Gli Ultimi Articoli

Testimoni dell’ invisibile 3^ P.

No comments

E… aggiornando anche questo articolo debbo fare risaltare che ora non ho solo un angelo che mi assiste e QUANDO SI PARLA DI SEGNI!

17 ottobre: secondo mese da quando Mentore ha raggiunto Andrea. Mi ha sempre raccomandato di fare la Comunione, quello che il piccolo Simone chiama "il panino di Gesù". La mattina sono uscita ed ho trovato l'unico parcheggio libero dietro al Duomo. Aprendo lo sportello per scendere … cosa c'era lì a terra… dove nessuno mai l'avrebbe lasciato? Un panino!!!

Grazie Mentore!

Testimoni dell’ invisibile

Continua la nostra analisi sull’”amore”

3^ Parte : l’amore degli Angeli

 

La nostra analisi in quest’aria estiva, afosa e a volte insopportabile, continua con la serenità che vogliamo dare al grande tema dell’“amore”. Ho visto richiami di ogni genere nella mia bacheca di Facebook ed ho avvertito l’oppressione immane del dolore a fronte dell’interruzione di una vita. Ma se l’amore ha il suo sbocco naturale nell’espandersi, nel creare condivisione, nell’unirci non solo spiritualmente, come non avvertire distacchi repentini, come dare giustificazione della malattia, della sofferenza, della morte?

Infatti non c’è giustificazione. Proviamo ad andare avanti:

Ci troviamo a Shanti Nagar la "Città della pace", a Calcutta, nell'opera di Madre Teresa, che pare riassumere tutto l'amore predicato in venti secoli di cristianesimo. Hanno raccolto un moribondo, divorato da tremende piaghe maleodoranti. Quando lo portano in casa le due suore incaricate di lavarlo cominciano a vacillare. Madre Teresa si avvicina a quel povero relitto. Una delle giovani religiose allarga le braccia e dice: "What can I do?", Che cosa posso fare? E lei, come ad affermare una ricetta valida in ogni situazione, risponde perentoria: "Love him!" Amalo!

 

Ma se non vogliamo andare indietro nel tempo, con noti aneddoti, posso raccontarvi quanto mi è accaduto circa un’ora fa …  Ero al capezzale del mio Sposo a Casa Madre Teresa, quando ho sentito qualcuno lamentarsi; si trattava di una delle ospiti che veniva condotta in bagno. Mi è venuto spontaneo salutarla come sempre ed avvicinarmi per accarezzarle i capelli e darle un bacio; sono subito stata avvertita dall’operatore: “Guardi che si sporca, ha appena vomitato!” Non ho fatto caso al consiglio, all’odore, alla pasta verde che gocciolava dalle labbra di questa povera creatura; ho sentito in me il richiamo: “Amala!” ed ho dato seguito a ciò che mi veniva dal cuore.

 

Continuiamo:

 

Luisa è una mamma che circonda di cure il suo bambino privo di ogni attrattiva naturale, colpito da paralisi e da idiozia. Se insisti col dirle di ricoverarlo in un istituto, che tanto perde tempo, lei ti dirà che lui la capisce e che le esprime il suo affetto. Infatti, avviene il miracolo: il piccolo ebete sembra avere un breve sorriso e la sua mano, colpita da atrofia, si contrae quasi a voler trattenere le dita materne che lo sfiorano amorevolmente.

 Con questi tre esempi abbiamo visto solo tre situazioni in cui si parla di "amore", di "bene", di "relazioni affettive". Sembrano termini analoghi, ma le modalità con le quali gli esseri "viventi" si rapportano con i loro simili, abbracciano, in verità aspetti molto complessi.

Nella realtà quotidiana, attraverso i mass media siamo bombardati da immagini che dichiarano l'amore:

 – per il proprio corpo: avere una bella costituzione fisica, curare il proprio aspetto, circondarsi di belle cose, possedere tanto denaro…

– per la propria immagine : avere relazioni efficaci, comunicare facilmente, ottenere quanto si desidera, avere capacità di convinzione…

 – per i legami personali : avere figli belli e sani, un compagno disponibile, degli amici, delle persone che ci stimano… Sono questi gli aspetti formali dell'amore comunemente inteso che rappresenta l'esistenza di un ambiente per così dire "normale".

Ecco a giustificare il tutto “la famiglia ideale: quella del Mulino bianco”. E’ l’esempio che tante di noi hanno sognato ed hanno, come abbiamo visto, concretamente realizzato, finché una brusca interruzione, una malattia, un incidente, una catastrofe naturale … ha spezzato il “paradiso” che avevamo creato, mattone su mattone, magari correndo sempre e lamentandoci per le troppe cose da portare a termine, per il lavoro, per chi non capiva il nostro sforzo e la nostra fatica …

 

 Come? Così “di botto”? Ma che ne è stato di quello che era “mio”? Con chi posso prendermela, dove cerco un colpevole …  Beh, meglio prendermela con Dio … Trascrivo questo commento preso da FB in cui una madre grida la sua disperazione per il figlio morto suicida:

"… è successa una cosa terribile..nemmeno dopo morti si ha pace..sono distrutta..ancora una volta per un errore mio figlio dovrà soffrire..per colpa delle mie lacrime..sono disperata….non credo più in nulla..Dio si è accanito in vita contro mio figlio e adesso anche dopo morto..vorrei sapere perché …solo il perché … Dio è così infame!!!"

Ma quale colpa ha Dio?

Nella nostra analisi dell'amore, vediamo di fare un passo avanti e di pensare con fiducia che Dio "Padre nostro", come Gesù ci invita a chiamarlo, un giorno ci ha donato questi figli ed, in seguito, con un disegno che sfugge alla nostra comprensione, li ha impiegati in un progetto. Questo sappiamo, poiché Dio stesso, nella sua immensa bontà ha permesso che tornassero a noi con modalità diciamo "non consuete, non normali". Per questo definiamo questo “ paranormale” in quanto le forme con cui essi si rivelano sono, per così dire, "insolite", non note, inusuali; seguono canali diversi dalla comune conoscenza.

 

Eppure perché non ricordare che nelle scritture, nei vangeli vi sono stati episodi che ci aiutano a sperare in un grande disegno, ben più alto che mente umana possa concepire.

Vediamolo insieme.

Queste care, giovani, bellissime creature, buone, affettuose e generose si definiscono Nuovi Angeli e noi non abbiamo alcun motivo per mettere in dubbio la loro affermazione. Di rimando, non possiamo avere dubbi sulla realtà che l'umanità stia attraversando un momento storico molto particolare. Mai come ora si è parlato di svolta del terzo millennio, di soglia di un'Età Nuova, di necessità di rinnovamento dello Spirito. E sempre più l'uomo, oppresso dal caos della stessa civiltà da lui costruita, sente il desiderio del Sacro, del soprannaturale e china la testa davanti a un Dio che già nel passato, come raccontano le Scritture, ha avuto modo di aiutarlo attraverso creature del tutto speciali: gli Angeli.

Tutta la Bibbia, sia l'Antico sia il Nuovo Testamento, fanno spesso menzione degli Angeli. La cultura moderna sembra incontrare difficoltà a credere nell'esistenza di questi esseri che spesso sono stati descritti in maniera antropomorfica, troppo fantasiosa e alle volte addirittura infantile. La fede negli angeli apre al cristiano un immenso orizzonte, al di là del nostro mondo umano.

 Vediamo nelle stesse scritture cosa dice di sé uno degli Angeli più noti, che appare addirittura in forma umana, dotato di incommensurabile bellezza. Raffaele, arcangelo, appartenente a quella schiera di spiriti celesti tanto vicini all'umanità, si mostra a Tobia e Sara per far loro da guida e dice loro qual è il suo compito. Ascoltiamo il suo insegnamento: " Sappiate dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l'attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. Allora io sono stato inviato per aiutare la tua fede, ma Dio mi ha inviato anche per guarire te e Sara. Io sono Raffaele e sto alla presenza della maestà del Signore. Quando ero con voi, io non stavo con voi per mia iniziativa, ma per volontà di Dio: Lui dovete benedire sempre. Io ritorno a Colui che mi ha mandato." (Tobia 12,12-19) Da queste parole di Raffaele riceviamo una completa dottrina sugli angeli.

 

Chi è un angelo?

– l'angelo è un mediatore tra Dio e gli uomini;

– egli presenta a Dio le preghiere degli uomini e le loro opere buone;

– è un inviato di Dio per soccorrerci nelle prove e per guarirci;

– invita alla lode di Dio;

– augura la pace, la salute fisica e spirituale.

L'amore ha tante facce e chi dunque può proibirmi di pensare che "mio figlio" questi figli di Luce, questi ragazzi che si definiscono Nuovi Angeli, non possano assolvere i medesimi compiti di cui parla l'arcangelo? Queste creature, a noi tanto vicine carnalmente, che abbiamo curato con tanto amore e fatto crescere nel nostro giardino senza pensare ad una loro precoce dipartita dal nostro sguardo, non hanno mai cessato di amarci e ricambiano la dedizione che abbiamo avuto nei loro confronti con tutte le attenzioni delle creature superiori.

Ora sì che possiamo affermare di avere un angelo al nostro fianco, un angelo a cui possiamo dare ancora tutto il nostro amore. Abbiamo amato quel figlio per le sue forme gradevoli, per le sue tenerezze, per le sue espressioni… niente è venuto meno, ma si è decuplicato. Crediamolo veramente, sentiamolo a noi vicino nel suo desiderio di comunicarci la sua presenza, tangibilmente, nella nostra fatica di ogni giorno e amiamolo ancora di più oggi, anche se il nostro amore per un figlio carnale si trasformerà via via in amore per uno spirito immortale.

  

La via vera dell'amore s'intreccia con quella della nostra sofferenza. La grande verità del corpo mistico di Cristo ci apre orizzonti stupendi. Nulla è andato perduto; non siamo soli a patire o a far festa. Attraverso Cristo le nostre storie umane, la nostra vita e quella dei nostri Angeli si intrecciano e si arricchiscono. Se abbiamo compreso veramente le tante facce dell'amore saremo veri samaritani: nella fiducia che la vita è preziosa nella gioia come nel dolore.

… finalmente insieme…

 

Scrive Leon Bloy: "Il paradiso non è domani, non è dopodomani, ma oggi quando si è poveri e crocefissi." 

 

 

 

 

Commenti

Commenti di facebook

Edda CattaniTestimoni dell’ invisibile 3^ P.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *