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La realtà delle voci nella I.T.C.

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Siamo giunti in possesso di questa bella relazione che, visto l'interesse dopo Cattolica 2013, desideriamo partecipare.

 

Paolo Presi

 

RAPPORTO SPECIALE

 

LA REALTA’ DELLE VOCI OTTENUTE TRAMITE LA TRANSCOMUNICAZIONE STRUMENTALE E’ STATA DIMOSTRATA SCIENTIFICAMENTE IL 5 DICEMBRE 2004 NEL CORSO DI UNA SPERIMENTAZIONE CON  MARCELLO  BACCI A   GROSSETO – ITALIA – EUROPA

 

Anabela Cardoso*, Mario Salvatore Festa**, David Fontana*** e Paolo Presi ****

 

 

Questa relazione descrive dettagliatamente la sperimentazione fatta con Marcello Bacci nel suo laboratorio in Italia, la sera del 5 dicembre 2004 alla presenza di un gruppo di qualificati ricercatori italiani ed altri provenienti dal Portogallo e dall’Inghilterra.

 

Marcello Bacci (Bacci, 1985) è uno dei principali ricercatori nei fenomeni ITC [1], un campo in cui è stato attivo per più di 30 anni. Non è lo scopo di questa relazione esaminare l’imponente fenomenica ITC accumulata fin dalle pubblicazioni di Jürgenson, Raudive ed altri a metà del secolo XX poiché è stata documentata esaurientemente altrove (Brune, 1993 – Senkowski, 1995 – Brune e Chauvin, 1999). Per quanto detto è sufficiente affermare che l’argomento riguarda lo studio della ricezione di comunicazioni anomale, spesso in condizioni controllate, tramite apparecchiature elettroniche quali magnetofoni, radioricevitori, computers, apparecchi fax e telefoni.

 

 

 

 

Molti di coloro che operano in questo campo si sono convinti non solo della realtà di queste comunicazioni ma anche di come queste si presentano provenienti da persone defunte e pertanto costituiscono un fondato elemento a sostegno dell’ipotesi della sopravvivenza alla morte fisica.

Marcello Bacci, che nel corso della sua lunga sperimentazione ha ottenuto molte di queste comunicazioni, si è dedicato principalmente ai genitori che avevano perduto un figlio. Nondimeno egli si è preoccupato di collaborare con dei ricercatori scientifici per dimostrare l’attendibilità dei suoi risultati (ad esempio quelli de Il Laboratorio di Bologna, Italia, l’unico laboratorio in Europa dedicato totalmente a verificare ed analizzare scientificamente i presunti fenomeni paranormali). Egli è anche un tecnico radiofonico di provata esperienza e non chiede denaro per queste sperimentazioni particolari né va alla ricerca di pubblicità.

 

Nei suoi esperimenti Marcello Bacci utilizza il metodo cosiddetto delle Voci Dirette Radiofoniche (DRV)[2], in pratica il metodo con cui si cerca di ricevere delle comunicazioni anomale udibili direttamente dagli altoparlanti di una radio e, frequentemente, tali voci chiamano per nome gli astanti, rispondono alle loro domande fornendo anche lunghe ed interessanti informazioni.

 

 

A questo scopo egli preferisce usare una radio a valvole, sintonizzata su di un fruscio bianco nelle onde corte, piuttosto che una radio a transistors.

L'esperimento dettagliato in questo Rapporto si può considerare un seguito di precedenti indagini eseguite sulle voci da lui ricevute usando il già menzionato metodo delle Voci Dirette Radiofoniche.

Due di queste prime indagini, fatte sotto stretto controllo, sono di particolare rilevanza per l’esperimento che viene qui descritto.

La prima è stata fatta alla presenza del dr. ing. Carlo Trajna dove una seconda radio fu posta accanto a quella del Bacci, alimentata dalla stessa presa di corrente ed utilizzante la propria antenna individuale, fu sintonizzata nelle onde corte sulla stessa frequenza della radio del Bacci. Mentre quest’ultima riceveva comunicazioni da parte di una voce anomala, dalla seconda radio usciva solamente il normale fruscio bianco (Trajna, 1985). Questo esperimento elimina la possibilità di voci anomale prodotte fraudolentemente. 

Un secondo ed egualmente significativo esperimento fu quello eseguito dal prof. Mario Salvatore Festa, docente di Fisica e di  Radio Protezione Fisica presso l’Università di Napoli, e dal radiotecnico Franco Santi. Tale esperimento consistette nella rimozione dalla radio del Bacci, durante la ricezione di voci anomale, di due valvole, la ECC85 (rivelatrice FM) e la ECH81 (convertitrice AM/SW), rilevando che anche senza queste valvole (in assenza delle quali non si può ricevere le normali stazioni radio delle onde corte) le voci hanno continuato a parlare senza alcuna interruzione.

Durante quest’esperimento il prof. Festa aveva pure misurato l’intensità sia del campo elettrico sia di quello magnetico nei pressi della radio, nelle condizioni di radio-spenta e di radio-accesa, sia durante le normali trasmissioni radiofoniche sia durante la manifestazione della voce.

Dai rilievi fatti i parametri relativi ai due campi non rivelarono variazioni significative né all’inizio del fenomeno né dopo la rimozione delle valvole mentre la voce continuò ad esprimersi. I rilievi indicarono inoltre che i valori misurati erano in pratica uguali a quelli  rilevati con la radio spenta (per i dettagli vedere la relazione Festa del 2002).

La dimostrazione che le voci continuavano a manifestarsi anche senza valvole e che, durante la loro ricezione, non c’erano variazioni significative dei parametri relativi ai due campi elettrico e magnetico, fornì una ulteriore evidenza che le voci non potevano essere considerate frutto di trasmissioni fraudolente.

L’esperimento qui descritto ebbe luogo nel laboratorio di Marcello Bacci a Grosseto, Italia, con un’illuminazione  fornita da una lampadina blu da 25 Watt, montata a parete, ed ubicata appena sopra e leggermente a destra della radio. Tale illuminazione fu sufficiente per permettere agli indagatori di osservare tutti i movimenti del Bacci e degli altri.  

Prima e dopo l’esperimento il laboratorio e la radio usata dal Bacci furono resi disponibili per una accurata ispezione da parte delle persone qui di seguito indicate.

All’inizio della sessione sperimentale il Bacci prese posto di fronte alla radio, una Normende, modello Fidelio,  risalente alla fine degli anni ’50. Accanto a Bacci, alla sua sinistra, fu posto il prof. David Fontana (professore di Psicologia ed ex-presidente Society for Psychical Research ed attuale presidente del Comitato di Ricerca sulla Sopravvivenza di detta Società), e la dott.ssa Anabela Cardoso (fondatrice e editrice di ITC Journal nonché direttrice dell’ ITC Journal Research Centre) subito dietro Fontana, sulla sua sinistra, in modo da poter vedere direttamente dal di sopra della sua spalla sinistra che poteva toccare con il proprio mento.

Il prof. Festa, già nominato in una delle due precedenti indagini, sedette alla sinistra della dott.ssa Anabela Cardoso mentre sig. Robin Foy (leader nella famosa indagine a Scole, UK, ed esperto in fenomeni psichici ad effetti fisici) prese posto alla destra di Bacci.

Questi quattro indagatori furono sempre a stretto contatto di Marcello Bacci. Il perito aeronautico Paolo Presi (uno dei responsabili de Il Laboratorio ed investigatore da lungo tempo dei fenomeni di Bacci) sulla sinistra di Bacci con interposti la sig.ra Laura Pagnotta, figlia della benefattrice Silvana Pagnotta che è stata per 20 anni una stretta collaboratrice ed osservatrice del lavoro di Bacci, e quindi il prof. Fontana.

 

Il radiotecnico Franco Santi, già citato unitamente al prof. Festa nell’esperimento descritto in precedenza, rimase libero di muoversi nei paraggi per le ragioni che vedremo più avanti. Angelo Toriello, conosciuto anche come Emanuele, e Sandro Zampieri, entrambi sono stati per molti anni osservatori e regolari frequentatori molto vicini a Bacci. Emanuele prese posto alla destra della dott.ssa Cardoso ed il Zampieri dietro il prof. Festa.

Erano anche presenti inoltre l’avvocato Amerigo Festa, un altro ricercatore e collaboratore di Bacci da molti anni, accompagnato da sua moglie Rossella Forte, il già citato Sandro Zampieri (Sandro è stato il traduttore ufficiale del gruppo per la lingua inglese) con sua moglie Maria, c’erano poi anche Carmelina e Gennaro Dara, Franco Grigiotti, uno stretto e vecchio amico di Marcello, Angela e Luciano Manzoni, addetti alla registrazione su nastro delle sessioni sperimentali e della stesura dei relativi verbali, anch’essi seduti nelle vicinanze.

Nella stanza c’erano anche alcune mamme che avevano perduto i loro figli ed altri sperimentatori eccezionalmente ammessi a questa sperimentazione, in totale erano presenti 37 persone.

 

La radio era posta su un bancale, posto a battuta contro la parete, rivolta verso gli indagatori ed in posizione tale da rendere inaccessibile il retro, operazione questa possibile solo se fosse stata inclinata in davanti o ruotata.

La radio non aveva alcuna protezione posteriore e fu lasciato uno spazio sufficiente tra la radio e la parete per consentire al radiotecnico Franco Santi di girarla sul bancale in modo da poter accedere al suo interno.

Un’ispezione prima dell’esperimento permise di verificare che non ci fosse alcuna possibilità d’accesso alla radio attraverso aperture poste sul bancale o sulla parete.

Alle spalle di Bacci e degli indagatori, alla distanza di circa un metro e mezzo, c’erano delle file di sedie su cui trovarono posto dei genitori che avevano perso un figlio e che erano frequentatori delle periodiche sessioni sperimentali a loro dedicate. Nessun appartenente a questo gruppo prese parte all’esperimento né si avvicinò alla radio utilizzata dal Bacci nel corso dello stesso.

 

La sessione ebbe inizio alle ore 19.10 con Bacci, i ricercatori e le persone nella stanza tutti ai loro posti. I registratori audio (analogici e digitali) furono avviati per la registrazione.

Bacci accese la radio e selezionò la banda delle onde corte. Egli quindi, come d’abitudine, incominciò a girare lentamente la manopola della sintonia spaziando dai 7 ai 9 megahertz. Come normalmente avviene ciò produsse l’attraversamento di normali radio trasmissioni intervallate da fruscii bianchi. Bacci spiegò in lingua italiana che “stava cercando una zona di fruscio bianco buona”. Questa procedura continuò per 15-20 minuti fino a quando egli disse “li sento, essi verranno”. A questo punto egli cessò di girare la manopola della sintonia e si udì il fruscio bianco modificarsi in un suono simile ad un vortice che descrivibile in vari modi, o come un vento o come un suono di onde. Subito dopo questo rumore cessò (sebbene alle volte accada che esso si manifesti contemporaneamente alle voci, come se esse fossero in qualche modo “sostenute” dalla sua stessa sonorità) e le voci si udirono uscire dall’altoparlante della radio.

Le prime parole furono in lingua italiana seguite poi da parole in lingua spagnola. Bacci quindi si rivolse alle voci dicendo che esse potevano “parlare anche in portoghese, inglese e spagnolo”. A questo punto gli invisibili interlocutori si rivolsero a David Fontana e a Robin Foy in inglese e ad Anabela Cardoso in spagnolo.

 

Nel prosieguo della sessione, che durò approssimativamente un’ora, intervennero separatamente cinque o sei voci (di cui una probabilmente femminile e le altre maschili) che si espressero in inglese, spagnolo ed in italiano, alcune di esse con una chiarezza simile alle voci normali, altre con una sonorità caratteristica, tipica di molte voci ITC, che contraddistingue tali voci  da quelle ottenute con un’articolazione normale.

Nelle voci si rilevarono anche delle singolari espressioni, che sono caratteristiche di molte comunicazioni ITC (come quando, ad esempio, rivolgendosi alla dott.ssa Cardoso il comunicante fece riferimento alla sua visita al Bacci con le parole ‘Anabela is here, you are going to the learning boss’) e l’allegorico, somigliante ad onde, ritmo di dizione.

Alle volte le sonorità modulanti la voce furono distorte, comunque anche in queste situazioni il 70% di queste emissioni vocali risultarono subito comprensibili dai relativi destinatari citati sopra, cinque dei quali parlano bene l’italiano e l’inglese ed una di loro, la dott.ssa Cardoso (Diplomatica portoghese di professione che vive da tempo in Spagna) parla bene tutte le lingue usate nell’esperimento come pure la sua madrelingua, il portoghese.

Le voci si rivolsero ai presenti chiamandoli per nome, mentre al prof. Fontana si rivolsero con nome e cognome (“David Fontana” forse per distinguerlo da David Pagnotta, presente anch’egli in sala), e quindi aggiunsero “Ciao David”. 

Furono fatti anche numerosi riferimenti a Bacci, sia come “Marcello” che come “Bacci”. Tutti i nomi furono pronunciati chiaramente e facilmente riconosciuti.

Alle volte le voci risposero a delle domande in lingua diversa da quella del richiedente ed alle volte cambiarono lingua nel corso delle risposte. Non a tutte le domande fu data risposta ed a certune solo dopo una certa pausa.

L’evento più rilevante della sessione, quello che contraddistinse l’esperimento per l’importanza storica, e non solo nella storia della ricerca sulla Transcomunicazione Strumentale ma anche in generale della Ricerca Psichica, avvenne verso la fine della sessione.

Come riferito in precedenza, il rilievo fatto dal prof. Festa e dal radiotecnico Santi, cioè che la rimozione delle due delle valvole dalla radio non aveva impedito la regolare ricezione di voci anomale fornendo così una prova evidente che le voci non sono prodotte da trasmissioni fraudolente. Tuttavia alcuni critici avevano osservato che anche senza queste due valvole era ancora tecnicamente possibile che la radio possa produrre sonorità in altre bande di frequenza. Pertanto con il consenso di Marcello Bacci si decise che in quest’esperimento, durante la ricezione delle voci anomale, dovevano essere rimosse tutte cinque le valvole.

Dopo circa un’ora dall’inizio della manifestazione delle voci e nel mentre esse stavano esprimendosi il radiotecnico Franco Santi girò la radio sul bancale e rimosse quattro valvole; poi, dopo una piccola pausa per la difficoltà di toccare il vetro bollente delle valvole, rimosse anche la quinta ed ultima valvola.

Con questa operazione tutte cinque le valvole furono riposte sul bancale da Franco Santi, ben visibili, esternamente la radio. Nonostante la mancanza di queste valvole le voci continuarono ad esprimersi con la stessa intensità sonora e chiarezza di prima. Le cinque valvole rimosse furono le seguenti: le ECC85 e ECH81 (le due valvole che erano state rimosse nell’esperimento del 2002), la EF89 (amplificatrice di frequenza intermedia), la EABC80 (rivelatrice FM/AM ed amplificatrice di bassa frequenza) e la EL84 (amplificatrice finale di potenza).

In una pausa tra una voce e l’altra Marcello Bacci, senza alcun avvertimento ed agendo d’impulso, spense la radio agendo sul tasto di accensione/spegnimento provocando così anche lo spegnimento della luce che illumina la scala parlante della sintonia. 

Dopo 11 secondi di silenzio (i tempi riportati sono stati cronometrati dal nastro registrato nel corso dell’esperimento) i presenti poterono udire dei fischi modulati (sonorità simili a colpi di frusta) ed il tipico segnale acustico, simile ad un vortice d’aria, che usualmente precede la ricezione delle voci paranormali  negli esperimenti del Bacci.

La voce dell’invisibile interlocutore, inframmezzata da fischi, ebbe inizio dopo 21 secondi da quando Bacci spense la radio e continuò per 23 secondi (tempo rilevato sempre dalla registrazione su nastro) con la stessa qualità acustica udita in precedenza, forse con una scansione leggermente più lenta, ma sempre chiara come prima.

Una volta terminato il parlato i fischi rimasero per altri 6 secondi, mentre il vortice, che si udì fino alla fine del parlato, divenne sempre più debole fino a scomparire dopo 12 secondi.

Tuttavia il contatto apparve non essere finito, poiché dopo altri 53 secondi si udì nuovamente il vortice, unitamente ad una flebile voce maschile, che parve trarre origine dal vortice stesso, commentò l’appena pronunciata esclamazione di Mario Festa “Siete grandi !”

Il fenomeno durò per 2 minuti e 20 secondi dallo spegnimento della radio. Durante questo tempo Franco Santi ispezionò l’interno della radio con una pila tascabile il cui fascio di luce fu brevemente visibile attraverso il vetro della scala parlante della sintonia.

Quest’ultima parte dell’esperimento, non essendo stato pianificato, colse di sorpresa tutti i ricercatori. In tutte le tre parti dell’esperimento (radio accesa con valvole installate, radio accesa con valvole rimosse e radio spenta con valvole rimosse) le voci uscirono inequivocabilmente dall’altoparlante della radio con la stessa intensità sonora e chiarezza, indipendentemente del leggero calo di qualità (leggermente più lente) avvenuto dopo lo spegnimento della radio.

La radio fu quindi riaccesa per un breve periodo senza però udire più alcuna voce, quindi l’esperimento fu considerato concluso.

Franco Santi ruotò quindi la radio di 90° in modo da consentire un’accurata ispezione del suo interno da parte di tutti i presenti con le luci ambiente tutte accese. Sia la dott.ssa Cardoso che il prof. Fontana scattarono delle fotografie per documentare l’interno della radio e le cinque valvole rimosse. L’avvocato Amerigo Festa, oltre a documentare tutto l’esperimento con videocamera, provvide anche a stillare un dettagliato verbale sulle condizioni ambientali e sugli eventi conseguenti alla rimozione delle valvole da parte di Franco Santi e allo spegnimento della radio da parte del Bacci. Tale verbale è stato firmato da tutti i presenti quale evidenza della correttezza degli eventi riportati.

 

Gli autori del presente rapporto e tutti gli altri osservatori presenti considerano questo esperimento di enorme importanza nella storia della Ricerca Psichica in quanto la persistenza delle voci in assenza delle valvole e durante il periodo in cui la radio fu spenta, elimina la possibilità di una frode e di una ricezione fortuita di radiotrasmissioni.

L’esperimento fu fatto alla presenza e con la partecipazione di ricercatori con esperienza pluriennale nella Transcomunicazione Strumentale ed in altre aree della Ricerca Psichica (questo è il caso del prof. Mario Festa, del radiotecnico Franco Santi e del perito aeronautico Paolo Presi, tutti esperti in radiotecnica ed inoltre Paolo Presi possiede un’esperienza specifica quale ascoltatore delle onde corte con licenza SWL N° 2330): ciò non dà spazio a critiche per scarsa osservazione o altre forme di errore da parte dello sperimentatore.

I risultati di questo esperimento, unitamente a quelli dell’esperimento del prof. Festa e del radiotecnico Santi del 2002, forniscono una valida evidenza dell’autenticità delle voci ottenute da Marcello Bacci.

Gli eventi acustici rilevati dalla registrazione audio si possono così riassumere:

 

t = 00 sec  Bacci spegne radio.

                   Silenzio.

t = 11 sec   Si possono udire l’inizio di fischi modulati (sonorità simili a colpi di frusta) ed il segnale convenzionale ricorrente simile ad un vortice d’aria.

t = 21 sec   Si inizia ad udire una voce frammista a fischi.

t = 44 sec   La voce finisce ma si possono udire ancora fischi ed il vortice.

t = 50 sec   I fischi finiscono.

t = 56 sec    Il vortice finisce.

Silenzio

t = 109 sec  Si inizia a udire un nuovo vortice.

t = 127 sec       Nello sfondo si può udire una debole voce maschile che sembra commentare l’esclamazione di Mario Festa “Siete grandi!”.

t = 140 sec       Fine del vortice e fine del contatto.

                    Silenzio. 

 

*Editore di ITC Journal, Direttore dell’ ITC Journal Research Centre; **Fisico c/o l’Università di Napoli; ***ex-Presidente della Society for Psychical Research; **** Perito aeronautico, Ricercatore in ITC.  Tutti quatto gli Autori sono Soci Ricercatori de ‘Il Laboratorio’, Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica di Bologna, Italia.

 

 

Riferimenti

Bacci, M. (1985).  Il Mistero Delle Voci Dall’Aldilà.  Roma: Edizioni Mediterranee.

Brune, F. (1993).  Les Morts Nous Parlent.  Paris: Philipp Lebaud.

Brune, F. and Chauvin, R. (1999).  A L’Ecoute de L’Au-Delà.  Paris: Philippe Lebaud.

Festa, M. (2002).  A particular experiment at the psychophonic centre in Grosseto, directed by Marcello Bacci.  ITC Journal (Cadernos de TCI) 10, 27-31.

Senkowski, E. (1995).  Instrumentelle Transkommunikation.  Frankfurt: R. G. Fischer Verlag.

Trajna, C. (1985).  Introduction in Bacci’s Il Mistero Delle Voci Dall’Aldilà.  Roma: Edizioni Mediterranee.

 

Versione italiana tradotta dall’inglese da Paolo Presi



 


[1] ITC è l’acronimo di Instrumental TransCommunication (Transcomunicazione Strumentale)

[2] DRV è l’acronimo di Direct Radio Voice.

 

Edda CattaniLa realtà delle voci nella I.T.C.
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