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Il “caso” dell’aldilà

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Il "caso" dell'aldilà

Cari amici, parlare del paranormale per chi, come noi, hanno avuto molteplici esperienze e stanno percorrendo un cammino di ricerca, attraverso lo studio della sperimentazione scientifica, mai disgiunta da quanto la Fede ci conferma, non è cosa semplice. Ho pensato perciò di fare cosa gradita proponendo la traduzione dall'inglese di alcune pagine di:

IL LIBRO di Victor Zammit 

Un Avvocato Presenta il Caso dell'Aldilà

Prove Oggettive Inconfutabili

   

Victor Zammit  è un ricercatore australiano del paranormale, laureato in Giurisprudenza. È un ex-avvocato della Corte Suprema del Nuovo Galles del Sud.

Zammit è autore del libro distribuito gratuitamente "Un Avvocato presenta il caso dell'aldilà. Prove oggettive inconfutabili". Il suo sito presenta una lunga analisi di fatti, eventi, testimonianze e fenomeni che vengono addotti come prove dell'esistenza della vita oltre la morte, in 22 diverse aree del paranormale, inclusa la medianità, le esperienze ai confini della morte, la metafonia, le materializzazioni di spiriti ed i poltergeist.

La sfida da un milione di dollari

Dal 2001 Victor e i suoi sponsor offrono un premio di un milione di dollari a chiunque riesca a confutare le prove, a sue dire, empiriche da lui raccolte sull'esistenza della vita oltre la morte. La confutazione deve avvenire dando ragioni tecnicamente valide. Il successo della sfida sarebbe deciso da una commissione di esperti, terza e indipendente. Ad oggi, 2008, nessuno ha tentato di incassare il premio.

 

"Non ho detto che era possibile, ho proprio detto che è successo!"

Sir William Crookes

Con mia sorpresa, pochissime persone sono consapevoli dell'enorme balzo in avanti che è stato compiuto nella comunicazione con l'Aldilà grazie all'utilizzo della tecnologia. Sebbene in tema di Metafonia o EVP ci siano libri altamente attendibili provenienti da fonti inappuntabili, i mass media non ne fanno mai menzione. E tuttavia queste importantissime scoperte rivelano una comunicazione oggettiva tra coloro che vivono fisicamente in questo mondo e coloro che sono morti e vivono adesso in una dimensione diversa. (…)

4. La Transcomunicazione Strumentale (ITC)

"Per la prima volta in 8000 anni di storia, si può finalmente dire con certezza che la nostra mente, la nostra memoria, la nostra personalità e la nostra anima sopravvivono alla morte fisica."

George Meek

Questo capitolo è dedicato a delle informazioni che trascendono la "soglia di esitazione". Sospendete per un attimo le vostre attuali convinzioni e non rifiutate le informazioni solo perché non siete cresciuti con esse. La comunicazione tecnologica con l'Aldilà è una realtà. Non è un fenomeno molto conosciuto, ma si stanno facendo rapidi progressi in tutto il mondo – e nessuno può fermarli – che i cinici lo accettino o no. Più o meno a partire dal 1980, i ricercatori del paranormale hanno sostenuto che si erano avuti contatti con i morti, sia pur non troppo chiari, via radio, mediante telefono, con la televisione, tramite segreterie telefoniche, fax e computer. (…)

 

16. Le Esperienze Extracorporee (OBE)

"La più grande illusione è che l'uomo possiede delle limitazioni."

Robert A. Monroe

L'esperienza extracorporea o OBE (acronimo del termine inglese Out of Body Experience) si verifica quando il duplicato invisibile del corpo di una persona, a volte chiamato corpo astrale o eterico, è in grado di uscire dal corpo fisico in piena coscienza. La maggior parte delle persone non ha alcun controllo sull'esperienza extracorporea – essa si verifica e basta. Per sperimentare una OBE non occorre necessariamente essere ammalati o in punto di morte. Coloro i quali hanno avuto un'esperienza extracorporea solitamente accettano l'idea di sopravvivere alla morte fisica. Essi sanno che il motivo per cui ritornano nel loro corpo fisico è che il duplicato invisibile è ancora legato ad esso per mezzo di un filo argentato. Quando il filo argentato viene reciso irrimediabilmente, il corpo invisibile (all'occhio fisico) continua a vivere nell'Aldilà.(…)

18. La scienza e le esperienze di premorte (NDE)

"Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che le NDE si verificano in tutte le culture e si sono verificate in ogni epoca storica … le NDE riguardano sia i giovani che gli anziani, la gente di ogni ceto sociale, coloro che nella vita hanno sviluppato una dimensione spirituale e coloro che non professano alcuna fede … ci sono parecchi esempi di persone che hanno sperimentato una NDE in un momento in cui non sapevano nemmeno che esistesse un fenomeno di questo genere."

Dott. Peter Fenwick

L'esperienza di premorte o NDE (acronimo del termine inglese Near Death Experience) costituisce un'argomentazione potente a favore dell'esistenza di una vita dopo la morte. Grazie al progresso registrato nell'ambito delle tecniche di rianimazione, sempre più persone vengono riportate indietro dal limite della morte clinica. E molte riferiscono un'esperienza profondamente significativa durante la quale hanno l'impressione di essere vivi e in pieno possesso delle proprie facoltà al di fuori del proprio corpo. Per molti un'esperienza di premorte è un'esperienza intensamente emotiva e spirituale. (…)

 

 

19. La scienza e le apparizioni

"Come gli antichi Greci avevo ideato uno psicomanteo, presso il quale le persone si potevano recare per consultare gli spiriti dei trapassati. Era chiaro che, mediante un'adeguata preparazione, le persone potevano vedere le apparizioni dei propri cari defunti … anziché dire a un terapista come si sentivano dopo avere perso il coniuge o il figlio, essi potevano parlare direttamente al proprio caro."

Raymond Moody

Vedere e parlare con un'apparizione – la forma di una persona non presente fisicamente – è conforme alla tesi secondo la quale tutti sopravviviamo alla morte fisica. Le prove oggettive delle apparizioni si ottengono attraverso lo studio di casi verificatisi spontaneamente e di apparizioni indotte in laboratorio. (…)

20. Le visioni sul letto di morte

"Una nuova idea viene prima condannata come ridicola e quindi rifiutata perché banale, finché, poi, diventa ciò che tutti sanno".

William James

Fin dal secolo scorso, sono stati pubblicati dei libri che illustrano in dettaglio le osservazioni fatte da medici e infermieri sui pazienti moribondi.

Sebbene le visioni sul letto di morte siano menzionate nella letteratura e nella cultura popolare di ogni epoca, raramente sono state riportate nella letteratura scientifica fino alla fine della fine del 1920, quando furono studiate da Sir William Barrett, Professore di Fisica alRoyal College of Science di Dublino. (…)

 

26. Dichiarazioni conclusive

"Fra breve daremo una spiegazione scientifica a ogni fenomeno metafisico conosciuto."

Una promessa fatta dagli scettici nel 1900 – più di 100 anni fa. Stiamo ancora aspettando.

Superata la fatidica soglia dell'anno 2000, gli scettici dalla mentalità chiusa:

• non sono riusciti a confutare scientificamente la tesi dell'esistenza di un solo fenomeno metafisico, (…)

 

Edda CattaniIl “caso” dell’aldilà
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Medianità e Carismi

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MEDIANITA’ E CARISMI

 

Tempo fa una madre che aveva perso il suo bambino scrisse ad un giornalista, in una rubrica a lui riservata:

"Mi parli della morte. Me ne parli come vuole."

 

 

 

 

 

 

Il giornalista rispose: "Inizi col pensare questo: la morte, al pari di qualsiasi altra cosa, avviene per un perché che ci riguarda e ci trascende. Tragico e straziante della morte é che, quando colpisce, non ne conosciamo il perché. Per il nostro non sapere non esclude che il perché esista. In realtà esiste, ma noi non possiamo vederlo, dato che viviamo nella pianura della nostra condizione umana. Immaginiamo di trovarci in cima ad un monte e di vedere, giù nella valle, snodarsi una linea ferroviaria. Lontano, a sinistra, vediamo un treno che avanza e che, poi, si ferma improvvisamente, perché una frana è caduta sui binari e ha ostruito la linea.  A destra, sempre lontano, c'é una stazione dove la gente aspetta il treno. Nell'attimo in cui il treno si ferma davanti alla frana sappiamo già ciò che i viaggiatori che l'attendono in stazione ignorano e che, rispetto a noi, sapranno dopo un certo tempo. Per quelli giù a valle, la causa e l'effetto sono staccati

nel tempo. Per noi che ci troviamo nelle vette delle visioni superiori abbiamo, subito, in contemporanea, la visione della causa e dell'effetto".

 

 

      

Ecco il nocciolo del problema. Nella nostra condizione umana di persone legate, quotidianamente, a momenti negativi di frustrazione, di deprivazione, di disagio, di malessere, di dolore, di morte difficilmente riusciamo ad avere le visioni delle alte sfere.

 

Ma accade, talvolta, che qualcuno, a noi immensamente caro, dopo averci inaspettatamente lasciato, giunga a noi, dandoci segni di presenza inequivocabili e ci conforti con parole di speranza  e ci inviti ad avere fede. Sono le visioni delle sfere superiori, quelle che sono state date come dono a rari uomini nella storia, che vengono a noi e ci indicano che la morte, ogni morte ha un suo significato e non avviene invano. E' una causa determinante un effetto che non si limita al solo dolore, ma che reca qualcosa di più profondo.

 

Vediamo allora come possiamo considerare il tema della medianità, quella peculiarità di cui sono dotati rari individui. Chi è un medium? E’ un intermediario, è lo strumento attraverso cui qualcosa viene inviato. In termini spirituali, ogni tipo di medianità è in effetti una cooperazione dello spirituale con il sensibile. Nel suo insieme, forma l'armonia del potere verso una comunicazione con lo spirito. I medium sono accompagnati da uno spirito guida, un saggio che comunica pensieri di alto contenuto spirituale.

La seconda metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento sono caratterizzati dalla grande Medianità che si esprime attraverso Medium di eccezionali capacità. Verso gli anni Trenta del ventesimo secolo il panorama cambia totalmente e l'attenzione si sposta a quei fenomeni che costituiscono la base moderna della parapsicologia e sono attribuibili esclusivamente all'uomo. Si continuano a studiare i medium, ma viene data la preferenza a fenomeni suscettibili di sperimentazione in laboratorio e di valutazione statistica: nasce la parapsicologia quantitativa. Essa consiste nello studiare sperimentalmente casi molto semplici, ripetuti migliaia di volte in varie condizioni, anche con soggetti dotati di scarsissima sensitività.
Mentre la ricerca proseguiva nei laboratori – dove venivano analizzati soprattutto i fenomeni della Telepatia, della Chiaroveggenza, della Precognizione e della Psicocinesi – i Fenomeni Medianici continuavano a presentarsi.

Negli anni Venti e Trenta l'entità Symbole aveva dettato importanti Comunicazioni alla medium francese Jeanne Laval, mentre in Italia una voce aveva trasmesso al sensitivo Pietro Ubaldi una serie di messaggi in cui venivano trattati i rapporti che intercorrono tra spirito e materia. Fu dal secondo dopoguerra che si ebbe una svolta nella Medianità intellettiva. In Italia negli anni 1945-1946 cominciano a svilupparsi le medianità di due sensitivi eccezionali: Roberto Setti, a Firenze, e Corrado Piancastelli, a Napoli. Attraverso essi si è avuta una ricchissima produzione di Comunicazioni Medianiche ad alto livello intellettivo. Il gruppo formatosi attorno a Roberto Setti, denominatosi Cerchio Firenze 77, ha raccolto e pubblicato in volumi la ricca produzione di messaggi ottenuti in quarant'anni di medianità, mentre quello riunito attorno a Corrado Piancastelli, facente capo al Centro Italiano di Parapsicologia (CIP) raccoglie e pubblica le comunicazioni nella rivista bimestrale CDA (Comunicazioni dell'Entità A).

La medianità è appunto la facoltà specifica dei medium, ovvero di quei sensitivi che fungono da mezzi, da tramite tra il mondo della realtà più visibile e banale e la realtà più profonda, misteriosa e nascosta. Come dicevo i medium sembrano intervenire direttamente con la personalità dei defunti, con l'anima del nostro passato, con la storia e le vicende della nostra umanità. Tutto questo è per essi abbastanza normale e la loro capacità viene naturalmente crescendo man mano che leggono, interpretano e divulgano i pensieri dell'umanità, soprattutto passata e defunta, attaverso i loro scritti ed il loro linguaggio.

Spiritismo e Medianità sono due termini evocativi di quel particolare campo di osservazioni che si occupano, oggi anche in veste scientifica, della possibilità che il mondo dei defunti possa in qualche modo interagire con il nostro, instaurando una sorta di dialogo.

La Medianità per incorporazione in particolare, è invece quella particolare facoltà dei medium che consente il loro contatto, a volta anche fisico, con i defunti, insomma la facoltà di assolvere alla funzione di tramite tra i due mondi.

Nell'ultimo decennio del 1800, inoltre, l'applicazione dell'Ipnotismo nella cura degli isterici portò, grazie agli studi di Sigmund Freud e di Josef Breuer, alla nascita di una nuova scienza, la Psicoanalisi. Questa ben presto, oltre ad una valenza terapeutica si sviluppò come tecnica di interpretazione dei contenuti della psiche. Man mano essa si allargò a una concezione generale della realtà e dei rapporti tra psiche e corpo. Contemporaneamente, però, aumentarono le difficoltà teoriche e pratiche, e anche le divergenze tra i seguaci della stessa dottrina psicoanalitica. Si arrivò, così, alla separazione tra Carl Gustav Jung e il suo maestro Sigmund Freud, considerato il padre della Psicologia del profondo. Nel tempo la Psicoanalisi ha portato alla nascita di diverse ramificazioni rispetto alla teoria originale, costituendo però, una base per lo studio dell'interiorità dell'uomo.



Il termine Ricerca Psichica è la traduzione dell'espressione inglese Psychical Research adottata ufficialmente nel 1882 dai ricercatori inglesi della S.P.R. per indicare lo studio dei Fenomeni Paranormali. ma non era, però, l'unico a definire tale studio. Nel 1905 Richet indicò lo studio "di tutti i fenomeni meccanici o psichici che sembravano dovuti a forze intelligenti sconosciute o a fattori intelligenti latenti nell' inconscio umano" con il termine Metapsichica, che venne utilizzato, poi, in Francia e in Italia. Alla fine del 1800, invece, il medico tedesco M. Dessoir aveva creato il termine Parapsicologia, che venne preferibilmente usato in Germania e nei paesi germanici. Al Congresso Internazionale di Parapsicologia tenuto a Utrecht nel 1953 venne proposto che lo studio dei fenomeni paranormali venisse universalmente conosciuto con il nome Parapsicologia.
Tuttavia, nonostante la differenza etimologica i termini Ricerca Psichica e Parapsicologia vengono utilizzati indifferentemente.

Abbiamo parlato di una parapsicologia quantitativa, tuttavia non viene abbandonata quella qualitativa ogni qualvolta si presentino Sensitivi eccezionali. Questo è il caso di di Gustavo A. Rol in Italia, per la sua Sensitività ad Effetti Fisici.



Si definisce “sensitivo” un individuo che sa raggiungere i livelli superiori, che ha la capacità di ricevere le impressioni, le vibrazioni, che sono oltre quelle di solito percepite dai cinque sensi.

Molti potrebbero arguire che tutti sono sensitivi in gradi distinti, ma il termine tende ad assumere un valore maggiore per coloro che in effetti vi si rapportano per processare le influenze dei livelli superiori. Come nel caso di tutte le capacità psichiche, alcuni possiedono determinati doni, mentre altri devono focalizzarsi maggiormente sul loro sviluppo. Il sensitivo non deve per forza essere un medium, a meno che lui/lei sia abbastanza sensibile da controllare un'entità disincarnata.

La scrittura automatica è una capacità psichica, ma è pure una delle più difficilmente controllabili, dato che richiede una maggiore distinzione tra i pensieri di questo mondo e quelli l'altra parte.

Una delle grandi limitazioni di molti sensitivi risiede nell'essere emotivamente coinvolti con un individuo o un concetto. Il che blocca o limita le informazioni che di norma invece dovrebbero ricevere.

Abbiamo definito peculiarità di alcuni individui eccezionali la medianità ed anche l’essere sensitivi è una dote con cui si nasce e che non possiamo definire nelle sue capacità e nei suoi limiti.

 

 

 

 

 

Ma in questa sede vogliamo parlare di altri doni, o meglio, di “carismi come doni dello Spirito Santo”. Cosa sono questi carismi?

L’apostolo Paolo dice ai Corinzi: "Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza. Perciò vi fo sapere che nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo. Or vi è diversità di doni, ma v’è un medesimo Spirito. E vi è varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti. Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune. Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d’operar miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole" (1 Cor. 12:1-11).

Vengono definite “segno dei tempi” le guarigioni che Padre Pio ha ottenuto, intervenendo nell’anima e nel corpo di tanti derelitti; sono grandi meriti di pietà e di pace le opere fondate da Madre Teresa, implorata quale madrina del Terzo Millennio.

        Figure eclatanti, di grande spessore spirituale, da portare ad esempio! Padre Pio, nessuno ora lo nasconde, aveva  particolari carismi e aveva contatti diretti con il mondo spirituale, con le forze del bene e del male. E’ passato a nuova vita chiamando “Gesù, Maria” che forse  gli sono apparsi materialmente in quel momento così importante.

Madre Teresa, la cui causa di santificazione è appena iniziata,  ha tenuto stretto il rosario fra le mani tutta la vita, assentandosi spiritualmente dal contesto terreno, nei momenti di preghiera, in un’estasi degna dei più grandi mistici.

Ma che cosa aveva di speciale Padre Pio per catalizzare intorno a tanto interesse e tanta venerazione? oltre le piaghe come il crocifisso, che rimanevano nelle mani, abitualmente coperte da mezzi guanti color marrone, che si toglieva solo per celebrare? Sarebbero bastate solo queste per farlo apparire come un essere superiore, perchè quelle piaghe emanavano a volte un profumo inconfondibile, che inondava i presenti, e veniva avvertito, in certe circostanze, anche da persone in paesi lontani.
E già questo era miracoloso. Si ambiva, subito dopo la messa, riuscire a baciarle prima che in sagrestia si rimettesse i guanti. E si ricercava sul bancone dove si vestiva e si spogliava le crosticine che nel togliere e nel rimettere i guanti vi cadevano sopra; conservate come reliquie, quelle crosticine continuavano ad emanare il caratteristico profumo di Padre Pio, e verıivano considerate miracolose.

L'introspezione delle anime

A parte i segni già di per eccezionali che portava sul suo corpo, era evidente in Padre Pio la sua capacità di vedere l'intimo delle anime, illuminato com'era da Dio. Ciò era abituale in confessione, dove i penitenti si sentivano non di rado ricordare dei peccati non detti. E se l'omissione era stata involontaria, e si trattava di cose veniali, tutto poi filava liscio. Ma se era stata fraudolenta e se si trattava di cose gravi i rimproveri di Padre Pio salivano per così dire alle stelle, tanto erano aspri e sferzanti, e il più delle volte il peccatore veniva scacciato in malo modo. Coram populo, perchè Padre Pio non aveva mezze misure. L'umiliazione era grande, non tanto per la vergogna di quel ripudio pubblico, che intimoriva anche gli altri che attendevano il loro turno, ma il più delle volte per l'orgoglio ferito.
Come si permetteva quel frate di trattare in quel modo una persona umana? Con quale diritto? Con quale autorità? E c'era chi se ne andava sdegnato, giurando che non avrebbe rimesso più piede in quel posto; salvo poi a ripensarci, anche con l'aiuto di qualche samaritano che spiegava come stavano le cose, e li guidava e assisteva per una nuova confessione, con altri sacerdoti se non con Padre Pio. Per questi scaccioni in confessione, si vedeva gente piangere dopo. Un pianto che faceva bene, perchè faceva loro vedere con più chiarezza tutti i loro comportamenti. Ma anche fuori della confessione spesso in Padre Pio si rivelava questo discernimento interiore: quando nel mezzo della folla rimproverava ad alta voce qualcuno, o senza dire nulla ritirava la mano a chi si disponeva a baciarla, o addirittura passava oltre nel fare la comunione ai fedeli. C'erano poi le volte che strapazzava di fronte a tutti una persona, lasciando di stucco gli altri.
E c'era sempre un motivo, che in genere sapeva solo il malcapitato.

La bilocazione

Di certo, la testimonianza del dono della bilocazione in Padre Pio ci viene da lui stesso.
Una volta, mentre stava con le sue prime figlie spirituali nella foresteria del convento per le consuete conferenzine, apparve a un tratto come assente.
La cosa si prolungava troppo a lungo perchè si trattasse di una semplice concentrazione interiore.
Alla fine si riscosse, e alla domanda di che cosa gli fosse accaduto, rispose con semplicità che era stato in America a trovare il fratello Michele.
Troviamo poi negli Epistolari chiare rivelazioni di una sua visita a una figlia spirituale di Foggia inferma: Giovina, sorella di Raffaelina Cerase, con la quale Padre Pio era in corrispondenza quando si trovava a Pietrelcina e che era stata l'occasione della sua venuta a Foggia, e poi a San Giovanni Rotondo.
Noi ci limitiamo a questi due casi che vengono dallo stesso Padre Pio.
Ma dobbiamo aggiungere che anche il profumo era un segno della sua presenza, o per lo meno della sua assistenza nella preghiera. Lo avvertivano anche persone che non avevano mai avuto nessun contatto con lui.
Era di solito un buon odor di violette, intensissimo e inconfondibile. Ma a volte si sentiva un odore di tabacco, o anche di acido fenico.
Quest'ultimo, Padre Pio l'aveva usato per qualche tempo subito dopo la stimmatizzazione come disinfettante. In quanto al tabacco, Padre Pio usava annusarlo per liberare le narici intasate.
Vengono comunemente assegnati dei significati a una intera gamma di altri odori attribuiti a Padre Pio; ma, sinceramente, sono attribuzioni opinabili.
Quel che è certo è che Padre Pio anche da lontano faceva sentire la sua presenza o assistenza.
E' anche certo che il suo sangue non aveva un odore repellente, ma gradevole. Ne rimanevano intrisi anche i fazzolettini e le pezzuole poggiate sulle sue piaghe.
Chi riusciva ad averne uno, in qualche modo trafugato dalla sua cella, lo conservava gelosamente come una reliquia, ricorrendovi nei momenti di bisogno.



In questa sede però noi andiamo oltre e, come dice l’apostolo Paolo “i doni dello Spirito sono dati a tutti” e dopo avere parlato di “morte” vorremmo spiegarci come possa accadere che “qualcuno torni”…. come dice Paola Giovetti nel suo libro….

Cosa accade dunque, quando, talvolta, qualcuno, a noi immensamente caro, dopo averci inaspettatamente lasciato, giunge a noi, dandoci segni di presenza inequivocabili e ci conforta con parole di speranza  e ci invita ad avere fede?

 

 

Negli anni quaranta una piccola donna, Marcelle de Jouvenel, appartenente alla cerchia dei più illustri talenti della Belle Époque parigina, perde il suo unico figlio non ancora quindicenne e, ad una donna di mondo quale lei era, è data una esperienza unica, a quel tempo, di comunicazione con il giovane Roland che le detta meravigliosi messaggi che egli definisce “le mie tavolette d’Oro”. Persona di particolare fascino, colta, scrittrice e poetessa, elegante e artificiosa, mondana negli atteggiamenti, era sprovvista di qualsiasi formazione religiosa

        Lo Spirito soffia dove e quando vuole. E’ forse capriccioso il soffio dello Spirito? No, diciamo piuttosto che è libero.

        Ma perché a Marcelle de Jouvenel è dato di essere partecipe di una vicenda tanto singolare? Non vi erano state forse altre madri che avevano perso i figli nella catastrofe della guerra? Viene da pensare che, nel periodo postbellico, nella desolazione del contesto europeo,  fosse necessario che il “diapason del cielo” raggiungesse un personaggio noto, capace di influenzare gli uomini e le donne del suo tempo. Marcelle, infatti, dichiara: “Sono stata gettata in un’avventura che, senza dubbio, all’inizio, mi ha più spaventata che convinta. Libera di scegliere, mi sarei sottratta a quel compito…

        Ma il figlio tanto amato non l’abbandona e la porta ad intraprendere un percorso spirituale straordinario e sconvolgente, che l’avvicina ai vissuti dei grandi mistici. Marcelle si dispone attenta agli insegnamenti del figlio che la forgia spiritualmente e la porta a stilare contenuti e concetti, inerenti la dottrina cattolica, a lei ignoti, che l’affascinano e le fanno mutare le scelte di vita e la portano a rendere un’incisiva testimonianza con la pubblicizzazione dei messaggi di Roland.

        L’ambiente in cui si propaga la notizia e che  viene posto davanti all’eterna questione della sopravvivenza post-mortem e delle comunicazioni con l’aldilà è quello dell’élite intellettuale francese.

        Siamo nell’immediato dopoguerra; i messaggi vengono raccolti e pubblicati riscuotendo commozione ed interesse, oltre che a qualche naturale scetticismo.

 Au diapason  du Ciel” è un libro scritto a quattro mani, da una parte Roland, dall’altra Marcelle; una madre ed un figlio che si parlano, si amano come un tempo, nella vita terrena. Roland ricolma la madre di premure, di tenerezze. Quando lei cede egli la raddrizza, le fa coraggio, le chiede di parlare alla gente del loro contatto.

        Finalmente qualcosa di tangibile per chi è disperato! Le parole scritte sembrano offrire una risposta segreta ad una speranza diffusa, che non è una semplice pia scappatoia, alle madri che avevano perso giovani figli, soprattutto nelle campagne di Francia del 30/40 e del  44/45 a cui si sarebbero aggiunti i caduti d’Indocina e d’Algeria.

        Perché a Marcelle questo dono dello Spirito, perché questo compito? Nessun filosofo, nessuno scienziato, nessun giornalista, nessuno di quelli che fanno opinione avrebbero ottenuto la stessa risonanza intorno a fenomeni di cui, fino ad allora, si era parlato solo a bassa voce.

        Intervengono illustri esponenti della chiesa, quali Padre Daniélou che nella rivista “Études” definisce il testo dei messaggi “un documento prezioso, in grado di far risuonare la certezza che l’aldilà sia lo sviluppo reale dell’essere”;  il Rev.do Padre Valette, domenicano, così si esprime “niente di questo insegnamento si oppone ai dati più certi della fede” il Rev.do padre Louis Beirnaert scrive “Dio si serve di tutto per raggiungere il cuore dell’uomo. “Au diapason du ciel” è tutt’altro che un racconto di un’esperienza parapsicologica. Ricondotto al suo contenuto è soprattutto la testimonianza di un’ascesa spirituale verso la fede”.

        La ferita che si apre nel cuore di una madre per la morte di un figlio, schiude la porta di Dio e ci rende partecipi dei doni dello Spirito.

        “Mamma, ti ho messo in sintonia col diapason del Cielo”, dice Roland. Il “diapason” è il punto più alto, la massima intensità del Cielo.

Non c’è Pasqua, non c’è Resurrezione che non passi dal crogiolo del Venerdì Santo. La Passione, la sofferenza portano alla Pentecoste.

 

Sono queste le visioni delle sfere superiori, quelle che sono state date come dono a rari uomini nella storia, che vengono a noi e ci indicano che la morte, ogni morte ha un suo significato e non avviene invano. E' una causa determinante un effetto che non si limita al solo dolore, ma che reca qualcosa di più profondo.

 

Proviamo a pensare: nel morire non viene tolto soltanto, ma viene

dato. Come la morte dei genitori porta maturità ai figli rimasti,

così l'eredità che deriva dalla morte è un ricevere, che è un

avere. Chi seguita a vivere, dunque, in questa dimensione, assieme

col dolore per la dipartita di un proprio caro, beneficia di

un'eredità lasciata dallo scomparso.

 

L'eredità in soldi la si tocca e la si vede subito. L'altra eredità, quella più significativa e profonda, non è subito tangibile e visibile, perché agisce nel tempo, a lunga distanza.

Possiamo però, cercare di individuarla, di scoprirla, di promuoverne l'azione nel tempo. E’ l’opera a cui si sono assoggettate le “mamme carismatiche” che, come  Marcelle de Jouvenel sono coloro che pazientemente hanno cercato, nella loro disperazione, una comunicazione con l’oggetto amato ed hanno sviluppato in se stesse delle facoltà che possiamo definire “carismi” doni dello Spirito.

 

Giungere a recepire un messaggio di questo genere è addentrarsi nell’inconoscibile, è prendere atto, con la semplicità dei bambini che non siamo noi ad aver voluto questa risposta, come non siamo stati noi ad avere ingenerato la nostra situazione. Qui la libertà vien meno, ma non è cessata la razionalità dell'accadimento umano che ci coinvolge e della comunicazione che si è accostata a noi attraverso un percorso, diciamo, inconsueto.

Si tratta di uno dei fenomeni cosidetti "strani" che vengonoriconosciuti come appartenenti al "paranormale", campo questo che si occupa di tutta una serie di indizi che fanno credere alla sopravvivenza dopo la morte fisica.

 

Abbiamo, finora, fatto alcune considerazioni su fatti che, comunque, appartengono, in gran parte, al Piano della Religione e della Fede.

La funzione dei concetti esposti è perciò indirizzata a distinguere il campo di azione condiviso dalle generazioni dei "credenti" opponibile a quello coperto, oscuro, diciamo "profano", occulto (di qui, il temine 'occultismo' con cui, spesso, si è fatta di ogni erba un fascio), riferito ai cultori delle manifestazioni legate ai fenomeni cosidetti "spiritici".

 

Se la fede è data all'uomo come conquista spirituale ed ha come

obiettivo la "vita eterna", tramandataci dalla rivelazione, oggi il

"profano" è oggetto di studio, anche da parte della scienza, agisce

su base fenomenica e tenta di dare risposta alle ipotesi sulla

"sopravvivenza".

 

Possiamo ribadire che vita eterna e sopravvivenza sembrerebbero

legate a doppia mandata, ma se la prima, appartiene al campo delle

"certezze" dello spirito (pur riconoscendo all'uomo la libertà di

accettarle o meno), la seconda, dipana il campo, come abbiamo

visto, degli indizi, delle complessità riconosciute razionalmente,

ma pur sempre soggettive, sperimentali e probabilistiche, che non

daranno mai una definitiva soluzione.

 

 

Ma, al di là dei tentativi strumentali, inadeguati e spettacolari che ci vengono dai mass media, si teme di esprimersi in merito per non essere oggetto di sarcasmo e spesso, quando se ne parla, proprio perché‚ si disserta sulle ipotesi, si rischia di cadere nel banale e di fare una magra figura. Perciò ci si pronuncia con i 'forse' e l' 'ognuno la pensi come vuole', quando l'uditorio non giunga a rinnegare tutto il possibile, l'evidente, il macroscopico.

 

D'altra parte pensare che la scienza debba riconoscere, così, di brutto, apertamente, che la morte non esiste e che i morti ci sono accanto, ci parlano e sono molto più felici di noi, è difficile, se non impossibile!

 

Ecco allora farsi avanti, sempre più folta una marea di madri, di spose, di figli, di parenti che hanno aperto, senza tentennamenti, coraggiosamente, il loro animo, il loro cuore, la loro mente al campo della ricerca.

 

Fra questa gente, motivata dal tentativo disperato di stabilire un contatto con i loro Cari trapassati, si sono trovati "soggetti psichici" di notevole attendibilità, le cui esperienze sono oggetto di rispettosa attenzione. Io stessa, con mio marito, assolutamente privi di cognizioni riguardanti la parapsicologia e le discipline ad essa collegate, abbiamo scoperto di possedere una sensitività che

non sappiamo a cosa ricondurre, se non al trauma della nostra grande sofferenza che ci ha portato ad intrapredere una strada tortuosa e difficile, ma non impossibile.

 

Da cosa essa derivi, come si sia attivata, come potrà svilupparsi, non potremmo dirlo. La viviamo come esperienza unica e salvifica, perché ci fa sentire sulla pelle il dolore di tutte le genti, lontane e vicine che ci accomuna in un naturale, fraterno abbraccio.

  

 

Ciò che, nel secolo scorso e anche nei primi decenni di questo era oggetto di interesse da parte di un pubblico ristretto che non osava riferirne all'esterno, oggi si presenta come patrimonio che scaturisce da una "piccola medianità", appartenente a schiere di, non sempre riconosciuti, sperimentatori che giungono a portare un contributo rilevante al campo della ricerca.

 

Le manifestazioni che si sono, via via, moltiplicate, recando conforto a gruppi, sempre più numerosi, di anime sofferenti per la perdita di una persona Cara, non possono più essere considerate solo "indizi" riconoscibili nelle esperienze soggettive, ma sono divenute "certezze" prima per Fede, poi per esperienza; carismi che ci sono stati offerti, gratuitamente.

 

Non voglio, con questo, avvallare tutto quanto ciascuno di noi, porta con nel suo bagaglio privato. Vi sono, magari, cose "strane" che danno risposte esclusivamente personali, ma ve ne sono alcune che non è possibile rinnegare. 

 

“ La mia barca è una conchiglia, Signore, nella tua mano. Ho sete di veleggiare all’orizzonte del tuo sguardo e di approdare alla luce del tuo volto… tu, che attraverso mio Figlio, mi hai lasciato intravedere la beatitudine del Paradiso!”

 

 

  

Edda CattaniMedianità e Carismi
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Spiritologia

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Spiritologìa

Trascrizione di autorevole Dibattito sul tema:

Comunicazione con l'aldilà e dintorni del Paranormale

 

Ascoltato su RADIO RAI – trasmissione 'Oggi 2000'

Con la partecipazione diretta e telefonica di

* Monsignor Corrado Balducci: Teologo, Filosofo, studioso di Psichiatria e Parapsicologia.

* Padre Amort: Teologo, Scrittore e ben noto Esorcista

* Professor Steno Ferluga: Astrofisico. Presidente del CICAP

* Partecipa in collegamento: Giuseppe Ferrari, Professore e Segretario generale del GRIS
* Padre Andre' Reich della Cattedra di Paranormologia collegata all'Universita' Lateranense

 

************

 

Trascrizione del Testo

 

RAI Radio 1 – Domenica 15 novembre 1998 (ore 10.00)

Trasmissione "Oggi 2.000

 

Parte Prima

… Il Papa, nell'udienza di Mercoledì, due settimane fa.
Ma sentiamo dalla stessa voce di Papa Woityla, cosa ha detto:

"…non bisogna tuttavia pensare, che la vita oltre la morte, cominci solo con la resurrezione finale, questa infatti è preceduta dalla condizione speciale in cui si trova fin dal momento della morte fisica ogni essere umano. Si tratta di una fase intermedia, in cui, alla decomposizione del corpo, corrisponde la sopravvivenza e la sussistenza di un elemento Spirituale il quale è dotato di coscienza e di volontà, in modo tale che l'io umano sussiste, pur mancando nel frattempo del complemento del suo corpo".

Il papa parla dunque, lo avete sentito, di una condizione speciale in cui si trova l'uomo dopo la morte fisica. Di una fase intermedia, in cui sopravvive un elemento Spirituale dotato di coscienza e volontà.
Il mistero dell'anima.
Ospiti di oggi 2.000, in questo percorso con i misteri dell'aldilà: Monsignor Corrado Balducci, teologo, filosofo, studioso di psichiatria e parapsicologia. Autore di numerose pubblicazioni.
– Buongiorno Monsignor Balducci
– Buongiorno.
– C'è poi, in collegamento da Bologna, il professor Giuseppe Ferrari, segretario generale del GRIS .
– Buongiorno Professor Ferrari
– Buongiorno.
– E il professor Steno Ferluga, Astrofisico, docente di Fisica all'università di Trieste, Presidente del CICAP, Centro Italiano Controllo Paranormale in collegamento da Trieste.
– Buongiorno Professor Ferluga
– Buongiorno.

E allora, prima di cominciare ad approfondire il nostro discorso perché l'aldilà attira così tanto l'attenzione Popolare, rivolgiamo questa domanda a Monsignor Balducci che è quà in studio con noi.

– "Monsignore (Balducci) come mai l'attenzione per questi fenomeni??
– E perché oggi si vanno diffondendo questi fenomeni di comunicazione con l'aldilà, coi defunti ? "
E ed è, dico da subito – e non è una cosa che dico io solo – una nuova forma di spiritismo.
Spiritismo mitigato, all'acqua di rose diciamo, che è iniziato undici anni fa. Nel 1987.
Da una signora: Agnese Moneta, la quale signora aveva perduto un figlio in età molto giovane e fragile, e chiamò un medium, o andò da un medium, per vedere se riusciva a mettersi in contatto.
E di lì, iniziò il tutto. Sono stati stampati alcuni libri da questa signora. Pubblicati.
E lei pensa di parlare col proprio figlio. Questo intensificarsi di libri e conferenze e interviste che cominciò a fare, ha dato motivo alla nascita di una corrente spiritistica, come dicevo, molto mitigata.

– Professor Ferrari, l'interesse della Scienza, quando comincia ??
– Innanzi tutto, c'è da dire che l'interesse della scienza, è molto più antico, non è contemporaneo.
Le basti sapere che ad esempio, verso la fine del secolo scorso, lo scienziato russo Mendeleev, che era l'ideatore del sistema periodico degli elementi, arrivò a costituire una commissione scientifica nell'ambito della società di fisica, che studiasse i fenomeni di tipo Spiritico. Per tanto lo spiritismo è un fenomeno che non è recente.
All'università di Leningrado, come si chiamava allora, appunto c'era una cattedra di Parapsicologìa.
Beh, io quì non parlo tanto di parapsicologia, quanto proprio di una commissione particolare costituita all'interno della società di fisica di allora, per studiare i fenomeni Spiritici.
Che poi arrivò ad una conclusione ben precisa. Comunque venne sciolta questa commissione da un Mendeleev molto amareggiato, perché arrivò anche a dichiarare che aveva assistito allo spettacolo della menzogna, che con le buone o con le cattive aveva la meglio sulla verità.
Tanto la commissione era arrivata a conclusioni negative sui fenomeni di tipo spiritico.

– Voglio chiedere al Professor Ferluga: e la ricerca scientifica su questi fenomeni, in Italia, quando è cominciata e a che punto è?

– Diciamo che, per fare della ricerca scientifica, occorre avere dei fenomeni.
Se, non ci sono quelli. Manca il punto di partenza per una ricerca scientifica.
E in effetti la Scienza, anche dopo il tentativo di Mendeleev come si diceva giustamente prima, la Scienza, nei confronti dello Spiritismo, è sempre rimasta completamente al di fuori, completamente scettica sull'autenticità della cosa.
Ora noi abbiamo questo comitato, il CICAP, che fa un lavoro di informazione del pubblico, e anche di investigazione scientifica con criteri razionali di tipo scientifico, di alcuni casi che vengono di volta in volta presentati dai mass-media dai giornali, dalla televisione, a proposito del paranormale.
In tutti questi casi, però debbo dire, che noi da quando esistiamo – e sono dieci anni che esistiamo – non abbiamo mai trovato nulla di autentico.

– Ecco, grazie professor Ferluga.
Prima di andare avanti con i nostri ospiti, iniziamo questo nostro viaggio con una serie di brani registrati.
Ascoltiamo questa intervista, che Miriam Castelli ha fatto a Padre Gabriele Amorth, Teologo ed esorcista ben noto.

– Esiste un filo diretto tra l'aldilà e l'aldiquà. Insomma è vero che qualcuno riesce a parlare con le anime dei defunti ??
– Non è vero per iniziativa nostra. È vero per iniziativa di Dio.
Ossia è vero che Dio possa permettere che un defunto si presenti per sua iniziativa.
Questo è possibile.
Ne abbiamo anche varie prove e vari casi nella vita dei Santi.
Ma che sia l'uomo, con suoi marchingegni, con suoi sistemi a potere evocare le anime dei defunti. Questo no.

– Ma perché tante persone evocano le anime dei defunti ??
– Ci sono tanti motivi. Direi che l'evocazione dei defunti, è un po' insita nella mente umana per il desiderio di parlare con le persone care. O per il desiderio di avere aiuti, protezioni, consigli. Quindi presso tutti i Popoli anche i più antichi esiste l'evocazione dei defunti.
Lei immagini anche oggi, un padre muore il figlio, la figlia, come desidera un padre o una madre, parlare con questi. Una persona cara, un marito perde la moglie, di cui era innamoratissimo, il desiderio di mettersi in contatto con lei.
Motivi di interesse, di chiedere consigli, se fa bene di fare una cosa o farne un'altra.
Ci sono tanti motivi, motivi di studio, di curiosità, tanti motivi che possono portare a questo.

– Motivi di studio di curiosità scientifica, dice Padre Amorth. Lei, Monsignor Balducci, come studia questi fenomeni, come li ha incontrati ?
– Io li ho incontrati, perché fin dall'inizio dello spiritismo, c'è una spiegazione che venne data dagli scienziati del tempo. Non dai sacerdoti, dai teologi.
E cioè la spiegazione animistica, le anime dei disincarnati.
Poi piano piano, a questa interpretazione, i teologi ne escogitarono un'altra.
Sempre rimanendo nel mondo dell'aldilà. È l'ipotesi demoniaca. E in quanto tale, certo in particolare quella che interessava me.
Ma non è questa la spiegazione vera come tipo di fenomeno. Ma dal momento che gli scienziati con la prima spiegazione erano andati nel mondo dell'aldilà a cercare questa spiegazione. Non potevano pensare i teologi che fossero fenomeni naturali.
E allora No, le anima dei disincarnati. Perché guai, non sarebbe consono, Dio non permetterebbe. Sono, vivono all'unisono in gran parte, per lo meno quelli che sono nella via purgativa, con la volontà Divina. Quindi non si possono prestare a queste cose.
Poi, ma da questo insieme di spiritismo del tempo, nacque addirittura una religione spiritica. Oggi e ieri, lo spiritismo, significava tre cose: una, un metodi di investigazione.
La seduta spiritica.
Un altro modo, una maniera di provocare questi contatti. Ed è la seduta spiritica.
Terzo significato, nacque una religione basata su questi interventi che fu ufficialmente scritta, raccolta da Allan Kardec, anziché il suo proprio nome Denise Riveil.

– Prima di dare la parola ai nostri ospiti laici, sentiamo ancora la parola di padre Amorth intervistato da Miriam Castelli:
– Che cos'è lo spiritismo.
– Lo spiritismo, è una invenzione di satana per spingere l'uomo a volere andare al di là delle sue conoscenze.
Il Libro della Sapienza ci ammonisce: "Uomo non volere sapere cose più grandi te".

– Ma allora in queste sedute spiritiche intorno a un tavolino, in una stanza buia, con i convitati che fanno la catena congiungendo pollici e mignoli, c'entra anche il demonio.
– Può c'entrarci. Molte volte c'entra la suggestione, c'entra l'imbroglio.
Da notare che oggi le sedute spiritiche sono diventate più numerose che nel passato.
Perché mentre nel passato si doveva chiamare un medium o una medium che andava in trance, e allora si chiedeva di evocare un'anima di un defunto. Poi magari si sentiva una voce, si sentiva qualcosa, ma nessuno poteva garantire che fosse proprio quel defunto che veniva evocato.
Adesso ci sono tanti altri sistemi. Lei pensi che il 36% dei ragazzi delle scuole superiori, hanno fatto almeno qualche volta il cosiddetto "gioco del bicchierino": il cartellone con un bicchierino o una moneta che si sposta, forma delle lettere e tanti ne hanno subìto degli shock da dover ricorrere poi alle cure di uno psichiatra.
Però c'è anche il rischio che ci sia la coda del diavolo. Io ho persone che per avere fatto molte volte sedute spiritiche, sono state colpite da mali, malefici o addirittura dalla possessione diabolica.
Poi ci sono anche altri sistemi. Glieli dico perché sono purtroppo molto usati.
Per esempio, uno se lo fa anche da solo, la seduta spiritica. O in genere i 2 mezzi più usati: col registratore o con la scrittura automatica.
C'è addirittura un movimento chiamato movimento della speranza, purtroppo ne fanno parte anche sacerdoti, i quali insegnano ai genitori che hanno dei figli morti, come parlare al figlio defunto.

Parte Seconda

– E di queste cose ve ne faremo sentire delle registrazioni e parleremo dei congressi della speranza. Adesso voglio chiedere al Professor Ferluga: Lei come scienziato, come affronta l'aldilà ?
– Non lo affronto per nulla, perché la scienza si occupa dell'al di qua. Si occupa dello studio della natura.
Tanto se esistessero dei fenomeni concreti che ci dessero delle evidenze sperimentali dell'esistenza di un altro universo di altre cose, potremo studiarle scientificamente.
Ma quì siamo a livello proprio di teologia. Lasciamo la sopravvivenza dell'anima ai teologi.

– Dunque Professor Ferluga, tutto quello che avviene nello studio di questo fenomeno come lo spiega. Come suggestione, come fenomeni positivistici di telepatia. Come lo spiega ?
– È molto interessante cercare di capire appunto cosa succede invece di quello che le persone credono che avvenga.
Perché in realtà, in questi tentativi di contatti con i propri morti, diciamo, ci sono delle persone che sperano di comunicare con l'aldilà. Che si illudono, che credono, che sono profondamente convinte di avere dei contatti, però poi si va a studiare quello che accade si scopre che il contatto in concreto non c'è.
Che non c'è un trasferimento di informazione nuova, che viene dal di fuori, ma l'informazione a disposizione sono sempre quelle che sono nell'ambiente o nella coscienza.
O eventualmente che potevano anche essere nell'inconscio di qualcuno dei partecipanti o dei presenti.

– Professor Ferrari, lei ha una posizione diversa ?
– Ma, io vorrei aggiungere qualcosa a quello che ha detto Monsignor Balducci, quando parlava di scienziati che avevano indagato questo mondo spirituale, chiamiamolo così, per primi.
Io penso che lui si riferisse a scienziati umanisti, alla scienza umanistica.
Perché per quanto riguarda scienze fisiche naturali, la scienza sperimentale, come ha detto il Professor Ferluga, credo assolutamente che non sia il suo compito di indagare in ambito Spirituale.

– Monsignor Balducci è qui. Monsignore, si riferiva a scienziati umanistici ??
– Ma, i dotti del tempo, io adesso in concreto, che siano filosofi, scienziati. Fattostà che non c'è stata una spiegazione naturale. Ma io purtroppo ho parlato di 2 spiegazioni.
Ma invece quella che è la vera spiegazione, purtroppo all'inizio non ho sentito cosa è stato detto e me ne dispiace assai – ho sentito le ultime parole di Ferluga, dove ha accennato a questa spiegazione del soprannaturale.
Certo non c'è nessun ragionamento che ci possa portare all'aldilà. È oggetto di fede.
Ma adesso lasciamo stare la prima interpretazione delle anime dei disincarnati.
Questa fu la interpretazione che fece Manbaster di tutte queste cose.
Poi i teologi risposero con quella demoniaca. Neppure questa era la spiegazione del fenomeno in sé. Dovevano arrivare agli inizi del secolo attuale per potere avere un qualche cosa di serio e con la Metapsichica – si chiamava – Charles Risse, prima ancora degli anni 20, verso la fine degli anni 10.

– Dica Professor Ferrari
– Io direi che in realtà, dimostrare l'esistenza dell'aldilà, dal punto di vista delle scienze sperimentali, è impossibile.

– Certo, è basato sulla fede, quindi siamo in un campo completamente diverso.
– Allora addentriamoci in questo itinerario di mistero. Sia fede, sia scienza, sia positivismo, sia spiritualismo, l'avevamo detto prima, ci sono delle associazioni di genitori – cosiddetti congressi della speranza – genitori e figli che vorrebbero mettersi in contatto con i figli, con gli amici morti, con i genitori, ma questa cosa come la fanno?
Com'è possibile ? Ve lo spiego così didascalicamente, fanno funzionare un registratore con un nastro vergine. Lo fanno registrare come se dovesse funzionare in un ambiente silenzioso e c'è chi racconta – e adesso lo ascolteremo – che una volta riascoltata la cassetta ha sentito voci, bisbigli, rumori.
È possibile, come è possibile ?
A queste domande aveva già cercato di dare delle risposte il programma "Misteri" di Lorenza Foschini.

– Le rievocazioni, vanno direttamente contro al primo comandamento, che è il comandamento fondamentale. Anche Gesù lo ha ricordato, che il primo comandamento è l'amore a Dio, quindi all'unico Dio. Non ci sono altri dei.
Non si crede più oggi all'unico Dio, e allora si va dietro a queste favole.
Non si crede più all'unico Maestro.
Non si va a cercare la verità da Gesù Cristo che ha detto: "Io sono l'unico Maestro, la Via, Verità e Vita". Si va a cercare di qua e di là.

E allora tanti credono di potere essere cristiani pur professando delle fedi, delle convinzioni.
Tipico. Oltre un quarto degli italiano, crede nella reincarnazione.

La reincarnazione è assolutamente incompatibile con gli insegnamenti biblici.

– Il primo testimone, è un sottufficiale dell'aeronautica che vive a Roma.
– Non so come è successo, ma un giorno ho messo una cassetta nel registratore.
Chiusi la stanza e andai via. Me ne dimenticai. Ritornai nella cameretta di mia figlia.
Guardai tutte le cose, sembrava di starle vicino insomma.
Mi volevo aggrappare a qualcosa.
Mandai indietro la cassetta istintivamente. E feci play.
Sentivo dei rumori di sottofondo.
A un certo punto, sento una voce che chiama mia figlia. E dopo che questa signora ha chiamato mia figlia. Si sente la voce di Maddalena.
E ride. Ritorno indietro e la riascolto. La riascolto 100 volte.
(Si sente la registrazione)
– Certo che è difficile per voi. Comunque dice: ciao Alberto, mamma e papà.
– La prima frase di Maddalena mi ha salvato.
Secondo me – io ho pensato molto a questo – è che Dio ha avuto pietà di noi.
Di noi, di mia moglie, di Andrea.
E ce l'ha fatta sentire. Mia figlia non è morta.

Lei mi richiama: La voce grossa non sta bene".
La faccio risentire.
Questa è la cassetta dove Maddalena parla al fratello.
La prima volta non si sente bene.
La voce inconfondibile di mia figlia. Se non la riconosce il padre, chi la riconosce…
E poi altri nastri, di altri ragazzi, ragazze, mio padre e mia madre.
Questa è la mia mamma che mi fa coraggio che dice : "campare bisogno eh":

E ascoltiamo ora un'altra testimonianza tratta da Lorenza Foschini di un anno e mezzo fa.
– Voglio dire subito che la mia storia è un poco diversa. Perché io ciò due figli ed un marito nel cosiddetto aldilà.
Io registro le loro voci e sono più di 10 anni. Ognuno si presenta con la propria voce.
Ma la cosa più eclatante è che loro parlano di noi adesso. Di questa vita qua.
Non sono rimembranze della loro vita, di quando erano sulla terra.

Allora, io sto salutando mio figlio, e dico: "Massimo mi senti ?"
E lui risponde : "ecco, torno, sono contento (dove vive lui) .

Poi c'è il padre che dice: "Si riferisce alla nascita del nipotino che è avvenuta recentemente".
– Esistono, sono convintissima, e non ho bisogno più di niente.
(Altre voci)

– Ricerche, esperimenti, fatte nell'ambito di associazioni cattoliche, comunque fatti da credenti.
Qual è la posizione della chiesa? Prima di sentire Monsignor Balducci, sentiamo ancora Padre Amorth al microfono di Miriam Castelli.

– Qual è dunque la posizione della Chiesa?
– La posizione della chiesa è che un peccato di superstizione decisamente contrario a leggi Divine addirittura scritte nella Bibbia. Quindi un peccato grave. Quindi aggiungo io da esorcista, una porta aperta per l'intromissione del maligno.

– Se qualcuno avesse praticato lo spiritismo e volesse uscirne. Come può farlo ?
– Smettendo subito. Con tanta Preghiera e quando occorresse anche con benedizioni e Sante Messe. Uno deve riparare un peccato commesso. Aggiungo anche – penso che anche questo sia interessante sapersi – che molte volte c'è l'azione malefica.
E non rare volte l'azione malefica del demonio, può rivelarsi anche a distanza di molti anni.
Ci sono dei casi di persone maleficiate o addirittura possedute dal demonio – poi durante l'esorcismo, io interrogo il demonio – e ho saputo che la causa erano state sedute spiritiche fatte per esempio 20 anni prima.
E le conseguenze possono anche rivelarsi a grande distanza di tempo.

– Monsignor Balducci. Questa è una condanna dello spiritismo. Ma si può condannare anche questi esperimenti del nastro ??
– Un momento. Ci sono troppe cose da dire. Dunque, un punto fermo è che oggi – e non solo da oggi – io questo lo scrivevo in un libro del 1959. Un punto fermo è che questi fenomeni hanno in sé una spiegazione naturale. E questa spiegazione naturale quale sia, non ce né ancora una soddisfacente.
Io dirò per quanto concerne il Movimento della speranza, questi contatti coi defunti.
Ce ne sono almeno 13. E lo stesso nome con cui a volte, spesso si indicano questi congressi, sono "convegno di Psicofonia" – perché Psicofonia, è già una delle 13 spiegazioni che però è assurta al punto di indicare questo tipo di manifestazioni.
La spiegazione naturale, per cui se uno volesse in un caso particolare dire: "Sì, quì c'è veramente la voce di mio figlio" è veramente un caso non naturale o preternaturale o soprannaturale. Lo deve poter dimostrare nel caso singolo. E questo vale per tutto il preternaturale. Vale per riconoscere la presenza del demonio.
Vale per riconoscere le cosiddette lacrimazioni, che oggi ce ne sono tante. Tutto quello che è preternaturale oggi, ha una spiegazione naturale come tipo di fenomeno.
Ciò non toglie dal momento che esiste Dio, che esiste la Madonna, che esistono i defunti. Ciò non toglie che anche i defunti possono. Ma possono nell'orientamento dell'economia Divina – col permesso Divino – hanno bisogno del permesso Divino.
Io parlo dei defunti, non dei cosiddetti dannati.
Il Paradiso e il purgatorio.
Questi vivono in armonia con Dio. Per cui, queste mamme, oltre ad altri inconvenienti, che avrò modo mi auguro di poter dire – altri inconvenienti, tra l'altro vengono pure ingannate, perché sono vittime di una spiegazione.
Nella loro convinzione sono vittime di una spiegazione scientifica.

– Sentiamo il Professor Ferluga. Avete avuto modo di indagare su questi fenomeni di cui abbiamo parlato anche prima, di queste registrazioni ??
– Certamente. Abbiamo indagato e debbo dire che mi sento un po' a disagio, tra defunti, dannati, tra preternaturale, soprannaturale.

Non tiriamo in ballo queste cose. Perché per spiegare quando si sentono quei rumori, quei fruscii sulle audio cassette, lasciati nei registratori, è sufficiente considerare le interferenze radio.
Noi abbiamo fatto delle misure abbiamo fatto dei lavori. Abbiamo anche un valente collaboratore che si chiama Morocutti (che è un tecnico elettronico esperto in queste cose).
Ci ha fatto proprio ascoltare come questi rumori che in certi casi possono sembrare delle parole, in realtà possono addirittura essere dei messaggi delle navi nei porti, a centinaia di chilometri di distanza – in un codice particolare che cripta i messaggi.
Sono messaggi criptati, per cui decriptati, viene fuori che la nave chiede di poter entrare – con un certo rimorchiatore – sono interferenze radio di cui il nostro etere, l'ambiente elettromagnetico in cui viviamo è pieno.
Quindi questo spiega da sé, senza bisogno di ricorrere a nulla, quella casistica che si chiama Psicofonia. Quel discorso delle audio cassette.

– Professore, semplificando questa spiegazione che sta dando lei, per gli ascoltatori; in pratica il registratore non farebbe altro che captare delle onde radio. Onde Hertziane, come le vogliamo chiamare che stanno vagando nell'etere. O che in diretta sono bloccate in qualche cuscinetto dell'atmosfera. È così no?
– Molto banalmente, il registratore ha tutta una circuiteria elettronica dentro, la quale fa da antenna che si comporta in maniera molto inefficiente, ma in qualche modo fa da radio. Capta le trasmissioni.

– Sentiamo il Professor Ferrari, come spiega questo fenomeno del registratore.
– Ma guardi, io vorrei fare due tipi di riflessioni. Concordo con quanto ha detto il Professor Ferluga.
Sicuramente perché non si capiva proprio nulla dai messaggi andati in onda.

– E sono tra i più chiari. Debbo dire….
– La prima riflessione di quel mondo che si cerca di scrutare – perché chi ha contatti con l'aldilà, cerca di scrutare un mondo che non conosce. Che ritiene di aver questi contatti.
Io credo che rimarrà sempre un mistero per la sapienza umana. Perché se non fosse così, considerando anche che l'autentica conoscenza di determinate realtà significa possibilità di influire, se non di dominare sulle stesse. Allora dovremmo chiederci perché quell'uomo che ritiene attraverso sedute spiritiche o tecniche di vario genere, di avere la possibilità di interagire a piacimento con questo mondo – non è neppure in grado di determinare con certezza ciò che può accadergli nella vita terrena di tutti i giorni.
Cioè, lui domina una realtà sconosciuta e non è in grado di dominare quella in cui vive.
Prima considerazione.
La seconda è legata strettamente all'appartenenza religiosa di molte persone che praticano questo tipo di sedute spiritiche o di contatti con l'aldilà di vario genere.

– Al di fuori di queste spiegazioni naturali o filosofiche, noi vi proponiamo adesso una testimonianza in qualche modo curiosa. C'è un altro episodio raccontato soltanto, ma degno di fiducia per il personaggio che ne è al centro.
Il padre Agostino Gemelli, mitico fondatore dell'Università Cattolica.
A raccontarlo è un sacerdote. Padre Ulderico Pasquale Magni.

– Ma io direi che l'esempio più eclatante è stato quello raccontatomi dal padre Ernetti, Benedettino, docente di musica polifonica al conservatorio di Venezia.
Il 17 Settembre 1952 era al laboratorio di Padre Gemelli a Milano per potere fare delle esperienze di ricerche di musica.
Nel momento in cui s'è rotto il filo (a quei tempi c'era il filo) Padre Gemelli che era un tipo sanguigno… ha perso la pazienza e come al solito si rivolgeva a papà.
Papà dammi una mano. Rimette su il filo e sente papà che gli dice: "Ma si che t'aiuto".
Lui è rimasto costernato, ha detto, ma questo è mio papà !
Ha riprovato e gli ha detto: "ti aiuto testone". Lo ha chiamato testone, come lo chiamava da vivo.
Hanno preso l'apparecchio e l'hanno portato da Pio XII e padre Gemelli sudava freddo, m'ha detto Ernetti – perché diceva adesso il Papa mi accusa di spiritismo.
Il Papa gli disse: No Padre, questo non è spiritismo, quì è un fatto di scienza che bisogna approfondire.

 

Parte terza

Paranormale è al centro dell'attenzione religiosa. Tant'è che a Roma, all'accademia Alfonsiana, collegata all'Università Lateranense c'è una cattedra di Paranormologia, retta dal padre Redentorista André Reish.

Ascoltiamolo al microfono di Stefano Maria Paci.
– Come mai un insegnamento sul paranormale in una Università Cattolica ?
– Io sono incaricato qui – la prima volta nella storia della chiesa – una Cattedra diciamo a parte, per questi fenomeni. Soprattutto nell'ambito religioso, si parla di molti fenomeni paranormali straordinari. E allora si deve vedere se questi sono soltanto delle immaginazioni o qualche finta. O se c'è qualche cosa dietro tutto questo. Vuol dire un fenomeno reale.

– Voi studiate tutti i fenomeni legati al paranormale. Anche fenomeni legati alle apparizioni di Spiriti o cose simili.

– Sì, quello che io faccio qui, io ho introdotto il nome di Paranormologia. Vuol dire la scienza dei fenomeni paranormali. Certamente come lei ha detto anche la questione di spiriti e spettri. Della sopravvivenza.
– Lei si è mai imbattuto in fenomeni spiritici, che hanno un fondamento reale ??
– No, in una cosa naturale o una cosa di immaginazione.
– È lo zero virgola uno per cento che rimane.
– Ci sono delle persone che hanno una certa forza. Ho visto un fenomeno per esempio di psicocinesi. Vuole dire che c'era una persona, e in quel momento un pezzo di vetro si è mosso per cinquanta centimetri. Questo l'ho visto.
Un'altra cosa si trattava di una casa infestata, connessione con una persona.
Una ragazza di 16 anni. Io parlavo con questa ragazza. In un momento sento un rumore molto forte. Tutte le scatole di una scrivania erano uscite.
– Lei, dopo i suoi studi , che immagine ha dell'alida ?
– Dell'aldilà, tutte queste informazioni che si hanno nell'ambito dello spiritismo, di tutte queste parti no. Per mezzo delle tavole ceranti, delle voci sul nastro e così via. Tutto questo per me non è convincente. No…

– Per affrontare il Paranormale, ci sono oltre a questo del registratore di cui abbiamo dato una interpretazione spiritualista e positivista? Tanti tanti altri sistemi: la scrittura automatica, i medium, la psicocinesi, etc. Monsignor Balducci e Professori Ferrari e Ferluga. Vorrei delle conclusioni da voi. Siamo in presenza di fenomeni di Fede, di telepatia, di suggestione, di energie fisiche sconosciute, di truffe o di mistificazioni.
E in che percentuale diamo una soluzione. Cominci lei Monsignor Balducci.

– Guardi Padre Reiss, ha parlato dell' 1%. Io sarei ancora più scettico.
Vorrei aprire una porta. Sono ancora meno, quando si parla di fenomeni, non si può parlare di fenomeni – lo ho già detto prima questo – ma il caso singolo, se interessa, che va messo in considerazione e sottoposto a una spiegazione. Ma il caso singolo, se rientra solo nella parapsicologia non è ancora di sicura spiegazione. Perché la parapsicologia ha fatto qualche progresso. Ma solo nel dire – ed è già molto – che certi fenomeni li studia lei.
Sono naturali. Vorrei spendere anche una parola a favore, forse Ferluga non mi sente – perché lui ha ridotto solo al fatto delle onde elettromagnetiche ecc. No lasciamo anche che la parapsicologia faccia i suoi studi.

– Come li fa la parapsicologia – professor Ferluga – la parapsicologia i suoi studi ??
In che direzione ?
– Allora, nella parapsicologia ci sono tante sfaccettature. Se si fa parapsicologia in maniera un po' fantasiosa, poco rigorosa, e pronti a credere a tutto, con la volontà di trovare qualcosa a tutti i costi, anche se magari non si è confortati dall'evidenza.
Beh, allora non è parapsicologia, non è scienza.
Se si fa parapsicologia con rigore scientifico – e sono pochi, ma c'è qualcuno che lo fa – non si trova fino adesso nulla.
Perché gli unici parapsicologi che hanno lavorato in maniera veramente scientifica non hanno ancora trovato un solo fenomeno paranormale che sia stato dimostrato e comprovato. Quindi in sostanza non c'è niente da fare. Non ci sono i fenomeni. Ed è lì che bisogna partire per fare scienza.

– Professor Ferrari, una sua sintesi.
– Due cose guardi, una con le parole di Mendeleev: Sono gli spiritisti che debbono convincerci che la loro ipotesi è fondata sui fatti e non contrasta alcuna legge naturale.
Seconda, con le parole della Sacra Scrittura: Deuteronomio Cap. 18.
"Non si trovi in mezzo a te, né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti. Perché chiunque fa queste cose è in abominio al signore".

– Grazie. Una parola conclusiva a Monsignor Balducci.
– Per questo ci sono anche dei decreti del Sant'uffizio: 1998 – 1917.
Ma io volevo concludere, visto che di tempo non ce ne è più a disposizione. Ma perché io vorrei rivolgere queste parole, questi consigli a quelli che sono impelagati in questa ricerca. Che non viene dal cielo. Non la vuole il Signore.
Il Signore vuole una cosa da noi: la Fede, la Fede.
Ricordate cosa disse San Tommaso "Se non metterò il dito non crederò".
Seconda cosa. Ma perché non utilizzare la sofferenza a scopo di suffragio per questi figli che sono morti. Signore offro a te questo dolore.
A suffragio dei miei figli.
Non turbiamo la serenità dei nostri defunti. E chiudo con una frase di S. Agostino.
Meditiamola. S. Agostino dice: "I nostri cari fissano i loro occhi pieni di gioia nei nostri pieni di lacrime". Non turbiamo questa serenità. Questa gioia loro, se vogliamo bene ai nostri cari defunti.

– Grazie Monsignor Balducci. Le abbiamo dato modo di concludere alla maniera del Sacerdote. Come giusto per una trasmissione di informazione religiosa.
– Ringraziamo gli ospiti e voltiamo decisamente pagina e ascoltiamo le cronache del Giubileo.

 

 

Edda CattaniSpiritologia
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