Contro Ogni Violenza

Come spiegare ai bambini

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Come spiegare ai bambini

 

Davanti a episodi violenti come gli attentati a Bruxelles si può provare l’istinto di proteggere i bambini dalle notizie che potrebbero turbarli, ma secondo gli esperti può essere un errore ritardare il momento in cui scoprono che è successo qualcosa di terribile. L’approccio da seguire, per genitori e insegnanti, dipende dall’età dei bambini.

La prima regola, valida in ogni caso, è trovare il tempo per rispondere alle domande con calma e chiarezza: spesso succede che vengano a sapere cosa è successo da qualcuno fuori dell’ambiente familiare e i genitori devono riuscire a chiarire i dubbi e ad allontanare ansie e paure.

Ecco alcuni consigli, pubblicati da Time: 

 

 

 

23
MAR 201611.03

Come spiegare ai bambini cosa è successo a Bruxelles

Davanti a episodi violenti come gli attentati a Bruxelles si può provare l’istinto di proteggere i bambini dalle notizie che potrebbero turbarli, ma secondo gli esperti può essere un errore ritardare il momento in cui scoprono che è successo qualcosa di terribile. L’approccio da seguire, per genitori e insegnanti, dipende dall’età dei bambini.

La prima regola, valida in ogni caso, è trovare il tempo per rispondere alle domande con calma e chiarezza: spesso succede che vengano a sapere cosa è successo da qualcuno fuori dell’ambiente familiare e i genitori devono riuscire a chiarire i dubbi e ad allontanare ansie e paure.

Ecco alcuni consigli, pubblicati da Time a novembre, per affrontare il discorso con bambini di diverse età.

1.      Bambini in età prescolare. Prima dei sei anni si può evitare di esporre i bambini a queste notizie. I bambini che hanno meno di cinque anni possono confondere i fatti con le paure e per questo è meglio aggiungere dettagli solo per rispondere a domande dirette.

2.     Bambini tra i sei e i dieci anni. Secondo Harold Koplewicz, presidente del Child mind institute, “a questa età conoscere i fatti può aiutare ad alleviare l’ansia”. Ma è meglio evitare l’eccesso di dettagli, come il numero dei morti, e l’uso di parole che possono spaventare. Secondo la psicoanalista francese Claude Halmos è inutileparlare del gruppo Stato islamico, della religione e delle operazioni militari in Siria. I bambini devono essere rassicurati: se gli adulti sembrano tristi non è perché c’è una minaccia diretta alla famiglia, ma solo per le vittime. È importante far capire ai bambini che sono al sicuro: questi attacchi sono molto rari, “i cattivi” sono stati catturati e i feriti guariranno.

3.     Bambini tra i dieci e i quattordici anni. I bambini più grandi potrebbero voler conoscere maggiori dettagli, ma gli esperti consigliano di non dargliene troppi. A questa età è importante chiedergli cosa hanno saputo e come si sentono, devono sapere che si può essere tristi anche se non si sente il bisogno di piangere. I bambini potrebbero mostrarsi indifferenti o voler passare del tempo da soli, ma può essere utile incoraggiarli a esprimere le loro paure ed eventualmente parlare di come comportarsi in caso di emergenza.

4.     Adolescenti, tra i 14 e i 18 anni. I ragazzi che frequentano le scuole superiori probabilmente ricevono informazioni sui più importanti eventi di attualità attraverso i social network e per questo è molto importante aiutarli a distinguere i fatti dalle notizie false e dalle congetture. Gli adolescenti potrebbero rifiutare questo tipo di conversazione: per questo è consigliabile affrontare l’argomento mentre si fa qualcos’altro insieme a loro, secondo Koplewicz. Non crederanno di essere al sicuro dagli attacchi terroristici con una semplice rassicurazione, bisogna invitarli a considerare le probabilità e decidere insieme cosa fare in caso di emergenza, cosa dovrebbero fare nel caso in cui non fossero in grado di tornare a casa o contattare i genitori. Infine, è importante parlare con gli adolescenti dell’uso della violenza, dei suoi effetti e delle alternative.

 

 

Edda CattaniCome spiegare ai bambini
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Cristo risorge?

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Cristo risorge ?

 

 

Un attentato terroristico ha fatto ripiombare il Belgio nel terrore. Preso di mira alle ore 8 lo scalo internazionale di Bruxelles nella zona dei gate dell’American airlanes, tutto avvenuto dopo tre giorni dall’arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre. 

 

.. soprattutto dentro la follia del male è necessario "restare umani" ..

 

Bruxelles .. la Potenza della Vita ci custodisca e ci perdoni .. e riaffidi ancora ai nostri cuori il desiderio di seminare l'aurora, per abbracciare ogni giorno l'infinito .. 
".. Scesi nella bottega del vasaio, ed ecco, egli stava lavorando al tornio. Ora, se si guastava il vaso che stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli riprovava di nuovo e ne faceva un altro, come ai suoi occhi pareva giusto .." Ger 18,3-4

 

" Prefazio a Pasqua" 
di padre David Maria Turoldo

".. io voglio sapere
se Cristo è mai stato creduto,
se l’evento è reale e presente,
se è venuto, e viene e verrà;
o sia appena un’invenzione
per un irreale giorno del Signore
di contro al cupo giorno dell’uomo.
.. io voglio sapere
se veramente qualcuno crede
e come è possibile credere:
se almeno i fanciulli
– avanti ogni cultura –
vedono ancora la faccia del Padre.
.. io voglio sapere
se l’uomo è una fiera
ancora alle soglie della foresta:
se la ragione è una rovina
se i fatti hanno una ragione
se la ragione è ancora utile.
.. io voglio sapere
se ci sono ancora gli assoluti
o se io sono sacerdote
di colpevoli illusioni,
se è vero che saremo
finalmente liberi se saremo
ancora liberi se saremo mai liberi.
.. io voglio sapere
se cantare è ancora possibile
se da ricchi canteremo ancora
se dipingere è ancora possibile
se la bellezza esisterà sempre,
se possibile sarà ancora contemplare.
.. io voglio sapere
se la vita è solo meretricio
se il vostro vivere è appena una difesa
contro la vita degli altri:
se qualcuno, almeno qualcuno
crede che tutti gli uomini
sono una sola umanità.
.. io voglio sapere
se l’uomo cresce
se c’è un altro avvenire
se la scienza non sia la morte
e la sua macchina non sia la nostra
bara di acciaio.
.. io voglio sapere
se esiste una forza liberatrice:
se almeno la chiesa non sia
la tomba di Dio,
l’ultima sconfitta dell’uomo.
.. io voglio sapere
se la pace è possibile
se giustizia è possibile
se l’idea è più forte della forza:
quest’uomo bianco,
il più feroce animale
sempre all’assalto
contro ogni altro uomo
o maledetta Europa.
Io voglio sapere
se Cristo ha ancora un senso
chi ha fede ancora in un futuro.
.. io voglio sapere
se Cristo è veramente risorto
se la chiesa ha mai creduto
che sia veramente risorto.
Perché allora è una potenza,
schiava come ogni potenza?
Perché non batter le strade
come una follia di sole,
a dire: Cristo è risorto, è risorto?
Perché non si libera dalla ragione
non rinuncia alle ricchezze
per questa sola ricchezza di gioia?
Perché non dà fuoco alle cattedrali,
non abbraccia ogni uomo sulla strada
chiunque egli sia,
per dirgli solo: è risorto!
E piangere insieme,
piangere di gioia?
Perché non fa solo questo
e dire che tutto il resto è vano?
Ma dirlo con la vita con mani candide
occhi di fanciulli.
Come l’angelo dal sepolcro vuoto
con la veste bianca di neve nel sole,
a dire: «Non cercate tra i morti
colui che vive!».
Mia chiesa amata e infedele,
mia amarezza di ogni domenica,
chiesa che vorrei impazzita di gioia
perché è veramente risorto.
E noi grondare luce
perché vive di noi:
noi questa sola umanità bianca
a ogni festa
in questo mondo del nulla e della morte.
Amen.
( David Maria Turoldo, da “O sensi miei” )

 

 

 

Edda CattaniCristo risorge?
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Il perdono non è facile

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Il perdono non è facile

 

 

 

 

Dopo la giornata sulla Misericordia sentiamo il  parere dell’esperto  Stefano Grandi

Volete essere felici un’istante? Vendicatevi.
Volete esserlo sempre? Perdonate.

Credo che non tutti lo sanno che la parola perdono deriva dal latino “per dono”, dove quel “per” indica perfezione, per cui il perdono è il dono perfetto, completo.

 

Il perdono è necessario
Bisogna essere consapevoli che il nostro amore non può esistere fuori dalla dinamica del perdono nella vita perché tutti possono sbagliare e nessuno è esente da errori.
Per esempio, chi offende dicendo:” Non capisci niente!” non chiede perdono, perderà a poco a poco la fiducia degli altri, con delle conseguenze a lungo andare anche devastanti.
Il perdono fa parte della vita quotidiana, mettiamocelo in testa, e non è, come qualcuno pensa, una debolezza. 
Chiedere perdono è riconoscere di aver sbagliato per costruire meglio il rapporto quotidiano.
A prescindere dalle motivazioni e situazioni, bisogna accettare gli errori dell'altro perché nessuno è perfetto.
Si dice “Chi ama veramente perdona tutto!”
Qualcuno, dopo questo discorso, potrebbe essere d'accordo, ma davanti alla delusione, al tradimento, alla colpa evidente… cosa fare? Si può perdonare?
Vi possono essere alcuni casi con esiti anche opposti, ma tutti possono sbagliare nella vita e nessuno può dire che non ha mai sbagliato! Il perdono è un atto di giustizia o di amore? La relazione è basata sull'amore e non sulla giustizia! Non chi sbaglia paga, perché se fosse così le nostre case avrebbero le sbarre alle finestre e i secondini alle porte! Il perdono è accettare i limiti dell'altro. – Bisogna comprendere il perché l'altro abbia commesso quel fatto. Mettersi nei suoi panni e interrogarci.” 

 

Il vero perdono
Perdonare vuol dire amare. Senza l’amore il perdono non ha nè ali nè radici. É un gesto vuoto di significati, di pacificazione solo apparente.
Perdonare significa ricostruire insieme agli altri rapporti solidi, entrare in comunione profonda con l’altro, capire le sue ragioni. Ecco perchè il perdono non va in una sola direzione: si perdona e, allo stesso tempo, si è perdonati. 
La vita più ci mette alla prova, più fa emergere le nostre immaturità e quindi è indispensabile imparare a perdonarci per quello che siamo. Tutti noi abbiamo nel cuore desideri di pace, di solidarietà, di perdonare ed essere perdonati.
Non possiamo dire all'altro: “Ti perdono solo se…” perchè il perdono deve essere totale e libero o non si può chiamare perdono. Il ricatto non è perdono!
Non possiamo dire all'altro: “Non ci pensiamo più…” perchè il perdono non è amnesia del torto, ma sforzo di capire il perchè si è arrivati a ciò!
Non possiamo dire all'altro: “Tanto poi passa…” perchè non va sottovalutato lo stato d'animo di una persona che si sente offesa, ma dobbiamo avere più attenzioni verso ciò che mette a disagio i nostri simili.  Il male può assumere delle dimensioni in cui il perdono non solo può apparire impossibile, ma risultare quasi disumano.
Siamo esseri umani, soggetti imperfetti, ma in via di perfezione.
Umanamente siamo portati a difenderci più che a riconoscere i nostri errori.
La natura, però, ci viene incontro, perchè in Amore tutto è possibile in quanto esso eleva la nostra umanità alla sua vera origine: il bene.

Edda CattaniIl perdono non è facile
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Violenza nello Yemen

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PAPA FRANCESCO

ANGELUS OGGI DOMENICA 6 MARZO 2016

 

 

 

Non ci sono parole!…

Riportiamo ciò che ha detto il Santo Padre per il grave episodio di violenza contro le Religiose nello Yemen.

Papa Francesco come di consueto oggi si è tenuto l’Angelus in Piazza San Pietro al cospetto di migliaia di fedeli. Il Papa ha elogiato il progetto pilota dei corridoi umanitari per profughi avviato di recente in Italia su iniziativa di Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, Chiese Valdesi e Metodiste, all’Angelus domenicale in piazza San Pietro: “Come segno concreto di impegno per la pace e la vita vorrei citare l’iniziativa dei corridoi umanitari per i profughi, avviata ultimamente in Italia. Questo progetto-pilota, che unisce la solidarietà e la sicurezza, consente di aiutare persone che fuggono dalla guerra e dalla violenza, come i cento profughi già trasferiti in Italia, tra cui bambini malati, persone disabili, vedove di guerra con figli e anziani. Mi rallegro anche perché questa iniziativa è ecumenica, essendo sostenuta da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, Chiese Valdesi e Metodiste”.

Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle,

esprimo la mia vicinanza alle Missionarie della Carità per il grave lutto che le ha colpite due giorni fa con l’uccisione di quattro Religiose ad Aden, nello Yemen, dove assistevano gli anziani. Prego per loro e per le altre persone uccise nell’attacco, e per i familiari. Questi sono i martiri di oggi! Non sono copertine dei giornali, non sono notizie: questi danno il loro sangue per la Chiesa. Queste persone sono vittime dell’attacco di quelli che li hanno uccisi e anche dell’indifferenza, di questa globalizzazione dell’indifferenza, a cui non importa… Madre Teresa accompagni in paradiso queste sue figlie martiri della carità, e interceda per la pace e il sacro rispetto della vita umana.

 

Come segno concreto di impegno per la pace e la vita vorrei citare ed esprimere ammirazione per l’iniziativa dei corridoi umanitari per i profughi, avviata ultimamente in Italia. Questo progetto-pilota, che unisce la solidarietà e la sicurezza, consente di aiutare persone che fuggono dalla guerra e dalla violenza, come i cento profughi già trasferiti in Italia, tra cui bambini malati, persone disabili, vedove di guerra con figli e anziani. Mi rallegro anche perché questa iniziativa è ecumenica, essendo sostenuta da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, Chiese Valdesi e Metodiste.

Edda CattaniViolenza nello Yemen
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La donna nella bibbia

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In un momento di gravi azioni delittuose nei confronti delle donne, sopraffatte da angherie di ogni genere, penso che torni utile lo studio su fatti storici di cui ci rende conto il noto biblista, per dedurre che i tempi non sono cambiati.

 

LA DONNA NELLA BIBBIA.

(di Alberto Maggi)

Vediamo qual è la condizione della donna all’epoca di Gesù, qual è la condizione nel mondo culturale, nel mondo religioso; ci faremo guidare dai due importanti documenti che abbiamo:

• uno è la Bibbia,

• l’altro il Talmud.

Ebbene nella Bibbia, che è la parola di Dio, ma scritta dagli uomini, le donne sono la causa di tutti i mali, ovunque ci sia una sciagura, ovunque ci sia una disgrazia, ovunque ci sia una situazione negativa la colpa è sempre e unicamente della donna.

Il libro del Siracide, uno dei libri sapienziali della Bibbia, scritto tra l’altro

da un grande intellettuale, un grande teologo – ma questo fa capire cos’era la cultura dell’epoca – dice: “Dalla donna ha avuto inizio il peccato per causa sua tutti moriamo” (25,24). Quindi la prima donna, quella che poi è passata con il nome di Eva, è stata la causa del peccato e a causa sua moriamo tutti quanti Ecco perché nel mondo ebraico, quando c’era il funerale, dietro il morto seguivano subito le donne, perché le donne sono responsabili della morte. Quindi della colpa più grave, del castigo più grave che ha colpito l’umanità, la morte, di chi è la colpa? La colpa è della donna. E guardate non è un testo gretto, un testo scritto da una persona incolta, il libro del Siracide è stato scritto da un grande teologo, da un grande filosofo e da un grande letterato, ma, questa, era la cultura dell’epoca. Continua, il Siracide: “È meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una donna, una donna che porta vergogna fino allo scherno” (42,14).

Un altro grande teologo si chiama Qoelet, termine che indica il predicatore,

anche questo di grande levatura teologica che ha scritto pagine stupende, lui afferma ispirato ma certamente sconsolato, che: “Un uomo su mille l’ho trovato, ma una donna fra tutte non l’ho trovata” (7,28).

Questi sono i testi più vicini all’epoca di Gesù; questo era il contesto culturale dell’epoca; tant’è vero che gli uomini tre volte al giorno avevano l’obbligo di una triplice benedizione al Signore e questa benedizione diceva: “Ti ringrazio Signore che non mi hai creato pagano, non mi hai creato cafone (cafone significa la persona che lavora la terra quindi incapace di osservare le prescrizioni della legge) e perché non mi hai creato donna”.

Questa benedizione c’è anche al femminile naturalmente con una variante:

“Ti ringrazio Signore perché non mi hai creato pagana, ti ringrazio Signore

perché non mi hai creato cafona e che mi hai fatto secondo la tua volontà”.

Quando nasce un bambino, questa nascita viene preceduta da una preghiera: per quaranta giorni, al momento del concepimento, il maschio prega perché nasca un maschio perché nella concezione maschilista e biologica del tempo era inconcepibile che da un maschio venisse fuori una donna. Quando nasceva una donna significava che il seme era avariato o il maschio era debole, non era virile, un maschio genera un maschio. Era inconcepibile che un maschio generasse una donna e guardate che questo, nella cultura orientale, ancora oggi è vero. Io ho vissuto diversi anni in Palestina, ho degli amici carissimi; ricordo quando un mio amico aspettava il primo bambino e mi diceva: “quando nasce il bambino … quando nasce il bambino …”, e gli dissi: “Ma senti, se è una femmina?”. Lui mi guardò offeso e disse: “Cosa dici? Impossibile sono un uomo forte io, sai”. Gli nacque una bambina. Mi telefonò, ricordo queste esatte parole: “Alberto, è una femmina, ma le si può voler bene lo stesso”. Comunque ha subito dovuto mettere incinta la moglie perché fino a che non nasce un maschio è un po’ disonorevole che ci sia una bambina. Allora quando l’uomo mette incinta la moglie, prega per quaranta giorni che nasca un maschio e poi continua la preghiera “che avvenga secondo la Tua volontà”.

Se nasce una bambina? È un’autentica disgrazia sotto tutti i punti di vista:

una disgrazia sociale, una disgrazia civile, una disgrazia religiosa perché la

Bibbia che è parola di Dio – ma ripeto scritta dai maschi – stabilisce, nel

libro del Levitico, che quando una donna partorisce una femmina sarà impura due settimane (una se era un maschietto). Come al tempo delle sue regole, resterà sessantasei giorni (trentatre se è un maschietto) a purificarsi del suo sangue (Lv 12, 1-5 passim). Voi capite che in quella cultura la nascita di una bambina, per la donna, è un’autentica disgrazia! A parte il fatto che sa che subito dovrà rimanere incinta per dare il maschio al marito, ma tre mesi di purificazioni quotidiane!! Non c’era l’acqua corrente, l’acqua bisognava andare a prenderla alla sorgente, alla fonte ed era compito della donna; per tre mesi la donna deve continuamente fare le abluzioni, purificarsi perché la legge vuole così; io credo che è uno dei crimini più grossi compiuti dalla religione.

Pensate la nascita di un bambino! Io credo che, se dobbiamo usare il termine miracolo, si può usare proprio per la nascita di un bambino, veramente è un miracolo della creazione! Ebbene, la religione arriva a insudiciare tutto questo, quando nasce un bambino la madre è impura, il doppio di giorni naturalmente se è una femmina.

Se sottolineo queste cose è perché queste credenze ebraiche purtroppo si

erano infiltrate, inquinandolo, nel cristianesimo, e forse le persone che hanno la mia età ricorderanno che prima del Concilio Vaticano II quando ci fu il grande cambiamento liturgico, nella chiesa cattolica quando una donna partoriva prima di entrare in chiesa doveva all’ingresso della chiesa ricevere una benedizione dal parroco perché il parto in qualche maniera l’aveva resa impura. Ebbene la nascita di una bambina quindi è una sciagura per la madre che adesso deve purificarsi e per il padre io credo che la descrizione migliore dell’angoscia che prende la nascita di una bambina è sempre nel libro del Siracide dove la Bibbia, la parola di Dio insegna: “Una figlia è per il padre un’ inquietudine segreta, la preoccupazione per lei allontana il sonno, nella sua giovinezza perché non sfiorisca, una volta accasata perché non sia ripudiata, finché ragazza si teme che sia sedotta e che resti incinta nella casa paterna, quando è con un marito che cada in colpa, quando è accasata che sia sterile” (42, 9-10).

Quindi voi capite che la nascita di una bambina veramente toglie il sonno al

povero padre, ma c’è un rimedio, un rimedio abbastanza normale che non

destava scandalo e non era considerato peccato: la si esponeva (termine tecnico con il quale si indicava lo sbarazzarsi della bambina appena nata).

Era normale prassi quando in una famiglia esistevano già una o due bambine che le altre che nascevano venivano, il termine tecnico è, esposte.

Cosa significa esposte? Si prendeva la neonata la si metteva nel crocicchio

del villaggio oppure si allontanava addirittura ai margini del villaggio, in aperta campagna e, quando non veniva sbranata dagli animali notturni, all’alba era tipico il passaggio dei mercanti di schiavi che raccoglievano queste neonate, le allevavano e le istruivano all’arte della prostituzione. Abbiamo i testi che ci dicono che a cinque anni queste bambine erano già in grado di esercitare la prostituzione, a otto anni il primo rapporto completo. Questo teniamolo a mente quando vedremo l’episodio della prostituta e Gesù. La prostituta non è una che dice: “adesso mi metto a fare la prostituta”, è una donna che non ha mai conosciuto la famiglia perché è stata rifiutata fin dalla nascita: era abbastanza normale e non era considerato né un delitto, né un peccato.

Nel libro del profeta Ezechiele il profeta parla di Israele come di una bambina rifiutata e dice: come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna il giorno della tua nascita.

C’è eventualmente, se uno proprio non se la sente, un altro rimedio: la fai

crescere e poi la vendi come schiava. La Bibbia – parola di Dio – libro dell’Esodo scrive: quando un uomo venderà la figlia come schiava, è solo questione di mettere il tariffario. Quindi si alleva la bambina e la si vende poi come schiava quindi ci si guadagna un po’ per il disturbo.

http://www.studibiblici.it/conferenze/gesueledonne.pdf

 

 

Edda CattaniLa donna nella bibbia
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“Schindler’s list” Il valore di una vita

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potranno mai le mie parole….

 

di Mario Farinato

 

 

 

"Chiunque salvi una vita salva il mondo intero"

 

Schindler's List  è un film del 1993 diretto da Steven Spielberg, interpretato da Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes.

Ispirato al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally, basato sulla vera storia di Oskar Schindler, permise a Spielberg di raggiungere la definitiva consacrazione tra i grandi registi, vincendo l'Oscar per la "miglior regia" e il "miglior film".

Il film è stato girato interamente in bianco e nero, fatta eccezione per quattro scene: la prima è la scena iniziale, in cui si vedono due candele spegnersi, così come, simbolicamente, la fiammella di altre due candele riacquista colore verso il termine della storia, la seconda e la terza, dove appare una bambina con un cappotto rosso, la prima durante il rastrellamento del ghetto e la seconda durante la riesumazione delle vittime, e l'ultima durante la scena finale. 

 

…ed ecco come Mario Farinato, papà di Lene, ispirandosi al film, da cui trae alcune immagini, vede la morte…

 


 

potranno mai le mie parole esserti d'aiuto.. di carne e ossa il mio corpo si muove in questo universo.. come potrei mai esserti d'aiuto.. stanotte pensavo alla morte.. il sudore e le tediose nuvole che attraversano questi cieli estivi non si aprono al sole di giugno anzi coprono i mie pensieri e li rendono umidi, bagnati.. lacrime o sudore sempre dolore è.. non importa da dove arrivi l'incubo se da lontano o da dietro il letto sempre di incubo si tratta.. si insinua tra le pieghe del mio cuore  e cresce come cancro… poi si ferma… ma sopito attende di rialzarsi.. entra furtivo nei mie sogni, mi spegne le candele e fa buia la stanza.. e con il suo maleodorante olezzo invade il mio sogno fino a svegliarmi.. e pensavo a quanti modi ci sono di morire… a quanta gente muore secondo dopo secondo in questo incontenibile universo, e pensavo a tutte le paure ed i dolori di madri padri e sorelle, amanti mogli e mariti, e quando arriva per mano potente e quando arriva per errore, e per fato o per sfortuna oppure per una risata o un biscotto mal deglutito, per soffocamento, per annegamento, per caduta, per incidente, per lavoro, per paura o per coraggio.. se dovessi dare un volto alla morte la dipingerei bambina… tenera, ingenua, sorridente con un vestito rosso sangue ed un giocattolo in mano.. uno di quei pupazzetti che fanno tenerezza.. ecco la dipingerei cosi.. con occhi grandi e azzurri profondi e ingenui, saltellando da una parte all'altra del mondo, tra guerre e deliri, tra profumi e odori tra piccole nevrosi e grandi manie di potere.. lei passeggia e ruba ingenuamente vite.. le porta via, e chissa dove poi.. e chi resta non capisce.. e ci si chiede come  era solo una bambina che giocava ed ora non è  piu.. e ci si chiede cos'è ora? restano i dubbi, i sensi di colpa, parole vuote nei cieli blu come chiare giornate di primavera, che da vita alla vita  ruba vita alla vita… e nei deserti saturi di gas nervino tra cadaveri e topi che succhiano sangue e uccelli che strappano carni già morte lei gioca.. la morte vola.. cammina con le sue scarpine rosse a chiedersi dove il mio prossimo gioco? dove il mio prossimo bambino da rapire.. e cosi mentre lei cammina noi piangiamo.. ci perdiamo nei nostri piccoli vuoti universi di tristezza , universi fatti di paure, di terrori… ma restano le parole.. e mi chiedo potranno mai le  mie parole capirti o farti capire?.. che fesso che sono.. qualcuno di noi muore dentro.. e come cadaveri attraversano le vie della città.. le nostre paure a volte uccidono i nostri amanti, figli, amici.. le nostre paure dettate da secoli di inquisizione spagnola.. dove il papa ci dice che è peccato gozzovigliare e ci lascia morire di stenti mentre preti e cardinali ingordi mangiano succulenti bocconi di carne fresca di cinghiale e cervo di montagna.. e noi li a bere la loro urina per dissetarci almeno.. aspettiamo che aprano le loro gonne rosse per bere gocce di avanzi… e mentre le nostre paure ci costringono a morie e malattie, lentamente loro godono dei privilegi di una vita votata all'inutilità.. cosi donne impaurite da mariti vogliosi e puzzolenti si fanno violentare nell'anima e nel cervello ogni giorno, figlie impaurite da padri senza spina dorsale si impoveriscono nell'anima e tramandano ai figli dei loro figli le loro usanze e costumi.. e lentamente violenze e ingiustizie si infiltrano come batteri nelle nostre menti per creare altra paura, altre fobie, altre insicurezze e nasce l'incertezza del vivere, ora banche e politici ci dicono che la crisi non è finita, e noi impauriti e senza bussola viaggiamo senza meta in oceani di tristezza e solitudine, altri in barche piu grosse o piccole attraversano gli stessi oceani ma noi non ci fermiamo, e loro non si fermano.. ci teniamo stretti stretti i nostri guai e rimpinziamo di frustrazioni chi ci sta accanto, perchè deve imparare.. imparare cosa poi non lo sappiamo neanche noi, e l'inutile giostra della vita continua a girare tra imperfezioni e oceani neri, tra scatole di metallo e scatole a colori, tra un reality show ed una risata senza felicità ed il nostro rapporto con il tempo ci fa dimenticare che se solo ci fermassimo per un attimo, se solo per un momento ci guardassimo allo specchio, e se stamane invece di andare a lavorare come automi prendessimo i nostri figli e andassimo al mare? Cosa succederebbe al mondo? se stamane invece di piangere tra paure e deliri prendessimo per mano le nostre madri, i nostri amori i nostri vecchi e camminassimo per andare la mare… immaginate l'autostrada piena di gente che cammina mano nella mano, per andare a giocare tra le onde, in un silenzioso e dolce passeggiare.. se solo camminassimo fino al mare, politici preti e banchieri, dittatori aguzzini e briganti, ladri puttane e assassini non avrebbero piu ragione di essere.. perchè non potrebbero rubarci l'amore…potranno mai le mie parole capirti o farti capire……


 

La bambina con il cappotto rosso (dal film di Steven Spielberg)

 

Da FB il commento di F.S. 

"perchè non potrebbero rubarci l'amore…" L'amore, quello che ci fa perdonare, quello che ci sostiene,salva, sempre e comunque, l'unica vera ricchezza che , non si quantifica, nè , come di ci tu si ruba, ma si dona e si riceve… non salvi solo la tua di anima, ma anche quella di chi ti legge… l'amore quello infinito che varca i confini della vita e della morte… L'amore quello che ci fà essere persone migliori, che ci unisce, nonostante diversità o distanze… L'amore, quello con la A maiuscola,che un caro amico del cyberspazio ;),mai conosciuto di persona ti dimostra scrivendo cose meravigliose, quello di cui spesso mi nutro leggendo le tue note, e quello che goffamente cerco di "donarti", con i miei commenti , e messaggi nei momenti per te più bui …l'amore, quello che mi unisce ai tuoi alti e ai tuoi bassi di uomo e padre… l'amore l'unico mezzo di resurrezione per chi è morto dentro… l'amore…. ti voglio bene Pigna grazie

 

Edda Cattani“Schindler’s list” Il valore di una vita
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Scoppi la Pace!

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SCOPPI LA PACE NEL MONDO INTERO!

 

 

Uniamoci tutti alla giornata di preghiera e digiuno al SIRIA DAY per la pace in Siria e nel mondo. “In questi giorni – ha confidato Papa Francesco – il mio cuore è profondamente ferito per quello che sta avvenendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano. Rivolgo un forte appello per la pace. Un appello che nasce dall’intimo di me stesso”.

 

“Mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato! Quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese. Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche. Pensiamo quanti bambini non potranno vedere la luce. C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della Storia sulle nostre azioni a …cui non si può sfuggire!. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza! Con tutta la mia forza chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione”.

 

L'evento è per oggi, sabato 7 settembre in piazza san Pietro. Appuntamento alle 18.30, quando verrà letto il testo dell'Angelus di domenica scorsa con cui Bergoglio ha convocato il mondo intero a meditare sull'ipotesi di conflitto in Siria.  Intorno alle 20 la meditazione del Pontefice.

“Interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità con angoscia crescente: è il grido della pace“. “Vogliamo essere – ha affermato Bergoglio – uomini e donne di pace. Vogliamo che in questa nostra società dilaniata da divisioni e conflitti scoppi la pace.”!

 

Anche noi, siamo partecipi con l’offerta della nostra vita, della nostra sofferenza e con la preghiera comunitaria per la pace del mondo intero che avrà epilogo in piazza San Pietro. Inizierà alle 18.30, quando verrà letto il testo dell’Angelus. E subito dopo è prevista la recita del rosario, guidata al Papa. Dopo la lettura biblica si leggerà a commento il testo di una poesia di santa Teresina di Gesù Bambino, e alla fine si ripeterà l’invocazione “Regina della Pace, prega per noi”.  Dopo le parole di Papa Francesco, prenderà il via  l’adorazione eucaristica e infine alle 22.40 la benedizione del Papa.

 

Dio ci benedica tutti e ci risparmi da ulteriori atrocità sulla terra!

 

Edda CattaniScoppi la Pace!
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Auguri Presidente!

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Auguri Presidente!

 

Caro Signor Presidente,

 

l’ho guardata oggi pomeriggio, mentre rivolgeva il Suo saluto ai parlamentari e mi sono anch’io commossa a fronte di tanta disponibilità e impegno nel voler continuare il mandato a servizio del Paese.

 

Ci ha ricordato di Lei giovane deputato ed ho pensato al mio ragazzo ventunenne, quando partì per l’Accademia dove avrebbe conseguito il grado di ufficiale.

Guardavo Lei e, nel contempo, provavo l’emozione di un cuore giovanile che crede in un ideale a cui non potrà mai rinunciare e a cui rimarrà fedele tutta la vita.

 

Chi vive di forti valori commisura la sua vita in forza di essi e assume comportamenti che lo portano ad impegnarsi in iniziative esemplari.

Lei è una dimostrazione di onestà, correttezza, di rettitudine non facili a ritrovarsi in questa società depravata e corrotta …

 

Anche il mio tenente era coerente, altruista, generoso e soprattutto amava l’Italia.

Il suo percorso non era stato facile … Un tempo, fare il militare, significava guadagnarsele le “stellette” e le condizioni in cui fu costretto a vivere inizialmente non furono leggére.

 

Ricordo una mattina quando mi telefonò dopo una nottata vissuta in esercitazioni all’addiaccio che nemmeno riusciva a parlarmi … e quando gli chiesi: “Ma Andrea, cosa succede?” mi rispose a bassa voce, deglutendo: “ … non è facile … mamma!” … e non aggiunse altro.

 

Ma quando lo mandarono di guardia al Quirinale, per meriti acquisiti, mi inviò la sua fotografia, orgoglioso di poter mostrare finalmente con la sua persona, la sua forza, la sua fierezza il servizio prestato alle istituzioni del suo paese.

 

 

Ecco, Signor Presidente, volevo dirle questo vedendola porgere il saluto all’altare della Patria, davanti ad un “milite ignoto”, figlio di mamma anch’esso, rappresentante di tutti i soldati d’Italia, passati, presenti e futuri … Ho visto lì anche il mio tenente, con la sua preghiera in mano … quel foglietto che teneva sempre nella giacca e recitava ogni giorno.

 

Questi sono i ragazzi italiani … non quelli che contestano, tirano sassi, inveiscono contro le autorità … Sono ragazzi semplici, mancati in servizio … ragazzi che, ancora oggi, ci parlano di ideali dimenticati da tanti, ma che lei, caro Presidente sa simboleggiare da vero “cittadino italiano”.

 

 

Le lascio questa preghiera che leggo con lei, in nome di tutti i soldati mancati in servizio … Possa incoraggiarLa nel non sentirsi solo ed a compiere il Suo onesto, leale, onorevole dovere a servizio della Patria.

 

Auguri Presidente!

 

Signore Dio degli Eserciti,

che hai costituito di molti popoli l' umana famiglia,

da Te creata e redenta,

guarda benigno noi,

che abbiamo lasciato le nostre case per servire l' Italia.

Aiutaci, Signore,

affinché, con la forza della Tua fede,

siamo capaci di affrontare fatiche e pericoli

in generosa fraternità d' intenti,

offrendo alla Patria la nostra pronta obbedienza,

la nostra serena dedizione.

Fa che sentiamo ogni giorno,

nella voce del dovere che ci guida,

l' eco della Tua voce;

fa che siamo d'esempio a tutti i cittadini

nella fedeltà ai Tuoi comandamenti,

alla Tua Chiesa e nell' osservanza delle leggi dello stato.

Dona, o Signore, il riposo eterno

ai nostri morti ed ai caduti di tutte le guerre.

Concedi ai popoli la pace nella giustizia e nella libertà

e che l' Italia nostra,

stimata ed amata nel mondo,

meriti la protezione Tua

e la materna custodia di Maria

anche in virtù della concordia operosa dei suoi figli.

 

Edda CattaniAuguri Presidente!
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L’inferno degli angeli

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Di Max Frassi

Un paio di giorni fa si è tenuta la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Che, ricordiamolo, nel nostro paese fa milioni di vittime ogni anno. Dalla bimba in fasce, all’anziana maltrattata. Il campionario è vastissimo, diversissimo, unito solo da quell’unica matrice che risponde al nome di VIOLENZA.
A cui si aggiunge, purtroppo, ancora troppo spesso un aggettivo: IMPUNITA.
Che non deve farci venire meno la fiducia nelle forze dell’ordine, né quella verso la speranza in una seconda possibilità per molte di voi. Però….però è vero che ancora troppe storie terminano drammaticamente. E che la recente legge sullo Stalking, se riesce a frenare alcuni di questi soggetti, nulla fa/può contro i peggiori della specie.
Ricevo una mail Tra le tantissime ricevute in questi giorni. Che mi chiede di raccontare la violenza sulle donne anche in questo modo.
La riporto. Dando a voi il compito di risponderle:

“…ora ti racconto una storia, in seguito ti spiego che rabbia si prova.
E’ la storia di una bambina abusata che, arrivata all’eta’ di 18 anni decide di chiudere con qst schifo minacciando l’abusante con un coltello ma, purtroppo lo schifo poi arriva dall’esterno. La ragazza all’eta’ di 19 anni conobbe un ragazzo,sembrava piacevole simpatico ma,d opo 3 mesi di frequentazione si accorse che aveva degli atteggiamenti violenti e decise di lasciarlo con una conseguente violenza da parte sua e due suoi compari,la ragazza senza aiuto da parte di nessuno cercò di rifarsi una vita,si sposò mise al mondo 2 creature stupende. dimenticavo di dire che la violenza fu massacrante e mandò la ragazza all’ospedale per un bel po’ di giorni con cicatrici ancora addosso,arrivò l’anno 2003 e per caso la ragazza che divenne ormai donna vide la sua faccia stampata in tv. Lui e i suoi due compari avevano violentato una decina di donne,la donna fece armi e bagagli andò in ….,ci mise coraggio e faccia e i tre furono condannati ma, per la donna il calvario non finì qui, la donna una sera uscita dal lavoro fu aggredita e violentata di nuovo da un loro amico per fargliela pagare,da li la donna incominciò il suo percorso,cercò aiuto e non l’aveva mai fatto,voleva solo farla finita ma,aveva qls di importante per viveve, la vita stessa e i suoi figli. Ora qst sono già fuori di galera, lei pensa a cosa serve denunciare ed è delusa dal fatto che certi fatti accaduti per certa gente è paragonata a fatti di poco conto, poi c’è la rabbia,con scatti isterici di rabbia quando le viene detto da qualche stupido che non sei forte, la donna gira sempre con un’arma e pensa che se dovesse succedere ancora qls un omicidio lo commette, ed è sicuro che se qst accadesse farebbe la prigione a vita,ogni tanto viaggia in un mondo tutto suo ma, ama la vita vorrebbe solo in certi momenti avere avuto un destino diverso ma con il destino a volte bisogna farci a pugni(….)
…. tu sei qui per ascoltare, io con qst giornata il 25 novembre non sono solidale, ogni tanto si ricordano quello che certe donne devono subire e ci sono certi uomini che affermano che per la donna è più semplice vivere che un uomo, io penso proprio di no, ma non vorrei essere proprio un uomo, io su tutti qst fatti ci sto ancora lavorando il cantiere è sempre aperto.tu ascolti le storie di tutti e allora ti ho raccontato questa,e scusa se ti stresso con i mess, ho solo bisogno di alcune risposte che non riesco ancora a trovare ciao e buona giornata.

 Nota mia: una richiesta: smettetela di chiedermi scusa. Non dovete, non mi disturbate (non con lettere così almeno). Semmai è il mondo che deve chiedere scusa a voi. Ed io con lui…..

Edda CattaniL’inferno degli angeli
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Mai più violenza sui minori!!!

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Ancora maltrattamenti ai piccoli negli asili:

quanto dovranno ancora subire i nostri bambini?

 

 

 

L'iniziativa prevede, infatti, la formazione di un gruppo composto da un minimo di sei a un massimo di otto adolescenti autori di reati sessuali tra i quattordici e i diciotto anni – guidato da quattro operatori specializzati nella tematica trattata – e l'avvio, in parallelo, di un gruppo composto dai genitori dei ragazzi. Per essere ammessi al trattamento, gli adolescenti – segnalati dal Tribunale per i minorenni o dai servizi sociali – devono aver riconosciuto, anche parzialmente, il reato commesso e non devono presentare disturbi comportamentali tali da impedire la condivisione del percorso in gruppo. L'ammissione sarà decisa dallo staff di Tiama, in seguito a due colloqui propedeutici, sia con i ragazzi che con i genitori. Gli adolescenti ammessi al gruppo parteciperanno a discussioni su temi individuati dagli operatori (due psicologi psicoterapeuti, un'assistente sociale e un consulente legale esperto di problematiche minorili).

Adolescenti e abusi: l'esperienza di Tiama

Il Centro Tiama (Tutela infanzia adolescenza maltrattata) di Milano da anni si occupa di bambini abusati e adolescenti autori di reati sessuali. A ottobre inizierà l'attività di un nuovo gruppo di trattamento per adolescenti abusanti, un'esperienza avviata dal Centro nel 2006 che coinvolge anche i genitori dei ragazzi.

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In vigore la Convenzione
di Lanzarote

 

Il primo luglio è entrata in vigore, nei paesi che l'hanno ratificata, la Convenzione europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. Firmato da trentanove sui quarantasette stati membri del Consiglio d'Europa, il documento è attualmente in discussione nel Parlamento italiano.

La convenzione di Lanzarote, dall'isola dell'arcipelago delle Canarie dove è stata adottata nel 2007 durante un meeting dei ministri europei della Giustizia, «affronta sistematicamente le tematiche relative alla protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale e dall’abuso, introducendo princìpi generali, prevedendo misure preventive e autorità specializzate per la protezione dei minori, nonché specifici programmi di intervento a protezione e assistenza delle vittime» (così si legge nel testo di accompagnamento al disegno di legge  che attende l'approvazione del Parlamento).

 

Le misure previste nelle normative messe a punto dall'esecutivo europeo prevedono, prima di tutto, l'inasprimento delle pene per i reati di natura sessuale che coinvolgono minorenni. Inoltre, nella gamma dei reati punibili entreranno il grooming (cioè l'adescamento elettronico: partendo dal contatto online con i ragazzi e riesce, pian piano a  conquistarne a poco a poco le confidenze e la fiducia necessaria che può portare a un incontro reale), la semplice visione di filmati pedopornografici e la realizzazione di foto con bambini in pose ammiccanti. Come già effettivo in diversi paesi europei, il turismo sessuale verso mete esotiche dovrà essere comunque punibile. Per quanto riguarda le vittime, la Commissione europea propone che vengano loro risparmiati gli ulteriori traumi derivanti dalle deposizioni in sede giudiziaria e che godano sempre dell'assistenza gratuita di un avvocato. Le misure restrittive nei contatti con minori inflitte ai condannati avranno poi validità sull'intero territorio europeo e non solo all'interno dei confini nazionali.

L'Europa: giro di vite contro i crimini sessuali

Una lotta più dura contro i crimini sessuali sui minori e la tratta di esseri umani: nelle scorse settimane la Commissione europea ha proposto sanzioni più severe per i colpevoli, maggiore protezione per le vittime e prevenzione: ora la proposta passa al Parlamento europeo.

Sono diversi i fronti sui quali la Commissione europea propone un giro di vite. Prima di tutto gli abusi sessuali, lo sfruttamento , la pornografia infantile (soprattutto su Internet) e poi una strategia complessiva che rafforzerà e coordinerà l'impegno degli Stati membri contro la tratta.

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Edda CattaniMai più violenza sui minori!!!
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