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Gli Auguri più belli!

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A  Natale puoi …..

Come ogni anno a questo blog sono giunti i vostri affettuosi auguri sempre tanto graditi e con essi alcune pagine che desidero condividere.

Buon Natale e Buon Anno allora Cari Amici a Voi tutti e ai Vostri Cari per un sereno 2020 !!!  

 

NATALE 2020: CELEBRO L’AMORE PER LA VITA

 

Natale dal verbo nascere: anch’io ho avuto una mamma, sono stato bambino.

La vita è un nascere continuo.

Ogni giorno nasce dalla notte, ogni respiro che viene nasce dal respiro che va, celebro la gratuità di ogni giorno e di ogni respiro.

 

Dal seno dell’aurora come rugiada sono stato generato.

Mi abbevero al ruscello della vita, alzo il capo

Cammino verso il futuro che Dio mi prepara

(Salmo 109)

 

Dal non esistere sono arrivato ad esistere, abito la vita,

sono arrivato vivo fino a questo punto!

Il respiro di questo istante si collega al primo respiro,

quando sono uscito dal grembo della mamma.

La vita è una processione continua di respiri, 24000 ogni giorno.

Che cosa respira in ciò che respira? Di che cosa è fatto il respiro?

Considera la leggera esplosione di fiato tra le labbra socchiuse.

La parola “re-spiro” imita il suono sottile dell’aria che esce dalle labbra.

 

Incessantemente il fiato colma e vuota il flauto:

è il mio corpo che respira.

Tu o Dio vi zufoli dentro

melodie sempre nuove,

e continui a versare il dono della vita

nelle mie piccole mani.

(Tagore)

 

È Natale quando il tuo sguardo vede in modo nuovo

lo straordinario nell’ordinario.

È natale quando diventi consapevole della luce con cui vedi, del fiato che

respiri, della linfa che abbevera le tue membra, del suolo che ti sostiene,

dello spazio che ti avvolge.

 

Il Natale di Gesù sveglia la consapevolezza di ospitare in te la luce interiore,

la dignità della coscienza.

Il Verbo (Pensiero eterno di Dio)

è luce di ogni uomo che vive in questo mondo (Gv. 1,9)

è in te che il Verbo deve nascere!

 

www.scuoladelvillaggio.it

 

 

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che
abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno,
comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi,
più medicine, ma meno benessere.

Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco
e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.

Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.

Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito
l’aria, ma inquinato l’anima. Abbiamo dominato l’atomo, ma non i
pregiudizi.

Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per
produrre
più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.

Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere
relazioni.

Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e
getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei
corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti, all’ucciderti.

E’ un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina
e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa
lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste
considerazioni con altri, o di cancellarle.

Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè
non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno
che ti guarda dal basso in soggezione,
perché quella piccola persona presto crescerà
e lascerà il tuo fianco.

Ricordati di dare un caloroso abbraccio
alla persona che ti sta a fianco,
perchè è l’unico tesoro che puoi dare con il cuore
e non costa nulla.
Ricordati di dire “vi amo” ai tuoi cari, ma soprattutto
pensalo.

Un bacio e un abbraccio possono curare ferite
che vengono dal profondo dell’anima.

Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti,
perché un giorno quella persona non sarà più lì.

Dedica tempo all’amore, dedica tempo alla conversazione, e
dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.

E RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

 

Dalai Lama

In lui era la vita,
e la vita era la luce degli uomini.
E la luce risplende tra le tenebre
E le tenebre non l’hanno mai spenta
.” (Giovanni I, 3-4)

Cara amica, caro amico,

se non riesci a vedere la luce, guarda la tenebra con coraggio e a un certo istante la luce emergerà dalla tenebra stessa. Se non riesci a far risuonare in te la vibrazione del Verbo, taci e dal silenzio nascerà il Suono.

Non hai bisogno di cercare con affanno Luce e Parola, entrambe sono già dentro di te. Lasciale nascere – o rinascere – e manifestarsi oggi, perché “A quanti lo accolsero, a quelli che credono nel suo nome, diede il potere di diventare figli di Dio.”

Dice Tagore: “Accenditi come lampada; nel tuo cammino dovrai essere luce.”

A te l’augurio di un 2018 di Luce!

 


 

DANZA LENTA

Hai mai guardato i bambini in un girotondo ?

O ascoltato il rumore della pioggia

quando cade a terra?

O seguito mai lo svolazzare

irregolare di una farfalla ?

O osservato il sole allo

svanire della notte?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce.

Il tempo è breve.

La musica non durerà.

Percorri ogni giorno in volo ?

Quando dici “Come stai?”

ascolti la risposta?

Quando la giornata è finita

ti stendi sul tuo letto

con centinaia di questioni successive

che ti passano per la testa ?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce

Il tempo è breve.

La musica non durerà.

Hai mai detto a tuo figlio,

“lo faremo domani?”

senza notare nella fretta,

il suo dispiacere ?

Mai perso il contatto,

con una buona amicizia

che poi finita perché

tu non avevi mai avuto tempo

di chiamare e dire “Ciao” ?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce

Il tempo è breve.

La musica non durerà.

Quando corri cosi veloce

per giungere da qualche parte

ti perdi la metà del piacere di andarci.

Quando ti preoccupi e corri tutto

il giorno, come un regalo mai aperto . . .

gettato via.

La vita non è una corsa.

Prendila piano.

Ascolta la musica.

Prof. Alessandro Cicognani

(poesia scritta da una bambina malata terminale)

Edda CattaniGli Auguri più belli!
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Tanta Luce nel presepe!

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Tanta luce anche nel mio presepe!

 

… e con dicembre si ripresentano tutte le ricorrenze … Anch’io e la mia famiglia le viviamo intensamente: ha appena girato l’angolo S.Andrea … eppure sembra ieri… poi il 5 dicembre, una data impressa nella mente e nel cuore con l’abbandono all’Immacolata, la Mamma Celeste che accoglie, protegge, impegna tutti i nostri Figli di Luce e il Convegno di Padova.

Fuori le Luminarie. Abano è un tripudio di colori, di profumi, di armonia… E’ ancora un piccolo centro questo, una cittadina a misura d’uomo; i bambini possono passeggiare tranquillamente, i vecchi guardano con occhi incantati, la gente cammina, non corre e ammira …  L’Ente Parco dei Colli Euganei ha posteggiato le sue casette di legno e troviamo prodotti naturali, commestibili, oggetti fatti a mano. Il “tutto a un euro” è ormai una prassi… c’è tanta crisi e non si può spendere, solo un simbolo per sentire l’armonia, la dolce delicatezza del Natale.

Ripropongo aggiornandolo il Natale “povero” che non possiamo fare mancare ai nostri Cari che ci guardano intorno a Gesù che nasce anche quest’anno per rinnovare i nostri cuori e donarci la sua innocenza, quella propria dei bimbi.

 

Ecco la Madonnina che ho messo sull’altarino con la natività nella cappellina del mio tenente “per sempre” che mi regala ancora boccioli di rosa in questi giorni freddi dell’inverno. Ho fatto anche l’alberello con la renna come lo scorso anno e uno ne ho posto nel portico della mia casa. Andrea è abbracciato al suo Papà quest’anno e tutti insieme aspetteremo la nascita del bambinello. Questo, Figlio mio, è il Natale del cuore e penso, che tante persone senza lavoro, senza salute, senza pane di cui vivere, la pensino come me. Proteggeteci Angeli tutti!

Anche Andrea ha il suo Natale!  

                                      

       Ora c’è anche lui, il suo Papà!

 

 

Andrea ha la foto sopra un altarino nella piccola cappella dove abbiamo riposto le sue bellissime membra. Dietro lui c’è un mosaico che è simile al simbolo del gagliardetto del suo Corpo nell’esercito: AQUILE.  La straordinarietà è nel fatto che  mostra un’aquila che infrange una stella… una sorta di premonizione!  Come dicevo, a destra della foto ho messo la Natività e in terra l’albero con la renna di Babbo Natale e un angioletto. Anche per Andrea… Natale è “presepe”!  Oggi c’è Papà… San Giuseppe “!

    Luci nel Presepe

 

 

Questo presepe porta la data del Natale 1995. Lo fece Mentore la sera della vigilia com’era nostra consuetudine e lo fografò. Guardate quante Luci! Quanti angioletti vennero a confortarci!

Fin da piccolo Andrea aveva molto amato l’arrivo del Natale anche per la costruzione del “suo” presepe. Papà gli aveva comperato le statuine essenziali e lui, con spirito artistico aveva ricavato e dipinto da sé, casette, torri, il castello di Erode, ricavandoli da materiale povero, quali rotoli di carta, sughero, compensato ritagliato al traforo… La notte di Natale ci si metteva d’impegno e voleva terminarlo prima che fosse mezzanotte. Mentore aveva continuato a ripetergli ogni anno: “Andrea, ormai sei grande… basta l’albero senza che non causi tutto questo ingombro!” Ma lui, testardamente ripeteva che senza il presepe non avrebbe sentito il Natale. Ecco allora che, anche dopo la sua dipartita, (era il 5 dicembre, con un Natale alle porte) Mentore continuò a costruire l’alberello sul terrazzino della mansarda “…vicino al cielo, così Andrea lo vedrà brillare…” e il “presepe di Andrea” con le sue casette sempre più fragili e le statuette di gesso. Un presepe in un “Natale da poveri” ci disse Andrea nel suo primo messaggio. Poi, qualche anno dopo, fotografando il presepe vennero fuori tutte queste lucine, di tanti colori, quasi una festa per tutti gli Angeli di Luce che avranno voluto manifestare la loro presenza con una testimonianza di conforto ai loro genitori.

Non dimentichiamo, anche in questo S.Natale, i nostri Cari ci vedono e gradiscono queste piccole cose e canteranno con tutti noi: “Hosanna, nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!”

                    

Natale ricordi del 2010

Quest’anno il mio Natale è molto diverso; vivo la solitudine nella casa ormai vuota, perchè Mentore non mi è più vicino e le sue condizioni sono di tale gravità che prego solo perchè possa raggiungere Andrea, al più presto, come del resto egli desidera ardentemente. Non vengo meno però alle abitudini consolidate in oltre 40 anni di convivenza ed allora, ieri sera, come ogni notte di Natale, ho ricostruito il “nostro presepe”. E’ lo stesso, con le vecchie statuine e le casette fatte da Andrea. L’ho fotografato. Guardate un po’:

     

E’ un piccolo presepe con le lucette minuscole, gli angioletti nel cielo di carta bianca e le casette fatte da Andrea… “un presepe da poveri” ma che contiene una storia… la storia della nostra vita.  Poi guardate la seconda foto: 

è un  primo piano della capannuccia con le stesse lucette piccolissime che non dovrebbero illuminare nulla, eppure…

 

  

QUANTA LUCE E QUANTI VOLTI NEL MIO PRESEPE!

       

   

Anche la mia cara amica EDY ha fatto il presepe:

ogni sasso ha il nome di un Angelo!

 6 Gennaio 2010: Epifania del Signore

Anche nel mio presepe sono arrivati i Re Magi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Edda CattaniTanta Luce nel presepe!
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Tempo d’Avvento

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Tempo d’Avvento

L’Avvento è il tempo dell’attesa, di preparazione all’incontro con il Signore che viene, è il tempo in cui attendiamo e invochiamo quel Regno di amore e di pace che il Padre ha preparato per noi.  Il Natale è la festa che ci fa rivivere il fatto che il Figlio di Dio è venuto a condividere la nostra vita umana affinché noi potessimo condividere con Lui la sua vita divina. E “Condividere” è l’atteggiamento e l’impegno che vogliamo tutti avere.

 

Prepariamoci con il cuore dei bambini che non è solo “attesa dei regali”, ma innocenza… stupore… davanti all’”inaspettato” da Colui che  tutto ci viene donato.

 

Oggi è la prima domenica di Avvento.

 

Avvento vuol dire attesa della nascita di Gesù.  Questo periodo è di quattro domeniche e in esso tutti noi che ci consideriamo cristiani ci prepariamo al Natale. Il colore liturgico di questo periodo è il viola, eccetto la terza domenica di Avvento in cui facoltativamente possono essere indossati paramenti rosacei. Nella Liturgia di Avvento non si recita il Gloria, ma si mantiene l’Alleluia.

 

I miei nipotini al catechismo hanno preparato il calendario dell’avvento che fa parte di quello più grande (una grande striscia a colori diversi) che è il calendario liturgico.

 

La corona dell’Avvento è fatta con sempreverdi che stanno a significare la continuità della vita: il lauro significa la vittoria sulla sofferenza;  il pino, l’agrifoglio e il tasso rappresentano l’immortalità;  il cedro forza e guarigione.

 

Le quattro candele rappresentano le quattro settimane di avvento.

La prima candela si chiama Candela del Profeta. Ci rammenta che molti secoli prima della nascita del bambino Gesù, uomini saggi chiamati profeti predissero la sua venuta.

La seconda candela, chiamata Candela di Betlemme, ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore.

La terza candela è chiamata la Candela dei pastori, poiché furono i pastori ad adorare il bambino Gesù e a diffondere la lieta novella.

La quarta candela è la Candela degli Angeli per onorare gli angeli e la meravigliosa novella che portarono agli uomini in quella notte mirabile.

 

 

In giardino ho un grande agrifoglio che è anche un simbolismo cristiano: le foglie acuminate sono come la corona di spine come in una leggenda inglese si racconta che la stessa croce fosse di agrifoglio. La corona che è un cerchio rappresenta  l’eternità di Dio che non ha nè inizio nè fine, l’immortalità dell’anima e la vita eterna in Cristo. Quando si usa il decoro delle pigne e delle noci simbolizzano la vita e la risurrezione.

 

 Così, come i bimbi, preparo il mio Avvento e sono certa che i miei Cari, dalla Gerusalemme Celeste, mi seguiranno con amore!

 

 

Edda CattaniTempo d’Avvento
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