Ragazzi Di Luce “Nuovi Angeli”

Tutti eroi dopo la morte

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Marco Simoncelli un eroe come tanti

 

Se ne va a 24 anni (ne avrebbe compiuti 25 il prossimo 20 gennaio) SuperSic, campione del mondo nel 2008 per la classe 250 e grande talento del motociclismo azzurro. Nel 2010 era approdato alla classe superiore del Moto GP e quest’anno stava disputando un ottimo campionato: due volte quinto e la conquista di due Pole Position; poi un terzo, poi quarto e infine secondo podio, miglior risultato nella sua carriera, in Australia. Se ne va con la sua enorme massa di capelli ribelli, scanzonati come il suo carattere, mai ombroso, sempre pronto al sorriso e al gioco, soprattutto a quello della vita, in cui – si sa, lo sanno loro stessi –  i grandi corridori rischiano ogni giro di più.

Già si è dimenticato Dan Wheldon, il pilota britannico che ha vinto anche la 550 Miglia di Indianapolis, morto il 17 ottobre 2011 in un grave incidente durante una gara del campionato IndyCar a Las Vegas. L’incidente e’ avvenuto al 12/o giro, quando l’auto di Wheldon e’ rimasta coinvolta in una carambola di monoposto ed e’ volata in aria, schiantandosi contro la rete di protezione. Wheldon e’ rimasto incastrato tra i rottami ed estratto a fatica, prima di essere portato in ospedale. Altri tre piloti sono rimasti feriti. (ANSA).

Marco, Dan… e tanti altri potrei aggiungere … sono ragazzi rimasti coinvolti in incidenti mortali; anche oggi, come ieri, divenuti “eroi” di colpo, per la moltitudine di coloro che li avevano creduti “un mito”, capaci di beffarsi e di sconfiggere anche la morte. Fra i commenti pervenuti  su Face Book ho individuato questo e l’ho postato per rendere omaggio a tutti i giovani divenuti “eroi” per la bizzarra sorte affidata ad un mezzo meccanico. Questa nota è stata scritta da un giovane che si chiama “Andre” come mio figlio “Andrea” anche lui eroe fra i molti sconosciuti e che forse avrebbe condiviso questa riflessione sul senso della vita e su quanto abbiamo compreso dell’animo umano.

 

Il mio pensiero su Simoncelli e i link di facebook.

pubblicata da Andre Piras il giorno lunedì 24 ottobre 2011 alle ore 14.17.

Oggi voglio esprimere il mio pensiero sugli accadimenti di queste settimane. Ieri è morto un ragazzo, il suo nome? Marco simoncelli. Questo ragazzo dell'età di 24 anni amava correre in moto. Lo faceva come lavoro. Ne era felice, e consapevole di ogni potenziale rischio. Ieri per un caso davvero sfortunato, è caduto, il suo casco si è sganciato e il trauma dell'incidente l'ha portato al decesso.

Subito milioni di link sono affiorati su facebook. Tutti con la scritta RIP, tutti affranti per questo ragazzo. In un primo momento, non appena sentii la notizia alla tv ebbi un vero moto di dispiacere. Un ragazzo, non lontano dalla mia età era morto, nonostante avesse una vita piena e intensa davanti. Ho pensato, chissà come sta la famiglia, i parenti, gli amici, e mi sono trovato catapultato a circa due anni fà.

In una sola settimana persi due persone davvero care, di famiglia. Stavamo davvero male. Osservavo ciò che mi circondava, incapace di gestire delle emozioni. Ricordo una persona che si avvicinò a mio padre e gli disse "auguri" invece di "condoglianze". Aveva sbagliato. Io risi.. forse non avrei dovuto, ma mi resi conto che la cosa mi faceva stare bene. Ragionai su ciò che era accaduto, sulla vita di questi miei due cari, sapevo, per mia fede, che non erano spariti per sempre, che ora erano da qualche parte. E stavano bene. Incuor mio lo sapevo ma mi dispiacevo per questo.

Tempo di pochi giorni dopo, guardai la tv. C'erano delle scene di alcuni omicidi. Rituali o meno. Ricordo che pensai "io non vorrei tutta questa pubblicità sul mio dolore". Ho sempre odiato tutto ciò. La pubblicità.

Vivevo quei giorni con grande intensità, mia madre piangeva al suono dei ricordi, e mio padre non voleva accettare la morte di suo fratello. Come se non fosse mai avvenuta.

Ho sostenuto la mia famiglia, come meglio potevo, persi 10 kg nel tentativo di tenere il morale delle persone che amavo il più alto possibile. Non potevo fare altro, impotente al loro dolore, compresi che era giusta la sua esistenza. Era giusta che ci fosse perchè serviva a far passare il tutto. Io non potevo soffrire. Permettermi di soffrire così voleva dire morire e lasciarsi andare e non potevo.

Le immagini passavano sul televisore. Delitto di Meredith Ketcher. Mamma che angoscia. Non era solo una notizia, era davvero dare in pasto la morte di una ragazza ai media. Nessun rispetto per il dolore dei familiari. Vedevo ipocrisia. Vedevo la voglia di notizia mascherata da velata ricerca della verità. Mi disgutò.

Pensai di entrare su facebook. Link a gogò su ciò che succedeva. Il peggio del peggio. Chiusi quella pagina. Non volevo vedere.

Passò il tempo.. il dolore si attenuò, senza mai andare via… negli anni successivi vidi molti eventi. Dei ragazzi del mio paese ebbero un brutto incidente, morì uno dei ragazzi se non sbaglio.. Forse non gli detti attenzione.. ma vidi il dolore negli occhi di tanti ragazzi compaesani. Il vero dolore. Alcuni portavano una fascia nera. Capivo che era per loro.

Vite spezzate all'improvviso. Mi raccolsi nuovamente in me. Mi sentivo nuovamente impotente. Ma la mia mente lavorava sugli eventi. E' vero la morte è la separazione di un individuo ai suoi cari. Ma non solo.

Cercavo delle risposte. Cercavo in me.. l'unica persona alla quale potessi chiedere conferme.

Un anno dopo venni a sapere di un altro giovane ragazzo del mio paese. Non più di una ventina d'anni. Morto perchè decise di impiccarsi. Fu straziante sapere il perchè.

Questo ragazzo soffriva di patologie che lo portavano a doversi operare al cervello molte volte. Alla fine, credo, esausto per tutta questo, si è tolto la vita.. senza dire nulla.. e lasciando tutti senza parole.

Mi colpì. Molto. Troppo. Non dissi nulla.. non andai al funerale.. volevo rimanere li. Ad ascoltare il silenzio della mia persona che ascoltava il vuoto.

Mi chiedevo il perchè, ed in effetti non c'era. La mia spiritualità premeva nell'affermare che lui ora stava bene. Eppure non aveva scelta. Anche in quel caso aprii facebook. Non vidi link. Vidi solo alcuni ragazzi, conoscenti che esprimevano il loro dolore. E nel silenzio delle loro case meditavano su ciò che succedeva.

Con il passare del tempo ho visto le persone reagire alla morte nei modi + disparati. Sofferenza, risata, pianto, negazione, annullamento. Tutte emozioni.

Osservavo come un uccello le reazioni degli altri e le paragonavo alle mie. Sapevo quanto soffrivano. Ed io nel mio intimo era dispiaciuto.. ma non solo per chi andava.. ma anche per chi restava. Li raggiusi una certa consapevolezza.

Il dolore era di chi restava, perchè chi passa oltre.. continua il suo viaggio. Non necessariamente occorre avere una fede religiosa. Io studio scienza.. so che nell'universo niente si crea, niente si distrugge e tutto si trasforma.

Quelle persone si erano trasformate.. erano passate di status.. uno stato che io potevo comprendere relativamente, e solo dopo tempo avrei cercato le mie soluzioni.

In questi anni sono passate molte persone sotto il velo della morte. Molte sconosciute. Altre ben note al pubblico. Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Mike bongiorno, Il creatore della apple, e ieri Simoncelli.

Ho visto delle cose che mi hanno disgustato. Profondamente. Conoscevo il dolore della perdita, un dolore intenso come una spada infilata tra le costole. Non ti fa respirare e vivi nell'impotenza più assoluta.

Ma quello che vedevo girare su facebook e in televisione non era dolore. Era voglia di dimostrare un dolore effettivamente inesistente. Un non rispettare il bisogno di intimità di una famiglia affranta.

Certo, so bene che ci sono state persone che davvero hanno accusato il colpo. In particolare per questo ragazzo, data la giovane età. Ma l'abbondanza di link, in suo nome, quando nemmeno se n'era mai sentito il nome, e buttarlo li, giusto perchè "era famoso" mi ha infastidito molto.

Il rispetto per me è una cosa fondamentale. Non avrei postato nessun link, nessuna frase spicciola, nessuna foto di un ragazzo morto sul mio profilo. Avrei fatto di più.

Ho pensato, intensamente alla sua persona, e gli ho mandato un saluto. Ho raccolto il mio pensiero, nell'intimità del mio cuore, augurandogli buon viaggio.

Naturalmente poi è arrivata la satira sul mio profilo. Naturalmente non c'era alcuna voglia di "dissacrare" l'immagine di una persona defunta. Anzi. C'era la voglia di ricordarlo in modo diverso. Intimamente, e senza dover necessariamente farlo sapere al mondo.

Qualcuno si è sentito urtato. Ho beccato i peggio insulti. Amorale, stronzo, merda ecc.. mi sono detto… questa invece come la chiami?

Moralità? E' un link su facebook che da la dimensione di quanto tu sia sconvolto da questo evento. Spero di no o sei davvero povero dentro.

Mi sono arrabbiato. Molto. Tanto. Avrei voluto spaccare la faccia a qualcuno che del mio dolore non sapeva e non sa nulla. E che mi ha giudicato da 3 link cretini sul mio profilo. Giudizio gratuito. Ecco cos'era.

Mi sono poi fermato. Sono passate ore, mi sono confrontato nel pensiero con diverse persone. Ho capito che non tutti affrontano il dolore alla stessa maniera. Eccone la chiave. Non tutti siamo uguali. Non tutti sono la stessa persona. Siamo diversi. E ognuno sente il dolore a modo suo.

Lo vive a modo suo.

 

Ho guardato quei link, e mi sono ricordato del perchè non li volevo sul mio profilo. Non volevo soffrire più di quanto non fosse necessario a me. Poi ho pensato a chi poteva sentirsi ferito dalla loro presenza. Decisi di levarli. mi infastidivano.

Ho pensato se scusarmi. Ma ho deciso di non farlo. Non per presa di posizione, ma perchè in cuor mio ho reagito al dolore a modo mio. Come fanno tutti. A modo loro.

Non amo mettere link e affermare quanto grande possa essere la mia sofferenza.

Non mi piace stare li a rimarcare la morte di una persona.

Non mi piace pubblicare video, immagini, ricordi, parole, pensieri, di una persona che è andata via.

Non voglio aggiungere afflizione all'afflizione.

Ora medito e guardo quei post. Non mi piacciono. Li ritengo di una grande ipocrisia. Solo per il gusto del gregge e non perchè dietro c'è una vera riflessione. Però li guardo anche in modo diverso. Con l'occhio di chi comprende che le persone esprimono il loro essere come meglio credono e pensano.

C'è chi sarà dispiaciuto, e chi invece mette solo per il gusto del mettere. Io non metto.

Ieri ho preferito stare da solo con me stesso per 1 minuto. Guardare in me, e rivolgere un pensiero a quel ragazzo. Augurandogli buon viaggio.

Ora vorrei sapere, dopo aver preso abbastanza insulti, quanti di voi hanno fatto la stessa cosa?

Quanti sono rimasti li, a dire una parola, accendere una candela o affliggersi davvero come se fosse un loro parente?

Ben pochi credo. Perchè è semplice postare una frase costruita su un social network, ma è ben più difficile stare li a pensare a ciò che è successo, e capire che è semplicemente la vita.

Non voglio giudicare, assolutamente. Ma sono stato giudicato. E la cosa mi ha profondamente ferito. In visrtu anche delle pesantezze che mi sono state inviate.

Perciò, l'unica cosa per la quale posso sentirmi di fare le mie scuse, è verso la sensibilità di chi, vedendo la mia pagina si è sentito urtato da ciò che vedeva. (e in quel caso sarebbe stato meglio un messaggio privato con una richiesta semplice di maggiore delicatezza.. cosa che non c'è stata)

Ma non mi scuso per il fatto che non sono un ipocrita. La morte di questo ragazzo.. per quanto dolorosa possa essere stata, è avvenuta anche per sua scelta. Sapeva i rischi, e ha ritenuito che il gioco valeva la candela. Alla fine c'è stato questo evento sfortunato, e mi dispiace davvero per lui.

Ma non metterò finte pagine di disperazione, perchè al giorno d'oggi le emozioni si confondono troppo.

Ho provato il dolore e ne ho sentito il sapore, ed è per questo che non voglio alimentare la foga e la voglia di notizie irrispettose verso questo ragazzo.

Oggi esprimo il mio pensiero, e lo condivido con voi. Potreste non capire, oppure ascoltare e riflettere.

Io sono sempre pronto al dialogo. Ma che sia costruttivo.

Perchè anche nella morte.. c'è sempre qualcosa da imparare.

E io, al giorno d'oggi, ho imparato che l'emozione va espressa come uno meglio sente.

Andrea.

 

Edda CattaniTutti eroi dopo la morte
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Da Cattolica con Amore

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Siamo stati con voi

Siamo stati con voi

guardandovi da occhi ispessiti di bene.

 

Ci siamo abbracciati a ogni nuovo amico

 che arrivava con un passo immenso di pace

ed un sorriso bonario.

“Benvenuto!”…”Anche tu qui”…”Eccoli, si son tutti lì”…

 

Sapeste quale allegra brigata, s’è formata:

il più timido, l’impacciato, lo spavaldo, la bella treccia,

 la sospirosa, lo studioso, il taciturno, quel confetto di piccina…

 

Poi qualcuno ha preso una chitarra

e guardandoci negli occhi, eccitati di Vita,

s’è cantato al suono dei vostri pensieri che venivano a noi.

 

Poi s’è goduto del tempo speciale che c’è stato donato.

E chi da un lato,

chi di soppiatto,

chi aprendo le braccia ad un nome amato,

chi prendendo amorevolmente una mano

penzolante nel vuoto,

ognuno ha amato

quelle spalle un po’ più curve,

quei capelli che non ricordava

così intessuti di bianco.

 

Ognuno ha amato senza dolore,

pieni d’eterna presenza,

come si può amare in uno specchio

il riflesso d’un giardino incantato.

Stretti forti, tutti voi,

in un abbraccio che non conosceva appartenenze,

senza alcuna intensità legata alle differenze.

 

Per chi credeva

e per chi non credeva,

per chi sperava

e per chi voleva fuggire ancor più disperato.

 

AMATI,

 del nostro amore

riempite quel che manca al vostro viaggio.

Soavi, benedite ogni istante

che passa e che sarà

perché non siete soli in questo andare.

Mamma, papà, sorella e fratello caro,

risuoni questo puntino di luce nel vostro cuore.

Siamo più vicini del fiume al mare,

più intimi del respiro che vi sale su dal petto.

Nulla è andato perduto.

Tutto resta, amori nostri.

 

Tutto resta,

adesso che calde lacrime cullano

gli aridi occhi.

Per sempre.

 

 

                                                                               18 settembre 2011

 

Grazie alla sensibilità di chi ci ha dedicato questi versi!!!

Edda CattaniDa Cattolica con Amore
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La solidarietà fa gruppo

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Da quando leggo le pagine di FB mi sento di navigare in un mare di dolore, ma anche di solidarietà e di speranza… Dovremmo tutti conoscere la profondità dell'essere per scavare e ritrovare noi stessi, con tutte le nostre manchevolezze, ma anche con i tesori indefinibili dell'amore e della solidarietà.

 

 

Alessandra Bertone è la "postina" del gruppo  : "grazie Fabrizio per avermi aperto le porte dell'infinito !"

 

 

Scrive Maria Grazia: "…  Ti fa iniziare percorsi di riflessione che non avresti mai pensato di fare prima. Tramite questi percorsi dolorosi, la nostra anima diventa più limpida e più ricca. Si evolve . Di conseguenza è una occasione che ci viene data perchè tanto amati per diventare migliori. Ancora di più e sempre di più. "

 Mi chiamo Mary ed il mio Angelo Federica, ha solo 16 anni e da 4 è volata in Cielo. La nostra vita è stata in perfetta simbiosi ed insieme ci completavamo. Io mi calavo alla sua età quando ne aveva bisogno e Lei si elevava alla mia quando ero io a lanciare l'SOS. Da quando Lei è partita non faccio che ringraziare il Signore ogni sera perché il giorno giunto al tramonto è uno in meno lontano da Lei. Faccio parte di questo meraviglioso gruppo da appena qualche giorno e leggendo dei segni meravigliosi che i Vs Angeli vi lasciano mi dà gioia,ma al contempo di fa morire ulteriormente dentro. Cerco la mia bambina dal primo momento e lo faccio con ogni mezzo, ma soprattutto con la fede di chi ha la certezza che Lei oggi è al cospetto di Dio…e allora mi chiedo perché il Signore a me non concede almeno questo dono che a tante mamma regala? In cosa non sono degna? Vi chiedo perdono x l'amarezza delle mie parole e anticipando che sono felice x voi vi dico AIUTATEMI perché io senza Lei non vivo!!!!! Un abbraccio,mie compagne di questo amaro viaggio.

 

(Mamma, se dovesse succedermi qualcosa, dai anche le unghie per me!)

Care amiche ,oggi sono in una di quelle giornate no! di quelle che ti fanno impazzire. .Domani il mio angelo Giuseppe fa 3 mesi che è volato via…..le lacrime scendono senza poterle controllare , so che lui non lo vuole ….ma come si fa!!!!!Spero almeno che questa notte venga nei miei sogni per potergli dire anche se lo dico sempre … che lo Amo tantissimo ….So che Lui ora sta bene …ma c'è sempre un ma nella mia mente!!!!!!scusate il mio sfogo ma solo qui posso farlo perché si parla la stessa lingua e potete capire il mio momento di tristezza! vi auguro a tutti una buona notte!!!!!!!!!!!

 

Eccome se ti capisco cara Rossella…oggi è il mio compleanno il mio primo compleanno senza il mio amore…. ed ieri erano 6 mesi che Mirko è volato via…mi manca da morire…ma loro non vogliono le nostre lacrime, li fanno soffrire ed è per questo che cerco di pensarlo vivo e felice anche se non poterlo più vedere e toccare mi fa impazzire…..coraggio Rossella, insieme ce la faremo…tvb

 

 

3 mesi sono niente, sono pochissimi, è normalissimo che ti senti triste, che piangi, 3 mesi è troppo poco, il dolore ha bussato purtroppo da pochissimo nella tua vita. Lo so, tanti dicono di non piangere, non disperarsi, che a loro i nostri …i angeli non và di vederci cosi, ma come si fa? Non so se il tuo angelo Giuseppe era tuo figlio o l'amore della tua vita, ma ti abbraccio forte, solo chi ha provato la perdita di un essere che si amava tanto può capirti, noi ti capiamo.

ti comprendo mia cara Rossella sono date che rimarranno scolpite nella mente sino alla fine dei nostri giorni. Il 19 luglio saranno 3 anni dalla partenza della mia adorata figlia Vanessa in cielo. Bèh lo stesso giorno mio figlio minore compiva 18 anni. Oltre alla perdita di mia figlia ho anche il dispiacere di avere un figlio triste, che non vorrà più festeggiare i suoi compleanni…

 

Antonella sei nel giusto! E' un diverso modo di sentire ….bisogna cambiare lunghezza d'onda. Non la vedo più qui fisicamente ma questa è la parte meno importante se ci si pensa bene……non è facile in un primo momento cambiare il proprio modo di ragionare e di vedere le cose, ma io continuo a rapportarmi con lei normalmente nel senso che la sento vicina sempre dopo i suoi "segnali" iniziali ed i suoi messaggi ora con la metafonia

 

 

Mery come tutte noi fai gli stessi pensieri e provi tutta la disperazione di questo mondo, togliere un figlio a una mamma è la cosa più atroce che possa accadere….purtroppo a noi è accaduto, quella brutta parola che si chiama morte ha fatto di tutto per spezzarci in due, ma noi ci siamo piegate e non spezzate…tra alti e bassi, brutti pensieri, un po' di fede siamo qui, non è un caso…. ci tendiamo le mani, la nostra Sandra ci fa qualche registrazione e ci ossigeniamo, tentiamo di scrivere e descrivere tutto quello che proviamo, perché solo chi ha vissuto questo dolore sa……ora mia cara, pensa alla tua Federica un bellissimo angelo che non ti abbandona un istante, riprendi i tuoi discorsi da dove si sono stati interrotti, non ti preoccupare…..non sei pazza…., ci vorrà un po' di tempo per raggiungere questa consapevolezza, ma noi abbiamo una marcia in più….mia cara ti do la mia mano…

 

 

 

Mary come tutte,potrei dire la stessa cosa, ma la felicità di mio figlio per me e' priorità , la vita mia e' per lui ,ogni giorno e forse ogni istante e' nella mia mente ,ma con la certezza della sua Vita! Io per quasi due anni ho avuto so…lo la Fede che mi ha aiutato poi e' stato lui che ha voluto comunicare con vari segnali ! Tu già senti qualcosa ,Federica mai ti lascerà e' così vicina che non riesci a vederla , e' nel tuo cuore , quel cuore che Dio ci ha donato ,quel cuore che nacque innocente puro , si cresce e ci dimentichiamo che il Padre e' uno solo che i figli sono i figli del nostro Padre , ci vengono donati ma non abbiamo nessun potere su d loro solo l'amore e con l'amore incondizionato ritrovato ,con una strada così impervia e innaturale, la ritroverai e anche solo sentirti chiamare MAMMA SARA' UN DONO IMMENSO ! ACCADRA' E SARA LA PROVA DELLA CONTINUAZIONE DELLA VITA! LA FEDE NON CERCA PROVE MA ,A NOI DIO E I NOSTRI FIGLI I NOSTRI CARI , CI HANNO PERMESSO DI AVERE PROVE, FORSE ANCHE PER DIVULGARE UNA CONSAPEVOLEZZA CHE MOLTI RIPUDIAMO GETTANDOSI SOLO NEL MATERIALISMO CHE STA ROVINANDO QUESTO MONDO ! Un abbraccio immenso A TE E AL TUO ANGELO ! Emanuela la mamma di Gabriele.

 

 

… e Cristina ha fondato un'Associazione per Gianmarco

LA POESIA ESISTE PERCHE…' PERCHE' ESISTE L'AMORE…, L'AMORE ESISTE PERCHE' ESISTI TU FIGLIO MIO …TI AMO LA TUA INNAMORATISSIMA MAMMA ♥♥♥

 

Per riflettere da Gina:

Meraviglioso è il mondo da qui,vediamo le cose con occhi nuovi

La Sorgente della vita è sempre piena d'acqua per alimentare le vostre e le nostre anime

La Terra non è che un  puntino nella costruzione del Tutto e di Dio

Voi vi sentite invincibili,ma non è così non siete niente in confronto a tutto il sistema,la materia che è in voi è PONGO da modellare,il disegno viene bene se c'è fantasia e amore.

Che cos'è l'amore?

L'amore non è accettare tutto abbassando la testa,anche quello che sentiamo sbagliato,ma è la forza anche di dire NO e far capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato,questo è il vero amore,

un buon consiglio non lo da colui che ragiona con la testa,ma è colui che parla con la scintilla Divina che è in lui.

La nostra scintilla che è legata alla Sapienza Universale e cioè a Dio

Il cammino sulla terra non è che una scuola da frequentare e vivere  con la consapevolezza di imparare con umiltà,cercando poi di essere capaci a dare l'esame che sarà quassù al cospetto del Signore, che tanti maestri ci ha mandato per farci apprendere e il risultato sarà diventare LUCE PURA e vivere nell'eternità senza più dover scendere.

Nel vostro cammino aprite le vostre menti e le vostre orecchie,

beati coloro che  ascolteranno la propria scintilla Divina perché andranno avanti senza più paura.

Volete sapere chi siamo e io vi dico tutti e nessuno siamo l'insieme della luce dei ragazzi.

 

Un abbraccio dal cielo?       RAGAZZI  DI   LUCE

 

 

 

 

Edda CattaniLa solidarietà fa gruppo
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Nuovi Angeli : Giulia P.

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26 maggio:  compleanno celeste 

 

Ho pensato a te, come sempre, cara Giulia, piccola grande donna e a te dedico anche i versi qui sotto

che rispecchiano la tua verde età e la mia che non vuole e non può dimenticare.    

 

Se tu sapessi con quanto amore seguo i tuoi passi….. 
Se tu sapessi con quanto amore asciugo le tue lacrime…. 
Se tu sapessi con quanto amore ti prendo per mano affinchè tu non cada…..

Se tu sapessi con quanto amore ti guardo….
mentre annaspi nel caos della vita…..
E ogni istante ….minuto….ora della giornata …..
ti sono accanto….. In ogni tuo respiro prende vita il mio battito d'ali…. 
In ogni tuo sguardo prende vita il mio sorriso…..
Vorrei volare assieme a te….e forse un giorno lo faremo…. 
quando sarai consapevole della tua divinità…..
aprirai le ali….. e volerai felice ……capirai cosa sono…..
e quanto ti amo. Ora non volo ….ma cammino assieme a te….
a fianco a te. Io sono il tuo angelo…..quello della tua anima….
del tuo cuore quell'angelo che ogni mattina ti sveglia con un bacio….
e ogni notte, apre le sue ali per riscaldarti il cuore. 
Io sono il tuo angelo…..quello che mai ti abbandonerà…..
quell' angelo che aspetta solo un tuo …si….
per rivelarsi al tuo cuore

 

 

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Edda CattaniNuovi Angeli : Giulia P.
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Nuovi Angeli: Vera Lui

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Vera è una ragazza "speciale" che ha deciso di spiccare il volo in un'età in cui ogni genitore vede i propri obiettivi raggiunti…

La Mamma di Vera ne racconta la storia e i "segni" della sua presenza accanto a noi, nel libro "Volo libera!"

 

I proventi della vendita vanno a beneficio dei

"bambini dell'Angola" Mbanza Congo"

http://www.acsss.it/i-meninos-feticeiros/

(v.SOLIDARIETA' in questo sito)

"IO VOLO LIBERA"

Di Maria Pizzolitto Lui – Ediz. Segno

http://www.edizionisegno.it

ordina online

Via E. Fermi, 80/1 – Fraz. Feletto Umberto
33010 – Tavagnacco (UD)
Tel. 0432 575179 – Fax 0432 575589

 


 

Il racconto di una madre testimonia come da un evento tragico e dalla conseguente disperazione possa nascere qualcosa di buono: le durissime prove che possono capitare nella vita rafforzano l'animo e acquistano un senso nell'adesione alla volontà di Dio. "La fede è l'unica risposta alla quale ricorriamo quando risposte non ci sono più. E tuttavia anche la fede, messa faccia a faccia con la disperazione, ha bisogno di risorse straordinarie per aggredire con efficacia la tentazione di lasciarsi vivere in attesa di morire… Sarà Vera stessa a prendere per mano Maria e portarla sulla strada di una certezza meravigliosa e fondamentale: quella della Comunione dei Santi, in cui il velo tra aldiquà e aldilà si fa impalpabile, per consentire la condivisione di un comune cammino di avvicinamento al Padre".

 

 

 

Gli Angeli ci parlano: L'ultimo messaggio di Vera

 

 

Ecco mamma, è sempre con grande gioia che io rispondo al tuo richiamo, che, non solo ci fa recuperare il tempo perduto e ci fa ritrovare la voglia, la gioia, il coraggio di parlarci cuore a cuore, ma lenisce anche un po’ la tua sofferenza  e ti dà la necessaria certezza della mia immortalità.

Quello che è avvenuto, lo so, è terribile sotto il profilo umano, ed è anche qualcosa di non giustificabile contro cui,  tu stessa cozzi, per capire la motivazione.

Ebbene, io ti dico mamma, il mio percorso era giunto al capolinea. Era un percorso di pochi anni, ma molto intensi  e comunque, prima o poi avrei dovuto andar via.

Ricordi, credo, la mia fretta degli ultimi tempi. Il mio voler vivere, provare, assaporare tante cose, tutte contemporaneamente. Era così che io manifestavo quello che avvertivo a livello inconsapevole  e cioè che il mio tempo stava per scadere, che era giunto il momento di andar via.

Comprendo che oggi ti sembra assurdo, ma io sto bene così. Dove mi trovo ho trovato la pace, l’armonia, la mancanza di competizione, di fatica, di sofferenza, che ho sempre anelato quando ero in vita.

Ho trovato quell’ambiente di gioia, di comprensione, di condivisione, di reciprocità, che ho sempre immaginato fosse la situazione più bella da vivere.

Mamma adorata, io sono sempre con voi  e molti sono i segnali del mio passaggio nella vostra vita.

Imparate, vi prego, a riconoscerli di più!

Lampadine che tremolano senza fulminarsi, scricchiolii di mobili e di soffitto che non sono rumori di assestamento, spostamento di aria anche a finestre chiuse, l’audio della tv che si alza e si abbassa da sola, formicolii some sfioramenti sui capelli, sulle mani, sulla fronte, sul viso, che sono miei tentativi di carezze. Il letto che si incurva, come sotto il peso di un corpo.

Io ce la metto tutta, ma state attenti di più.

Mio fratello difficilmente parla di me, ma molto mi pensa e quanto è avvenuto gli ha scavato una traccia profonda. Non temere per lui, la sofferenza o ammazza o fortifica e lui si sta fortificando.

Digli, ti prego, che io seguo tutti i suoi passi e che so che talora il suo animo un pochino si adombra, ma che deve avere maggiore fiducia in se stesso e nelle sue belle capacità. La sua vita avrà talora un inizio un pochino problematico, ma poi la strada sarà più aperta, più agevole, più larga, più luminosa e lui riuscirà a percorrerla fino in fondo.

Di' al babbo che gli voglio un gran bene e che è necessario che tra di voi si crei una maggior condivisione e una unione più profonda. Il piccolo, grande terremoto che è avvenuto con la mia partenza, non deve lasciare macerie che non possano essere in qualche modo ricostruite, ricompattate.

Siete una famiglia,…siamo una famiglia, ed è importante che essa resti unita.

Capisco il tuo desiderio di comunicare quanto stai vivendo ed è bello che tu testimoni le tue certezze, la tua fede, il nostro esserci ritrovati. Tuttavia, credimi mamma, l’assenza grave, il dolore profondo è nella nostra casa, nel nostro nucleo famigliare. Gli altri capiscono, condividono, soffrono, ma poi hanno la loro vita, la loro casa, le loro situazioni da gestire. Quindi, credimi, non rimanere delusa se talvolta il tuo messaggio non giunge fino in fondo.   

Oggi voglio dirti che ho molto riflettuto sul nostro rapporto solido, affettuoso,profondo, ma che quando ero in vita ha anche conosciuto piccole frizioni, pause di silenzio, momenti di non comprensione. Normali, perché una madre e una figlia non sempre condividono la stessa visione delle cose e non sempre riescono ad aprirsi fino in fondo.

Ebbene, io ti dico, mamma cara, oggi abbiamo recuperato e ci tocchiamo l’anima l’un l’altra e che non c’e’ nulla che possa  più separarci. La separazione è solo apparente, ma io ti sono dentro, come quando mi attendevi nei nove mesi di gravidanza.

Abbi fiducia in te, so che ce la fai e che possiamo avere un nostro incontro. Impegnati di più, non dubitare, sappi che io ce la metto sempre tutta. Credimi, è bello ritrovarci,…anche se in una forma differente.

Io sono orgogliosa di te, di quanto sei cambiata e di come continui il tuo percorso evolutivo, nonostante le lacrime. Credimi, mamma, finché non ti sarai liberata totalmente dei tuoi sensi di colpa, del tuo senso di inadeguatezza,  difficilmente mi darai la possibilità di passare e di essere veramente il tuo canale, la tua forza, la tua energia.

Nessuno avrebbe potuto evitare quanto è avvenuto. Il mio tempo era scaduto, ero giunta al capolinea e comunque sarebbe successo. Del resto anch’io avevo le mie fragilità, le mie piccole grandi miserie, i miei limiti. Non idealizzarmi, te ne prego. Ho avuto anch’io la possibilità di evitare dei contatti,di evitare delle piccole, grandi curiosità e non l’ho fatto. Di questo oggi ho preso atto e mi sono liberata delle scorie, che comunque avevo accumulato.

Credimi, mamma, il percorso evolutivo tu lo stai facendo in terra ed io in cielo,  ma ci porterà entrambe nella stessa direzione.

Ti abbraccio, ti voglio bene. A presto, mamma.

Tua figlia.   

Bellaria, 16 aprile 2010

CONVEGNO DI CATTOLICA

SETTEMBRE 2009

Relazione della Mamma Sig.ra Maria Pizzolitto Lui

 

Sono  felice di essere qui. Sono grata a questa organizzazione , che mi ha dato l’opportunità di  poter  portare la mia piccola testimonianza derivante da una esperienza di dolore, ma anche di tanta speranza.

Ho  una figlia in cielo, come tanti di voi,… qui presenti. Una figlia “viva e attiva”.

Sono oltre cinque anni che nostra figlia Vera ha lasciato me, mio marito e suo fratello Stefano per raggiungere l’altra dimensione. Come ben può immaginare chi ci è passato, sono stati cinque anni di dolore, di preghiera , di ricerca, anche se mai di disperazione. Devo proprio dire che la preghiera è stata da subito il nostro pane quotidiano, la nostra grande medicina. Anzi, …ci siamo sentiti una preghiera in cammino, lungo un tunnel da percorrere. Questo tunnel ci ha portati sempre più a cercare Dio, a chiedergli aiuto.

 Gli  abbiamo chiesto di essere guidati nel nostro percorso, di incontrare le persone giuste, di fare le esperienze giuste, affinché potessimo rafforzarci e capire. Capire soprattutto il significato di questa nostra esperienza di dolore e di cosa voleva farci capire Lui.  Capire  quali  porte,  voleva che aprissimo,  con la nostra sofferenza.

Oggi, possiamo ringraziarLo,  per come ci ha condotti per mano. Abbiamo constatato la sua misericordia, il suo amore. Abbiamo retto, ci siamo rafforzati nella fede, siamo cresciuti. La mancanza fisica di Vera  si fa sentire , la nostalgia ed il rimpianto sono sempre più forti, ma altrettanto forte è la consapevolezza che la nostra ragazza è presente nella nostra vita, che è ancora  con noi, che vive la sua vita accanto alla nostra. Che ha il compito di portare  aiuto e conforto, mentre  continua la sua strada verso la Luce.

Tanti sono i segni che Vera  ci ha donato.. Tanti non visti e non percepiti, all’inizio. Poi, ne abbiamo avuti di forti, bellissimi e particolari, confermati  nei messaggi che abbiamo ricevuto da lei. Li approfondirò se ci sarà tempo)

Perché  anch’io  ho scritto un libro? Perché è stata Vera stessa a chiedermelo, un anno e mezzo dopo il suo trapasso, quando ho sentito il desiderio,… il bisogno di cercarla più profondamente. Ho chiesto a Dio di portarmi a lei, di farmela percepire. Non nascondo che ho avuto tante riserve, tanti timori  che la mia fede , il mio credo , mi imponevano. Dentro di me, avevo chiesto a Dio di non farmi percorrere strade sbagliate. Non volevo sbagliare.

Pochi giorni dopo il suo trapasso l’ho sognata. Mi appariva  come l’ultimo giorno che ci eravamo lasciate. Ci siamo abbracciate,  mi aveva detto che  stava bene. Questo sogno mi aveva tranquillizzata, ma è stato un  altro sogno , raccontatomi da una ragazza che era andata all’asilo con Vera , a generare in me una certa irrequietezza, un desiderio spasmodico di sapere qualcosa di lei. Quindi, tramite questa amica,  (che ha un rapporto particolare con il papà che è già nell’aldilà’, in quanto lo sogna in continuazione, ricevendo conforto e consigli da lui), mia figlia mi faceva  sapere che le ricerche riguardanti la sua vicenda, il suo trapasso,  non andavano  nella giusta direzione e di questo voleva che io fossi informata. Poi, dopo  che ci eravamo incontrate, questa amica l’aveva nuovamente sognata  più serena, vestita da sposa e Vera  la ringraziava per avermi parlato.

Questo  suo abbigliamento  aveva un significato particolare per me. Infatti qualche mese prima di lasciarci, Vera con amici,  aveva provato un vestito da sposa, definito da lei , bellissimo , tanto che se non fosse costato tanto l’avrebbe comprato (così si era espressa con me, dopo che mi aveva chiesto, dubbiosa,  se poteva portar male provare un vestito da sposa). Devo dire che non aveva progetti immediati di matrimonio, anche se aveva un legame. Mi resta il rammarico di non aver mai saputo come fosse quel vestito, ma questo sogno è stato per me un forte segno.

 Tramite un’altra mamma, sono entrata in un gruppo di genitori a Udine, dove colei che lo guida è un esempio per tutte le partecipanti,  per la fede e la forza che trasmette. Dopo la perdita del figlio, questa signora è diventata medium per incorporazione. Da lei ho avuto i primi messaggi. Altri messaggi ho ricevuto da mamme carismatiche nel corso di tre  anni, mentre nella mia ricerca conoscevo altri gruppi e andavo ai convegni.

Le modalità di ricezione di questi messaggi sono stata  diverse: scrittura ispirata, trance, locuzione interiore, visualizzazione, registrazione.

 Alcuni, sono arrivati senza che io li cercassi. La cosa che più mi ha convinto e colpito in questi messaggi di diverse provenienze, (quasi interamente riportati nel libro) è la linearità, la rispondenza con la realtà, l’evoluzione spirituale intravista, nonché lo stesso filo conduttore che li accumuna. Da notare che quasi mai, i genitori carismatici sapevano qualcosa del vissuto di nostra figlia.

 Ed è in uno di questi primi messaggi, arrivato all’improvviso, che  Vera mi chiedeva di scrivere il  libro. “ Fai un libro semplice”, mi aveva detto.”ma forte di esperienza”. “Racconta di me, di noi, dei nostri affetti più cari.  Sarà così che riscatterai  la mia vita. Sono stata segno e impegno per voi.  Sarò traccia per chi mi ha conosciuta, sarò traccia per chi mi leggerà. Togli lacrime ad altri  genitori e figli. Porta la speranza che ci si rivede.”

 E poi: “ Tu devi parlare di me dando fiducia ai giovani. Non è che sempre noi giovani sbagliamo. Se è successo qualcosa a me, era scritto nel disegno divino.” E ancora: “Questo tuo scrivere farà  bene a te prima che alle altre mamme.” ( E questo lo devo ammettere , è un modo che aiuta ad elaborare il lutto).

Il messaggio in cui mi invita a scrivere è il n.  cinque, riportato parzialmente in prima pagina. E’ stato traumatico, per me , questo messaggio. Non l’ho accolto subito. Non ne volevo sapere di “ mettere in piazza” la nostra vita, i nostri sentimenti, le nostre cose.   Già la stampa si era occupata per una settimana della vicenda che aveva strappato Vera, alla vita , in un modo, per noi inacettabile.

Lo so bene che non esiste un modo accettabile per perdere un figlio, ma alcune modalità sono forse più dolorose di altre,  perché alimentano tanti sensi di colpa e tanta rabbia.

Nostra figlia se n’è andata per overdose. Ma non era una tossica. Era una ragazza molto generosa, molto attenta ai bisogni degli altri,…una ragazza  normale,   come tanti altri ragazzi  che si sono trovati nel posto  sbagliato  e nel momento sbagliato, con amicizie, magari non tutte sane, in un “maledetto” rave party, dove noi non sapevamo che fosse. E  nonostante le indagini accurate, la sua dipartita  rimane avvolta nel mistero, comprese eventuali responsabilità di altri. La vicenda è successa all’estero, dove forse, non si è indagato piu’ di tanto e le ricerche intraprese in Italia non hanno dato alcun esito. Quanti ragazzi continuano a lasciarci così!

Ricordo  sempre con nostalgia l’ultima mattina trascorsa serenamente a parlare con lei, dei suoi sogni, dei suoi progetti, dei cambiamenti che voleva apportare alla sua vita. Se ne era andata al lavoro contenta e sorridente, dopo aver salutato il suo cane. Ed è per questo che abbiamo  vissuto con tanta incredulità, la modalità della sua morte. L’abbiamo sentita come una grande beffa. Speravo che  la mia ricerca mi avrebbe portato ad un chiarimento circa la modalità del  suo trapasso.  Abbiamo , infatti  , avuto da lei la conferma, che non  è stata totalmente cosciente e  consapevole dell’accaduto e  che ci sono state delle concause. Ma non siamo giunti alla verità degli eventi. Peraltro nei suoi messaggi , lei ci invita a perdonare, a non nutrire rancori, ad amare, incondizionatamente. Ci chiede di amare  e di aiutare chi è nel bisogno e nel dolore. Tanto amore trapela dalle sue parole,…  tanto amore ci invita a dare. Tanto ci parla della bellezza della sua nuova vita, dei suoi nuovi compiti  e dell’amore di Dio.

Ci chiede perdono per la sofferenza arrecata. Si scusa per le incomprensioni con noi, quando  era taciturna e scontrosa e non sapevamo  come capirla ed aiutarla.  Ci fa presente le sue sensazioni di allora,  la percezione  del poco tempo che  sentiva di avere davanti. Percepiva delle vibrazioni che le facevano intravvedere la nuova vita. “Amo la vita, ma la vita non ama me.” Così  pensava quando era ancora con noi. Ma  di queste sensazioni noi non avevamo avuto alcuna intuizione, pur vedendola a volte strana e pensierosa. Il nostro rammarico consiste  proprio  nel non averla saputa, forse,  aiutare nel modo giusto.

Ma lei  ci  viene incontro con questo altro pensiero.”Ricorda due parole, mamma:  una è destino. Niente avreste potuto fare per protrarre il mio tempo.  L’altra è amore. Ama chi ti è vicino e… lasciami libera di volare. Non pensarci, mamma! E’ stato un evento che ha dato il volo libero alle mie ali. Sono ali spiegate ,… mamma, e possono ancora posarsi alla tua destra, ma soprattutto possono permettermi di accovacciarmi vicino a mio padre, per dirgli che gli voglio bene.” Ci parla della comunione dei Santi, del suo percorso che si fa sempre più spirituale.  Ci fa presente di quanto noi possiamo aiutare loro e viceversa. Così si esprime: E un dare-avere. Capite che è così?” Ci guida, ci incoraggia,  ci sentiamo tenuti per mano anche se a volte ci rimprovera amorevolmente per il  nostro discontinuo proseguire.

 E ancora: “Ci sono i momenti di nostalgia, quando voi vi ritrovate, quando partecipate ad una festa, ad una Messa,..perché lì la festa e’ grande. Ma… non temere, io sono nella Luce. Guardate un po’ più in alto. Guardate il creato, guardate il cielo blu…ricordatevi che io volo libera, immersa in una serenità particolarmente intensa.”

Molto belle e commoventi sono anche le parole che ha nei confronti del fratello Stefano, dove lo esorta ad andare avanti sereno, promettendogli  il suo aiuto, il suo “riparo”. “Sarò il tuo ombrello cosmico” gli trasmette in un messaggio. “Esisto caro fratello, non sono polvere!” E ancora: “E vai, che sei grande, ora che hai superato il tempo  del dolore”.

Ci hanno fatto tanto bene questi messaggi , …  ci sembra di aver toccato con mano, sprazzi dell’altra vita. Devo dire, comunque, che non è stato facile accettare questi suoi  inviti al  cambiamento, soprattutto da parte mia.  La ribellione e la rabbia a volte rispuntano, ma so che l’aiuto di Dio e di tante brave persone non mancheranno.

Vera ci  ha invitato  ad allargare il cuore,  a non rimanere chiusi nel nostro dolore, a portare  aiuto e conforto, dal momento  che ,  anche noi facciamo parte di questo disegno che lei definisce : “perfetto.” Oggi, con mio marito lo sto constatando. Stiamo compiendo i primi passi nel sostenere,  accanto ad altre meravigliose persone,  un progetto missionario a cui andranno  anche i proventi  di questo libro.

Come ho detto, ho cominciato a scrivere dopo otto mesi dal  suo invito. Lo facevo man mano che crescevo nella mia consapevolezza, man mano che diminuiva la mia rabbia. Ho scritto la nostra storia, la sua storia, ho riportato i pensieri dei suoi amici e colleghi. Ho parlato del mio percorso,  della mia ricerca, soffermandomi  su come i gruppi dei genitori ed i convegni siano importanti per il conforto e la possibilità di conoscenza e di crescita  che sanno dare. Ho cercato di far capire a chi ancora non crede o non sa, come la medianità, quella vera, quella spirituale, possa venire incontro nella ricerca dei nostri cari.

 Come non credere a questa mia esperienza?  Vera, ne sono certa, come aveva promesso,  mi ha aiutata nella mia esposizione. L’ho sentita vicina , mentre ricordavo e scrivevo,  aiutata dalla sua musica.  Mi ha rincuorata, quando mi pareva di andare per le lunghe, affermando  in un messaggio, che il libro sarebbe stato stampato nel “modo e nel tempo migliore”. In un messaggio leggo: “Tu hai fatto la tua parte, grazie di aver aperto la porta, poi sarà Lui ad aprire il cuore di chi ancora dorme”.

Devo confessare che ho anche  tanto sperato di poterla sentire personalmente, ma Vera così si esprime:” mettiti in silenzio, parlami.  Sono dentro di te. Sentirai le mie risposte. Io ti parlo nel cuore.” Ed è così che la sento, così la sente anche mio marito.

Negli ultimi messaggi mi ringrazia, mi è riconoscente  per questo  mio lavoro e  sostiene che il libro sarebbe stato ben  accolto . A tale riguardo devo dire, con molta  umiltà,  che sto raccogliendo dei riscontri  positivi, anche se sono argomenti, questi,  come ben sappiamo , non accessibili a tutti.

Sono contenta di essere uscita allo scoperto con questa testimonianza. Era un atto dovuto, lo dovevo a mia figlia, soprattutto per cercare di dare la giusta immagine di lei. Ma spero, anche, di poter portare  un po’ di   speranza a chi continua ad essere nel dolore più fitto, perché non riesce ad andare oltre a ciò che vede , a ciò  che sente.

Ringrazio La Dr.ssa Cattani, la Dr.ssa Giovetti  e l’ organizzazione del convegno, per l’opportunita’ concessami.   Per altro , devo molto ai convegni di Cattolica , che mi hanno permesso di approfondire argomenti che riguardano tutto ciò che è ricerca dello spirito e dell’anima.

                                                                                                                       Maria Pizzolitto

 

Edda CattaniNuovi Angeli: Vera Lui
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Nuovi Angeli : Serena Torrero

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Mamma mia dolce mamma . Si sta delineando il disegno che per voi è stato scritto in cielo . E’ così deve essere . Voi che agite per noi per farci nostra voce . Voi che per noi dite quello che noi vogliamo si dica : che questo mondo c’è , che esistiamo ancora anche se non visibili ai vs. occhi mamme. Noi siamo un esercito di ragazzi . Voi sarete un esercito di nostre mamme che “lavorano “ per noi , per la nostra vita qui che è vita di tutti .

 

AIUTATE L'ASSOCIAZIONE L'ALBERO DI SERENA A DECOLLARE CON TUTTI I PROGETTI "CONTO CORRENTE POSTALE: 99197253 conto corrente Ufficio Postale TORINO 74 CAB 01000 – ABI 07601- IBAN IT51W0760101000000099197253 ASSOCIAZIONE L'ALBERO DI SERENA" PER SCRIVERE ALL'ASSOCIAZIONE: lalberodiserena@gmail.com SITO ASSOCIAZIONE: www.myspace.com/lalberodiserena SIAMO ANCHE SU FACEBOOK — SITO DIREZIONE ARTISTICA DELL'ASSOCIAZIONE L'ALBERO DI SERENA E DEL CONCERTO PER UN'AMICA "SERENA"http://www.lineatemporale.it/

Edda CattaniNuovi Angeli : Serena Torrero
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Nuovi Angeli : Valentina Giovagnini

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Aveva 28 anni. E' rimasta vittima di un incidente stradale
All'Ariston, al festival di Sanremo,  nel 2002 si era classificata seconda nella categoria giovani

…  sono in volo, sono libera, non ho confini intorno a me,sono un pensiero, sono musica…

 

 

L'amore non ha fine

……

Non mi senti non mi senti l'amore non ha fine
Orizzonti su orizzonti superando le rapide
Non mi senti non mi senti ti vengo a cercare
Sulla bocca del vento mi vedrai


http://www.valentinagiovagnini.it/

 

 

 

12 pezzi (più 2 ghost-tracks) compongono il disco che i familiari dell’artista hanno voluto fortemente vedere pubblicato, i ricavati delle vendite finanzieranno l’Associazione no profit intitolata alla sua memoria. A seguire trovate copertina, tracklist e un filmato in cui è possibile ascoltare qualche “assaggio” dell’opera.

 

http://www.piuvitaonlus.org/

 


Edda CattaniNuovi Angeli : Valentina Giovagnini
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Nuovi Angeli: Beatrice Malerba

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I messaggi di Bea 

(L'Angelo che detta alla madre messaggi "cristici")

Il sorriso di Beatrice invade ogni angolo della casa, a Milano. Rivive dentro le cornici in argento che custodiscono frammenti fotografici preziosi, che catturano ciò che rimane della sua vita terrena. Strappata troppo presto, all'età di 22 anni, a un futuro brillante dopo la laurea in Economia e commercio ("Di lì a poco avrebbe cominciato a lavorare, il suo primo colloquio di lavoro era andato subito a buon fine", ricorda ancora commossa la mamma, Maria Stella Candela). Tutto per un terribile incidente stradale, avvenuto nel 1988. La madre e il papà Francesco piombano in un dolore che non si può raccontare se non si prova sulla pelle. Dopo tre giorni, però, succede qualcosa. Un fatto straordinario che si può leggere solo con gli occhi della Fede. "Avevo chiesto a Dio di riavere in qualche modo la mia Bea. Pochi giorni prima della sua scomparsa l'avevo affidata alla Madonna – ci racconta la signora Candela -perché lei soffriva per amore. E poi questa morte improvvisa, inspiegabile. Ho pregato tanto. Dopo tre giorni mia figlia è tornata in sogno e ha cominciato a parlarmi. 'Sono con i Santi, in Paradiso', mi ha detto".

Si sviluppa così un dialogo che unisce cielo e terra: Maria Stella trascrive i messaggi di Beatrice in quadernoni da cui nascono, in seguito, alcuni libri. La figlia invita la madre a offrire il suo dolore a Dio. "Non le spine fanno belle le rose, ma la bellezza delle rose fa sopportare le spine: è una delle sue frasi che stanno a significare che bisogna passare attraverso il dolore per conquistare una gioia più grande", racconta questa mamma con un velo di commozione che traspare dagli occhi lucidi, luminosi e profondi.
Il dolore vissuto nella Fede: un nodo difficile da sciogliere per tanti genitori che come lei hanno perso un figlio. Maria Stella (nella foto a destra) sa che la sua missione è portare pace e avvicinare i sofferenti a Dio. Attraverso le sue pagine.

 

Ma è solo il primo dei segni della presenza della figlia. Maria Stella comincia ad avvertire anche un profumo di fiori. E dopo un pellegrinaggio a Medjugorie Bea comincia a parlarle attraverso la locuzione interiore. Un dono mistico, "un singolare dono che il Signore accorda nella misura della fede/fiducia che riponiamo in Lui", scrive Padre Antonio Gentili nella prefazione al libro Incontro con Dio (Edizioni Virgilio). Si tratta dell'ultimo volume in cui Maria Stella per la prima volta raccoglie le rivelazioni che lei dice di aver ricevuto dallo stesso Signore Gesù. "Tutto nasce dal ritorno da un viaggio a Lourdes, nel 1990. Sento una voce che riconosco non appartenere a mia figlia: Io sono Colui che è".

La signora Candela, ex insegnante nata a Trapani ma trapiantata a Milano (oltre a Beatrice ha due figli maschi Giovanni e Alessandro), è cresciuta in una famiglia molto religiosa, e si affida, in questa sua profonda apertura al trascendente, alla guida di alcuni sacerdoti che sanno infonderle coraggio e serenità. "Solleverai, attraverso me, ogni anima che incontrerai senza pace, perché io ti ho risollevata dalla pena e ti ho dato la pace", si legge a pagina 60. "La preghiera è il soccorso più grande per chi vive in terra e per chi non lo è più", le rivela ancora il Signore.

Questo incontro con Dio si fa dunque parola di luce, che si sedimenta giorno dopo giorno nell'anima di Maria Stella. "Nel settembre del 2005 sono pronta, così mi dice la voce, a rendere pubbliche le rivelazioni che ho ricevuto".
Sono tantissime le lettere che la mamma di Beatrice riceve da chi soffre e cerca conforto. Lei non si sottrae, è questo il suo compito. "Il Signore mi ha chiesto: consumati per me". Spesso Maria Stella chiede a Gesù se sia proprio lui a parlarle, perché proprio io?, si domanda. "Scelgo l'anima comune, mi ha risposto". Dall'abisso alla luce, recita il sottotitolo del libro.

"L'abisso è il dolore per la scomparsa di Bea, che sfocia nella luce di questo incontro con Dio". Sono dialoghi che vibrano corde molto intime, vanno letti e riletti per coglierne il senso più profondo. "L'oscurità di una notte stellata non imprime paura come quella di una notte senza stelle", le ha detto Beatrice. "Una notte senza stelle è il dolore vissuto senza la Fede", ci dice Maria Stella.

I Libri dettati a Maria Stella

 I suoi libri sono pubblicati senza scopo di lucro ma sostengono un Centro Missionario in Brasile che è stato fondato in ricordo di Beatrice.

               

 

L'ultima pubblicazione : maggio 2011

 

 

 

 

 

e del dicembre 2010

  

“Scintille eterne d’amore”

“Ricorda, mamma , che la speranza che io ti porto è più della mia presenza. Non è impossibile amarsi cambiando dimensione, ma è più facile e più profondo il sentimento che si diffonde tra cielo e terra.

“Il compito sublime, principale che Dio mi ha dato è amarvi, avere cura di tutti e questo è per me facile, facile. Il cielo è il mondo della carità perfetta. “La volontà perfetta dell’uomo è sempre nel gradire ciò che Dio chiede senza nulla scrutare e senza nulla  rifiutare.”

“Il libro del nostro amore avrà ancora pagine piene, avrà ancora conforto per tutti, e nella luce che io ti

proietto ci sarà luce anche per gli altri.” “Nella tua attenzione amorosa il mio spirito si posa e ti annuncia la vita.” “Non è terreno facile, mamma, quello su cui tu semini, ma la luce di Dio non ti abbandonerà mai.”

 


Edda CattaniNuovi Angeli: Beatrice Malerba
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Ragazzi di Luce

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I  nostri  Figli "Nuovi Angeli"

 

“RAGAZZI  DI  LUCE”

Sono troppi, sono tanti. Non chiedo ai governi la risposta. Trovo ridicola e meschina l’addebitare al caso, alla meccanizzazione, alla «volontà» di Dio, la dipartita di tante giovani esistenze. La grande verità del Corpo Mistico di Cristo ci apre orizzonti stupendi. Nulla dei nostri Cari va perduto e attraverso le nostre storie umane che si intersecano e si arricchiscono, in Cristo nessuno è solo a patire.

Così penso ad un Dio di Misericordia, circondato da uno stuolo di Anime partite innanzi tempo al nostro sguardo che si definiscono, Nuovi Angeli  che, insieme a noi, come Figli ricreati dall’amore, ci preparano un programma di riconciliazione nel passaggio di questo Millennio.

Non sono angioletti con le alucce, non figure eteree smaterializzate, ma splendide creature nella giovane esaltazione della loro bellezza. Essi ci chiamano, si fanno sentire, ci proteggono e  implorano per l’umanità derelitta il sentiero della pace per quella che sarà la dimensione della nostra vera e reale rinascita.

  Le testimonianze raccolte da Felice Masi:

http://www.ricercapsichica.it/sopravvivenza/ragazzidiluce.htm

 

Vincenzo Maizza: il pittore che sapeva della sua morte

Messaggi dal cielo : le piume di Marco

Le piume di Marco : seconda parte, altri fenomeni

 

 

    Edda CattaniRagazzi di Luce
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    I “Papa Boys”

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    Questa lettera è stata scritta dopo il trapasso di Papa Giovanni Paolo II° . Ora la sento più che mai attuale, in un momento tanto difficile per l’umanità.

     

    DAI “PAPA BOYS” AI “RAGAZZI DI LUCE”

     

     

    Santità,

                              con il cuore colmo di tristezza guardo il tuo volto sofferente nella compostezza del corpo ormai esanime e ti rivedo negli innumerevoli messaggi giunti alle nostre case in questi lunghi anni in cui hai ricoperto il soglio pontificio. Ti ricordo giovane vigoroso, con il desiderio di bruciare le tappe della tua intensa attività e ad usare il tuo corpo per un contatto fisico diretto con la gente. Sei stato un papa sportivo, un elemento che esula dalla storia dei papi e poi l’eroismo, il primo, con l’attentato in cui hai dimostrato con quanta resistenza volevi superare il male e continuare la tua missione. Di quel corpo “hostia cum hostia” hai dato prova con il male incurabile da cui sei uscito vincente e successivamente, ancora, con il morbo sottile che ti ha attanagliato giorno dopo giorno.

    Papa buono, con lo sguardo puntato alle vette delle montagne che scalavi con passo sicuro, papa determinato nella condanna della violenza e della guerra, papa amorevole nella carezza ai più deboli e indifesi: i bimbi e gli ammalati!  Ma qualcosa che ti contraddistingue e che è stato confermato nelle immagini di questi giorni è stata la tua presenza in mezzo ai giovani, che hai definito “Sentinelle del mattino in quest’alba del terzo millennio” da Torvergata al mondo intero. Da allora i tuoi “papa boys” sono giunti per tua espressa richiesta ovunque ed a loro hai chiesto: “Cosa cercate?” per riceverne la risposta più coerente di una fede indissolubile e di una militanza costante, negli ospedali, fra gli anziani, nel volontariato, testimoni della tua stessa certezza e speranza cristiana.

    Questi giovani non ti hanno abbandonato mai, vorrei dire, che sono stati la presenza viva della chiesa ad ogni tua apparizione; hanno dichiarato sempre le promesse che ti avevano fatto all’inizio, in quel bagno di folla con “quel chiasso che Roma non dimenticherà mai!”.

    Papa santo, li hai voluti tu, con le loro stranezze, i loro canti martellanti, le loro grida, il loro abbigliamento colorato e te li sei portati appresso al letto dove consumavi la tua “ultima cena”.

    Si è detto che li hai ascoltati e li hai benedetti fino all’ultimo respiro, con quel segno impercettibile della mano e quell’”AMEN” pronunciato in un sussurro. Ma io, Padre buono, ho voluto interpretare diversamente quegli estremi istanti della tua esistenza e mi sono chiesta come fosse possibile che tu, che avevi ormai perso conoscenza, potessi rispondere alle voci dei giovani presenti in Piazza S.Pietro. Sono propensa a credere che, in quei momenti, una falange di angeli ti abbia raggiunto, giovani altrettanto belli, vivi e coloratissimi, splendenti di luce con la stessa esuberanza, gli stessi canti, la stessa dedizione dei giovani “papa boys”. Sono stati i nostri “Ragazzi di Luce” a venirti incontro perché quale altro messaggero Dio avrebbe voluto per te, per rassicurarti in un momento di grande debolezza, per rallegrarti e confermare la tua fiducia nei giovani, speranza della storia dell’umanità?  E’ in quel momento che tu li hai benedetti, i nostri Figli, che ti venivano incintro e tu, benedicendoli, hai pronunciato il tuo AMEN.

    Non riesco a dare altra spiegazione e sono profondamente grata al Signore per il dono che ti ha fatto ed ha fatto a tutte noi madri della Speranza. Ringrazio Dio per averti avuto, “Giovanni Paolo IL GRANDE”, che hai preso su di te  il peso della Chiesa nella storia degli uomini; in te si compie un grande disegno ed il mistero della tua partecipazione al dolore e alle speranze della gente fino alla fine è un "luogo di speranza" per tutti noi.

    NON ABBIATE PAURA! APRITE LE PORTE A CRISTO! Hai detto all’inizio del tuo pontificato ed infine hai raggiunto l’apice con il TOTUS TUUS! Questa nostra speranza diventa ora certezza nella Resurrezione che tu hai voluto celebrare sulla terra e compiere in cielo nel giorno dedicato alla Misericordia. Ora ti vediamo in mezzo ad una grande cerchia con tutti nostri Figli che ti acclamano e ti conducono verso quella Luce che tu hai desiderato raggiungere per tutta la tua vita terrena.

     

    «Pace in terra agli uomini che sono amati da Dio» Pace e giustizia per i più deboli. Mai più in terra si udrà un “parlare” a Dio così perfetto, né un’invocazione più gran­de di questa che tu hai fatto e continuerai a trasmetterci.

     

    Il tuo messaggio e quello dei nostri angeli  va lontano e ci fa sperare che per l’umanità sia in arrivo il vento della Misericordia di un Dio che ci ama e che ci indica la possibilità di sconfiggere la guerra e di conseguenza l’odio, le divisioni, le contese, e le vendette, come tu hai sempre predicato. Non è un sogno la pace. E’ un traguardo rag­giungibile, appena gli uomini voglia­no riconoscersi fratelli.

     

    I nostri Ragazzi con te sono già in questo cammino. Te li affidiamo Papa buono, li affidiamo a te che hai tanto amato i giovani, di tutte le religioni, di tutte le razze. A te accompagnarli verso gli obiettivi della giusti­zia, della verità, della libertà e dell’amore. Ora siamo più sereni perché agli Angeli si è aggiunto un GRANDE che li ricolmerà del suo paterno affetto e canterà con loro un canto eterno di misericordia e di amore, oltre le nubi, accompagnato dalle corde dorate delle arpe celesti, lassù, in Paradiso.

     

                                                                Edda Cattani mamma di

                                                         Andrea “il tenente”

     

     

     

    Edda CattaniI “Papa Boys”
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