Convegni Seminari: Relazioni

Arrivederci Cattolica 2013!

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Ci rivedremo a Cattolica 2013!

Il nostro affettuoso "grazie" e un abbraccio di Luce!

 Abbiamo aperto con loro "le metafoniste" di FB ed è stato subito tangibile il contatto con il pubblico. La proiezione fatta in cui "LORO" i "RAGAZZI DI LUCE" si presentavano alle madri presenti, a nome di tutti quegli Angeli partiti innanzi tempo… ha strappato il cuore dal petto agli astanti, facendo vivere momenti indimenticabili! L'Ave Maria di Caccini in sottofondo ha reso struggente il richiamo ed è entrata di getto nell'animo per apprezzare ancor più un momento a dir poco "celestiale". 

Questo aveva preparato Tiziana per le Mamme a simbolo della vicinanza di tutti i nostri Ragazzi di Luce:

 

GRAZIE INFINITE !!! IL TEATRO DELLA REGINA AL COMPLETO !!!
Mai vista un'affluenza simile! E' vero che siamo tanti… ma a Cattolica si "spezza il pane" della condivisione fraterna!
 

 

Così la sera della dimostrazione con Luigi Zumpano

Cosa ne dice la Mamma di Vera… un' ospite "speciale"

Nonostante la crisi, quest’anno il convegno del  “Movimento della Speranza” a  Cattolica era più gremito che mai. Ho visto meno persone tristi del solito, più facce sorridenti  di sempre, perché Cattolica alla fin  fine , è si  l’incontro delle persone che soffrono per la perdita dei loro cari ed in particolare dei propri figli, ma forse è l’unico convegno che oltre alla conoscenza riesce a darti , da portare a casa,  tanta speranza.

Anche noi eravamo un bel gruppetto, partiti da Portogruaro e da Trieste, un po’ in macchina ed  altri in treno. Ci siamo ritrovati tutti nello stesso albergo e,  a pranzo   ci siamo raccontati. Dopo le intense giornate ad ascoltare relazioni,  è stato bello partecipare alla serate che in più alberghi alcuni relatori,  con varie capacità medianiche ci hanno intrattenuti. Credo di poter dire che abbiamo condiviso vari momenti  carichi di emozioni.

Come sempre,  tante sono state le testimonianze, in particolare di mamme che hanno raccontato le loro storie e le loro esperienze. Quest’anno c’era una novita’: le mamme  che pregano, che fanno metafonia e che si raccontano su face book,  da tutta Italia. Sono più di 800 e bella ed interessante è stata la testimonianza di alcune di loro.( Ho pensato alla ragnatela che i nostri ragazzi continuano in modo diverso a propagare da lassù).

Anche la scienza è stata ampia protagonista in questo convegno. Medici e psicologi hanno dato la loro testimonianza  su esperienza e ricerca,  riguardante  scoperte e  nuove consapevolezze,  inerenti la medianità e l’oltre. Interessante la relazione di un docente di anestesiologia generale dell’università di Padova , Dott. Enrico Facco,  che ha trattato le esperienze di premorte, dove scienza e coscienza sono spesso al confine fra fisica e metafisica. Altro relatore interessante è stato lo psichiatra Diego De Leo, sempre di Padova ,  fondatore della “De Leo Found” che si occupa di dare sostegno ai genitori che hanno perduto i propri figli in circostanze drammatiche (in particolare i suicidi). Singolare la posizione di questa persona  con la quale collabora anche la moglie.  Nel 2005 hanno perso i due figlioletti in un incidente d’auto…e questa missione è diventata parte integrante della loro esistenza.

Gli studi riguardanti la Sacra Sindone sono stati  oggetto di una relazione alquanto interessante da parte di  Giulio Fanti,  un professore associato di  Misure Meccaniche e  Termiche dell’università di Padova. L’uomo della Sindone riesce ad emozionare e qui veramente la scienza spiega la fede. Molto affascinante è stata la relazione di Barbara Gregori, studiosa  di numeri, segni e cifre.  In sostanza ,  il tutto sta nel saper individuare nella nostra data di nascita i doni, la semina, gli aspetti caratteriali e progettuali. Mentre dalla  data di morte si possono individuare il raccolto nella vita,  della persona che ci ha lasciato ed anche il suo testamento. Possono sembrare fantasie, ma alcune di noi ne  hanno verificato la veridicità. Combinazione? Mah, prendiamola pure con le pinze, però  la relatrice sapeva il fatto suo. Anche Luca Vignali, musicista, concertista, esoterista ci ha riempito di bellissimi suoni con le sue campane tibetane.

 Luisiana Furlanetto ha tenuto una bella relazione su quelli che sono gli aspetti e gli approcci  da tener presente per  una medianità vera e seria, terminando poi  con una visualizzazione in sala, molto apprezzata e  applaudita.  Riccardo di Napoli, esperto di metafonia, ci ha incantati con  le belle voci metafoniche, molto chiare , che ha fatto scorrere nel suo video, arricchito di brani  musicali molto intensi.

Padre Gabriele Gastaldello, laureato in filosofia a Padova e  dottorato di ricerca all’università di Benares, sull’umanesimo induista, ci ha intrattenuto con la sua filosofia  di vita, riempiendoci di speranza.

Anche se la cito per ultima, ho ammirato ed apprezzato molto la Signora  Edda Cattani, presidente del Movimento della Speranza, che nonostante il recente lutto del marito, ha saputo come sempre e forse più di sempre  mostrarsi radiosa e accogliente.  Abbiamo compreso che ha ritrovato nuovo vigore nella certezza della nuova vita che ora vive il suo  coniuge con i figli che l’anno preceduto  e la testimonianza  di serenità che ha dato , ha fatto bene a tutti noi.

Che dire, …per me è stata una esperienza positiva. Credo che lo sia stata anche per i “miei compagni e compagne di viaggio”. Ora ci aspettano altri incontri, altri convegni…e così andiamo avanti, con tanti piccoli obbiettivi, cercando di crescere nell’amore e nella comprensione.

 

Maria Pizzolitto Lui

e tante… tante altre… come le comunità di FB!!!

    …hanno riversato in me, "mamma" come le altre il loro amore solidale mentre ero attorniata dai quadri angelici della nostra amica Romanina…

      Grazie Edda Cattani a nome di tutti per averci dato l'opportunità di viveve un'esperienza meravigliosa

     

    Ma più di tutti "grazie" a lei… per tutti noi… per le battaglie che conduce… a lei grande Mamma di Matteo La Nasa Vittima innocente di "Omicidio stradale" CROCE CASTIGLIA che ha chiuso il Convegno  GRAZIE!!!

     

     

     

    Edda CattaniArrivederci Cattolica 2013!
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    Relazioni Convegni 2012

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    Dalla nostra Cara Amica Adriana Scaficchia presente a Roma al Convegno del CONVIVIO 1012 pubblichiamo la prima relazione di quest'anno.

    Relazione del 24-25-26 Febbraio 2012 del Convivio di Roma .

        Seminario del Convivio di Roma , febbraio  24-25- 26 – 2012.

     

    Relazione di  Giorgio  :

             Il Cerchio Verde  ha partecipato  al convivio romano“Il mondo spirituale e la vita eterna” ha portato le proprie esperienze  e l’informazione sulla trans-comunicazione strumentale metafonica ,  accettato  come sempre con simpatia e affetto.  La partecipazione  e l’affluenza  sono state  molto intense coinvolgendo  persone motivate  a causa di un lutto. Tutto  si è svolto in un’atmosfera di  emozione  e di spiritualità , con grande rispetto per la  radicata fede   in qualcosa di noi  che vive dopo la morte fisica .  

             Adriana , Lino e io , Giorgio marito di Adriana , che ho sostituito provvisoriamente  la cara  amica  Ida   mamma di Monica , ci siamo adoperati molto per aiutare alla buona riuscita del nostro incontro e siamo stati aiutati dall’improvvisata  e fraterna collaborazione di una cara mamma , Giustina  e di una giovane figlia , Mara e poi da un’altra mamma ancora Francesca , che  hanno trascritto i meravigliosi messaggi ottenuti con la metafonia  in tempo reale . Adriana come sempre ha gestito  la pratica e gli ascolti  delle voci , Lino ha seguito principalmente i papà orfani dei loro figli .I meravigliosi messaggi  ascoltati hanno coinvolto  con emozione tutti i presenti .

              Dico meravigliosi messaggi per il loro contenuto altamente spirituale e per i consigli di vita colmi di  speranza che hanno il potere di lenire il pensiero tormentato  dal dolore per chi fisicamente non è più presente .Nelle  mamme , papà, mogli e altre persone  straziate per il dolore , per  la fede riposta in una nuova luce di speranza il volto si rasserena in un’atmosfera fraterna soprattutto  per il contenuto dei messaggi e delle risposte sempre razionali alle domande  poste  che “ hanno soddisfatto” le aspettative dei presenti ritenendole  personali  e  riconoscendo  nei dettagli il proprio congiunto .

              Non dimentico di ringraziare  a nome di Adriana e Lino i genitori della cara Giulia , che hanno voluto onorarci invitandoci a casa loro per una serata serena  e per  il piacere di stare  bene assieme qualche ora .

    Sicuramente il seminario si è concluso nel migliore dei modi con i partecipanti , arricchiti  tutti  di un sentimento spirituale sempre più profondo .Colgo l’occasione per ringraziare Mariano Mandolini : ho avuto il  piacere di conoscere una persona molto  sensibile e dinamica .

            Concludo questa mia ,dicendo : tutto rientra nella naturalità delle cose ,  quando si è sorretti dall’amore ,  e la manifestazione delle voci dell’al di là , decisamente  è da apprezzare  per l’importanza  con cui si rivela  spontanea in natura . Le voci  dei nostri cari estinti sono capaci di aiutarci a superare il delirio della disperazione , con la loro evoluzione stessa .

         Segue  la mia relazione letta in sala congressi …

     

     

     

     

    13- Seminario Romano del Convivio – Il mondo spirituale e la vita eterna .

    Febbraio 24.25.26.   2012.

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             Il terzo millennio porta con sè invenzioni e infinite scoperte , la continua ricerca sempre più approfondita degli uomini di scienza , ha rivelato dimensioni nascoste  di un mondo infinitamente piccolo . Il futuro ci riserva molte piacevoli sorprese e la tecnologia e la grande comunicazione  sempre più appropriate , sanno mettersi al nostro servizio non solo per garantire  un livello di  qualità della vita ,ma  per compenetrare ogni fenomenologia  che si genera spontaneamente in natura . Con queste poche righe iniziali ho voluto premettere  che la scienza ufficiale  con i suoi mezzi e possibilità può risalire alla causa dell’effetto .

             Semplicemente  sto parlando della fenomenologia delle “voci dell’al di là”, un evento di una eccezionalità  sorprendente che non si può sottovalutare : non si tratta solo di forma , ma di contenuto ed è un grosso progetto che si affaccia all’orizzonte di una società  che per quanto incredula vuole credere in questo evento   . L’esperienza e i risultati ottenuti fino ad oggi , hanno consentito di realizzare una casistica di testimonianze non indifferenti .

              Personalmente ho molta fiducia in questo evento e lo posso dire perché credo fermamente nella “metafonia voci dell’al di là “dato che conosco quello che sono e quello che possono dare a chi si dispera per la dipartita di un congiunto . L’obiettivo del Cerchio Verde  è di stimolare  l’osservatore ad avere fiducia nelle “voci “ dette paranormali, e una volta acquisita questa fiducia  senza remore scomparirà ogni dubbio  e  rimarrà il riconoscimento dell’autenticità del fatto , portando conoscenze impensabili che fanno scaturire nell’uomo una determinata convinzione , ipotizzando con ragione  elementi affini alla sopravvivenza .

              Tutti i giorni la cronaca ci informa di tragedie e lutti che  lasciano i famigliari nella disperazione  in una sorta di alterazione psicologica che non trova pace . Non esistono parole , abbracci di conforto  a tanto dolore , però con la pratica metafonica  è possibile ritrovare o per lo meno sentire e colloquiare con il proprio caro scomparso . Nella vita quotidiana con molta difficoltà ci si proietta su concetti trascendentali , spirituali  che ritengo utili  per la volontà determinata  di riuscire negli ascolti “metafonici “ che dimostrano chiaramente l’utilità nel recupero dell’equilibrio psicologico  di chi si dispera e piange  per la morte di un proprio caro .

             Quando c’è viva partecipazione , forte è l’interesse di conversare sulle nozioni di “filosofia spirituale “ e  , malgrado gli esitanti interrogativi  che tutti noi ci poniamo , non possiamo fare a meno di compenetrare la “realtà spirituale”. Ritengo che la filosofia spirituale  sia un complemento necessario  in questa ricerca , in quanto si lega  con la manifestazione  delle voci dell’al di là , rendendo le stesse sempre più credibili  ed accettabili  per quanto  siano discusse .

              Qualche resistenza esterna non manca mai  sulla realtà di questo evento , se ci sono polemiche si fanno per cattiva informazione , in cui viene ignorata la spontaneità di come si manifestano le “ voci” ,e questo  indicizza un criterio sterile che nega la realtà .

     Per noi del  Cerchio Verde , il pensiero corre sull’onda Marconiana  di messaggi sempre più comprensibili in cui spesso si identifica l’interlocutore . Si realizza una dinamica fra l’essenza e  il mondo fisico energetico e l’interiorità dell’uomo . La scienza in atto oggi sta a dimostrare  sempre più l’unità esistente  fra il micro e macro  e ultra cosmo in un quid di energie universali in nuove scoperte che  superano i limiti che sembravano in valicabili .

               L’eco del lavoro di chi si adopera  in questa ricerca sulle voci dell’al di là con la pratica metafonica , raggiunge  centri culturali di capoluoghi nazionali , con estrema serietà e profonda convinzione  , soprattutto per la fondatezza  dei messaggi intelligenti  che ci pervengono,  ed è evidente che essi  attestano questa genuina realtà che testimonia  un evento stupefacente .

              Non abbiamo da insegnare nulla a nessuno , se mai  offriamo la conoscenza  della nostra esperienza  su questa manifestazione naturale  che ancora molte persone ignorano , ma coloro che hanno imparato  ad autogestire la pratica metafonica con l’intento di sentire quel fil di voce del caro estinto , rivivono quel sentimento creduto perduto , ritrovando un po’ di serenità e pace dopo tanto dolore . 

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                I miei omaggi a tutti , con affetto .       Giorgio Penzo      Cerchio Verde . 02-03-2012

     

    Edda CattaniRelazioni Convegni 2012
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    Convegno Padova 2011

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    A.C.S.S.S.

    Convegno  annuale sul tema  “Fede e Scienza”

    Padova – Sabato 3 dicembre 2011

    Relazione di Maria Pizzolitto Mamma di Vera

    Una  calda sala,  gremita di persone,  ha accolto  il ventesimo convegno annuale dell’  associazione, in memoria  del 20° anniversario della  “nascita in Cielo “ di Andrea Cattani,  “Figlio di Luce”,  alla cui memoria si rifà puntualmente  questo incontro.. E sempre il ricordo  di  Andrea si unisce a quella di tutti i “Figli di Luce ” delle mamme  e dei papà presenti.

    E’ stato  un momento molto emozionante,  in cui abbiamo  sentito  tutti i nostri ragazzi ed i nostri cari,  più che mai partecipi di questo nostro incontro, alle soglie del Natale che accompagna la venuta di nostro Signore. 

    L’atmosfera avvolgente, i brani musicali mirati, hanno creato lo stato d’animo perfetto che ha permesso ad ogni relatore di esprimere al meglio quanto aveva da dire.

     Dopo il benvenuto di Padre Bois, l’assistente spirituale che segue il gruppo, la Signora Cattani ha aperto i lavori, augurando ad ognuno di sentirsi partecipi di una grande famiglia , in un momento di condivisione e di crescita interiore.

     

    E’ proprio vero…è questa la sensazione che si crea, quando tante persone, fresche di dolore, o comunque  abbattute nell’animo,  possono trovare in coloro che relazionano e che testimoniano , pillole di speranza  che generano nuova forza .

    Relatori di spicco si sono succeduti durante l’arco della giornata, senza che l’interesse venisse mai meno, poiché eravamo tutti li, assetati di  sapere,  di aggiungere nuove conoscenze per le nostre anime, per il nostro cammino….

    MIRIAM MAGLIONE  Il cerchio della vita e i Bambini dell’arcobaleno.

     

    MARIA PIZZOLITTO LUI

    Ad un passo da te… in attesa dell’incontro.

      MARIA PIZZOLITTO LUI Ad un passo da te… in attesa dell’incontro. 

    PAOLA GIOVETTI N.D.E. Esperienze di pre-morte

     

     

    RICCARDO DI NAPOLI

    Cosa accade dopo il trapasso? Voci dalla Dimensione di Luce ce lo raccontano

     

     

     NICO VELADIANO L’evoluzione dell’Uomo secondo l’insegnamento etico-filosofico del CF77

      

     

     

     

      LUIGI ZUMPANO La forza dell’amore nel contatto con il mondo spirituale  

    L’atmosfera natalizia, il momento conviviale che ha permesso uno scambio fra i partecipanti, l’organizzazione eccellente che si avvale di uno staff di persone disponibili e amabili, hanno dato il tocco finale per la buona riuscita del  convegno.

         P.GABRIELE GASTALDELLO Metodi meditativi per avvicinarci ai nostri Cari dell’Oltre.     

     

    C’è bisogno di incontri come questi… Viviamo un momento tenebroso, che ci auguriamo sia di passaggio  e di insegnamento. Vogliamo vedere la Luce in fondo al tunnel. Questo mondo ne ha tanto bisogno…

     

     

      Ringraziamo il Sig. Fassina Luciano e Signora, la sig. Chiara Argenti e Consorte Brunetto, la sorella, la Sig. Elisabetta Doria, la Sig. Nicoletta Zaggia, Bernardetta Dorighet e tutti coloro che si sono prodigati in qualche modo per la buona riuscita di questo convegno.  

     

     

    Edda CattaniConvegno Padova 2011
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    Arrivederci, Cattolica!

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    Ci siamo salutati così!

    "Un grande abbraccio, amici cari e arrivederci a Cattolica 2012!"

    Edda Cattani e Paola Giovetti

     Riceviamo dalla Mamma di Vera

    “CONVEGNO DI CATTOLICA”  Settembre 2011

    Rieccomi a casa, …dopo aver partecipato, per la quarta volta al convegno di Cattolica, appena svoltosi. Dopo aver assaporato e condiviso momenti belli, con  una platea di persone sofferenti  per la perdita terrena dei propri cari (specialmente genitori),  ma anche semplicemente con  persone interessate ad accogliere e raccogliere elementi  che porteranno sicuramente ad una costruttiva e rinnovata evoluzione spirituale. E’ questo che si riceve a Cattolica, oltre a sentirsi a casa propria. E’ qui che ho incominciato anch’io, a percorre il mio cammino evolutivo, dopo la dipartita della mia ragazza,…della mia Vera, sette anni fa.

    Ricordo la prima volta,.. ero smarrita, incredula, ma felice. Felice e piena di speranza, perché   sentivo che una nuova strada mi si apriva dinanzi. E’ stato  un primo approccio con quel mondo che non avrei più abbandonato e che mi ha aperto la porta verso la ricerca e la spiritualità.

     Quella ricerca mi ha dato tanto e sento  che  non si  fermerà  mai. Per me è  diventata un bisogno primario, che mi permette comunque di dare un nuovo senso alla vita che sto vivendo qui ed ora, ma mi  da soprattutto la certezza che e’ un nuovo cammino, verso un’ unica meta,  che sto facendo insieme a mia figlia ed a tutti i miei cari,  che già  vivono in un  altro piano di esistenza.

    Mi ha anche  permesso una cosciente elaborazione del lutto, mi ha cambiata interiormente e mi ha consentito di crescere,  andando oltre il dolore. Intendiamoci, non e’ che non si soffre più.  Ma e’ un soffrire diverso, fatto si… di tanti momenti nostalgici, di ricordi  belli che straziano , ma soprattutto di nuove consapevolezze e nuove certezze,  che niente e nessuno mi potrà  togliere.  Mi dico sempre: e’ solo questione di tempo. E la pazienza  e la perseveranza sono doverose,…riabbracceremo i nostri cari!

    E’ questo che mi sento di dire  in particolare alle mamme ed ai papà, “freschi di dolore”. Ed ogni anno, a Cattolica ce ne sono di nuovi. Il loro percorso devono comunque  farlo. Ma sappiano, questi genitori, che in questo convegno si incontrano i relatori e le testimonianze , che danno questa opportunità di cambiamento e di crescita, nonché  il lenimento della  sofferenza,  unitamente ad  un nuovo risveglio interiore…

    Anche in questa occasione, quindi,  non sono mancati relatori , ricercatori  e studiosi di alto profilo, sotto l’aspetto scientifico,  teologico, ma anche  sperimentatori  delle esperienze di confine. Non voglio esprimermi con preferenze, anche perché  ognuno di noi ha senz’altro ricevuto ciò di cui aveva bisogno. Non c’e’ stato intervento che non abbia suscitato vivo interesse  e non sia stato di grande  contenuto , alimentando  nuove conoscenze, che tanto bene fanno a chi ha  sete di sapere…  e  tanta  voglia di farcela! Poiché  è questo che vogliono i nostri figli ed  i nostri cari!

    Quindi, lo dico a tutti, coraggio! Ma prima di tutto lo dico a me stessa! I momenti bui li avremo sempre, ma questa e’ la strada. Ed  insieme,  in questi incontri, si trovano gli strumenti per meglio percorrerla.

    E’  vero, …siamo  in molti a piangere i nostri figli. Ma vediamola dalla parte meno dura: questo dolore ci ha permesso quella ricerca che probabilmente non avremmo fatto. Non solo la fede, ma anche la scienza e la fisica ce lo confermano sempre di più, … e cioè  che  l’eternità sarà  un giorno senza fine.

     Lo sentiamo,…  che in fondo al tunnel,  troveremo la luce! Ma  se a volte basta la fede, sappiate che qualcuno ha detto: “ La fede e’ la possibilità  dell’impossibile”. Crediamoci!

    Maria Pizzolitto Lui

    Le foto di Lene Farinato

    Carissima Signora Edda, ho partecipato al XXV Convegno di Cattolica per la prima volta. La mia Marianna è trapassata ad agosto 2010. Aveva 18 anni. Ci tenevo a dirLe che la Sua figura è stata davvero carismatica nel condurre il Convegno, la Sua dolcezza e la Sua forza mi hanno colpito, l'Amore e la Pace che Lei emana sono grandi. Lei è un GRANDE ESEMPIO non solo per noi mamme orfane dei figli bensì per tutte le persone. Mi avrebbe fatto piacere conoscerLa di persona, ma al termine del Convegno Lei era ancora sul palco, circondata da tante amiche, ed io ero in partenza. Ho avuto modo, però, di salutare la Signora Paola Giovetti, altra grande sorpresa di questo convegno. Ho acquistato alcuni suoi libri, così come mio marito e mia madre. Mi ha profondamente colpito la capacità di quella donna a vibrare fortemente all'unisono con le emozioni dei cuori di genitori "amputati" come noi. Ho avuto così l'opportunità di donarle una copia del libro che abbiamo realizzato con alcuni scritti, poesie e dipinti di Marianna il cui ricavato è stato interamente devoluto a Medici senza Frontiere. Mi farebbe piacere inviarne una copia-dono anche a Lei, se mi dice gentilmente dove posso recapitarglielo, anche presso un'Associazione o un Ufficio Postale a Lei più comodo. Le invio i miei più cordiali saluti, M.Letizia Tomassoni

    e tante… tante altre… sono la comunità di FB!!!

       

       
      Elena Mora Un abbraccio grande cara Edda…così come è grande il nostro amore di "mamma"….nemmeno il cuore lo può contenere…E' stata un'esperienza stupenda dove si è toccato il dolore con mano, ma ho sentito anche profumo di speranza, speranza che nella solidarietà è diventata ancora più forte…un giorno li ritroveremo e sarà allora per noi una festa sublime…GRAZIE ♥ e naturalmente porto con me nella pagina delle stelle…con affetto.

       
      Gianna Marino Oh Edda … cosa aggiungere? L'emozione è ancora troppo forte, i nostri Angeli voluto portare a Cattolica ancora una volta per noi un pezzo di Paradiso. Grazie ancora per quanto fai con grande dolcezza e impareggiabile competenza ♥

       
      Alessandra Bertone l'Amore era "palpabile", grazie all'Energia che tutto muove! Grazie alla sensibilita' di chi ci ha dedicato questi versi!!!
       
       
      Ornella Gemini Edda Grazie…..la tua dolcezza e il tuo Amore sono percepibili olte il contatto….i tuoi interventi puntuali e amorevoli arricchiscono ogni attimo impregnato dalla tua presenza!! Grazie per questi momenti che nella loro unicità…ci fanno sentire meno estranei e meno isolati in questo affollatissimo pianeta per noi ….deserto!! Grazie

       

      Edda CattaniArrivederci, Cattolica!
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      La speranza necessaria

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      Oggi viviamo in un mondo angosciante e pieno di lacerazioni di ogni genere e l’uomo è infelice, anche quando dimostra di non esserlo, perché‚ è alla ricerca di qualcosa che gli sembra di non poter raggiungere e di cui non ha esatta cognizione.
      Nella realtà odierna manca il tempo per pensare, mentre si rinnovano le conquiste, sempre maggiori, di quel benessere materiale che senz’altro è da perseguire, ma che lascia, comunque, un’amara soddisfazione.

      L’uomo è malato e non sa la causa del suo male.
      La causa è posta nel suo desiderio di vita e di felicità:
      entrambi uniti strettamente ad una catena che avvince e da
      cui si è soggiogati.

       

      La-speranza-necessaria

       VIDEOCLIP

      Non di meno una nuova scienza e una nuova fede si affacciano, in prossimità del terzo millennio, portando sempre maggiori certezze e, sulla base di prove inconfutabili, forniscono risposte agli interrogativi di sempre. "Chi sono? Dove vado? Perché‚ esisto?"


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      Un convegno con la neve

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      Il Convegno A.C.S.S.S. del 18 dicembre

       

      Chi l'avrebbe detto che il giorno dedicato al nostro incontro annuale sarebbe stato accompagnato da una bianca coltre di neve gelida? Forse siamo stati un po' imprudenti a portare così avanti la data del nostro Seminario decembrino, ma, non avendo trovato disponibilità della sala in una data più appropriata e con l'obiettivo di preparare il cuore al Natale ormai prossimo, abbiamo proceduto… ed eccomi qua alla presentazione con il nostro ineffabile P.Bois, sempre sereno e pronto a rispondere alle nostre iniziative. Tutto bene, dunque?

      apertura

       

      Non direi proprio… da 150 preiscrizioni ci siamo trovati con poco più di 50 presenti… tutti coraggiosi direi quasi "impavidi" dal momento che le strade gelate obbligavano ad un'andatura alquanto prudente e i treni (in buona parte) non circolavano. Ciò che viaggiava indisturbato era lo squillare dei cellulari che annunciavano l'inconveniente e quindi la defezione dalla presenza.

      Ma come tutte le cose belle volute dal Signore, vorrei dire che in quell'atmosfera ovattata tutto ha funzionato perfettamente: l'impegno e l'ascolto dei presenti è stato tale che non ci si poteva attendere di meglio e si è avuto chi si è compiaciuto per essersi trovato a proprio agio senza che ci fosse confusione o accaparramento di posti.

      Abbiamo dunque iniziato con la proiezione di due video, uno approntato dalle Mamme degli Angeli di Facebook con le foto dei loro Ragazzi e l'altra con la manifestazione dei parenti delle vittime della strada… una cosa molto commovente e coinvolgente! E' poi stata la volta di Emanuela che riceve messaggi dal suo Angelo Custode: una prova che non lascia spazio all'incredulità. Manuela è una ragazza sensibile e semplice e tratteggia in frazioni di secondo immagini meravigliose e dettagliate, accompagnate da splendide locuzioni .

       

       L'amica di sempre Giuly Vial ha portato il suo incoraggiamento e la presa di cioscienza che i nostri "bambini non nati" vivono per sempre nel seno di Dio. La Mamma di AURA, angelo di Luce ha rasserenato tanti turbamenti interiori donando la sua certezza che nulla viene distrutto dall'uomo ma che Dio custodisce gelosamente tutte le Sue creature.

      Miriam Maglione, da impareggiabile Maestra ha portato la sua esperienza del "come i bambini vedono oltre". Le sue proiezioni sono sempre un dono artistico e competente che ella fa all'uditorio.

      L'arrivo di Paola Giovetti e la sua relazione sui Bambini Indaco e Cristallo ha completato la mattinata in una gioiosa partecipazione e condivisione di angioletti celesti e terreni, sempre accanto a noi. L'amica Paola ha ricevuto numerosi consensi e molte sono state le persone che si sono rivolte a lei con domande appropriate.

       

       

      Il pranzo allestito nella taverna del  Centro ha permesso un attimo di rilassamento e di doverosa pausa. In quel giardino splendido che è "Il Prato Della Valle" la piazza più grande d'Europa, coperta di candida neve si godeva di un'armonia e benessere salutare per l'animo, mentre qualche gruppetto si appartava per ricevere dalle Mamme  confortanti messaggi di Luce. Nel frattempo un sole radioso si è affacciato a dare tregua al timore di un peggioramento delle temperature e tutti siamo rientrati per ascoltare Padre Gabriele Gastaldello che sa trovare le giuste parole per parlare di umanità graziata dalla gratuità divina. La semplicità, il sorriso, l'eloquenza di questo apostolo che ha conosciuto Madre Teresa di Calcutta, donano all'animo una pace e una serenità difficilmente riscontrabile nell'esposizione di altri sacerdoti, perciò ci ripromettiamo di incontrarlo ancora una volta in uno dei prossimi appuntamenti.

       

       

      Dopo questo intervento avremmo dovuto avere Luisiana Furlanetto, attesa con tanto piacere da tutti gli amici, ma purtroppo il suo treno non è partito da Trieste, perciò ci siamo trovati, anche per lei a pensare ad un'altra occasione. Ha preso perciò la parola Flavia Melina, mamma di Davide ed esponente per la zona del Piovese delle "Vittime" della strada, la quale, molto commossa, ci ha esposto la sua esperienza accompagnata da una bella proiezione.

       

       

      A questo punto non poteva mancare la nostra amica del Cerchio Verde di Mestre, Adriana Scaficchia, che ci ha accompagnato fin dalle nostre prime comparse congressuali, la quale ha proiettato un lungo, ricchissimo filmato con le esperienze del suo gruppo di ascolto. Grande è stato l'interesse dei presenti e la partecipazione.

       

       

      Come programmato, nella Cappella privata dei Padri Gesuiti i nostri due Sacerdoti presenti, Padre Bruno, che ringraziamo tuttora e P.Gabriele, hanno concelebrato la cerimonia eucaristica, accompagnata dal coinvolgimento di tutti coloro che hanno voluto concludere la giornata in memoria dei Loro Cari.

       

       

      Un GRAZIE riconoscente ad Elisabetta, Lorella, Chiara e Brunetto, Coniugi Fassina ed altri, non ultima la nostra cara Laura che è venuta a salutarci, ormai in ottima salute!!!    AUGURI A TUTTI

       

       

       

      Edda CattaniUn convegno con la neve
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      Relazione di Maria Pizzolitto

       

      Incontro ad Osoppo il 22 novembre 2010

       

      Finalmente ci siamo riuscite!

      La tanto attesa e desiderata giornata di incontro, per alcuni di noi,  c’è stata il 22 novembre scorso, (quasi ad un anno di distanza dalla precedente, esattamente il 3 dicembre del 2009).

      Abbiamo faticato un po’  a metterci d’accordo, ma devo dire che la giornata e’ stata proprio azzeccata. Una di quelle giornate senza sole, dopo tanta pioggia e quindi  ideale per essere vissuta nel tepore di una stanza da lavoro (quella di Armanda ad Osoppo),  che spesso e’ stata definita in altri incontri, dallo stesso Papa Giovanni (spirito guida di Armanda), “ il nostro nido d’amore”.l

      E cosi’ è stato. Ci siamo veramente  sentiti avvolti e permeati da questo amore,  da questa atmosfera magica, man mano che la giornata trascorreva.

      Dopo i convenevoli,   Armanda ci ha guidate con un paio di meditazioni, con sottofondo musicale,  che hanno dato leggerezza ai nostri corpi , permettendo alle nostre anime di librare verso dimensioni ideali per visualizzazioni ed incontri con i ns. cari, in altre dimensioni.

      Alcuni di noi ci sono riusciti alla grande; anch’io finalmente ho fatto qualche piccolo passo in avanti! Poi, come sempre, abbiamo condiviso la nostra esperienza.

      Il momento conviviale ci ha riservato delle sorprese culinarie sopraffine: le polpette di zucchine ed il frico di Armanda, la torta salata e le specialità caserecce di  sottaceti, nonche’ il buon vino di Daniela.

      Ma il momento culminante e’ stato l’ “incontro” con i nostri cari. Dopo il saluto sempre affettuoso con Papa Giovanni, uno alla volta sono “arrivati” i nostri ragazzi. Avevano molta fretta di “entrare”, tanto che qualcuno si e’ fatto avanti a “ sgomitate” (espressione simpatica che ci ha fatto sorridere), mentre qualcuno si e’ comportato da “cavaliere”, lasciando il posto ad un’altra entita’.(  “cavaliere ero,… cavaliere sono”, e’ stata la sua espressione).

      Devo dire che e’ stato un momento di intensa commozione, le lacrime sono sgorgate a tutti noi. Non ci si abitua mai, a questo meraviglioso dono che Dio, continua a concederci, tramite la nostra Armanda.

      Abbiamo ricevuto messaggi molto belli e significativi, direi proprio “appropriati” per il momento , che ognuno di noi sta vivendo. Non sono mancati, lodi, consigli, piccoli rimproveri.  Ma come sempre,  nelle loro parole, abbiamo colto l’ amore, tutto l’amore con il quale stanno seguendo  e accompagnando la nostra vita, il nostro cammino.

      Li abbiamo riconosciuti i nostri cari,… ci e’ mancata solo la loro visione!

      Nel momento del saluto di commiato, papa Giovanni, su richiesta di tutte quelle anime presenti, che non avevano potuto “parlare”, ha chiesto che riunissimo, una sopra l’altra le nostre mani, per stringere un patto di alleanza.

      Ci hanno chiesto di lavorare per migliorare noi stessi, praticando la strada del perdono, della misericordia e  crescendo nell’amore.  E’stato bello che ce l’abbiamo chiesto “loro”, tutti insieme!

      Abbiamo un bell’impegno! A quando la verifica? Presto speriamo,… al prossimo incontro!

      Edda Cattani
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      Il tempo della memoria:occasione di vita

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      Il tempo della memoria come occasione di vita

      (Relazione di Edda Cattani)  – Cattolica 2010

       

      Non ho mai dimenticato quel benevolo abbraccio, la mano sulla spalla di un gentile amico, nel momento in cui lasciavo la chiesa dopo le esequie di Andrea: “… vedrai poi che il tempo… diventerà memoria…”

       

      Il tempo? La memoria? Se vogliamo considerare la vita nel suo divenire e come essa si svolge ci si rende conto che il tempo la rappresenta nel suo aspetto più sostanziale. Infatti, la nostra quotidianità non è il passare da un minuto ad un altro, un poco alla volta, ma è il passato che condiziona il nostro presente e intacca il nostro futuro.

       

      In questi quindici anni di momenti lievi, pesanti e dolci, nulla è servito a far diventare memoria quello che è stato ed è, il mio eterno presente. Andrea se n’è andato e con lui la vita si è trasformata in attesa, perché poi tutto è stato accettabile; non mi sono più stupita degli accadimenti inaspettati, delle brusche svolte, delle stranezze quotidiane, dell’incombente senilità. Ho atteso tutto e nulla mi è mancato, o meglio non mi è stato risparmiato nulla. La durata del passato è stato l'incessante persistere del passato nel presente che, condizionando l’avvenire, si accresce anziché diminuire. E poiché ingrandisce continuamente, il passato si conserva indefinitamente.

      Certo noi pensiamo solo con una piccola parte del nostro passato, magari riferendoci ad un momento di forte gioia (nascita di Andrea) o di dolore indefinibile (la sua dipartita); ma desideriamo, vogliamo, agiamo con tutto il nostro passato, comprese le nostre tendenze congenite. Il nostro passato ci si rivela, dunque, nella sua interezza, con la pressione che esercita su di noi e sotto forma di tendenza, benché solo una piccola parte di esso si converta in rappresentazione chiara e distinta.

      Esso ci segue, tutt'intero, in ogni momento: ciò che abbiamo sentito, pensato, voluto sin dalla prima infanzia è là, chino sul presente che esso sta per assorbire in sé, incalzante alla porta della coscienza, che vorrebbe lasciarlo fuori. La funzione del meccanismo cerebrale è appunto quella di ricacciare la massima parte del passato nell'incosciente per introdurre nella coscienza solo ciò che può illuminare la situazione attuale, agevolare l'azione che si prepara, compiere un lavoro utile.

       Ma il passato è integro, pronto a balzare in avanti per assorbirci e condizionare la nostra coscienza. Siamo noi a voler rimuovere le cose che vorremmo non ci appartenessero e ricacciarle nell'incosciente quando non ci servano per illuminare il nostro presente o agevolare l'azione che stiamo preparando.

      Ogni nostro stato di coscienza, considerato come un momento di una storia in via di svolgimento, è semplice e particolare, ma non può essere già stato percepito, perché è il concentrato di tutto ciò che è stato più quello che il presente vi aggiunge.

      Dice Bergson “Sicché è vero che ciò che facciamo dipende da ciò che siamo; ma bisogna aggiungere che siamo, in certo modo, quali ci facciamo e che ci creiamo continuamente da noi stessi.”

      Talvolta qualche ricordo non necessario riesce a passar di contrabbando per la porta socchiusa; e questi messaggeri dell'incosciente ci avvertono del carico che trasciniamo dietro a noi senza averne consapevolezza. Ma, se anche non ne avessimo chiara coscienza, sentiremmo vagamente che il passato è sempre presente in noi. Che cosa siamo, infatti, che cos'è il nostro carattere se non la sintesi della storia da noi vissuta sin dalla nascita, prima anzi di essa, giacché portiamo con noi disposizioni prenatali?

      La memoria poi non è, come comunemente s’intende, raccogliere ricordi in un cassetto o scrivere in un diario eventi particolari. Non c'è registro, non c'è cassetto, non è perciò una "facoltà" da usare o meno, perché le cose del passato si accumulano senza un attimo di sosta. E’ proprio il passato che sa conservare se stesso, automaticamente. Tutti gli accadimenti in cui siamo stati coinvolti ci inseguono e influenzano la nostra vita; dall’infanzia abbiamo conservato tutto quello che abbiamo sentito, pensato, voluto…  

      La memoria è quindi uno “strumento”, comunque una grande conservatrice e ripesca in quelli che definiamo “cassetti” gli oggetti più preziosi: le grandi gioie e i grandi dolori. Sono soprattutto questi ultimi che riaffiorano in tutta la loro crudezza; sono sfrondati dei particolari insignificanti, dei corollari comuni, ma densi di note individuali… sono quelli destinati a non finire mai e costituiscono la storia di ciascuno di noi.

       

       

      L’uomo nasce come essere sociale e tutti i mezzi  di comunicazione di massa lo portano a interagire e a dare di sé la parte più congrua alla situazione da affrontare; ma viene il tempo in cui si è fatto il pieno e quello che si ha, nel bene e nel male, basta per meditare in tutto il tempo che resta da percorrere. Una vita è veramente un soffio quando la si guarda vicino alla linea d’arrivo e la memoria del vissuto è un piccolo lasso di tempo.   ( v. la mia condizione attuale)

      La nostra personalità, pertanto, germoglia, cresce, matura continuamente. Ciascuno dei suoi momenti è qualcosa di nuovo che si aggiunge a ciò che c'era prima. Anzi, non è solo qualcosa di nuovo: è qualcosa d'imprevedibile. Senza dubbio il mio stato psichico attuale si spiega con ciò che già c'era in me e agiva su di me: analizzandolo, non troverò in esso altri elementi. Ma nemmeno un'intelligenza sovrumana avrebbe potuto prevedere la forma semplice e indivisibile, che dà a tali elementi, affatto astratti, la loro organizzazione concreta: giacché prevedere significa proiettare nel futuro ciò che si è percepito in passato oppure raccogliere in un composto nuovo diversamente ordinato, elementi già noti. Ma ciò che non è mai stato percepito e che è, insieme, semplice, è necessariamente imprevedibile. Tale è, precisamente, ogni nostro stato di coscienza, considerato come un momento di una storia in via di svolgimento: è semplice, e non può essere già stato percepito, giacché concentra nella sua unità indivisibile tutto ciò che è già stato percepito più di quello che il presente vi aggiunge. E’ un momento originale di una storia non meno originale.

      Sicché è vero che ciò che facciamo dipende da ciò che siamo; ma bisogna aggiungere che siamo, in certo modo, quali ci facciamo e che ci creiamo continuamente da noi stessi.

       La memoria ingigantisce dunque e, con l’età, si perde la capacità di contenerla; perciò si cerca di sintetizzare sempre di più, ritrovandoci con l’essenziale… è il racconto di una vita.

       

      Ho abbandonato nel mio cammino, lungo e faticoso, tutte le cose che contavano meno e ho lasciato brandelli di cuore in ogni dove, chiedendo a Dio di conservarmi a lungo la capacità di immagazzinare, scremare e comprendere gli altri. Poi mi sono guardata intorno ed ho visto che chi mi aveva sorretta in tutto questo tempo e aveva avuto una parte determinante nella mia formazione e nell’accettazione del dolore si era perso per strada, la nostra comune strada, e non aveva più la memoria delle cose.

      Come un bambino, il compagno della mia vita si era eclissato e non dava più risposte coerenti, non era più in grado di raggiungermi e condividere i miei pensieri… si può morire in tanti modi! La mia vita è ora fatta di silenzi… e di contatti …

       

      Penso ai tanti miei progetti, ai traguardi raggiunti, alle imprese svolte e tutto è in quel cassetto di cui rimarrà solo polvere, piccole cose per la vita degli altri, pillole di saggezza. Mi rimane il contatto, con una dimensione che prima o poi raggiungerò dove mi stanno aspettando tante persone care, primi fra tutti i miei figli che non hanno mai mancato di incoraggiarmi.

       

      Perciò a chi sta arrivando in questo percorso di fede e di conoscenza dico con tutto il cuore di avere quella speranza che è necessaria non solo per sopravvivere, ma per vivere bene. Apparentemente veniamo abbandonati, un poco alla volta e anche di noi non resterà memoria, ma qualcosa di eterno esiste da sempre e per sempre e a riesumarlo sarà solo Dio.

       

      Il tempo è un dono che la vita ci fa. Lo è anche quando sembra non esserlo, quando stanchi affrontiamo il domani. Ed ogni anno che passa, ogni compleanno, è una tappa importante, un traguardo, una sorte di resa dei conti. Più gli anni passano e più i conti sballano anche se non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo.


      Io non vi auguro un compleanno dove tirare le somme, ma un giorno speciale dove scrivere un nuovo sogno, senza badare ai conti, incosciente ma consapevole che tutto può accadere. E che la tua vita possa essere sempre intensa ed emozionante come un brivido che toglie il respiro per farci respirare più forte.

       

      In questa condizione potremo avvicinarci a questi convegni, qui a Cattolica con maggiore serenità e, siatene certi, saremo cresciuti. L’atteggiamento di chi spera è autenticità che richiama un dono ineffabile divino: quello della “provvidenza” che diviene carisma, luce e conforto.

       

       

      La speranza e la comunicazione.

      Sperare vuol dire attendere il tempo nel momento che , opportunamente, arriverà per ciascuno di noi. Sarà un segno di modeste dimensioni, che altri non noteranno, ma che per noi sarà denso di quel contenuto noto a noi soli e che ci abbaglierà come Paolo sulla strada di Damasco. Prepariamoci a questo evento, e torneremo da Cattolica non come gente che soffre di una malattia inguaribile, ma con lo spirito che si ritrova nella “Salvifici doloris” di Giovanni Paolo II° del 1984.

       

      Siamo arrivati per volere essere riscattati dal nostro tempo impiegato a piangere, ma vogliamo ritornare con la spiritualità di chi non vuole vivere per sempre un  dolore alienante, nella prospettiva della salvezza e della risurrezione.

       

      Ci incontriamo qui a Cattolica, con gli amici di tanti anni e nuovi arrivati. Io non so se manterrò l’organizzazione  e  se ci sarò ancora negli anni a venire,… il mio tempo sembra molto limitato ma debbo veramente ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato ad avere la certezza che il mio tempo era ben speso per migliorarmi e migliorare nella via di una nuova redenzione.

       

       

         

       

       

       

       

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      L’amore è pellegrino

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      Santuari

      VIDEO CLIP

       

      Cattolica 2010

       

      L’AMORE  E’  PELLEGRINO:  un invito per Cattolica

       

      “L’amore è pellegrino”: un titolo stimolante per una relazione  che ho tenuto e offerto a tutti gli amici del Movimento della Speranza, riuniti a Cattolica, nel bel mezzo dell’Anno Santo 2000. Chi ha avuto la ventura di leggere il programma e l’invito di quest’anno, presente in questo sito, avrà capito che il ritrovarsi a settembre ha un po’ lo spirito del pellegrinaggio.

       

      Sento viva l’esigenza di parlare a tutti voi, in questi giorni di chiusura dei nostri incontri di associazione. So già che molti hanno in previsione di far visita ad un santuario durante l’estate. Io stessa ho sentito parlare di tanti gruppi di giovani che, con lo zaino sulle spalle e il sacco a pelo avvolto, si recheranno al tradizionale incontro a Santiago di Compostela.

       

      Come ricordo l’anno Santo e le file dei ragazzi che si recarono all’incontro con il Papa, percorrendo la  Via Romea, quella  che, un tempo, veniva definita, come tante altre, la “strada dei romei” (i pellegrini che raggiungevano la città santa).

       

      Mentre stiamo ultimando la spedizione dei programmi, mi sono sentita un po’ “romea” anch’io ed ho pensato che fossero, come me, pellegrine d’amore, tutte le madri che vanno alla ricerca di un segno del loro Figlio perduto. Ho approntato per questo il file-video sui Santuari per far vedere come ognuno abbia un proprio Santuario ove recarsi, come il mio è quello che vedrete nelle ultime DIA di questo inserto.

       

       

       

       

       

       

       

           Ma ritorniamo alle nostre considerazioni: il pellegrinaggio è uno dei grandi segni giubilari, teso a sottolineare il fatto che ‘l’uomo appare nella sua storia secola­re come homo viator, un viandante assetato di nuovi orizzonti, affamato di pace e di giustizia, indagatore di verità, desideroso di amore, aperto all’assoluto e all’infinito’ (così recita la nota n.24 del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, a proposito del pellegrinaggio del Grande Giubileo del 2000).

       

      Perché mai, allora, tutti noi, anche quest’anno, non sentirci  “pellegrini”?  Come le storie di grande suggestione, vissute e poi raccontate con freschezza e vivacità dai giovani che si ritrovarono a Roma nella spianata di Tor Vergata, possono diventare espressione di au­tentico amore a Dio e ai fratelli, così, anche noi abbiamo  bisogno di raccontare, di parlarci di meravigliosi eventi, di ringraziare Dio che, ancora una volta, ha voluto farci un dono straordinario che risponde al mio “timido invito”, a compiere quell’atto di amore, generatore d’amore che è il nostro pellegrinaggio a Cattolica.

       

      Cattolica dunque un santuario? Cattolica luogo delle apparizioni? Ebbene sì e mi si perdoni la presunzione di volere dichiarare che a Cattolica si incontrano le immagini più sconvolgenti della sofferenza, dichiarata e non, della riconoscenza a Dio per averci soccorso, della fratellanza nel conforto dei bisognosi, dei derelitti del cuore e dello spirito, degli afflitti dimenticati e lasciati a crogiolarsi in un dolore che solo chi ha potuto provarlo può vi si può riconoscere.

       

      Cattolica dunque, voluta da chi ci è passato e ha ritrovato un motivo per rigenerarsi, per rinnovare la Fede in Dio, per praticare la virtù della Speranza che, come dice il Manzoni “conforta e consola”.

       

      «Voglio cercare l’amato del mio cuore!» Con queste e simi­li parole, la sposa del Cantico dei Cantici (3,2) esprime tutta l’ansia dell’anima in cerca di Dio. Così, almeno, le intendono alcuni antichi e moderni commentatori della Bibbia.

       

      Chi ama desidera sopra ogni cosa stare con la persona amata, e quando ne è lontano si mette sulle sue tracce, cerca tutto ciò che la ricorda. Così è di ogni persona di fede nei con­fronti di Dio, come aveva ben compreso Sant’Agostino, se è arrivato a scrivere: «Tu ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te».

       

       

            

       

       

        Ricordo con velata malinconia, i momenti felici del parto… quegli attimi indimenticabili nei quali un medico o un’infermiera, dopo i momenti del dolore, levò in alto la mia creatura tenendola per i piedini dicendomi: “Ecco, questo è suo figlio! E’ bello e sano!” In quel momento guardai  con stupore e meraviglia l’opera sublime della creazione divina nella mia carne e, umilmente, ringraziai Dio per avermi resa partecipe di un disegno tanto importante. A chi mi chiedeva, anche dopo vari anni,  quale fosse stato il momento più bello della mia vita, indicavo quello, in assoluto.

       

      Nei giorni scorsi il giardiniere ha tagliato la pianta, ormai grande albero, che il mio Andrea, piccolo fanciullo, aveva messo a dimora e visto crescere. Qualche mese fa un fulmine l’aveva colpita, bruciandone gran parte e destinandola all’abbattimento. Ho pensato che anche questa ultima immagine se ne andava con il tempo felice del mio ragazzo.

       

      Nel corso turbinoso degli eventi accade, può accadere, infatti di essere colpiti da un fulmine a ciel sereno e di ritrovarsi all’improvviso, senza quell’essere tanto amato e ricevuto in comunione con Dio e di avere poi, forse, travolti dagli eventi, rinnegato Dio stesso, accusandolo di non averci protetti. Eppure niente, lo dicono anche le leggi della fisica, nulla può andare perduto. Qualcosa doveva riportarmi a quel Dio a cui ho indirizzato i miei “perché” rimasti senza risposta; il solo che poteva soccorrermi  nella vicenda tragica della mia storia personale.

       

      Nel corso dei secoli, l’inquieta ricerca di Dio si è tradotta tante volte nell’andare là dove, in qualche modo, Dio appari­va meglio percepibile: vale a dire, la ricerca è diventata pelle­grinaggio a un santuario. Qui, un’apparizione, un’antica tra­dizione, una reliquia, insomma qualche segno di Gesù, o di sua Madre, o dei santi suoi amici, può parlare al cuore. E al­lora, come per chi sale sui monti alla ricerca dell’aria più fine, nel santuario per un poco si placa il segreto bisogno dell’ani­ma, che può respirare liberamente e ristorarsi, prima di ri­prendere il cammino della vita.  

       

       

       

      Cattolica rappresenta  tutto questo. Arriveremo da tante parti d’Italia perché ci è stato detto che avremmo trovato conforto.  Si arriva così, a Cattolica, la prima volta e ci si butta nelle braccia del primo fratello che ci dice: “Tuo figlio è qui!” “Ma dove?”, diciamo noi.

       

      E’ qui, madre, vicino a te. Non lo vedi… allora ti hanno illuso, sono tutte frottole, elucubrazioni del cervello, fantasie dell’inconscio? Fai un atto di Fede autentica; occorre solo questo: tuo figlio è qui con te, come lo è Dio stesso. E’ qui presente sopra di te, è nell’aria che respiri, è nelle cose che ti dice di fare, è, con tanti altri, in attesa che tu lo raggiunga in quella dimensione in cui, liberi da lacci potrai vedere e conoscere la ragione delle cose.

       

      Non te l’hanno detto in Parrocchia, non ti è stato vicino un sacerdote? Non sa che cosa si è perduto. Tu, madre di un figlio travolto innanzi tempo, avresti potuto raccontargliene tante e se non ti ha ascoltato, non sa cosa si è perso!

       

      E allora iniziamo insieme questo pellegrinaggio, un pellegrinaggio, dunque, come segno del nostro amore per Dio. Con sorpresa la riflessione che stiamo facendo favorisce la scoperta che quell’atto d’amore è solo una risposta, perché chi ha preso l’iniziativa in realtà è stato il Signore, “ospite e pellegrino in mezzo a noi” come lo chiama la litur­gia. Egli ha preso l’iniziativa di venire alla ricerca dell’uomo, mettendogli in cuore il desiderio profondo di incontrarlo.

       

      «Tu ci hai fatti per te…».

       

      Il pellegrinaggio, allora, come risposta d’amore all’amore di Dio per noi. Dobbiamo farlo per noi stessi e dobbiamo farlo perché ce lo chiedono i nostri figli. Il loro è un messaggio e un invito alla fede autentica e alla speranza vissuta come testimonianza.

       

       Ma il cerchio non si esaurisce qui: simile al sasso nello stagno, l’amore si espande in cerchi via via più larghi. Eccolo allora, l’amore come motivazione di chi favori­sce il pellegrinaggio, lo rende possibile e fruttuoso: basti pen­sare a quanti un tempo offrivano gratuita ospitalità ai vian­danti, a quanti anche oggi assistono i malati di Lourdes o pre­stano accoglienza, in tante forme diverse, presso ogni santua­rio.

       

      Questo siamo tutti noi e in questo si identifica il nostro Movimento. Siamo noi che ci premuriamo di soccorrere i genitori afflitti, colti all’improvviso da un evento ineluttabile. Siamo noi che andiamo a porgere parole di conforto, quando coloro che dovrebbero essere dediti alla pastorale, vengono a mancare. E’ vero che ci affacciamo alle porte con un “messaggino” in mano, ma non lo facciamo per ricavarne benefici, per raccogliere nuovi adepti, per passare per una sorta di “santoni”. Lo facciamo perché abbiamo vissuto sulla nostra pelle la stessa esperienza e sappiamo come ci si sente e quale beneficio si trae da chi sa esserci vicino con umile partecipazione.

       

       Eccolo anche, l’amore, come frutto del pellegrinaggio: tor­nato a casa dopo averlo sperimentato e compreso, il pellegri­no consapevole non può non tradurlo nella vita quotidiana, nella realtà che lo circonda, nel mondo in cui vive, nelle infi­nite diverse situazioni che lo sollecitano.

       

       

      Le relazioni che quest’anno offriamo ai partecipanti trat­tano dell’amore provato, dell’evento del dolore in qualche modo legato al camminare per fe­de, al pellegrinaggio. Ma ci sarà motivo anche di guardare oltre, ai nostri tanti progetti delusi e anche alla vita che va avanti, ai nostri piccoli nati, ai grandi eventi.

       

      A questo ho pensato ed anche che, quando ci si muove come atto di fede, per supplicare Dio e chiedergli, con nostro figlio, di incontrarlo, si rende possibile proprio a tutti, compiere quell’atto d’amo­re, generatore d’amore, che è il pellegrinaggio: un atto, in cui tutte le  storie delle madri pervenute a Cattolica si manifestano.

       

       Noi occi­dentali concepiamo il pellegrinaggio come il lasciare per bre­ve tempo la vita consueta per recarci, come abbiamo detto, a un santuario, dove “ri­caricarci” spiritualmente per poi, tornati a casa, riprendere la vita di prima con una maggiore fedeltà al Vangelo.

       

      Non è così invece per i credenti d’oriente, tra i quali si svi­luppò un tempo l’idea del pellegrinaggio come forma esisten­ziale. In altre parole, c’era chi decideva di fare il pellegrino “a vita”, andando di santuario in santuario fino a quando le for­ze lo consentivano.

       

      Oggi, abituati a pellegrinaggi che somigliano più a una vacanza (mezzi di trasporto comodi e veloci, alberghi confor­tevoli, organizzatori e accompagnatori che liberano da ogni preoccupazione, sosta al santuario ma anche visita a bellezze naturali o artistiche), non ci rendiamo conto di com’erano quelli di un tempo.

       

      Pensiamo allora a un uomo del Medio Evo, per penitenza deciso a recarsi in un luogo sacro distante anche solo cento chilometri, che oggi si percorrono in un’ora di automobile. Eb­bene: anzitutto quell’uomo faceva testamento, perché non sapeva se sarebbe tornato a casa; partiva infatti, da solo, a piedi, portandosi qual­che soldo, ma confidando soprattutto nella carità del prossi­mo per avere lungo la strada un piatto di minestra e un giaci­glio per la notte, almeno riparato da un portico; soggetto poi ai rischi di briganti e imbroglioni, ai rifiuti spesso sgarbati degli insensibili, alle intemperie, alle malattie…

       

      Decisamente, un tempo i pellegrinaggi non erano uno scherzo. Se qualcuno si decideva a compierli e ci risulta che erano in tanti a farlo era proprio per fede. Esporsi poi a questa vita per tutta la vita, era proprio da eroi.

       

      Ma perché, quali ragioni anche di fede potevano indurre a farsi perenni pellegrini? Una risposta viene da una bella espressione della liturgia: «Ogni giorno del nostro pellegri­naggio sulla terra è un dono (o Signore) del tuo amore per noi e un pegno della vita immortale».

       

      La vita, in altre parole, è un dono di Dio che ci manda nel mondo come pellegrini, cioè come abitanti provvisori, perché la nostra vera patria, stabile e definitiva, non è qui. E’ impor­tante ricordarlo, per comportarci di conseguenza: senza attac­care il cuore  a ciò che presto o tardi dovremo lasciare. Il pellegrinaggio con il suo lasciare sia pure temporaneamente cose e persone care, vuole ricordarci questo; il pellegrinaggio, inteso come forma di vita, pone il distacco dal mondo e l’anelito alla vita eterna come valore primario, come il quadro d’insieme in cui vivere tutti gli altri valori del Vangelo.

       

      Ho sentito tante madri dichiarare: “Se non fossi stata colpita da questa sventura non avrei amato tanto l’umanità sofferente” oppure “Quanto ho perduto, ma quanto mi è stato dato!” Tutto questo non è dei santi quelli che sono sugli altari, ma è la santità spicciola, quella del quotidiano, quella che diviene “talento”, quello della parabola, che è ricchezza nelle mani di coloro che lo sanno bene impegnare. Da questo consesso, in questa platea noi gridiamo forte il nostro impegno, lo facciamo in nome dei nostri Figli, i Ragazzi di Luce che ci invitano a farlo, “Impegnati  , essi stessi, nell’impegno!” e … mi si perdoni la  ridondanza.

       

      Tutto questo, sia chiaro, non ha nulla a che vedere con chi specula sulla sofferenza, con lo spiritismo di antica maniera che si pratica in luoghi chiusi e misteriosi, con la medianità prezzolata ed esclusivista. Noi madri pellegrine siamo dotate di una generosità smisurata, viviamo nella mortificazione e nella preghiera ed il dono che abbiamo di ricevere le comunicazioni con i nostri figli, non lo teniamo all’ombra di cerchie ammuffite e incancrenite, ma lo gridiamo sui tetti, come dono e riconoscenza a Dio stesso.

       

      Il Movimento della Speranza, nel suo vero e autentico spirito, va avanti comunque, malgrado resistenze e delusioni; la sua opera ha già conseguito risultati di portata storica, dentro e fuori la Chiesa, ma, e il Papa lo sa benissimo, se il Duemila era il suo traguardo personale e per la Chiesa solo una tappa, il pellegrinaggio nostro che della chiesa facciamo parte, continua nel tempo, per tutti coloro che si gloriano di essere cristiani.                                                           

                            Arrivederci a Cattolica!!!                                  

       

        (Edda  Cattani)

       

       

       

      Edda CattaniL’amore è pellegrino
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      Relazioni convegni 2010-2011

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      RELAZIONI CONVEGNI 2011

       

      Convegno Internazionale di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche

      In  Bellaria  (Rimini) Aprile 2011 

       Riceviamo da Maria Pizzolitto che ringraziamo per il contributo.

      Anche quest’anno il convegno di Bellaria, con  intense giornate di relazioni,  ha offerto una grande occasione di crescita e di apprendimento,  in quelle che sono le tematiche esistenziali  e metafisiche.

      Sono alla mia seconda esperienza a Bellaria e devo dire che , anche questa volta,  non c’e’ stata tematica o  relatore che non mi abbia lasciata appagata e riempita di conoscenze affascinanti, illuminanti e  sempre nuove. Nuove perche’,  anche se certe tematiche di base si conoscono, ogni relatore sa portare qualcosa di suo, la propria esperienza , la propria consapevolezza  e spesso il proprio entusiasmo, che come ben sappiamo, e’ contagioso, quando si parla di nuovi indizi, nuove scoperte,  nuove conquiste,  nuove sensazioni,  percezioni e modi di stare nella vita, se  ad essere interessato non e’ soltanto il nostro corpo fisico, ma riguarda soprattutto la nostra anima, il nostro spirito e di conseguenza la nostra vita futura nell’oltre.

      I relatori,( ricercatori,  sperimentatori, fisici, scienziati , docenti, guaritori , medici, giornalisti, formatori ecc. ,di fama nazionale ed internazionale) ci hanno fatto capire come percepire il Divino dentro di noi, come lasciarsi sorprendere dal  trascendente, al fine di  poter  assaporare  quell’Aldila’ …non poi cosi’  lontano, gia’ qui ed ora. Hanno fatto presente  quanta capacita’  di guarigione, di benessere e di felicita’, possiamo trovare dentro di noi. Ci hanno resi edotti di quanto siamo interconnessi con tutto cio’ che ci circonda, di quanto possiamo influenzare l’ambiente e  l’intero  cosmo  con il nostro pensiero, con le nostre azioni. E soprattutto di come ci si auspica un cambiamento di questo nostro mondo malato, verso una nuova era, dove una diversa  e piu’ consapevole spiritualita’ possa debellare cio’ che di negativo esiste e resiste.

      Sono messaggi positivi anche per tutte quelle persone che hanno incontrato difficolta’ e sofferenze nella vita. Soprattutto sofferenze dovute a malattie , travagli e  perdite di persone care. Ecco, devo dire, come ho gia’ avuto  modo di sostenere,  particolarmente  in questo convegno,  le tematiche del dolore vengono sfiorate per poi  lasciare  spazio  alla speranza, alla fiducia in se stessi, all’autostima, alla voglia di rimettersi in gioco, di perseverare,  anche quando la vita ci ha bastonati. Con tutte queste argomentazioni che sembrano mirate ,  affinche’ ognuno possa  riprendere in mano la propria vita, non resta poi che mettervi qualcosa di proprio  per  riuscire nell’intento, che puo’ essere la buona volonta’,  l’impegno, ma soprattutto  credere che migliorare e cambiare si puo’.

      Parecchi giovani spettatori erano  presenti al convegno. Non si puo’ che essere  felici di questo ricambio generazionale , che   ci induce a sperare  che,  questi giovani , dopo  aver fatto il pieno  di tanta  positivita’ , ricchezza  e conoscenza di argomentazioni,   possano poi  essere   fautori di quel cambiamento che noi tutti auspichiamo , per una vita migliore, per un mondo migliore ,… per un percorso  con obbiettivi di pace e di altruismo,… che non possono che spianare la strada ,  verso quel traguardo finale  di gioia e di amore, che attende ciascuno di noi.

       

      Maria Pizzolitto

       

      RELAZIONI  2010  

      SEMINARI CONVEGNI CONGRESSI

      Convegno del 24 ottobre 2010: “Oltre il muro d’ombra: legami invisibili tra di noi e col Padre”

       

      Qualche ora insieme per alleggerire un po’ il cuore dalla sofferenza di un lutto o dal peso di qualche grande domanda esistenziale: questo l’obiettivo che l’Associazione “Semi di Speranza”, guidata da Armanda Venchiarutti, si è data nell’organizzare il breve convegno che si è tenuto domenica 24 ottobre presso l’Editrice Segno a Feletto Umberto, in periferia di Udine.

      Cosa c’è al di là dell’orizzonte ultimo della vita terrena? La presenza di Dio, come altri incontri precedenti hanno già affermato, ma anche una rete di relazioni che l’amore rende indistruttibile al di fuori e al di sopra delle categorie umane di spazio, di tempo, di fisicità. Questo il significato del titolo “Oltre il muro d’ombra: legami invisibili tra di noi e col Padre”, che gli organizzatori  hanno scelto, prendendo a prestito una metafora poetica di Giuseppe Ungaretti, per anticipare di qualche giorno una riflessione non confessionale, ma comunque profondamente spirituale, sul significato delle festività dei primi di novembre e in particolare sulla Comunione dei Santi.

      L’argomento è stato sviluppato sotto diverse angolazioni dai relatori che sono intervenuti all’incontro.

      Il dott. Alessandro D’Orlando, di Udine, psicologo clinico e psicoterapeuta, ricercatore nell'ambito del funzionamento della coscienza e del rapporto dell'essere umano con la dimensione spirituale dell'esistenza, ha incentrato la sua esposizione sul tema “Campo di coscienza che illumina”, illustrando le modalità di relazione esistenti tra i componenti di una famiglia, viventi di qua o di  là del “muro d’ombra”, e spiegando come sia possibile prenderne consapevolezza, a scopo anche terapeutico, secondo l’esperienza da lui stesso maturata dal 2004 ad oggi quale conduttore delle cosiddette “Costellazioni familiari”.

      Don Gabriele Gastaldello, sacerdote di Vicenza, laureato in filosofia all'Università di Padova con dottorato di ricerca sull'umanesimo induista all'università di Benares (India), ha trattato “Gesti, riti, ritmi che danno sapore alla vita”, un intenso momento di riflessione in cui ha fatto convivere efficacemente le risorse umane e spirituali della cultura orientale e di quella occidentale. Portando la sua esperienza di animatore della "Scuola del Villaggio", una “scuola” di vita e di saggezza dove si impara attraverso la reciprocità dei saperi, ha mostrato come l’uso quotidiano di parole, piccole procedure personali, atteggiamenti, pensieri orientati verso modelli positivi possano aiutare ad impostare la vita in modo pieno e sereno anche nella difficoltà del lutto.

      La dott. Rossana Franzon, medico, ha invece riferito su Riflessioni di una esperienza di vita e di amore”. Prendendo le mosse da un proprio vissuto di lutto, la relatrice ha analizzato lucidamente i vari momenti attraverso i quali, a piccoli passi, talvolta faticosi, cui bisogna comunque accedere soltanto per libera scelta, è possibile dare significato alla sofferenza e costruire una propria identità più matura e più consapevole, oltre che fiduciosa.

      Come già in altre occasioni, non è mancato al convegno il contributo di una coraggiosa testimonianza personale: questa volta si è trattato di quella di Daniela Tibalt Di Barbora, una mamma che, dalla perdita prematura del figlio, ha dovuto affrontare insieme al marito altre durissime prove, ma ha anche acquisito la certezza della presenza di Dio e del suo amatissimo Alessandro a sostegno di un cammino difficile, ma serenamente sostenuto dalla fede e dalla speranza.

      Temi di grande profondità e coinvolgimento, quindi, quelli trattati nell’arco di un pomeriggio: “semi di speranza” gettati a pochi giorni dalla più impegnativa riflessione che ciascuno porta in cuore nella visita ai propri Cari, nei cimiteri. Il numeroso pubblico presente ha mostrato di seguire, comprendere, partecipare anche attraverso domande mirate, cui i relatori hanno dato puntuali risposte. Per l’associazione “Semi di Speranza” tutto ciò è una buona premessa per continuare a praticare la strada di questi appuntamenti, puntando sempre sulla presenza di sacerdoti e relatori di grande serietà e sensibilità.

       

      Mirella Comino

      per il gruppo “Semi di Speranza”

       

      Da Adriana Scaficchia

      www.cerchioverde.net/relazione_del_23-24Ottobre2010perFossoli.htm

       

       

       

       

       

       

       Riceviamo da Adriana Scaficchia del "CERCHIO VERDE" di Mestre

       

      Convegno di Sondrio del 25-26-27 Giugno 2010.

         “ Oltre il visibile “ Esperienza , scienza e fede “.

       

      Giovedì 24 ore 18-30 arrivate  alla stazione di Sondrio siamo state accolte con amorevole cordialità da Fabrizio , organizzatore del convegno , assieme alla moglie Silvia , genitori di Valentina diventata un Angelo di Luce .

       

      La gente che   partecipava a questo convegno non sapeva nulla della metafonia anzi anche solo a parlarne ne aveva paura .

       

      Venerdì 25- nella mia relazione  raccontai  come iniziò  questo cammino di conoscenza e di consapevolezza  divenuta, per me una realtà .

      Feci vedere il filmato della Storia del Cerchio Verde, preferendo camminare tra la gente per essere  loro più vicina

      e scorgere qualche mesto sorriso di approvazione . Così capii che erano interessati all’argomento  .

      Ida fece la sua presentazione , parlò con il cuore di mamma a tutte le mamme presenti . L’applauso che ricevette confermò la condivisione .

       

      Informai i presenti che se volevano trovarmi sarei stata nella sala delle riunioni a me concessa per i tre giorni del convegno .

      Sia al pomeriggio stesso  del venerdì e alla sera dopo le 21,   così fino a Domenica a mezzogiorno avevamo  sempre tante persone  ,molto attente , non solo per il messaggio ottenuto ma anche (spero ) per imparare una autogestione di questa meravigliosa realtà .

      Feci più di 25 messaggi individuali ma fatti tutti in gruppo , come faccio al cerchio  affinchè il messaggio sia una guida per tutti . Finalmente  in questo gruppo ho parlato  anche con molti papà , questo mi ha fatto piacere perché il dolore diviso in due è più “sopportabile “.

       

       

      Sono già in contatto con alcuni di loro , spero di aver fatto conoscere un’altra realtà dove il nostro caro vive e dove un giorno vivremo assieme .

      La metafonia ci permette ogni tanto di sentire la “Voce “che ci rassicura in modo che noi possiamo continuare a vivere come meglio possibile e renderci conto che anche i famigliari vicino a noi hanno bisogno di noi e noi di loro .

      Ognuno di noi ha bisogno dell’altro , sempre , solo con la comunione-condivisione possiamo farcela .

      Grazie anche alla dimensione alla quale  prima di partire per questo convegno con la metafonia, chiesi un aiuto …prontamente mi hanno rassicurato così : messaggio del 20-05-2010.

      Sarà pur tornare …visita amore …per sempre la luce è con te …

      Ora che ti ho dato la risposta …l’avventura ha un regista …abbi costanza …fatele i doni come sai fare ….

       

      Tutto si è svolto come Loro volevano .

      Grazie a Silvia e Fabrizio , così anche ai loro collaboratori persone splendide per lo svolgimento del convegno fatto con amore e armonia .

       

       A sempre Adriana Scaficchia del Cerchio Verde di Venezia anche a nome di Mamma Ida

       

       

      Riceviamo da Luigi Cama 

      Si è da poco concluso il primo Meeting PARANORMALE RESEARCH è già si parla del secondo, visti i risultati del primo. Per capire cosa è successo, vi consiglio di visionare la sintesi della relazione corredata di foto e video, al seguente link:
      RELAZIONE PRIMO MEETING

      Il programma del secondo Meeting lo potete scaricare da qui:
      SCARICA PROGRAMMA SECONDO MEETING VARESE

      Per chi era presente al primo meeting, consiglio di non divulgare video e foto senza offuscare i volti ove necessario.

      BARBARA AMADORI A MILAZZO
      Il 24 Luglio ospiteremo l'amica e medium BARBARA AMADORI che sarà disponibile solo per i contatti in gruppo: sabato mattina, sabato pomeriggio e sabato sera.
      Il numero dei posti è limitato a 40 e daremo priorità a chi ha reali necessità. Per chi volesse partecipare, può inoltrare una email al sottoscritto scrivendo a luigicama@metavisione.it . Sarà mia premura riferire i vostri recapiti a chi si sta occupando dell'organizzazione dei partecipanti.

      Notizie su Metavisione.it e FenomeniParanormali.it
      Presto saremo nuovamente online con una struttura più snella. Questi due siti avranno funzione d'archivio per video, foto, audio e testimonianze scritte. Il forum è lo strumento più indicato per scambiare informazioni e sarà potenziato.
       

       

       

      Dal VI CONVEGNO NAZIONALE DI ANGELOLOGIA

      Santa Maria la Nova 1-2 Giugno 2010

      Atti del CONVEGNO

      A CURA DI

      Don Marcello Stanzione

      della Milizia di San Michele arcangelo

      Tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli Angeli.

      Dall'infanzia al trapasso, la vita umana è circondata dalla loro custodia e dalla loro intercessione.

       

       

       

      – 4 CONVEGNO SUL MONDO SOTTILE –

      giornata di studio Istruzioni sui tempi del cambiamento –

      22 maggio 2010 Finale Emilia Estense Park Hotel

      organizzazione Volare con gli Angeli

      arte cultura e ricerca di Stefania Bellini Corona,

      con Grazia Francescato, Enzo Decaro, Fiorella Capuano, Guido Guerrera, Luca Vignali e Piergiorgio Caria –

      quando il tempo è arte……..

       

      Riceviamo questo bel video. Grazie Stefania!

       

       

       

       

       CONVEGNO DI

      SANTA MARINELLA
      (12 maggio 2010)

       

      Associazione Onlus “Luci tra le Camelie” via delle Camelie 30,  00058 Santa Marinella 3396404231 adcapot@alice.it

      Si è concluso il convegno –Amore e Speranza per Rinascere– organizzato dall’associazione Onlus “Luci tra le Camelie” nei giorni 7-8 e 9 maggio presso la Casa per Ferie Mater Gratiae di Santa Marinella.

      Lo splendido scenario del luogo, la sottile percezione di spiritualità, l’amore e la delicatezza con cui i relatori hanno dato il loro contributo, hanno creato un’atmosfera di unione e condivisione fra i tanti partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia. Dai volti di molti dei nostri fratelli nel dolore e nell’esperienza del lutto traspariva alla fine del convegno come una sensazione di maggior serenità e pace.

      Questo ci conforta e scalda il cuore di noi tutti, così bisognosi di condivisione e approfondimento spirituale, nella ricerca incessante e faticosa di una nuova consapevolezza sul senso dell’esistenza visibile ed invisibile, forse invisibile solo ai nostri sensi.

      Il convegno è terminato il 9 maggio, il giorno della festa della mamma, e questa “casualità” ci spinge con maggior forza a credere che i nostri amati, che semplicemente non vediamo, fossero  accanto a noi nel condividere la festa, quando alle mamme è stata offerta una rosa rossa e a tutti una bella e buona torta!

      Lo scopo della nostra neonata associazione Luci tra le Camelie è proprio quello di portare la nostra  testimonianza ed esperienza, che ha solo qualche anno in più, perché siamo ugualmente feriti, nonostante il tempo. Ma di questo strappo stiamo tentando di fare tutti insieme un consapevole percorso di crescita spirituale che ci avvicina maggiormente a loro e al senso più profondo dell’esperienza umana e spirituale nella sua essenza.

      Siamo convinti che non basti respirare per sopravvivere ma che sia necessario vivere, perché questo è stato il nostro destino, costruendo dal nulla in cui ci siamo un giorno improvvisamente trovati una strada da percorrere tutti insieme con calore umano, amore, dignità e fratellanza.           I nostri cari ci sospingono in questa direzione con tanti segni e tanto amore, quell’amore che non ha fine con l’esperienza terrena, ma che rimane, e che forse ciascuno di noi ha letto negli sguardi dei propri fratelli durante il Convegno.        

      Ci auguriamo di poter riunire nuovamente i tanti partecipanti nella seconda settimana di maggio del prossimo anno e desideriamo ringraziare tutti per l’affettuosa partecipazione e la divulgazione che è stata fatta per il convegno. 

       Un abbraccio affettuoso dai soci della

      Associazione OnlusLuci tra le Camelie

       

      L’UOMO E IL MISTERO: SI E' SVOLTO A RICCIONE DAL 28 APRILE AL 2 MAGGIO LA 18° EDIZIONE DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE  L’UOMO E IL MISTERO” PROMOSSO DALLE EDIZIONI MEDITERRANEE E COORDINATO DA PAOLA GIOVETTI

       

      Si è svolta dal 28 aprile al 2 maggio, presso il Centro Congressi Le Conchiglie di Riccione, la 18° edizione del congresso internazione L’UOMO E IL MISTERO promosso dalle Edizioni Mediterranee e coordinato da Paola Giovetti.

      I giorni 28 e 29 aprile sono stati dedicati a seminari esperienziali di due giorni, e il giorno 2 maggio a seminari di un giorno. Il congresso vera e proprio si è svolto dal 30 aprile al 2 maggio

      Tra i vari relatori e docentine segnaliamo alcuni di particolare pregnanza: primo fra tutti, il fisico ricercatore americano Russell Targ, che per vent’anni è stato coordinatore del progetto di ESPionage da lui stesso messo a punto presso il prestigioso Stanford Research Institute e sostenuto dalla CIA e dalla NASA.  ESPionage significa spionaggio sensitivo, grazie a militari e poliziotti dotati di capacità paranormali che indagavano con la ESP le postazioni militari sovietiche, lo sviluppo delle armi, lo stato di salute degli ostaggi ecc., con risultati che hanno fatto sì che il programma venisse finanziato per anni con milioni e milioni di dollari. Nel corso del suo seminario Russell Targ ha insegneto come sviluppare ed esercitare le doti ESP per divenire padroni del remote viewing (la visione a distanza) allo scopo di vedere cose lontane e fare diagnosi e terapie. Targ ha anche tenuto poi una conferenza per i congressisti e presenteto il suo nuovo libro La fine della sofferenza (Edizioni Mediterranee 2010).

      Da segnalare inoltre la presenza dello studioso israeliano Nadav Crivelli, che per la prima volta partecipa a un congresso delle Mediterranee, grande esperto di Cabalà che ha tenuto un seminario sugli angeli secondo questa antichissima tradizione e poi, nel corso della manifestazione, ah intrattenuto i congressisti con la sua grande cultura e simpatia personale.

      Il francese Hubert Jaoui, imprenditore e psicologo ha spiegato i segreti della creatività, questa grande dote capace di rendere più ricca e felice l’esistenza, e l’attore Enzo Decaro ha condotto una T.R. sul tema appunto “Sogno e creatività”.

      E ancora, fra i tanti temi proposti: la regressione a vite precedenti e la progressione a quella future del dottor Osvaldo Sponzilli, il mistero della Madonna di Guadalupe di Flavio Ciucani, autore anche di un bel filmato su questo caso straordinario, l’esoterismo di Leonardo da Vinci di Michele Proclamato, la magia della basilica di Collemaggio all’Aquila di Maria Grazia Lopardi, Maria Montessori e la sua attualissima battaglia per il bambino, “padre dell’uomo”, di Paola Giovetti, i cerchi nel grano e gli Ufos di Piergiorgio Caria e del contattato Antonio Urzi, gli anni segreti di Gesù in India del teologo tedesco Holger Kersten, il magico mondo dei dervisci di Guido Guidi Guerrera, il mandala di sabbia di Lama Tashi e dei suoi monaci che costruito durante il convegno e “disperso” in mare l’ultimo giorno.

      Molto spazio alla musica: le campane tibetane di Mauro Pedone, il concerto del “Gruppo medicina dell’ottimismo” di Toni Pizzecco, la musica e il canto di Morgana Montermini e Marco Remondini ispirati al famoso libro Dialoghi con l’angelo di Gitta Mallacz, che narra di straordinari incontri angelici negli anni bui della deportazione degli ebrei in Ungheria.

      Come sempre, un congresso di grande ricchezza e intensità, una immersione totale nel mondo dei misteri, della spiritualità, della ricerca interiore.

       

       

      16° Convegno Internazionale

       di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche

       

      IL MISTERO dell'ESISTENZA UMANA

           dalla Mente all'Interiorità

       Bellaria (Rimini) 15, 16, 17 e 18 aprile 2010

      Riceviamo dalla Sig. Maria Pizzolitto Lui

       

       

       Convegno Internazionale di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche

      In Bellaria (Rimini) Aprile 2010

       

      Trascorsi alcuni giorni dal convegno di Bellaria, passata la iniziale  euforia che è  tipica di questi  incontri, tornata  a casa, sono rientrata nella normalità della mia vita, con una marcia in più.

      Mi sono chiesta: cosa mi hanno dato questi quattro giorni, questa “full immersion” nelle tante tematiche trattate? Devo dire che mi hanno dato molto, come credo a tante persone che,  come me sono state non solo spettatrici di tanta conoscenza trasmessa, ma spesso coinvolte  emotivamente .

       Finora avevo avuto esperienza di convegni che aiutano ad elaborare il lutto ( da sei anni abbiamo una figlia in cielo), che hanno come obbiettivo la ricerca dei propri cari, la consapevolezza  della loro presenza accanto a noi, le testimonianze, la condivisione con altri genitori, le conferme  della scienza , che parla di vita oltre questa nostra vita. E tanto hanno aggiunto alle mie certezze questi incontri!

      E se questo  tema e’ stato  toccato anche a Bellaria da parte di insigni relatori, la gran parte dei temi e delle discipline trattate, a mio avviso miravano  ad un altro aspetto.

      Questo aspetto io lo  chiamerei “fase due”. Dopo il dolore, dopo una qualsiasi  sofferenza (non necessariamente dopo un lutto), ecco che qui apprendi  tanto,  per riappropriarti della tua vita, per dare una svolta alla tua vita.

      Relatori a livello internazionale hanno dato una panoramica di tutto quello che ognuno di noi può apprendere per migliorare le sue capacità, le sue potenzialità per  vivere meglio , spaziando dal campo fisico, al campo mentale , al campo spirituale ed emozionale.

      Si tratta in sostanza di espandere la propria coscienza, di pensare positivo(ricordiamoci che il pensiero crea), di guardare oltre la materia, di riappropriarci di emozioni , sensazioni e  rituali i che non ci appartengono  più  o che pensiamo perduti , di abbandonare vecchi schemi  mentali, abbracciandone di nuovi.

      Beh, c’era  veramente tanta ”carne sul fuoco”, come si suol dire. Basta mettersi d’impegno  e voler cambiare per migliorare se stessi e chi ci e’ accanto. Credo proprio  che,  chi era presente , non fosse li per caso. ( come del  resto in ogni convegno che si rispetti  e… per fortuna ce ne sono molti!)

      I partecipanti, erano senz’altro persone che , come me, cercavano  nuove motivazioni per  il proprio percorso, nuovi obbiettivi, nuova energia, dopo vicende più  o meno dolorose che spesso la vita riserva.

      Un relatore ha  giustamente detto,  che eravamo li in quanto “risvegliati”…..Lo credo anch’io. Ed eravamo in tanti!  Persone di tutte le età,  ma  soprattutto tanti  giovani. E ben venga questo!  Il  mondo , il futuro è nelle loro mani e c’è tanto bisogno di un cambiamento,… di una svolta verso il bene.

       

      Maria Pizzolitto (mamma di Vera)

       

       Riceviamo da Luigi Cama, relatore al congresso di Reggio Calabria:

      La prossima settimana ed esattamente il 24 e 25 Aprile, sarò a Varese per il convegno "Esistenza dopo esistenza, la vita si manifesta".
      Per il programma:
      http://www.luigicama.it/download/varese24-25aprile2010.zip
       
      Il primo convegno a Reggio Calabria ha riscosso un discreto successo. Sul piano informativo ha ottenuto l'attenzione della stampa e delle emittenti locali, della RAI e della rete regionale ReggioTV (il venerdì sera siamo stati ospiti per uno speciale di due ore sul tema "La vita oltre la vita").
      Nei prossimi mesi saranno pubblicati video e foto dell'evento.

      Un ringraziamento speciale all'organizzatore, Dott. Paolo Mobrìci, presidente del Lions Club "Castello Aragonese" di Reggio Calabria e a tutti gli amici relatori: Paolo Presi, Daniele Gullà, Mario Zampardi, Fulvia Cariglia e Francesca Scarrica.

      Grazie di cuore a tutti i partecipanti, per l'affetto, la pazienza e l'attenzione dimostrati.

      Un ringraziamento anche all'amico Elio Spadaccino che si è prodigato per portare al convegno Marcello Bacci che purtroppo, non ha potuto dare il suo contributo a chi si aspettava almeno una piccola dimostrazione d'affetto. Il tempo passa per tutti e forse Marcello ha dato ciò che poteva dare entro i suoi limiti umani. Ma l'esperienza in questo campo ci insegna che chiuso un capitolo se ne apre un altro. Grazie Marcello, per aver contribuito significativamente alla ricerca italiana.

      Un super-iper ringraziamento all'amico Riccardo Di Napoli, eccellente metafonista, per le ore dedicate a chi attendeva un piccolo riscontro (purtroppo non è stato possibile accontentare tutti). Un affettuoso saluto e un arrivederci a Varese, dove effettueremo un esperimento supportando metafonia e metavisione insieme.


      Un caro saluto a tutti.

      Luigi Cama, webmaster e ricercatore di metavisione.it

      Edda CattaniRelazioni convegni 2010-2011
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