent'anni e mi è stato consegnato in copia (che ho ribattuto) da Agnese Moneta, la Mamma di Frangi, nel mio primo Convegno del Movimento della Speranza, quando vi partecipai ancora fresca della dipartita del nostro Andrea. Anche se trovo che sia, in alcuni passi, abbastanza rigido, fu per me una guida sicura e con queste direttive intrapresi una ricerca nel rispetto della comunicazione con i nostri Cari.

 

BAVENO 8/5/93

 

COMUNICAZIONE E COMUNIONE CON I NOSTRI CARI

 

 

La comunicazione con i nostri cari trapassati all'altra dimensione dovrebbe avere lo scopo di condurci gradualmente all'intuizione dello stato in cui essi sono stati inseriti, stato molto diverso da quello che conoscevano, molto diverso dal nostro,in cui dobbiamo continuare a vivere, e pertanto, alla fine, dovrebbe generare in noi una totale comunione con loro,comunione di sentimenti e di valutazione dei valori.

Io penso, appunto, che lo scopo primario per cui questi contatti coll'altra dimensione sono permessi, sia quello di far intravedere un po’ di Cielo alla nostra umanità moderna, corrotta negli ideali e nei propositi,stupidamente protesa ad una corsa disperata ed inutile per la conquista di beni terreni e transitori, come la ricchezza, la notorietà, la fama, il successo, la bellezza esteriore, la buona salute, il benessere sociale. Ai nostri figli noi abbiamo insegnato questi valori,perché avessero successo nella vita, ma abbiamo insegnato valori falsi,che in seguito siamo stati costretti a rivedere. Valori apparenti, che abbiamo elevato ad idoli del nostro vivere sociale e di cui abbiamo reso schiavo il nostro intelletto, mentre, per raggiungerli,abbiamo sperperato senza nemmeno accorgercene le forze migliori che albergano in noi stessi.

L'impostazione della moderna società oggi lo esige. Ma appenda però, accade nella nostra famiglia un fatto negativo, irreparabile, che ci tocca e non rientra nella norma cui egoisticamente ci siamo abituati, ecco che nel nostro cervello si scatena un vero e proprio finimondo e i più non riescono a capacitarsi che proprio a loro il destino abbia riservato un'ingiustizia così pesante,un’ingiustizia così ingiusta,….. il destino o Dio? Meglio prendersela con Dio, perché ricordiamo vagamente che un tempo ci hanno insegnato che Dio è buono e misericordioso e giusto. Quindi, perenne?

Una saggia massima proferisce: "La misura in cui credi nella disgrazia e nell'ingiustizia è la misura della tua ignoranza".

Ora fra noi ci sono molti genitori che hanno superato questa prima fase con grande intelligenza e cuore aperto, si sono resi conto della realtà vera che esiste dietro la cortina di fumo di errate mentalità e si sono incamminati con fermezza, serenità e gioia interiore sulla strada che i nostri figli trapassati hanno indicato ed indicano a note sempre più evidenti e chiare.

Ci siamo resi conto, noi del Movimento della Certezza, che coloro che noi abbiamo pianto, immobili e cerei, ma bellissimi,nel sonno eterno dentro la bara,si sono trasformati in esseri trasparenti e luminosi, che si aggirano attorno a noi, invisibili, sulla terra, e viaggiano rapidissimi nell'immensità del cosmo,che sono dotati di poteri superumani e nutrono sentimenti sublimi perché alimentati direttamente dal Divino Amore, che nella loro dimensione, o possibile assaporare e godere molto più facilmente ed efficacemente di quanto sia concesso a noi, qui sulla terra.

 

Quante comunicazioni,giunte nei modi più svariati e complessi,convergono tutte alla conferma di questo concetto. Lo affermo con sicurezza, coll'esperienza di diciassette anni di comunicazioni dirette e di confronto colle esperienze di altri genitori,centinaia, forse anche migliaia, che me le hanno raccontate.

Il quadro è unico, e stupefacente nella sua compattezza e nella corrispondenza: I nostri ragazzi della luce ci hanno dipinto, fornendocene anche le prove, una esistenza nell'altra dimensione che è tutta da assaporare e da godere, tanto bella, grande, gioiosa ed utile, che nessuna delle persone interpellate, se per caso volessero tornare indietro, ha risposto di sì. Unanimemente tutti gli spiriti di Luce, o coloro che si stavano incamminando verso la luce, hanno fornito una risposta identica, nessuno vorrebbe tornare, essi hanno trovato una condizione ottimale, infinitamente migliore di quella che hanno lasciato, e intuiscono, se già non sanno, che quella condizione è passibile di ulteriore miglioramento. Frangi, per primo, disse:"Qui non mi manca nulla abbiamo molto di più di quello che avevamo in terra. Allora avevamo il vostro amore, ma possiamo averlo anche qui, se voi seguitate a mandarcelo, sta a voi amarci, ancora, meglio e più di prima". Una volta constatato, attraverso comunicazioni incrociate, segni e prove di ogni tipo, che essi affermano la verità e sono davvero felici là, dove il disegno di Dio Padre li ha chiamati, il nostro cuore dovrebbe calmarsi e trovare pace, non gridare più parole disperate e di ribellione, incanalarsi ubbidiente nella via della fiducia e della comprensione della volontà della Divina Provvidenza. E1 un mutamento che avviene nella nostra coscienza,quando, alla fine di una penosa ricerca, qualcosa all'improvviso ci convince, arrecando l'elemento definitivo, il pezzetto che mancava ancora al mosaico. All'improvviso ci viene fatto di saltare il fosso dell'incomprensione e della diffidenza. A volte il salto è provocato semplicemente dall' ascolto di una conferenza o soltanto di una voce amica che ci convince perché tocca quella piccola corda nascosta nel profondo del nostro essere che, magari, ignoravamo anche di possedere. A volte è la ragione stessa che ci impone di rivedere le nostre posizioni perché si è verificato un fatto che razionalmente, umanamente, non si è in grado di spiegare e bisogna ricorrere alle conoscenze paranormali; a volte ci si arriva collegando mentalmente tanti fatti che ci sono accaduti, fatti apparentemente insignificanti, ma che presi nel loro complesso messi insieme, costituiscono una montagna di indizi che convergono tutti alla stessa conclusione.

 

Tale processo si è verificato per me in diciassette anni di strada battuta con interesse sempre vivo, attenzione, fede e volontà di capire, e posso affermare,sulla base della mia esperienza personale,che si tratta della forma più completa e consistente per arrivare alla certezza, perché è come la costruzione graduale di una torre, pietra su pietra,attaccate l'una alle altre con cemento indissolubile, per cui tutta la costruzione è solida,compatta, non presenta né incrinature, né tare. Per questo motivo ho sempre consigliato i miei amici di non aver fretta, lasciare tempo al tempo, dopo aver gettante le radici e lasciarsi guidare da "loro" che possiedono attitudini,forza e saggezza per attuare quanto è stato stabilito, nel modo e nel momento più opportuno. I figli di luce guidano il nostro cammino terreno e lo fanno per condurci al Cammino Celeste.

 

Impercettibilmente, sulle prime,ci sospingono nella direzione da essi voluta, mediante incontri, letture, discorsi che ci colpiscono e ci fanno mutare orientamenti, desideri e speranze. Si valgono di avvenimenti per noi casuali, ma da essi predisposti, sicché non si può più attribuirli al "caso", conoscenze nuove, conversazioni, letture,anche spettacoli televisivi. Dalla telefonata alla persona giusta può scaturire l'inizio di un radicale cambiamento di vita. Poi, man mano si avanza , le concatenazioni diventano più evidenti,ci accorgiamo di essere presi nel giro, di divenire parte di un disegno importante,che è bello lasciarsi condurre dagli invisibili, offrendo ogni ora della nostra vita di attesa,ed allora pace e financo allegria compenetrano il nostro essere e diveniamo veramente partecipi di un Progetto del Cielo, assecondando la volontà di chi ci parla attraverso canali inconsueti, ma molto più efficaci di quelli terreni.         Ormai il desiderio iniziale, la necessità di essere rassicurati sullo stato dei nostri figli, il sapere "se stanno bene", questa richiesta, proferita tra i singhiozzi di chi chiede per la prima volta un aiuto una volta che questa necessità è stata soddisfatta perché la risposta è arrivata, chiara e convincente, allora nel nostro intimo subentra un'altra richiesta, un'altra necessità, quella di imparare, per poterli seguire nella loro nuova vita,nella loro evoluzione ultraterrena.

E qui, inizia la comunione con loro,attraverso il nostro intimo accostarci e compenetrarci con l'essere che amiamo, che non è più come prima, perché ha subito una trasformazione, abbandonando la veste di carne e di ossa, per divenire spirito puro,antenna vibrante, pensiero disincarnato,Entità di Luce.

La trasformazione che ci procura l'abbandono del corpo fisico è immane, un cambiamento di stato totale, a cui le creature umane il più delle volte non sono preparate, specie quelle più giovani che trapassano all'improvviso.  Frequentemente, nei nostri contatti, ci viene descritto lo stupore di cui si è preda nei primi momenti dopo il passaggio. Questa meraviglia che ci compenetra nel constatare che i nostri sensi abituali non ci servono più è stata anche grossolanamente, ma efficacemente descritta in alcune sequenze cinematografiche,tipo GOST e ALWAISS. L'essere che si è appena staccato dal corpo, mettiamo per incidente,lo vede lì, giacere a terra o su una barella, insanguinato, rotto, distorto, e non prova dolore. Vede la gente che lo circonda piangere o darsi da fare per soccorrerlo, e non è in grado di intervenire, di dire la sua parola e non è udito, tocca i volti e le mani dei presenti e non riesce ad attirare la loro attenzione, e perciò è disorientato, in una situazione che non capisce, della quale nessuno si è mai preso la cura di parlargli.

Ebbi un'esperienza con un giovane milanese che era caduto in un burrone e vi morì dopo una lunga agonia. Lo cercavano in tanti, ma non fu trovato che dopo mesi. Ebbene, questo giovane ci raccontò tramite medium, naturalmente, di essere rimasto a lungo, dopo morto,accanto al suo corpo col proposito di risalire dallo sprofondo, e poi di essersi trovato di nuovo sul ciglio del burrone da cui era caduto,immerso nella solitudine e nel silenzio della montagna, e di avere iniziato ad aggirarsi senza trovare nessuno. Nei giorni successivi tornava accanto al suo corpo, senza capire, finché si accorse che esso iniziava a decomporsi, allora si rese conto di essere morto, e provò molto spavento.

 

Coloro che trapassano, invece, per vecchiaia o per malattia, arrivano più preparati, perché hanno avuto modo o tempo di riflettere ed assaporare contatti con persone della loro famiglia o con amici già trapassati che trovano il modo di farsi vedere dai moribondi, o con le Entità di Luce che intervengono a predisporre il passaggio. Nelle ultime ore della sua agonia Frangi parlò di visioni bellissime che vedeva, di scene e di personaggi che entravano e uscivano dal suo campo intellettivo, secondo le fasi del torpore e della coscienza che si alternavano. Frangi non era in preda ai farmaci,lo hanno lasciato senza somministrazioni di sedativi particolari,era attaccato soltanto ad una bombola di ossigeno, perché non aveva più praticamente i polmoni, e non credo che l'ossigeno, in quelle condizioni, possa procurare allucinazioni. Frangi ha detto che vedeva e che sentiva la Realtà meravigliosa in cui stava entrando, ed io gli credo. Del resto, successivamente ,quando poté servirsi di un mezzo per comunicare, riprese il discorso, rivolgendosi al fratello, per completare e chiarire ciò che non aveva potuto spiegargli dal suo letto di dolore. Le persone il cui corpo è stato distrutto dalla malattia entrano subito nel sonno riparatore, che non sappiamo quanto duri, perché'varia da soggetto a soggetto. Per tutti, però, c'è poi il provvidenziale intervento delle Guide, esseri Celesti il cui compito consiste nell'accogliere, rassicurare, guidare i nuovi arrivati. Tutti possono ricevere un aiuto, basta desiderarlo, chiederlo, e le Entità di luce iniziano  a svolgere il loro compito. L'anima affronta allora una serie di processi consecutivi che la portano a spogliarsi progressivamente di ogni residuo materiale, e sceglie, da sola,sulla base di quanto percepisce attorno a sé e in sé il tipo di cammino che vuole seguire, la compagnia a cui aggregarsi, cioè la scuola,  per così dire, nella quale vuole essere inserito per conseguire la propria evoluzione. Tutto ciò richiede del tempo, perché la maturazione è graduale ma la scelta è definitiva, ed è perciò raccomandabile non intervenire da qui intempestivamente, con pratiche e richieste inopportune e anche dannose, dal momento che nessuno di noi vorrebbe recar danno a chi ama. A questo punto entriamo dunque in scena noi, che possiamo dalla terra agire o no in maniera appropriata, influenzarli positivamente o negativamente. E’sempre stato detto che il nostro pianto ostinato disturba i trapassati ed è tutt’altro che gradito, e ciò si spiega col fatto che chi è arrivato di là percepisce in maniera più forte e più completa le vibrazioni provenienti da noi, perché essi sono privi di corpo fisico, il quale costituisce come una solida corazza che sulla terra ci protegge,colla sua fisicità, da tutto ciò che di mentale, psichico ci viene scaricato addosso, sia nel bene che nel male. Quando questa protezione di materia viene a mancare, ecco che lo spirito disincarnato recepisce violentemente i nostri stati d'animo, e ne resta condizionato. Io consiglio sempre di inviare pensieri e sentimenti amorosi e pacifici, di rassegnazione e di incitamento a chiedere l'aiuto degli Angeli, o di parenti già trapassati e di mettersi nelle mani di Gesù e di Maria.  Il pianto irrefrenabile che sgorga inevitabilmente dai nostri occhi e dai nostri cuori straziati, deve essere dolce, amoroso,provvido di esortazioni incoraggianti,affinché i nostri cari non soltanto non si sentano soli, abbandonati ad un destino ignoto, ma avvertano la nostra sollecitudine, la nostra solidarietà e comprensione, attingano da noi la forza necessaria per superare quei primi stadi in cui tutto risulta nuovo e si ha veramente bisogno di aiuto. Cerchiamo di non gravare ulteriormente su una situazione, di per se stessa critica. Ricordiamoci il titolo del più importante libro di Ernesto Bozano: "La crisi della morte".

 

Se riusciamo a convincerci della verità e logicità di tutto quanto sto esponendo, perché mi risulta da più e più esperienze, allora saremo capaci di fornire realmente l'aiuto valido e concreto, il più opportuno alle persone che amiamo, invece di gravare su di loro, come purtroppo spesso avviene, colla nostra angoscia cieca che va ad aggiungersi al peso già notevole dei problemi e delle sofferenze che inevitabilmente accompagnano lo stadio del passaggio e del primo inserimento nella nuova dimensione.

  Secondo la nostra religione le anime che transitano dal Purgatorio attendono da noi viventi le preghiere ed i suffragi che solo noi possiamo inviare, in quanto loro, i trapassati, possono usufruire, nella loro dimensione, dei propri meriti requisiti per le buone azioni compiute nel corso della loro vita, e della umile accettazione della penitenza necessaria a lavare i propri peccati, però la preghiera che formuliamo noi,come le Messe, le indulgenze che possiamo liberare ed applicare alle loro anime, provengono esclusivamente da noi, incarnati in terra, quindi risulta chiarissima la responsabilità di ciascuno di noi verso i nostri defunti, ai quali possiamo giovare in modo estremamente utile e gratificante, o negare quell'appoggio che solo noi possiamo fornire, per nostra ignoranza o incompetenza o disinteresse. E’ questa prima responsabilità morale alla quale non si è abituati a riflettere. Si piange, si esternano dolore e rabbia, e non si tiene invece conto delle reali necessità del trapassato.

A causa della mentalità superficiale adottata oggi per vivere, mi sento riferire spesso questa frase, pronunciata in famiglia,per esortare magari un congiunto a dimenticare la tragedia:"Lascia in pace i morti". Dietro a queste parole c'è un abisso di egoismo che si nasconde nella falsità di un principio morale che è puro frutto di ignoranza e di pigrizia. Ma come si fa a pensare che un figlio, anche dopo morto, non si avvicini più a chi gli ha dato la vita, lo ha amato e cresciuto e per anni gli ha espresso affetto, tenerezza, comprensione, fin dalla culla? Come si può affermare, esortare a dimenticare, lasciarli "in pace", in definitiva, cancellandoli dal cuore, dalla mente, come non fossero mai esistiti? Eppure c’è chi lo fa, chi sostituisce il figlio scomparso con un altro, giungendo persino a imporre lo stesso nome del fratello al nuovo arrivato. Ho sentito l’angoscia nelle comunicazioni di bimbi, di fanciulli che si erano sentiti messi da parte, accantonati, nel cuore di un Papà o di una Mamma, che avevano trasferito tutto il loro amore su un'altra creatura, sforzandosi di cancellare i ricordi che avrebbero fatto soffrire.

 

Lasciare in pace i morti significa esattamente questo: Non porsi problemi, voler vivere alla giornata, eguale = Egoismo. L'essenza che è vissuta, che è, continua a vivere per l'eternità, la ritroveremo intatta, con tutte le sue caratteristiche, e  potremo ancora amarla, vivere in comunione con lei, in Paradiso.

E allora cominciamo a costruire questa   comunione fin da ora, da subito, rendendoci conto immediatamente della lealtà e comportandoci in modo responsabile e coerente con gli insegnamenti che ci vengono impartiti da chi è più informato e saggio di noi. In definitiva, tutto ciò che vogliamo è procurare loro del bene, perciò dobbiamo agire esclusivamente in conformità dei loro  interessi. E’ inutile ripetere che la nostra vita è stroncata, che non abbiamo più voglia,che non ci va di vivere. Questo è ovvio, non vale la pena di ripeterlo fra noi, è un'ostentazione di sensibilità inutile, a mio parere. Si dimostra molto più efficacemente la nostra voglia di loro adeguandoci a quanto loro ci richiedono. Entrare in comunione con loro vuol dire comprendere ed accettare le regole del loro nuovo mondo, agevolare e favorire al massimo il loro inserimento in una vita diversa da quella che noi stessi conosciamo, ma molto più bella e ricca di amore e di possibilità. Non abbiamo insegnato nulla o quasi di questa vita, che tutti ci attende, ai nostri figli quando erano qui con noi,non se ne parla, nella nostra società che quando la morte colpisce qualcun altro,come un'eventualità incompatibile colla nostra sicurezza, non se ne parla per scaramanzia, forse, per paura, ma soprattutto per ignoranza. Osservate invece come reagiscono spontaneamente i bambinelli nelle famiglie dove è entrata la morte: essi l'accettano con semplicità,come una realtà si sintonizzano spontaneamente con il Cielo, immediatamente e senza problemi. Molte volte affermano di aver stabilito un contatto con ciò che per noi adulti è invisibile, che loro, invece, affermano ingenuamente di vedere.

 

I nostri sforzi per entrare in comunione perfetta con la condizione radiosa saranno sicuramente benedetti ed agevolati dal Cielo. Quando il contatto con coloro coi quali vogliamo dividere l'eternità sarà stato raggiunto,attraverso la Comunione intensa e profonda fra i nostri due livelli, noi, nel frattempo, avremo imparato a vivere in modo diverso la nostra giornata terrena, considerando accadimenti necessari alla nostra evoluzione le avversità legate al nostro procedere, e con distacco e vero spirito di sopportazione guarderemo più dal¬l'alto le incongruenze, le distorsioni, le malignità di cui è infarcita la nostra vita, in cui siamo quotidianamente immersi, conferendo loro sempre minore importanza, e non consentendo più che ci procurino fastidio o che ci addolorino. Il distacco, non solo dai beni terreni, ma anche dai mali è la conseguenza di una maturazione anteriore che solo il contatto genuino e completo colla dimensione ultraterrena è in grado di assicurare. E' la saggezza dell'uomo consapevole. La luce in cui vivono i nostri cari irradierà pian piano anche la nostra realtà, facendoci edotti e consapevoli dell'altra Realtà che stiamo andando a conquistare, quindi, il bene che abbiamo voluto per loro, cominciando,col rinunciare al nostro egoismo, ci verrà non solo corrisposto, ma amplificato enormemente, generando con loro una specie di osmosi amorosa e rasserenante,che ci accompagnerà per il resto della nostra vita terrena e per sempre, perché le conquiste spirituali sono l'unica dote che nessuno potrà mai toglierci. Operiamo dunque secondo le richieste dei nostri figli, lasciandoli liberi di avanzare nella conoscenza senza tenerli legati alla nostra quotidianità, ma elevandosi al loro livello di generosità e altruismo. Essi sono cresciuti,anche i più piccini crescono, in potenza e in grazia, possono e debbono esserci maestri,e questo, riconosciamolo,è un compito nostro. Imparare! Frangi una volta mi disse:"La manina che affidavo a te, bambino, ora è divenuta ampia e forte, e si tende verso di te, per sostenerti". L'umiltà si dimostra anche accettando di farsi guidare da chi  abbiamo guidato, e l'intelligenza ci chiarisce che è cosa saggia sottostare alla guida di colui che è arrivato più in alto perché chiamato da Chi voleva servirsi di lui e sapeva che sarebbe stato all'altezza dei compiti che intendeva affidargli.

 

Ho conosciuto genitori che, senza rendersi conto del male che procurano, insistono in pratiche che non consentono ai loro figli di staccarsi e conseguentemente di elevarsi, gravandoli col peso delle loro egoistiche angosce, desiderando ardentemente il loro ritorno fisico in casa, crogiolandosi nella rievocazione dei momenti cruciali del loro trapasso, su cui, invece, generalmente i comunicanti sono propensi a sorvolare,affermando che si tratta di un semplice passaggio, e crogiolandosi altresì  nell'ostentazione della loro disperazione e della loro  impossibilità di andare avanti nella vita.

C'è anche chi, dopo aver raggiunto qualche risultato col registratore, pretende l'intervento del proprio caro tutti i giorni, a orario fisso c'è chi instaura un contatto mentale malato, in cui pretende di essere assistito e guidato anche nelle faccende più umili di vita quotidiana.

L'amore possessivo il più delle volte è ottuso e non si cura del vero bene dell'amato, che tale atteggiamento sia un errato retaggio di una mentalità vecchia e sorpassata è proprio ciò che dobbiamo capire, superare e vincere.

Elevare noi al loro livello, e non tentare, invece, di abbassare loro a noi, e trattenerli.

Quando arriveremo anche noi dall'altra parte del ponte, dobbiamo trovarci in grado di camminare assieme, sullo stesso livello, e perciò utilizziamo questo tempo che ci resta, e che assai probabilmente ci è concesso proprio a questo scopo,per prepararci, sintonizzandoci in Comunione con loro, con il cuore, l'anima, la mente.

 

 

 

 

   

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Edda CattaniComunicazione e comunione

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