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La luce e la morte

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La Luce e la morte

(ancora una testimonianza ad indicare la sopravvivenza e

un'altra dimensione dopo la morte fisica)

 

La storia di un ragazzo del Texas sta commuovendo l’America. Lui, Ben Breedlove, è morto il giorno di Natale per un attacco di cuore, provocato da una malformazione che lo ha perseguitato tutta la vita. Il video che ha lasciato come testimonianza, però, è diventato un fenomeno e un’ispirazione, e lo hanno già visto mezzo milione di persone su Internet.

Ben aveva 18 anni e viveva ad Austin. Era nato affetto da cardiomiopatia ipertrofica, una condizione in cui una parte del cuore è più spessa delle altre, impedendo il battito regolare. Frequentava la Westlake High School ed era molto attivo su YouTube, dove gestiva due canali piuttosto popolari, «BreedloveTV» e «OurAdvice4You». Il 18 dicembre, per ragioni che la sua famiglia ancora non conosce, ha deciso di registrare un nuovo video. In sostanza la storia della sua vita e della sua lotta per sfuggire alla morte, raccontata attraverso una serie di cartoncini scritti e mostrati in silenzio alla telecamera.

«Salve, io sono Ben Breedlove», comincia lui con un sorriso. Spiega la sua malattia e dice che ha «imbrogliato la morte tre volte». La prima quando a 4 anni era stato colpito da un attacco. Mentre lo portavano in ospedale aveva avuto una visione: «C’era questa grande luce splendente sopra di me. Non potevo capire cosa fosse perché era così abbagliante. Dissi a mia madre: “Guarda la luce”, e la indicai. Lei rispose che non vedeva nulla. Non c’erano luci nella stanza. Io non potevo toglierle gli occhi da dosso. E non potevo evitare di sorridere. Non avevo alcuna preoccupazione, come se tutto il resto non esistesse. Non riesco neppure a descrivere quanto fosse pacifico. Io non dimenticherò MAI la sensazione di quel giorno».

Dopo il primo attacco Ben si era rimesso e aveva vissuto relativamente bene fino al 2007, quando il cuore era tornato a dargli problemi. Il 3 maggio 2009 i medici gli avevano impiantato un pacemaker. L’estate scorsa, poi, era arrivata la seconda occasione in cui aveva «imbrogliato la morte». Si era dovuto operare alle tonsille, ma era andato in arresto cardiaco: «E’ un miracolo che mi abbiano salvato. Avevo paura di morire, ma sono COSÌ felice che non sia successo».

Il terzo incontro ravvicinato con la morte è stato il 6 dicembre scorso. Ben si trovava a scuola ed era svenuto. Aveva sentito gli infermieri che cercavano di rianimarlo, ma dicevano che non aveva più battito: «Ho pensato, stavolta ci siamo. Sto morendo». Poi la stessa visione pacifica di quando aveva 4 anni, stavolta in una stanza bianca: «Indossavo un bel vestito, e con me c’era il mio rapper favorito, Kid Cudi. Mi guardai allo specchio ed ero ORGOGLIOSO di me, di tutta la mia vita. Era la MIGLIORE sensazione. Poi Kid Cudi mi ha detto: “Vai”. Subito dopo mi sono svegliato. Non avrei mai voluto lasciare quel posto. Avrei desiderato non svegliarmi MAI». Il video si chiude con due cartelli: «Credete negli angeli o in Dio? Io sì». Una settimana dopo, la sera di Natale, Ben è morto.

da Paolo Mastrofilli – inviato a New York

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Edda CattaniLa luce e la morte

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