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Medianità e Carismi

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MEDIANITA’ E CARISMI

 

Tempo fa una madre che aveva perso il suo bambino scrisse ad un giornalista, in una rubrica a lui riservata:

"Mi parli della morte. Me ne parli come vuole."

 

 

 

 

 

 

Il giornalista rispose: "Inizi col pensare questo: la morte, al pari di qualsiasi altra cosa, avviene per un perché che ci riguarda e ci trascende. Tragico e straziante della morte é che, quando colpisce, non ne conosciamo il perché. Per il nostro non sapere non esclude che il perché esista. In realtà esiste, ma noi non possiamo vederlo, dato che viviamo nella pianura della nostra condizione umana. Immaginiamo di trovarci in cima ad un monte e di vedere, giù nella valle, snodarsi una linea ferroviaria. Lontano, a sinistra, vediamo un treno che avanza e che, poi, si ferma improvvisamente, perché una frana è caduta sui binari e ha ostruito la linea.  A destra, sempre lontano, c'é una stazione dove la gente aspetta il treno. Nell'attimo in cui il treno si ferma davanti alla frana sappiamo già ciò che i viaggiatori che l'attendono in stazione ignorano e che, rispetto a noi, sapranno dopo un certo tempo. Per quelli giù a valle, la causa e l'effetto sono staccati

nel tempo. Per noi che ci troviamo nelle vette delle visioni superiori abbiamo, subito, in contemporanea, la visione della causa e dell'effetto".

 

 

      

Ecco il nocciolo del problema. Nella nostra condizione umana di persone legate, quotidianamente, a momenti negativi di frustrazione, di deprivazione, di disagio, di malessere, di dolore, di morte difficilmente riusciamo ad avere le visioni delle alte sfere.

 

Ma accade, talvolta, che qualcuno, a noi immensamente caro, dopo averci inaspettatamente lasciato, giunga a noi, dandoci segni di presenza inequivocabili e ci conforti con parole di speranza  e ci inviti ad avere fede. Sono le visioni delle sfere superiori, quelle che sono state date come dono a rari uomini nella storia, che vengono a noi e ci indicano che la morte, ogni morte ha un suo significato e non avviene invano. E' una causa determinante un effetto che non si limita al solo dolore, ma che reca qualcosa di più profondo.

 

Vediamo allora come possiamo considerare il tema della medianità, quella peculiarità di cui sono dotati rari individui. Chi è un medium? E’ un intermediario, è lo strumento attraverso cui qualcosa viene inviato. In termini spirituali, ogni tipo di medianità è in effetti una cooperazione dello spirituale con il sensibile. Nel suo insieme, forma l'armonia del potere verso una comunicazione con lo spirito. I medium sono accompagnati da uno spirito guida, un saggio che comunica pensieri di alto contenuto spirituale.

La seconda metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento sono caratterizzati dalla grande Medianità che si esprime attraverso Medium di eccezionali capacità. Verso gli anni Trenta del ventesimo secolo il panorama cambia totalmente e l'attenzione si sposta a quei fenomeni che costituiscono la base moderna della parapsicologia e sono attribuibili esclusivamente all'uomo. Si continuano a studiare i medium, ma viene data la preferenza a fenomeni suscettibili di sperimentazione in laboratorio e di valutazione statistica: nasce la parapsicologia quantitativa. Essa consiste nello studiare sperimentalmente casi molto semplici, ripetuti migliaia di volte in varie condizioni, anche con soggetti dotati di scarsissima sensitività.
Mentre la ricerca proseguiva nei laboratori – dove venivano analizzati soprattutto i fenomeni della Telepatia, della Chiaroveggenza, della Precognizione e della Psicocinesi – i Fenomeni Medianici continuavano a presentarsi.

Negli anni Venti e Trenta l'entità Symbole aveva dettato importanti Comunicazioni alla medium francese Jeanne Laval, mentre in Italia una voce aveva trasmesso al sensitivo Pietro Ubaldi una serie di messaggi in cui venivano trattati i rapporti che intercorrono tra spirito e materia. Fu dal secondo dopoguerra che si ebbe una svolta nella Medianità intellettiva. In Italia negli anni 1945-1946 cominciano a svilupparsi le medianità di due sensitivi eccezionali: Roberto Setti, a Firenze, e Corrado Piancastelli, a Napoli. Attraverso essi si è avuta una ricchissima produzione di Comunicazioni Medianiche ad alto livello intellettivo. Il gruppo formatosi attorno a Roberto Setti, denominatosi Cerchio Firenze 77, ha raccolto e pubblicato in volumi la ricca produzione di messaggi ottenuti in quarant'anni di medianità, mentre quello riunito attorno a Corrado Piancastelli, facente capo al Centro Italiano di Parapsicologia (CIP) raccoglie e pubblica le comunicazioni nella rivista bimestrale CDA (Comunicazioni dell'Entità A).

La medianità è appunto la facoltà specifica dei medium, ovvero di quei sensitivi che fungono da mezzi, da tramite tra il mondo della realtà più visibile e banale e la realtà più profonda, misteriosa e nascosta. Come dicevo i medium sembrano intervenire direttamente con la personalità dei defunti, con l'anima del nostro passato, con la storia e le vicende della nostra umanità. Tutto questo è per essi abbastanza normale e la loro capacità viene naturalmente crescendo man mano che leggono, interpretano e divulgano i pensieri dell'umanità, soprattutto passata e defunta, attaverso i loro scritti ed il loro linguaggio.

Spiritismo e Medianità sono due termini evocativi di quel particolare campo di osservazioni che si occupano, oggi anche in veste scientifica, della possibilità che il mondo dei defunti possa in qualche modo interagire con il nostro, instaurando una sorta di dialogo.

La Medianità per incorporazione in particolare, è invece quella particolare facoltà dei medium che consente il loro contatto, a volta anche fisico, con i defunti, insomma la facoltà di assolvere alla funzione di tramite tra i due mondi.

Nell'ultimo decennio del 1800, inoltre, l'applicazione dell'Ipnotismo nella cura degli isterici portò, grazie agli studi di Sigmund Freud e di Josef Breuer, alla nascita di una nuova scienza, la Psicoanalisi. Questa ben presto, oltre ad una valenza terapeutica si sviluppò come tecnica di interpretazione dei contenuti della psiche. Man mano essa si allargò a una concezione generale della realtà e dei rapporti tra psiche e corpo. Contemporaneamente, però, aumentarono le difficoltà teoriche e pratiche, e anche le divergenze tra i seguaci della stessa dottrina psicoanalitica. Si arrivò, così, alla separazione tra Carl Gustav Jung e il suo maestro Sigmund Freud, considerato il padre della Psicologia del profondo. Nel tempo la Psicoanalisi ha portato alla nascita di diverse ramificazioni rispetto alla teoria originale, costituendo però, una base per lo studio dell'interiorità dell'uomo.



Il termine Ricerca Psichica è la traduzione dell'espressione inglese Psychical Research adottata ufficialmente nel 1882 dai ricercatori inglesi della S.P.R. per indicare lo studio dei Fenomeni Paranormali. ma non era, però, l'unico a definire tale studio. Nel 1905 Richet indicò lo studio "di tutti i fenomeni meccanici o psichici che sembravano dovuti a forze intelligenti sconosciute o a fattori intelligenti latenti nell' inconscio umano" con il termine Metapsichica, che venne utilizzato, poi, in Francia e in Italia. Alla fine del 1800, invece, il medico tedesco M. Dessoir aveva creato il termine Parapsicologia, che venne preferibilmente usato in Germania e nei paesi germanici. Al Congresso Internazionale di Parapsicologia tenuto a Utrecht nel 1953 venne proposto che lo studio dei fenomeni paranormali venisse universalmente conosciuto con il nome Parapsicologia.
Tuttavia, nonostante la differenza etimologica i termini Ricerca Psichica e Parapsicologia vengono utilizzati indifferentemente.

Abbiamo parlato di una parapsicologia quantitativa, tuttavia non viene abbandonata quella qualitativa ogni qualvolta si presentino Sensitivi eccezionali. Questo è il caso di di Gustavo A. Rol in Italia, per la sua Sensitività ad Effetti Fisici.



Si definisce “sensitivo” un individuo che sa raggiungere i livelli superiori, che ha la capacità di ricevere le impressioni, le vibrazioni, che sono oltre quelle di solito percepite dai cinque sensi.

Molti potrebbero arguire che tutti sono sensitivi in gradi distinti, ma il termine tende ad assumere un valore maggiore per coloro che in effetti vi si rapportano per processare le influenze dei livelli superiori. Come nel caso di tutte le capacità psichiche, alcuni possiedono determinati doni, mentre altri devono focalizzarsi maggiormente sul loro sviluppo. Il sensitivo non deve per forza essere un medium, a meno che lui/lei sia abbastanza sensibile da controllare un'entità disincarnata.

La scrittura automatica è una capacità psichica, ma è pure una delle più difficilmente controllabili, dato che richiede una maggiore distinzione tra i pensieri di questo mondo e quelli l'altra parte.

Una delle grandi limitazioni di molti sensitivi risiede nell'essere emotivamente coinvolti con un individuo o un concetto. Il che blocca o limita le informazioni che di norma invece dovrebbero ricevere.

Abbiamo definito peculiarità di alcuni individui eccezionali la medianità ed anche l’essere sensitivi è una dote con cui si nasce e che non possiamo definire nelle sue capacità e nei suoi limiti.

 

 

 

 

 

Ma in questa sede vogliamo parlare di altri doni, o meglio, di “carismi come doni dello Spirito Santo”. Cosa sono questi carismi?

L’apostolo Paolo dice ai Corinzi: "Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza. Perciò vi fo sapere che nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo. Or vi è diversità di doni, ma v’è un medesimo Spirito. E vi è varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti. Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune. Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d’operar miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole" (1 Cor. 12:1-11).

Vengono definite “segno dei tempi” le guarigioni che Padre Pio ha ottenuto, intervenendo nell’anima e nel corpo di tanti derelitti; sono grandi meriti di pietà e di pace le opere fondate da Madre Teresa, implorata quale madrina del Terzo Millennio.

        Figure eclatanti, di grande spessore spirituale, da portare ad esempio! Padre Pio, nessuno ora lo nasconde, aveva  particolari carismi e aveva contatti diretti con il mondo spirituale, con le forze del bene e del male. E’ passato a nuova vita chiamando “Gesù, Maria” che forse  gli sono apparsi materialmente in quel momento così importante.

Madre Teresa, la cui causa di santificazione è appena iniziata,  ha tenuto stretto il rosario fra le mani tutta la vita, assentandosi spiritualmente dal contesto terreno, nei momenti di preghiera, in un’estasi degna dei più grandi mistici.

Ma che cosa aveva di speciale Padre Pio per catalizzare intorno a tanto interesse e tanta venerazione? oltre le piaghe come il crocifisso, che rimanevano nelle mani, abitualmente coperte da mezzi guanti color marrone, che si toglieva solo per celebrare? Sarebbero bastate solo queste per farlo apparire come un essere superiore, perchè quelle piaghe emanavano a volte un profumo inconfondibile, che inondava i presenti, e veniva avvertito, in certe circostanze, anche da persone in paesi lontani.
E già questo era miracoloso. Si ambiva, subito dopo la messa, riuscire a baciarle prima che in sagrestia si rimettesse i guanti. E si ricercava sul bancone dove si vestiva e si spogliava le crosticine che nel togliere e nel rimettere i guanti vi cadevano sopra; conservate come reliquie, quelle crosticine continuavano ad emanare il caratteristico profumo di Padre Pio, e verıivano considerate miracolose.

L'introspezione delle anime

A parte i segni già di per eccezionali che portava sul suo corpo, era evidente in Padre Pio la sua capacità di vedere l'intimo delle anime, illuminato com'era da Dio. Ciò era abituale in confessione, dove i penitenti si sentivano non di rado ricordare dei peccati non detti. E se l'omissione era stata involontaria, e si trattava di cose veniali, tutto poi filava liscio. Ma se era stata fraudolenta e se si trattava di cose gravi i rimproveri di Padre Pio salivano per così dire alle stelle, tanto erano aspri e sferzanti, e il più delle volte il peccatore veniva scacciato in malo modo. Coram populo, perchè Padre Pio non aveva mezze misure. L'umiliazione era grande, non tanto per la vergogna di quel ripudio pubblico, che intimoriva anche gli altri che attendevano il loro turno, ma il più delle volte per l'orgoglio ferito.
Come si permetteva quel frate di trattare in quel modo una persona umana? Con quale diritto? Con quale autorità? E c'era chi se ne andava sdegnato, giurando che non avrebbe rimesso più piede in quel posto; salvo poi a ripensarci, anche con l'aiuto di qualche samaritano che spiegava come stavano le cose, e li guidava e assisteva per una nuova confessione, con altri sacerdoti se non con Padre Pio. Per questi scaccioni in confessione, si vedeva gente piangere dopo. Un pianto che faceva bene, perchè faceva loro vedere con più chiarezza tutti i loro comportamenti. Ma anche fuori della confessione spesso in Padre Pio si rivelava questo discernimento interiore: quando nel mezzo della folla rimproverava ad alta voce qualcuno, o senza dire nulla ritirava la mano a chi si disponeva a baciarla, o addirittura passava oltre nel fare la comunione ai fedeli. C'erano poi le volte che strapazzava di fronte a tutti una persona, lasciando di stucco gli altri.
E c'era sempre un motivo, che in genere sapeva solo il malcapitato.

La bilocazione

Di certo, la testimonianza del dono della bilocazione in Padre Pio ci viene da lui stesso.
Una volta, mentre stava con le sue prime figlie spirituali nella foresteria del convento per le consuete conferenzine, apparve a un tratto come assente.
La cosa si prolungava troppo a lungo perchè si trattasse di una semplice concentrazione interiore.
Alla fine si riscosse, e alla domanda di che cosa gli fosse accaduto, rispose con semplicità che era stato in America a trovare il fratello Michele.
Troviamo poi negli Epistolari chiare rivelazioni di una sua visita a una figlia spirituale di Foggia inferma: Giovina, sorella di Raffaelina Cerase, con la quale Padre Pio era in corrispondenza quando si trovava a Pietrelcina e che era stata l'occasione della sua venuta a Foggia, e poi a San Giovanni Rotondo.
Noi ci limitiamo a questi due casi che vengono dallo stesso Padre Pio.
Ma dobbiamo aggiungere che anche il profumo era un segno della sua presenza, o per lo meno della sua assistenza nella preghiera. Lo avvertivano anche persone che non avevano mai avuto nessun contatto con lui.
Era di solito un buon odor di violette, intensissimo e inconfondibile. Ma a volte si sentiva un odore di tabacco, o anche di acido fenico.
Quest'ultimo, Padre Pio l'aveva usato per qualche tempo subito dopo la stimmatizzazione come disinfettante. In quanto al tabacco, Padre Pio usava annusarlo per liberare le narici intasate.
Vengono comunemente assegnati dei significati a una intera gamma di altri odori attribuiti a Padre Pio; ma, sinceramente, sono attribuzioni opinabili.
Quel che è certo è che Padre Pio anche da lontano faceva sentire la sua presenza o assistenza.
E' anche certo che il suo sangue non aveva un odore repellente, ma gradevole. Ne rimanevano intrisi anche i fazzolettini e le pezzuole poggiate sulle sue piaghe.
Chi riusciva ad averne uno, in qualche modo trafugato dalla sua cella, lo conservava gelosamente come una reliquia, ricorrendovi nei momenti di bisogno.



In questa sede però noi andiamo oltre e, come dice l’apostolo Paolo “i doni dello Spirito sono dati a tutti” e dopo avere parlato di “morte” vorremmo spiegarci come possa accadere che “qualcuno torni”…. come dice Paola Giovetti nel suo libro….

Cosa accade dunque, quando, talvolta, qualcuno, a noi immensamente caro, dopo averci inaspettatamente lasciato, giunge a noi, dandoci segni di presenza inequivocabili e ci conforta con parole di speranza  e ci invita ad avere fede?

 

 

Negli anni quaranta una piccola donna, Marcelle de Jouvenel, appartenente alla cerchia dei più illustri talenti della Belle Époque parigina, perde il suo unico figlio non ancora quindicenne e, ad una donna di mondo quale lei era, è data una esperienza unica, a quel tempo, di comunicazione con il giovane Roland che le detta meravigliosi messaggi che egli definisce “le mie tavolette d’Oro”. Persona di particolare fascino, colta, scrittrice e poetessa, elegante e artificiosa, mondana negli atteggiamenti, era sprovvista di qualsiasi formazione religiosa

        Lo Spirito soffia dove e quando vuole. E’ forse capriccioso il soffio dello Spirito? No, diciamo piuttosto che è libero.

        Ma perché a Marcelle de Jouvenel è dato di essere partecipe di una vicenda tanto singolare? Non vi erano state forse altre madri che avevano perso i figli nella catastrofe della guerra? Viene da pensare che, nel periodo postbellico, nella desolazione del contesto europeo,  fosse necessario che il “diapason del cielo” raggiungesse un personaggio noto, capace di influenzare gli uomini e le donne del suo tempo. Marcelle, infatti, dichiara: “Sono stata gettata in un’avventura che, senza dubbio, all’inizio, mi ha più spaventata che convinta. Libera di scegliere, mi sarei sottratta a quel compito…

        Ma il figlio tanto amato non l’abbandona e la porta ad intraprendere un percorso spirituale straordinario e sconvolgente, che l’avvicina ai vissuti dei grandi mistici. Marcelle si dispone attenta agli insegnamenti del figlio che la forgia spiritualmente e la porta a stilare contenuti e concetti, inerenti la dottrina cattolica, a lei ignoti, che l’affascinano e le fanno mutare le scelte di vita e la portano a rendere un’incisiva testimonianza con la pubblicizzazione dei messaggi di Roland.

        L’ambiente in cui si propaga la notizia e che  viene posto davanti all’eterna questione della sopravvivenza post-mortem e delle comunicazioni con l’aldilà è quello dell’élite intellettuale francese.

        Siamo nell’immediato dopoguerra; i messaggi vengono raccolti e pubblicati riscuotendo commozione ed interesse, oltre che a qualche naturale scetticismo.

 Au diapason  du Ciel” è un libro scritto a quattro mani, da una parte Roland, dall’altra Marcelle; una madre ed un figlio che si parlano, si amano come un tempo, nella vita terrena. Roland ricolma la madre di premure, di tenerezze. Quando lei cede egli la raddrizza, le fa coraggio, le chiede di parlare alla gente del loro contatto.

        Finalmente qualcosa di tangibile per chi è disperato! Le parole scritte sembrano offrire una risposta segreta ad una speranza diffusa, che non è una semplice pia scappatoia, alle madri che avevano perso giovani figli, soprattutto nelle campagne di Francia del 30/40 e del  44/45 a cui si sarebbero aggiunti i caduti d’Indocina e d’Algeria.

        Perché a Marcelle questo dono dello Spirito, perché questo compito? Nessun filosofo, nessuno scienziato, nessun giornalista, nessuno di quelli che fanno opinione avrebbero ottenuto la stessa risonanza intorno a fenomeni di cui, fino ad allora, si era parlato solo a bassa voce.

        Intervengono illustri esponenti della chiesa, quali Padre Daniélou che nella rivista “Études” definisce il testo dei messaggi “un documento prezioso, in grado di far risuonare la certezza che l’aldilà sia lo sviluppo reale dell’essere”;  il Rev.do Padre Valette, domenicano, così si esprime “niente di questo insegnamento si oppone ai dati più certi della fede” il Rev.do padre Louis Beirnaert scrive “Dio si serve di tutto per raggiungere il cuore dell’uomo. “Au diapason du ciel” è tutt’altro che un racconto di un’esperienza parapsicologica. Ricondotto al suo contenuto è soprattutto la testimonianza di un’ascesa spirituale verso la fede”.

        La ferita che si apre nel cuore di una madre per la morte di un figlio, schiude la porta di Dio e ci rende partecipi dei doni dello Spirito.

        “Mamma, ti ho messo in sintonia col diapason del Cielo”, dice Roland. Il “diapason” è il punto più alto, la massima intensità del Cielo.

Non c’è Pasqua, non c’è Resurrezione che non passi dal crogiolo del Venerdì Santo. La Passione, la sofferenza portano alla Pentecoste.

 

Sono queste le visioni delle sfere superiori, quelle che sono state date come dono a rari uomini nella storia, che vengono a noi e ci indicano che la morte, ogni morte ha un suo significato e non avviene invano. E' una causa determinante un effetto che non si limita al solo dolore, ma che reca qualcosa di più profondo.

 

Proviamo a pensare: nel morire non viene tolto soltanto, ma viene

dato. Come la morte dei genitori porta maturità ai figli rimasti,

così l'eredità che deriva dalla morte è un ricevere, che è un

avere. Chi seguita a vivere, dunque, in questa dimensione, assieme

col dolore per la dipartita di un proprio caro, beneficia di

un'eredità lasciata dallo scomparso.

 

L'eredità in soldi la si tocca e la si vede subito. L'altra eredità, quella più significativa e profonda, non è subito tangibile e visibile, perché agisce nel tempo, a lunga distanza.

Possiamo però, cercare di individuarla, di scoprirla, di promuoverne l'azione nel tempo. E’ l’opera a cui si sono assoggettate le “mamme carismatiche” che, come  Marcelle de Jouvenel sono coloro che pazientemente hanno cercato, nella loro disperazione, una comunicazione con l’oggetto amato ed hanno sviluppato in se stesse delle facoltà che possiamo definire “carismi” doni dello Spirito.

 

Giungere a recepire un messaggio di questo genere è addentrarsi nell’inconoscibile, è prendere atto, con la semplicità dei bambini che non siamo noi ad aver voluto questa risposta, come non siamo stati noi ad avere ingenerato la nostra situazione. Qui la libertà vien meno, ma non è cessata la razionalità dell'accadimento umano che ci coinvolge e della comunicazione che si è accostata a noi attraverso un percorso, diciamo, inconsueto.

Si tratta di uno dei fenomeni cosidetti "strani" che vengonoriconosciuti come appartenenti al "paranormale", campo questo che si occupa di tutta una serie di indizi che fanno credere alla sopravvivenza dopo la morte fisica.

 

Abbiamo, finora, fatto alcune considerazioni su fatti che, comunque, appartengono, in gran parte, al Piano della Religione e della Fede.

La funzione dei concetti esposti è perciò indirizzata a distinguere il campo di azione condiviso dalle generazioni dei "credenti" opponibile a quello coperto, oscuro, diciamo "profano", occulto (di qui, il temine 'occultismo' con cui, spesso, si è fatta di ogni erba un fascio), riferito ai cultori delle manifestazioni legate ai fenomeni cosidetti "spiritici".

 

Se la fede è data all'uomo come conquista spirituale ed ha come

obiettivo la "vita eterna", tramandataci dalla rivelazione, oggi il

"profano" è oggetto di studio, anche da parte della scienza, agisce

su base fenomenica e tenta di dare risposta alle ipotesi sulla

"sopravvivenza".

 

Possiamo ribadire che vita eterna e sopravvivenza sembrerebbero

legate a doppia mandata, ma se la prima, appartiene al campo delle

"certezze" dello spirito (pur riconoscendo all'uomo la libertà di

accettarle o meno), la seconda, dipana il campo, come abbiamo

visto, degli indizi, delle complessità riconosciute razionalmente,

ma pur sempre soggettive, sperimentali e probabilistiche, che non

daranno mai una definitiva soluzione.

 

 

Ma, al di là dei tentativi strumentali, inadeguati e spettacolari che ci vengono dai mass media, si teme di esprimersi in merito per non essere oggetto di sarcasmo e spesso, quando se ne parla, proprio perché‚ si disserta sulle ipotesi, si rischia di cadere nel banale e di fare una magra figura. Perciò ci si pronuncia con i 'forse' e l' 'ognuno la pensi come vuole', quando l'uditorio non giunga a rinnegare tutto il possibile, l'evidente, il macroscopico.

 

D'altra parte pensare che la scienza debba riconoscere, così, di brutto, apertamente, che la morte non esiste e che i morti ci sono accanto, ci parlano e sono molto più felici di noi, è difficile, se non impossibile!

 

Ecco allora farsi avanti, sempre più folta una marea di madri, di spose, di figli, di parenti che hanno aperto, senza tentennamenti, coraggiosamente, il loro animo, il loro cuore, la loro mente al campo della ricerca.

 

Fra questa gente, motivata dal tentativo disperato di stabilire un contatto con i loro Cari trapassati, si sono trovati "soggetti psichici" di notevole attendibilità, le cui esperienze sono oggetto di rispettosa attenzione. Io stessa, con mio marito, assolutamente privi di cognizioni riguardanti la parapsicologia e le discipline ad essa collegate, abbiamo scoperto di possedere una sensitività che

non sappiamo a cosa ricondurre, se non al trauma della nostra grande sofferenza che ci ha portato ad intrapredere una strada tortuosa e difficile, ma non impossibile.

 

Da cosa essa derivi, come si sia attivata, come potrà svilupparsi, non potremmo dirlo. La viviamo come esperienza unica e salvifica, perché ci fa sentire sulla pelle il dolore di tutte le genti, lontane e vicine che ci accomuna in un naturale, fraterno abbraccio.

  

 

Ciò che, nel secolo scorso e anche nei primi decenni di questo era oggetto di interesse da parte di un pubblico ristretto che non osava riferirne all'esterno, oggi si presenta come patrimonio che scaturisce da una "piccola medianità", appartenente a schiere di, non sempre riconosciuti, sperimentatori che giungono a portare un contributo rilevante al campo della ricerca.

 

Le manifestazioni che si sono, via via, moltiplicate, recando conforto a gruppi, sempre più numerosi, di anime sofferenti per la perdita di una persona Cara, non possono più essere considerate solo "indizi" riconoscibili nelle esperienze soggettive, ma sono divenute "certezze" prima per Fede, poi per esperienza; carismi che ci sono stati offerti, gratuitamente.

 

Non voglio, con questo, avvallare tutto quanto ciascuno di noi, porta con nel suo bagaglio privato. Vi sono, magari, cose "strane" che danno risposte esclusivamente personali, ma ve ne sono alcune che non è possibile rinnegare. 

 

“ La mia barca è una conchiglia, Signore, nella tua mano. Ho sete di veleggiare all’orizzonte del tuo sguardo e di approdare alla luce del tuo volto… tu, che attraverso mio Figlio, mi hai lasciato intravedere la beatitudine del Paradiso!”

 

 

  

Edda CattaniMedianità e Carismi
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Relazioni convegni 2010-2011

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RELAZIONI CONVEGNI 2011

 

Convegno Internazionale di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche

In  Bellaria  (Rimini) Aprile 2011 

 Riceviamo da Maria Pizzolitto che ringraziamo per il contributo.

Anche quest’anno il convegno di Bellaria, con  intense giornate di relazioni,  ha offerto una grande occasione di crescita e di apprendimento,  in quelle che sono le tematiche esistenziali  e metafisiche.

Sono alla mia seconda esperienza a Bellaria e devo dire che , anche questa volta,  non c’e’ stata tematica o  relatore che non mi abbia lasciata appagata e riempita di conoscenze affascinanti, illuminanti e  sempre nuove. Nuove perche’,  anche se certe tematiche di base si conoscono, ogni relatore sa portare qualcosa di suo, la propria esperienza , la propria consapevolezza  e spesso il proprio entusiasmo, che come ben sappiamo, e’ contagioso, quando si parla di nuovi indizi, nuove scoperte,  nuove conquiste,  nuove sensazioni,  percezioni e modi di stare nella vita, se  ad essere interessato non e’ soltanto il nostro corpo fisico, ma riguarda soprattutto la nostra anima, il nostro spirito e di conseguenza la nostra vita futura nell’oltre.

I relatori,( ricercatori,  sperimentatori, fisici, scienziati , docenti, guaritori , medici, giornalisti, formatori ecc. ,di fama nazionale ed internazionale) ci hanno fatto capire come percepire il Divino dentro di noi, come lasciarsi sorprendere dal  trascendente, al fine di  poter  assaporare  quell’Aldila’ …non poi cosi’  lontano, gia’ qui ed ora. Hanno fatto presente  quanta capacita’  di guarigione, di benessere e di felicita’, possiamo trovare dentro di noi. Ci hanno resi edotti di quanto siamo interconnessi con tutto cio’ che ci circonda, di quanto possiamo influenzare l’ambiente e  l’intero  cosmo  con il nostro pensiero, con le nostre azioni. E soprattutto di come ci si auspica un cambiamento di questo nostro mondo malato, verso una nuova era, dove una diversa  e piu’ consapevole spiritualita’ possa debellare cio’ che di negativo esiste e resiste.

Sono messaggi positivi anche per tutte quelle persone che hanno incontrato difficolta’ e sofferenze nella vita. Soprattutto sofferenze dovute a malattie , travagli e  perdite di persone care. Ecco, devo dire, come ho gia’ avuto  modo di sostenere,  particolarmente  in questo convegno,  le tematiche del dolore vengono sfiorate per poi  lasciare  spazio  alla speranza, alla fiducia in se stessi, all’autostima, alla voglia di rimettersi in gioco, di perseverare,  anche quando la vita ci ha bastonati. Con tutte queste argomentazioni che sembrano mirate ,  affinche’ ognuno possa  riprendere in mano la propria vita, non resta poi che mettervi qualcosa di proprio  per  riuscire nell’intento, che puo’ essere la buona volonta’,  l’impegno, ma soprattutto  credere che migliorare e cambiare si puo’.

Parecchi giovani spettatori erano  presenti al convegno. Non si puo’ che essere  felici di questo ricambio generazionale , che   ci induce a sperare  che,  questi giovani , dopo  aver fatto il pieno  di tanta  positivita’ , ricchezza  e conoscenza di argomentazioni,   possano poi  essere   fautori di quel cambiamento che noi tutti auspichiamo , per una vita migliore, per un mondo migliore ,… per un percorso  con obbiettivi di pace e di altruismo,… che non possono che spianare la strada ,  verso quel traguardo finale  di gioia e di amore, che attende ciascuno di noi.

 

Maria Pizzolitto

 

RELAZIONI  2010  

SEMINARI CONVEGNI CONGRESSI

Convegno del 24 ottobre 2010: “Oltre il muro d’ombra: legami invisibili tra di noi e col Padre”

 

Qualche ora insieme per alleggerire un po’ il cuore dalla sofferenza di un lutto o dal peso di qualche grande domanda esistenziale: questo l’obiettivo che l’Associazione “Semi di Speranza”, guidata da Armanda Venchiarutti, si è data nell’organizzare il breve convegno che si è tenuto domenica 24 ottobre presso l’Editrice Segno a Feletto Umberto, in periferia di Udine.

Cosa c’è al di là dell’orizzonte ultimo della vita terrena? La presenza di Dio, come altri incontri precedenti hanno già affermato, ma anche una rete di relazioni che l’amore rende indistruttibile al di fuori e al di sopra delle categorie umane di spazio, di tempo, di fisicità. Questo il significato del titolo “Oltre il muro d’ombra: legami invisibili tra di noi e col Padre”, che gli organizzatori  hanno scelto, prendendo a prestito una metafora poetica di Giuseppe Ungaretti, per anticipare di qualche giorno una riflessione non confessionale, ma comunque profondamente spirituale, sul significato delle festività dei primi di novembre e in particolare sulla Comunione dei Santi.

L’argomento è stato sviluppato sotto diverse angolazioni dai relatori che sono intervenuti all’incontro.

Il dott. Alessandro D’Orlando, di Udine, psicologo clinico e psicoterapeuta, ricercatore nell'ambito del funzionamento della coscienza e del rapporto dell'essere umano con la dimensione spirituale dell'esistenza, ha incentrato la sua esposizione sul tema “Campo di coscienza che illumina”, illustrando le modalità di relazione esistenti tra i componenti di una famiglia, viventi di qua o di  là del “muro d’ombra”, e spiegando come sia possibile prenderne consapevolezza, a scopo anche terapeutico, secondo l’esperienza da lui stesso maturata dal 2004 ad oggi quale conduttore delle cosiddette “Costellazioni familiari”.

Don Gabriele Gastaldello, sacerdote di Vicenza, laureato in filosofia all'Università di Padova con dottorato di ricerca sull'umanesimo induista all'università di Benares (India), ha trattato “Gesti, riti, ritmi che danno sapore alla vita”, un intenso momento di riflessione in cui ha fatto convivere efficacemente le risorse umane e spirituali della cultura orientale e di quella occidentale. Portando la sua esperienza di animatore della "Scuola del Villaggio", una “scuola” di vita e di saggezza dove si impara attraverso la reciprocità dei saperi, ha mostrato come l’uso quotidiano di parole, piccole procedure personali, atteggiamenti, pensieri orientati verso modelli positivi possano aiutare ad impostare la vita in modo pieno e sereno anche nella difficoltà del lutto.

La dott. Rossana Franzon, medico, ha invece riferito su Riflessioni di una esperienza di vita e di amore”. Prendendo le mosse da un proprio vissuto di lutto, la relatrice ha analizzato lucidamente i vari momenti attraverso i quali, a piccoli passi, talvolta faticosi, cui bisogna comunque accedere soltanto per libera scelta, è possibile dare significato alla sofferenza e costruire una propria identità più matura e più consapevole, oltre che fiduciosa.

Come già in altre occasioni, non è mancato al convegno il contributo di una coraggiosa testimonianza personale: questa volta si è trattato di quella di Daniela Tibalt Di Barbora, una mamma che, dalla perdita prematura del figlio, ha dovuto affrontare insieme al marito altre durissime prove, ma ha anche acquisito la certezza della presenza di Dio e del suo amatissimo Alessandro a sostegno di un cammino difficile, ma serenamente sostenuto dalla fede e dalla speranza.

Temi di grande profondità e coinvolgimento, quindi, quelli trattati nell’arco di un pomeriggio: “semi di speranza” gettati a pochi giorni dalla più impegnativa riflessione che ciascuno porta in cuore nella visita ai propri Cari, nei cimiteri. Il numeroso pubblico presente ha mostrato di seguire, comprendere, partecipare anche attraverso domande mirate, cui i relatori hanno dato puntuali risposte. Per l’associazione “Semi di Speranza” tutto ciò è una buona premessa per continuare a praticare la strada di questi appuntamenti, puntando sempre sulla presenza di sacerdoti e relatori di grande serietà e sensibilità.

 

Mirella Comino

per il gruppo “Semi di Speranza”

 

Da Adriana Scaficchia

www.cerchioverde.net/relazione_del_23-24Ottobre2010perFossoli.htm

 

 

 

 

 

 

 Riceviamo da Adriana Scaficchia del "CERCHIO VERDE" di Mestre

 

Convegno di Sondrio del 25-26-27 Giugno 2010.

   “ Oltre il visibile “ Esperienza , scienza e fede “.

 

Giovedì 24 ore 18-30 arrivate  alla stazione di Sondrio siamo state accolte con amorevole cordialità da Fabrizio , organizzatore del convegno , assieme alla moglie Silvia , genitori di Valentina diventata un Angelo di Luce .

 

La gente che   partecipava a questo convegno non sapeva nulla della metafonia anzi anche solo a parlarne ne aveva paura .

 

Venerdì 25- nella mia relazione  raccontai  come iniziò  questo cammino di conoscenza e di consapevolezza  divenuta, per me una realtà .

Feci vedere il filmato della Storia del Cerchio Verde, preferendo camminare tra la gente per essere  loro più vicina

e scorgere qualche mesto sorriso di approvazione . Così capii che erano interessati all’argomento  .

Ida fece la sua presentazione , parlò con il cuore di mamma a tutte le mamme presenti . L’applauso che ricevette confermò la condivisione .

 

Informai i presenti che se volevano trovarmi sarei stata nella sala delle riunioni a me concessa per i tre giorni del convegno .

Sia al pomeriggio stesso  del venerdì e alla sera dopo le 21,   così fino a Domenica a mezzogiorno avevamo  sempre tante persone  ,molto attente , non solo per il messaggio ottenuto ma anche (spero ) per imparare una autogestione di questa meravigliosa realtà .

Feci più di 25 messaggi individuali ma fatti tutti in gruppo , come faccio al cerchio  affinchè il messaggio sia una guida per tutti . Finalmente  in questo gruppo ho parlato  anche con molti papà , questo mi ha fatto piacere perché il dolore diviso in due è più “sopportabile “.

 

 

Sono già in contatto con alcuni di loro , spero di aver fatto conoscere un’altra realtà dove il nostro caro vive e dove un giorno vivremo assieme .

La metafonia ci permette ogni tanto di sentire la “Voce “che ci rassicura in modo che noi possiamo continuare a vivere come meglio possibile e renderci conto che anche i famigliari vicino a noi hanno bisogno di noi e noi di loro .

Ognuno di noi ha bisogno dell’altro , sempre , solo con la comunione-condivisione possiamo farcela .

Grazie anche alla dimensione alla quale  prima di partire per questo convegno con la metafonia, chiesi un aiuto …prontamente mi hanno rassicurato così : messaggio del 20-05-2010.

Sarà pur tornare …visita amore …per sempre la luce è con te …

Ora che ti ho dato la risposta …l’avventura ha un regista …abbi costanza …fatele i doni come sai fare ….

 

Tutto si è svolto come Loro volevano .

Grazie a Silvia e Fabrizio , così anche ai loro collaboratori persone splendide per lo svolgimento del convegno fatto con amore e armonia .

 

 A sempre Adriana Scaficchia del Cerchio Verde di Venezia anche a nome di Mamma Ida

 

 

Riceviamo da Luigi Cama 

Si è da poco concluso il primo Meeting PARANORMALE RESEARCH è già si parla del secondo, visti i risultati del primo. Per capire cosa è successo, vi consiglio di visionare la sintesi della relazione corredata di foto e video, al seguente link:
RELAZIONE PRIMO MEETING

Il programma del secondo Meeting lo potete scaricare da qui:
SCARICA PROGRAMMA SECONDO MEETING VARESE

Per chi era presente al primo meeting, consiglio di non divulgare video e foto senza offuscare i volti ove necessario.

BARBARA AMADORI A MILAZZO
Il 24 Luglio ospiteremo l'amica e medium BARBARA AMADORI che sarà disponibile solo per i contatti in gruppo: sabato mattina, sabato pomeriggio e sabato sera.
Il numero dei posti è limitato a 40 e daremo priorità a chi ha reali necessità. Per chi volesse partecipare, può inoltrare una email al sottoscritto scrivendo a luigicama@metavisione.it . Sarà mia premura riferire i vostri recapiti a chi si sta occupando dell'organizzazione dei partecipanti.

Notizie su Metavisione.it e FenomeniParanormali.it
Presto saremo nuovamente online con una struttura più snella. Questi due siti avranno funzione d'archivio per video, foto, audio e testimonianze scritte. Il forum è lo strumento più indicato per scambiare informazioni e sarà potenziato.
 

 

 

Dal VI CONVEGNO NAZIONALE DI ANGELOLOGIA

Santa Maria la Nova 1-2 Giugno 2010

Atti del CONVEGNO

A CURA DI

Don Marcello Stanzione

della Milizia di San Michele arcangelo

Tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli Angeli.

Dall'infanzia al trapasso, la vita umana è circondata dalla loro custodia e dalla loro intercessione.

 

 

 

– 4 CONVEGNO SUL MONDO SOTTILE –

giornata di studio Istruzioni sui tempi del cambiamento –

22 maggio 2010 Finale Emilia Estense Park Hotel

organizzazione Volare con gli Angeli

arte cultura e ricerca di Stefania Bellini Corona,

con Grazia Francescato, Enzo Decaro, Fiorella Capuano, Guido Guerrera, Luca Vignali e Piergiorgio Caria –

quando il tempo è arte……..

 

Riceviamo questo bel video. Grazie Stefania!

 

 

 

 

 CONVEGNO DI

SANTA MARINELLA
(12 maggio 2010)

 

Associazione Onlus “Luci tra le Camelie” via delle Camelie 30,  00058 Santa Marinella 3396404231 adcapot@alice.it

Si è concluso il convegno –Amore e Speranza per Rinascere– organizzato dall’associazione Onlus “Luci tra le Camelie” nei giorni 7-8 e 9 maggio presso la Casa per Ferie Mater Gratiae di Santa Marinella.

Lo splendido scenario del luogo, la sottile percezione di spiritualità, l’amore e la delicatezza con cui i relatori hanno dato il loro contributo, hanno creato un’atmosfera di unione e condivisione fra i tanti partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia. Dai volti di molti dei nostri fratelli nel dolore e nell’esperienza del lutto traspariva alla fine del convegno come una sensazione di maggior serenità e pace.

Questo ci conforta e scalda il cuore di noi tutti, così bisognosi di condivisione e approfondimento spirituale, nella ricerca incessante e faticosa di una nuova consapevolezza sul senso dell’esistenza visibile ed invisibile, forse invisibile solo ai nostri sensi.

Il convegno è terminato il 9 maggio, il giorno della festa della mamma, e questa “casualità” ci spinge con maggior forza a credere che i nostri amati, che semplicemente non vediamo, fossero  accanto a noi nel condividere la festa, quando alle mamme è stata offerta una rosa rossa e a tutti una bella e buona torta!

Lo scopo della nostra neonata associazione Luci tra le Camelie è proprio quello di portare la nostra  testimonianza ed esperienza, che ha solo qualche anno in più, perché siamo ugualmente feriti, nonostante il tempo. Ma di questo strappo stiamo tentando di fare tutti insieme un consapevole percorso di crescita spirituale che ci avvicina maggiormente a loro e al senso più profondo dell’esperienza umana e spirituale nella sua essenza.

Siamo convinti che non basti respirare per sopravvivere ma che sia necessario vivere, perché questo è stato il nostro destino, costruendo dal nulla in cui ci siamo un giorno improvvisamente trovati una strada da percorrere tutti insieme con calore umano, amore, dignità e fratellanza.           I nostri cari ci sospingono in questa direzione con tanti segni e tanto amore, quell’amore che non ha fine con l’esperienza terrena, ma che rimane, e che forse ciascuno di noi ha letto negli sguardi dei propri fratelli durante il Convegno.        

Ci auguriamo di poter riunire nuovamente i tanti partecipanti nella seconda settimana di maggio del prossimo anno e desideriamo ringraziare tutti per l’affettuosa partecipazione e la divulgazione che è stata fatta per il convegno. 

 Un abbraccio affettuoso dai soci della

Associazione OnlusLuci tra le Camelie

 

L’UOMO E IL MISTERO: SI E' SVOLTO A RICCIONE DAL 28 APRILE AL 2 MAGGIO LA 18° EDIZIONE DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE  L’UOMO E IL MISTERO” PROMOSSO DALLE EDIZIONI MEDITERRANEE E COORDINATO DA PAOLA GIOVETTI

 

Si è svolta dal 28 aprile al 2 maggio, presso il Centro Congressi Le Conchiglie di Riccione, la 18° edizione del congresso internazione L’UOMO E IL MISTERO promosso dalle Edizioni Mediterranee e coordinato da Paola Giovetti.

I giorni 28 e 29 aprile sono stati dedicati a seminari esperienziali di due giorni, e il giorno 2 maggio a seminari di un giorno. Il congresso vera e proprio si è svolto dal 30 aprile al 2 maggio

Tra i vari relatori e docentine segnaliamo alcuni di particolare pregnanza: primo fra tutti, il fisico ricercatore americano Russell Targ, che per vent’anni è stato coordinatore del progetto di ESPionage da lui stesso messo a punto presso il prestigioso Stanford Research Institute e sostenuto dalla CIA e dalla NASA.  ESPionage significa spionaggio sensitivo, grazie a militari e poliziotti dotati di capacità paranormali che indagavano con la ESP le postazioni militari sovietiche, lo sviluppo delle armi, lo stato di salute degli ostaggi ecc., con risultati che hanno fatto sì che il programma venisse finanziato per anni con milioni e milioni di dollari. Nel corso del suo seminario Russell Targ ha insegneto come sviluppare ed esercitare le doti ESP per divenire padroni del remote viewing (la visione a distanza) allo scopo di vedere cose lontane e fare diagnosi e terapie. Targ ha anche tenuto poi una conferenza per i congressisti e presenteto il suo nuovo libro La fine della sofferenza (Edizioni Mediterranee 2010).

Da segnalare inoltre la presenza dello studioso israeliano Nadav Crivelli, che per la prima volta partecipa a un congresso delle Mediterranee, grande esperto di Cabalà che ha tenuto un seminario sugli angeli secondo questa antichissima tradizione e poi, nel corso della manifestazione, ah intrattenuto i congressisti con la sua grande cultura e simpatia personale.

Il francese Hubert Jaoui, imprenditore e psicologo ha spiegato i segreti della creatività, questa grande dote capace di rendere più ricca e felice l’esistenza, e l’attore Enzo Decaro ha condotto una T.R. sul tema appunto “Sogno e creatività”.

E ancora, fra i tanti temi proposti: la regressione a vite precedenti e la progressione a quella future del dottor Osvaldo Sponzilli, il mistero della Madonna di Guadalupe di Flavio Ciucani, autore anche di un bel filmato su questo caso straordinario, l’esoterismo di Leonardo da Vinci di Michele Proclamato, la magia della basilica di Collemaggio all’Aquila di Maria Grazia Lopardi, Maria Montessori e la sua attualissima battaglia per il bambino, “padre dell’uomo”, di Paola Giovetti, i cerchi nel grano e gli Ufos di Piergiorgio Caria e del contattato Antonio Urzi, gli anni segreti di Gesù in India del teologo tedesco Holger Kersten, il magico mondo dei dervisci di Guido Guidi Guerrera, il mandala di sabbia di Lama Tashi e dei suoi monaci che costruito durante il convegno e “disperso” in mare l’ultimo giorno.

Molto spazio alla musica: le campane tibetane di Mauro Pedone, il concerto del “Gruppo medicina dell’ottimismo” di Toni Pizzecco, la musica e il canto di Morgana Montermini e Marco Remondini ispirati al famoso libro Dialoghi con l’angelo di Gitta Mallacz, che narra di straordinari incontri angelici negli anni bui della deportazione degli ebrei in Ungheria.

Come sempre, un congresso di grande ricchezza e intensità, una immersione totale nel mondo dei misteri, della spiritualità, della ricerca interiore.

 

 

16° Convegno Internazionale

 di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche

 

IL MISTERO dell'ESISTENZA UMANA

     dalla Mente all'Interiorità

 Bellaria (Rimini) 15, 16, 17 e 18 aprile 2010

Riceviamo dalla Sig. Maria Pizzolitto Lui

 

 

 Convegno Internazionale di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche

In Bellaria (Rimini) Aprile 2010

 

Trascorsi alcuni giorni dal convegno di Bellaria, passata la iniziale  euforia che è  tipica di questi  incontri, tornata  a casa, sono rientrata nella normalità della mia vita, con una marcia in più.

Mi sono chiesta: cosa mi hanno dato questi quattro giorni, questa “full immersion” nelle tante tematiche trattate? Devo dire che mi hanno dato molto, come credo a tante persone che,  come me sono state non solo spettatrici di tanta conoscenza trasmessa, ma spesso coinvolte  emotivamente .

 Finora avevo avuto esperienza di convegni che aiutano ad elaborare il lutto ( da sei anni abbiamo una figlia in cielo), che hanno come obbiettivo la ricerca dei propri cari, la consapevolezza  della loro presenza accanto a noi, le testimonianze, la condivisione con altri genitori, le conferme  della scienza , che parla di vita oltre questa nostra vita. E tanto hanno aggiunto alle mie certezze questi incontri!

E se questo  tema e’ stato  toccato anche a Bellaria da parte di insigni relatori, la gran parte dei temi e delle discipline trattate, a mio avviso miravano  ad un altro aspetto.

Questo aspetto io lo  chiamerei “fase due”. Dopo il dolore, dopo una qualsiasi  sofferenza (non necessariamente dopo un lutto), ecco che qui apprendi  tanto,  per riappropriarti della tua vita, per dare una svolta alla tua vita.

Relatori a livello internazionale hanno dato una panoramica di tutto quello che ognuno di noi può apprendere per migliorare le sue capacità, le sue potenzialità per  vivere meglio , spaziando dal campo fisico, al campo mentale , al campo spirituale ed emozionale.

Si tratta in sostanza di espandere la propria coscienza, di pensare positivo(ricordiamoci che il pensiero crea), di guardare oltre la materia, di riappropriarci di emozioni , sensazioni e  rituali i che non ci appartengono  più  o che pensiamo perduti , di abbandonare vecchi schemi  mentali, abbracciandone di nuovi.

Beh, c’era  veramente tanta ”carne sul fuoco”, come si suol dire. Basta mettersi d’impegno  e voler cambiare per migliorare se stessi e chi ci e’ accanto. Credo proprio  che,  chi era presente , non fosse li per caso. ( come del  resto in ogni convegno che si rispetti  e… per fortuna ce ne sono molti!)

I partecipanti, erano senz’altro persone che , come me, cercavano  nuove motivazioni per  il proprio percorso, nuovi obbiettivi, nuova energia, dopo vicende più  o meno dolorose che spesso la vita riserva.

Un relatore ha  giustamente detto,  che eravamo li in quanto “risvegliati”…..Lo credo anch’io. Ed eravamo in tanti!  Persone di tutte le età,  ma  soprattutto tanti  giovani. E ben venga questo!  Il  mondo , il futuro è nelle loro mani e c’è tanto bisogno di un cambiamento,… di una svolta verso il bene.

 

Maria Pizzolitto (mamma di Vera)

 

 Riceviamo da Luigi Cama, relatore al congresso di Reggio Calabria:

La prossima settimana ed esattamente il 24 e 25 Aprile, sarò a Varese per il convegno "Esistenza dopo esistenza, la vita si manifesta".
Per il programma:
http://www.luigicama.it/download/varese24-25aprile2010.zip
 
Il primo convegno a Reggio Calabria ha riscosso un discreto successo. Sul piano informativo ha ottenuto l'attenzione della stampa e delle emittenti locali, della RAI e della rete regionale ReggioTV (il venerdì sera siamo stati ospiti per uno speciale di due ore sul tema "La vita oltre la vita").
Nei prossimi mesi saranno pubblicati video e foto dell'evento.

Un ringraziamento speciale all'organizzatore, Dott. Paolo Mobrìci, presidente del Lions Club "Castello Aragonese" di Reggio Calabria e a tutti gli amici relatori: Paolo Presi, Daniele Gullà, Mario Zampardi, Fulvia Cariglia e Francesca Scarrica.

Grazie di cuore a tutti i partecipanti, per l'affetto, la pazienza e l'attenzione dimostrati.

Un ringraziamento anche all'amico Elio Spadaccino che si è prodigato per portare al convegno Marcello Bacci che purtroppo, non ha potuto dare il suo contributo a chi si aspettava almeno una piccola dimostrazione d'affetto. Il tempo passa per tutti e forse Marcello ha dato ciò che poteva dare entro i suoi limiti umani. Ma l'esperienza in questo campo ci insegna che chiuso un capitolo se ne apre un altro. Grazie Marcello, per aver contribuito significativamente alla ricerca italiana.

Un super-iper ringraziamento all'amico Riccardo Di Napoli, eccellente metafonista, per le ore dedicate a chi attendeva un piccolo riscontro (purtroppo non è stato possibile accontentare tutti). Un affettuoso saluto e un arrivederci a Varese, dove effettueremo un esperimento supportando metafonia e metavisione insieme.


Un caro saluto a tutti.

Luigi Cama, webmaster e ricercatore di metavisione.it

Edda CattaniRelazioni convegni 2010-2011
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