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Ma si può perdonare?

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Ma si può perdonare?

Non possiamo dimenticare… è il simbolo della violenza sui bambini.

 

Disponiamoci con la lettura della riflessione odierna di fra Benito:

“.. ci sono umiltà che ingrandiscono un uomo .. e poteri che lo rimpiccioliscono .. e penso a quanto diceva l’Abbé Pierre a una Comunità che amo: “.. preoccupatevi di avere sempre nella vostra fraternità un vetro rotto ..” .. sì, perché se si conserva un vetro rotto, segno di inadeguatezza, e non si teme di mostrarlo, chi ci passerà accanto non ci sentirà chiusi in un’isola di perfezione .. e magari sentirà di poter essere accolto ..

.. dedicato alla parrocchia e al paese in cui vivo .. e ai bambini che rompono i vetri dell’oratorio o di case per ricordarci quanto siamo inadeguati .. e aprire così un pertugio per chi da fuori può portarci qualcosa di nuovo ..”

Beato fra Benito che si diletta ad accarezzare questi piccoli monelli “inadeguati” che rompono i vetri e che noi continuiamo ad amare perché sappiamo che non possiamo inquadrarli in uno sterile manuale di regole.

Purtroppo nella società di oggi, presa dai suoi mille problemi, dai suoi ritmi frenetici non sempre si usa tale delicatezza parlando dei minori e molti sono coloro che hanno tralasciato o forse non hanno voluto vedere cose che lasciano segni e ferite non solo nel corpo ma anche nell’anima.

La violenza è una cosa che nessuno dovrebbe provare o vedere né tanto meno negli occhi di giovani innocenti senza colpa, ma se ancora non abbiamo, non abbiamo imparato a rispettare i nostri simili, ancor più questa ignoranza diventa grave quando si oltrepassano i diritti dei piccoli innocenti.

Ci raggiunge oggi la notizia che è mancato, dopo un lungo periodo di disabilità e sofferenza, il papà del piccolo Tommaso Onofri una delle tante indimenticabili vittime di un terribile episodio di violenza, giunta alla cronaca e alle nostre famiglie, esterrefatte per la brutalità dell’evento.

Viene da chiedersi se meriti di essere chiamato “uomo” colui che ha commesso un atto di tale efferatezza e se chi ha compiuto tale gesto meriti di essere dimenticato o quanto meno “perdonato”…

Contrariamente alla via del mondo, non c’è perdono senza pentimento, e sta a ragione, perché se non c’è ammissione di aver sbagliato, allora non ci può essere perdono perché la risposta ricevuta sarà: “Per cosa?”

Eppure il Signore richiede che noi perdoniamo chi ha trasgredito contro di noi. Come può questo essere riconciliato con il riconoscimento di torto e la giusta retribuzione per quel peccato?

Ciò nonostante spesso i nostri bambini devono sopportare quotidianamente abusi dagli adulti che il più delle volte sono loro parenti stretti, vicini, amici, persone quindi insospettabili che si celano dietro una maschera crudele e divengono indifese vittime di irresponsabili assassini.

Bisogna abbandonare quindi l’idea che ad abusare dei minori siano degli sconosciuti grandi e grossi che incutono paura. Alle volte la violenza viene perpetrata nelle scuole, addirittura negli asili nido e da parte di coloro a cui i piccoli sono stati affidati da genitori che li ritenevano tutelati.

Spesso, oltre le ferite fisiche queste atrocità possono lasciare segni ben più gravi, che sono quelle che lasciano nelle menti dei ragazzi.

Non so quanto si potrà porre rimedio a queste piaga della società; è da ingenui però pensare che le leggi o la tanta declamata “giustizia” basti per offrire ai bambini una protezione perché sono state emanate tante leggi ma il problema persiste tuttora.

Ed ecco perché oggi dedichiamo questa pagina web al piccolo Tommy e al suo Papà che non ha saputo perdonarsi di non avere riconosciuto in un amico, collaboratore entrato nella sua casa, il volto dell’assassino!

 

Vola Tommy ora, vola in alto con il tuo Papà… liberi finalmente entrambi!!!

Edda CattaniMa si può perdonare?
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